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Autore: Kate 96    15/05/2011    8 recensioni
Piccoli chiarimenti tra due donne Castle.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Remake

La detective Beckett era al distretto, pronta per andare ad archiviare le prove del caso appena chiuso.
Arrivata vicino all’archivio il suo cellulare inizia a squillare, posa subito la scatola e risponde.
Dall’altro lato del telefono una voce dolce inizia a farsi sentire.

“Pronto? Kate, sei tu?”  

“A-Alexis?” la voce della detective era molto stupita, molto raramente Alexis aveva chiamato direttamente a lei invece che a suo padre.

“Si sono io! Disturbo?” 

“No, no tranquilla! Cercavi tuo padre?” ancora Beckett non capiva il motivo di quella telefonata.

“No, stavo cercando te. Volevo chiederti se potevi accompagnarmi bhe ecco . . . a fare shopping!” quel tono non la convinceva per niente, sembrava quasi una scusa per un secondo fine, ma che scopo potrebbe avere una ragazzina di 17 anni appena?
Kate decise di lasciare perdere quelle stupidaggini, Alexis era una ragazza dolcissima e se voleva parlare con lei non l’avrebbe di certo delusa.

“Se sei impegnata o magari non ne ai voglia va bene . . .”  nella voce della ragazza si poteva sentire bene quella nota di delusione o altro.

“No, cioè si! Insomma ok voglio venire!” Kate fini la frase in modo frettoloso con qualche dubbio che la ragazza avesse capito quello che aveva detto.

“Allora vieni?” il suo tono era decisamente cambiato, ora molto più allegro.

“Certo, dimmi quando e ci sarò senza dubbio!” omicidi a parte penso la detective ma senza dare voce a quel pensiero.

“Ok, allora facciamo oggi. Tra mezzora sulla Fifth Avenue?” Beckett guardò l’orologio e con un breve calcolo del tempo capì che poteva farcela tranquillamente.

“Perfetto. Ci vediamo li allora!”

“Grazie molte, Kate!”

“Di niente. A tra poco!” dopo avere chiuso la chiamata fini il suo lavoro alla svelta e ritorno al piano di sopra. 

 

Alla fine della telefonata in casa Castle le due donne si guardarono con aria furba.

“Ti ha creduto?” lo disse Martha ad Alexis con il suo inconfondibile sorriso sulla faccia.

“Penso di si, non credo abbia capito qualcosa. Oggi riusciremo a farla parlare.”  Si scambiarono uno sguardo d’intesa.

“Allora sarà meglio andare, ti accompagno e poi vado alla mia audizione.”

“Ok andiamo, dobbiamo arrivare sulla Fifth Avenue ci conviene sbrigarci.” Le due presero le giacche e si avviarono all’appuntamento con Kate.
 
 

Prima di andare, Beckett, voleva farsi un caffè quindi passo dalla macchinetta.
Entrando nella sala vide Castle seduto al tavolo mentre leggeva una rivista.
La detective lo salutò con un cenno del capo e andò subito a prepararsi il suo caffè.

“Mi ha chiamato Alexis, vuole che l’accompagni a fare shopping!” Beckett quasi rideva al pensiero di fare shopping con la figlia di Castle ma subito cambio espressione pensando a quel secondo fine che prima non era riuscita ad intuire.

“Pensi abbia capito qualcosa?” nel mentre Castle si era alzato e le era andato vicino appoggiandosi sul ripiano al suo fianco.

“No, non credo. Insomma, siamo stati Molto attenti e tu non sei rimasta da me mai quando lei era in casa. Non preoccuparti, vorrà solo raccontarti qualcosa tra donne che ovviamente ti torturerò per sapere.”

“Sai per una volta pensavo che stessi facendo un discorso serio, ma poi ai dovuto rovinare tutto aprendo quella tua boccaccia!”

“Ahi! Questa e crudele! Potrei anche offendermi per questo. . .” Kate diede una leggera occhiata all’orologio accorgendosi che stava facendo tardi.
In maniera frettolosa posò la tazza piena di caffè che aveva appena fatto e corse verso la porta fermandosi un secondo per rispondere a Castle.

