Luuuunga one-shot,...forse era meglio se la dividevo in capitoli, ma non è un granche come trama, anche un pò inutile,ma avevo voglia di scrivere qualcosa...buona lettura! E buona domenica...
Erano passate circa tre settimane dalla rottura con Josh quando la detective Beckett si decise ad accettare un appuntamento al buio che Lanie gli aveva organizzato.
Non era particolarmente entusiasta della cosa, soprattutto ora che aveva altro per la testa: la morte di Royce, la lettera che gli aveva lasciato, il caso di sua madre che ancora la tormentava.
Ma per una sera decise di lasciarsi indietro tutto, e di accettare l'appuntamento.
In centrale aveva lasciato gli altri al lavoro su un caso non troppo complicato, senza dire il motivo della sua uscita anticipata. Quando Castle gli chiese cosa aveva da fare di così urgente lei inventò una scusa.
Non sapeva bene perchè non gli
aveva detto la verità...cioè, lo sapeva, ma preferiva
non ammetterlo a sé stessa.
Così si diresse al
ristorante.
Indossava un vestito nero e delle scarpe col tacco rosso,
l'outfit che aveva concordato con l'uomo al telefono per
riconoscersi.
Allungò il collo per cercare una giacca di
tweed grigia e una cravatta scarlatta.
Trovato il suo accompagnatore si sedettero al loro tavolo.
L'uomo, nonostante la giacca di tweed , si presentava bene.
Era più grande di lei ma nonostante tutto
un bell'uomo, con l'aria intelligente.
-Allora Kate, devo farti i
complimenti, sei davvero bellissima, devo ringraziare Lanie!- disse
l'uomo porgendole il menù.
-Grazie, Vincent. Allora dimmi,
Lanie non mi ha detto di cosa ti occupi-
-Sono un psicologo-
“ora
si spiega l'abbigliamento”pensò kate, ma disse –
davvero? Accidenti! Un lavoro interessante-
-Abbastanza, sì...il
problema è che quando la gente lo scopre tenta di estorcermi
una seduta gratis...buffo, considerato che tutti pensano che andare
dallo strizzacervelli significa essere pazzi- continuò l'uomo
con un sorriso.
-Sono sicura che non è così,a volte
la gente ha solo bisogno di parlare- disse Kate sorridendogli in
risposta.
- Dillo al mio paziente che crede di avvertire le onde
radio aliene di Giove!- replicò lui ridendo
- Ma è
pazzesco! Tutti sanno che su Giove non c'è vita! Probabilmente
provengono da Marte...- replicò Kate, unendosi a lui nella
risata.
- allora, Kate, non prenderla per una seduta
dottore-paziente, ma come va la vita? Com'è il lavoro della
detective?- chiese l'uomo dopo che ebbero ordinato alla cameriera.
-
Appagante, difficile certo, ma mi soddisfa. Ora mi psicanalizzerai
dicendomi il perchè della mia scelta di un lavoro maschile?-
chiese Kate bevendo un sorso d'acqua. Si sentiva stranamente a sua
agio in quel momento, sensazione rara ad un primo appuntamento.
-
Certamente no! Non mi permetterei mai! Anche se ammetto che è difficile
capire così bene la natura umana, soprattutto in certi
momenti...ma è un fardello che sono disposto a portare-
scherzò lui
- Oh beh, buon per te!- rise della sua
modestia Kate
- Anche se posso dirti una cosa? È meglio
torgliersi il cerotto subito- si fece serio lui
- Certo- rispose
Kate sorpresa dell'improvviso cambio di tono.
- Pensi di prendere
il dolce qui? Perchè conosco una pasticceria qui vicina aperta
tutta la notte che fa dei dolci spettacolari!-
Risero insieme.
La serata procedeva incredibilmente bene, chiacchieravano allegri e ridevano come se si conoscessero da molto tempo.
Kate si scordò quasi dei suoi problemi, fino a che non aprì la borsa per prendere un fazzoletto, allora la vide: la lettera.
La portava sempre con sé, non
facendola notare a Castle ovviamente, ma tenendosela vicina.
Non
era solo un foglio con scritte le ultime parole che Mike le aveva
rivolto, era anche la prova di una cosa che la tormentava da troppo
tempo, una cosa che si era ripromessa di affrontare prima o poi.
Ma non quella sera.
Forse.
- Kate, tutto ok?- chiese
Vincent vedendo la sua espressione mentre guardava qualcosa nella
borsetta
-Come? Oh, sì certo...non è
niente di importante, solo una cosa che mi tormenta da un pò-
disse lei sorprendendosi di sé stessa per la confessione
-
Davvero? Ne vuoi parlare?-
- Beh, ecco...insomma, ok... il mio
mentore è morto da poco, assassinato. Eravamo molto amici e
prima di morire mi ha lasciato una lettera- confessò lei.