“Tranquillo, mi farò perdonare più tardi. . .” fini la frase con un ghigno che sicuramente sarebbe stato alla Castle.

“Sarà meglio!” lo urlò alle sue spalle mentre lei correva verso l’ascensore per andare al suo appuntamento con Alexis.
 

Arrivata sulla Fifth Avenue, la detective trovò velocemente un parcheggio non molto lontano dalla strada principale, il che fu una vera fortuna. 
Scesa dalla macchina iniziò a camminare verso i negozi prendendo il telefono per chiamare Alexis e chiederle dove fosse di preciso.
Compose il numero e attese qualche secondo.

“Pronto? Alexis, dove sei?” in pochi secondi la ragazza le arrivò di dietro toccandola a una spalla.

“Sono qui. Ciao Kate!” Beckett si girò ritrovandosi di fronte ad Alexis.
Si abbasso leggermente per abbracciarla e lei ricambio quell’abbraccio per un po’ e dopo si allontanarono.

“Ciao Alexis. Allora cosa volevi comprare oggi?” lo sguardo leggermente imbarazzato della ragazza non sfuggì all’esperta detective, ma decise di lasciare perdere al momento.

“Possiamo iniziare da qui, mi servono proprio delle scarpe!” solo ora Kate si era accorta di trovarsi di fronte a un enorme negozio di scarpe.
Insieme lei e Alexis entrarono. Una volta dentro una commessa le si avvicinò.

“Salve, posso esservi utile?” Alexis le disse che cercava un paio di scarpe, subito gliele descrisse e dopo avergli detto la misura la commessa si allontanò per poco ritornando con due paia di scarpe e lasciando Kate e Alexis da sole per occuparsi di un'altra cliente.
Da quando erano entrate ancora Kate non aveva detto niente, quindi fu Alexis a parlare per prima.

“Allora, come vanno le cose? Mio padre mi ha parlato di un nuovo caso, lo avete chiuso?” 

“Si, poco prima di ricevere la tua chiamata.” 

“Bene! E con mio padre come va invece?” il tono di Alexis era volutamente indifferente, mentre Kate quasi si era congelata a quella domanda.
‘Possibile che lo sappia? O si sta riferendo al lavoro? No, non può averlo scoperto, starà parlando del lavoro. ’
nella mente di Kate passava a ripetizione quei pensieri e per qualche secondo non disse niente.
I suoi occhi incontrarono quelli di Alexis che si erano risollevati dopo avere allacciato un paio di scarpe e allora si decise a rispondere.

“Ah, si. Va bene. Insomma e sempre il solito, lo conosci no?” sperava che con quella risposta potesse evitar il discorso ‘ Castle ’ ma Alexis sembrava decisa a non darle pace. 

“Si, lo conosco. E anche per questo che ho voluto vederti oggi, e da almeno due settimane che si comporta in modo strano..”

“Che intendi per strano?” Se non ricordava male era iniziato tutto più o meno due settimane fa. . . A quel punto Alexis sorrise e si alzò trovandosi di fronte a lei.

“Strano nel senso che ormai ogni sera, quando crede che sono già addormentata, esce di casa e non ritorna prima della mattina presto. Sai per caso dove va?” Sul volto della ragazza non era sparito quel sorriso anzi, si stava allargando,ormai mancava poco.
Mentre la detective aveva iniziato ad assumere un colorito che sembrava adatto più a un pomodoro che a una persona.
Lei sapeva benissimo dove era ogni notte lo scrittore.
Quando Alexis capì che non avrebbe avuto una risposta dalla detective decise di parlare lei.

“Kate, rilassati. So tutto, e sono felicissima!” appena finì la frase Beckett si ritrovò di nuovo tra le braccia Alexis.

“Come sai tutto?! C-che cosa sai. . . ?” Una risatina scappò ad Alexis e si allontanò di novo da lei per guardarla in faccia.

“So che tu e mio padre state insieme!” Beckett impallidì di colpo per poi tornare più rossa di prima.

“C-come? Come fai a saperlo?”

“Domenica pomeriggio, stavo rientrando a casa dopo essere stata con Ashley e mentre rientravo o sentito te e mio padre che parlavate in cucina su come passare la serata, quando avete iniziato a parlare del. . . dessert sono uscita e o detto a mio padre che dormivo da un’amica!”
Kate non si muoveva, sembrava troppo impegnata ad assumere colori sovraumani per farlo.
In pochi secondi era passata da un bianco degno di un malato a un rosso porpora.

“Kate, stai bene? Scusa se te l’ho detto così ma o aspettato che fosse voi a dirlo e visto che non sembravate volerlo fare o preso in mano la situazione e con mia nonna abbiamo organizzato questo. Speravo che stando da sole sarebbe stato meglio.” Alexis sorrise ancora a una Kate incredibilmente silenziosa.
Dopo qualche secondo finalmente si riprese e si sedette facendo segno ad Alexis di mettersi vicino a lei.

“Non devi scusarti, mi dispiace che lo ai scoperto così, Castle voleva parlartene ma io non ero ancora pronta a dirlo a tutti.” Beckett le sorrise dolce e Alexis capì che per lei doveva essere stato difficile ammettere i sentimenti che provava per suo padre, figuriamoci il fatto di dirlo a tutti con quello che avrebbe comportato.

“Ma visto che lo ai scoperto voglio che tu sappia che non è mia intenzione prendere il posto di nessuno nella tua famiglia.
Amo tuo padre e sono molto legata anche a te ed a Martha, e se ai bisogno di parlare di qualcosa, qualunque cosa, sappi che io sono sempre disponibile per te.”

“Kate, stai tranquilla. Non ho mai pensato che tu volessi prendere il posto di qualcuno.
Sono felicissima per voi, era da un bel po’ che aspettavo un momento come questo!” entrambe iniziarono a ridere e Kate si alzò porgendo una mano ad Alexis.

“Visto che abbiamo chiarito tutto, almeno credo, che dici? Continuiamo con lo shopping?” Alexis prese la mano di Kate e si alza.

“Certo!” 

Passarono un paio d’ore in giro per negozi e quando tutte e due ormai furono stanche andarono a casa.
Kate prima lasciò Alexis a casa sua e poi si diresse verso il suo appartamento dove avrebbe fatto un bellissimo bagno aspettando l’arrivo di Castle.
Puntuale come un orologio Castle arrivò a casa di Kate, la trovò a letto avvolta nel suo accappatoio e decise di coricarsi li con lei abbracciandola.
Quando Kate sentì qualcuno che l’abbracciava si girò piano e vide Castle quindi si distese e si accomodò contro il suo petto.

“Passato un bel pomeriggio? Scommetto che ti sono mancato!” Disse Castle dandogli un bacio sulla fronte.

“Si, molto bello. Alexis è una ragazza fantastica.” 

“E di cosa avete parlato?” Nel mentre la fece girare piano per ritrovarsi faccia a faccia.
Beckett era ancora un po’ addormentata.

“Un po di tutto, ha si . . . sa di noi.” Disse con naturalezza lasciando Castle senza parole per qualche secondo con una faccia molto stupita, infatti l’unica cosa che riuscì a dire fu:

“What?!”



Angolo dell'autrice:
Salveeee, no non sono morta mi dispiace ma dovrete sopportarmi ancora per un po xD
Questa "cosa" lo iniziata a scrivere non so quando tempo fa e finalmento oggi mi sono decisa a finirla e a pubblicarla!
L'idea mi piaceva molto di più di quello che ne è uscito fuori. . . mha! Lasciamo perdere!
Ancora due cose e poi potete tirare quello che volete!
La priama e che ringrazio Amy per avermi aiutato! quindi grazie! :3
La seconda e che mi scuso per il ritardo con "E se fosse andata così?" mi dispiace tantissimo ma spero di pubblicare presto! 
Ok credi di aver detto tutto!
A presto
Kate 96 =*
   
 
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