-
E' terribile, mi dispiace. Vuoi parlarne? Sono bravo ad ascoltare,
deformazione professionale-
- il fatto è che una cosa del genere non me l'aspettavo, non così in fretta almeno. So affrontare la morte , purtroppo è una delle cose che mi rende brava nel mio lavoro, ma leggere le sue ultime parole rivolte a me...sai è come se lui parlasse e io non potessi replicare. Ha detto alcune cose che mi hanno colpito, cose di cui non posso parlare con le persone che conosco perchè non mi saprebbero dare risposte obiettive.-
Kate continuava a parlare, scordandosi quasi
della persona che aveva davanti.
-Insomma, l'ultima volta che ci siamo incontrati lui ha conosciuto il mio partner, che in realtà non è proprio il mio partner, non è della polizia, comunque....e in questa lettera mi dice che ha notato che tra noi due c'è qualcosa, qualcosa di reale...ecco, qui c'è il problema...lui ha visto qualcosa che forse esiste o forse no...insomma magari i sentimenti ci sono, ma una donna può davvero farsi guidare solo dai sentimenti? Io non sono brava a farlo, anche perchè spesso farsi guidare dal cuore ti porta a sofferenza ancora più forti quando arriva il momento di dirsi addio....E poi quest'uomo è stato sposato due volte! E non sono ancora sicura del motivo della fine dei suoi matrimoni...è stato mollato o ha mollato lui? E se è stato mollato perchè? E se poi scopro che tradiva le sue mogli, come mi sentirei? Non potrei mai fidarmi di un uomo del genere!...in più praticamente lavoriamo insieme, il che è controproducente, senza parlare di cosa direbbero i nostri colleghi in quel caso....-
Kate si fermò. Aveva lasciato che il fiume di parole scorresse senza pensare alla persona che aveva davanti.
Era ad un appuntamento con un uomo.
E
gli aveva parlato di un altro.
E lui la fissava stupito.
…...........................Passarono
alcuni attimi prima che Kate ricominciò a parlare.
-Oddio
scusa! È incredibile che ti abbia davvero detto tutto questo!
Sono mortificata, non mi succede mai!- disse Kate imbarazzata.
-
Non c'è problema. Ora capisco un po' di cose in
effetti....certo sentirti parlare di un altro ad un appuntamento non
è il massimo che posso chiederti ma non posso dire che non mi
capiti mai...come ti ho detto: deformazione professionale.- rispose
lui comprensivo.
Ma Kate era rimasta bloccata alle parole di poco
prima.
-Che vuol dire “capisco un po' di cose”?-
-come scusa?- chiese lui
- Hai detto
che capisci più cose di me, quali cose?-
- oh, beh....ecco tu sei una bella donna, intelligente e sicura di sé. Di solito le donne della tua età con queste caratteristiche sono sposate o come minimo fidanzate, tu invece no. Fai un lavoro duro, questo vuol dire che ti piacciono le sfide,e dal tipo di lavoro che fai si capisce che odi le ingiustizie, che vuoi che il mondo segua le regole alla perfezione. Se spostiamo queste premesse su di te, posso dire che hai paura dell'amore, che hai paura di rimanere scottata perchè in passato hai sofferto molto e che pretendi da te più di quello che pretendi dagli altri. Hai un tipo di persona che pensi sia adatto a te, e se senti di provare dei sentimenti per qualcuno che pensi non sia il tuo tipo decidi di sopprimerli.
Ma non consideri una cosa, Kate, se trovi una persona che rispecchia i tuoi canoni e fingi per tutta la vita di essere felice con questa persona quando non lo sei, questo significa accontentarti. E dal tuo profilo posso dirti con certezza che tu non sei il tipo di donna che accetterebbe di accontentarsi, per questo saresti in una sorta di limbo: da una parte sei legata ad una persona che è perfetta rispetto ai tuoi principi, dall'altra ti odi perchè non hai preteso il massimo da te stessa, come fai sempre, e ti sei accontentata di qualcuno non realmente adatto a te. -
Ora era Kate quella ad essere
sorpresa.
-Capisco- disse lei fissando il suo
piatto, riflettendo sulle parole dell'uomo – questo è il
primo appuntamento più strano a cui sia mai andata-ammise
lei.
- Già, a chi lo dici...- scherzò lui chiamando
il cameriere – direi che è ora di andare...-
- Cosa?
Ma non sono neanche le nove- disse lei
- Già,ma penso che
dovresti concludere la serata con qualcun'altro, e lo sai bene. Ma
dato che non hai il coraggio di farlo tu, questo passo, lo faccio io
per te....ci può portare il conto, per favore?- disse
rivolgendosi al cameriere.
- Non ho mai detto di essere innamorata
di lui- disse Kate
- Fidati, nessuna donna si da tanta pena per
un uomo se non ne è innamorata-
Il cameriere portò il conto
all'uomo, che si mise a fissarla.
- che c'è?- chiese Kate
-
Sono 60 dollari per la cena o 80 per la seduta...- disse lui.
Kate
lo guardò sorpresa.
-Sto scherzando...ma senti, questo è
il mio biglietto- le disse allungandole il biglietto da visita –
se qualche volta hai voglia di fare due chiacchiere, chiamami, a
pagamento ovviamente, non sono sempre disposto ad offrire la mia
consulenza gratuitamente- le disse lui sorridendo.
-Non ho bisogno
di uno psichiatra, non ho quel genere di problemi, e comunque posso
parlarne con delle amiche...-
- Chi è che diceva che a
volte le persone hanno solo bisogno di parlare?con me potrai sempre
ottenere un parere obiettivo.E poi se certe cose si potessero
confidare alle amiche, il mio lavoro non esisterebbe-
Quella
sera Kate si ritrovava a camminare pensando a quella stranissima
serata. Era cominciata talmente bene che aveva quasi creduto che
quell'uomo fosse giusto per lei, ma ripensandoci, capì che la
cosa che più l'aveva colpita era la sua capacità di
capire le persone, capacità difficile da trovare negli uomini,
ma non c'era molto di più tra loro. Sicuramente non c'era
stata l'attrazione giusta per poter cominciare una storia. Ma le
sarebbe piaciuto averlo come amico, come confidente. Raramente si
trova qualcuno disposto ad ascoltarti, le persone tendono tutte ad
essere egocentriche.
Improvvisamente si trovò sotto
casa di Rick. Che avesse programmato di andare lì o ci fosse
capitata per caso non sapeva dirlo, ma per la prima volta sentiva di
poter fare quel salto che le avrebbe cambiato la vita.
Salì
fino all'ultimo piano, arrivò alla porta e suonò il
campanello titubante. Aveva deciso che appena Castle avrebbe aperto
la porta l'avrebbe baciato, senza parlare, sensa pensare, lasciandosi
semplicemente andare.
Solo in quel momento avrebbe capito se
erano fatti per stare insieme.
Sentiva dei passi avvicinarsi, vide
la maniglia abbassarsi e infine la porta aprirsi e...
-Alexis! Ciao!....è bello
vederti!...ehm senti c'è tuo padre per caso?...-disse la
detective sentendo una tonnellata di mattoni che gli cadevano
addosso. In quella casa non abitava solo Castle, è vero.
-
Ciao Kate, no mi dispiace, è ad una festa di beneficienza,
vuoi entrare?- le rispose Alexis leggermente confusa.
- No,no,
tranquilla, era solo per il caso...- le disse Kate. Alexis la guardò
ancora più confusa, notando l'abbigliamento.
-ehm, ok, ci vediamo, allora.
Buonanotte-le disse lei prima di congedarsi da quella casa.
Forse
era meglio così. Quella sera era ancora troppo confusa per
buttarsi in certe situazioni, pensò mentre camminava verso
casa sua.
Non era prudente lasciarsi andare in
quel modo, magari venendo poi rifiutata. Nel momento giusto avrebbe
saputo cosa fare...magari nel giro di qualche giorno, o settimana, il
destino avrebbe fatto il suo corso e.....aspetta...ci stava
ricascando! Stava di nuovo per mettere da parte i suoi sentimenti,
lasciando andare l'uomo che amava!
Cominciò a trafugare
nella sua borsetta alla ricerca del cellulare.Digitò il numero
velocemente e aspettò che l'uomo rispose.
-Pronto?-
-Sono
Kate-
-Non aspettavo una telefonata...-
-Lo so...senti...ho
bisogno di parlarti...-
-Ok...domani ho un buco a mezzogiorno, se
vuoi venire lo tengo libero per te.- rispose Vincent
- Grazie!il
fatto è che ci sto ricascando- disse Kate
-Come?-
-Niente, ne parliamo
domani!- disse Kate prima di agganciare.
Sospirando, chiamò un taxi.
Ce l'avrebbe fatta, ora ne era sicura....era più vicina alla felicità di quanto immaginasse.
Fine
Spero vi sia piaciuta. Non è un granchè a romanticismo, ma non è la giornata ideale per quello...
il titolo e l'idea (davvero generale) della storia è presa da un famoso film,magari era il caso di dirlo...ma davvero mooolto in generale, giusto l'idea base.Commentate!
Namaste.