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Autore: Lili_Chan    15/05/2011    2 recensioni
"ma tu non arrivasti,era come se ti fossi dimenticato del tuo piccolo dolce bambino dagli occhi viola,non avresti mai combattuto per me,vero?"
[FraNada]
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Canada/Matthew Williams, Francia/Francis Bonnefoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tu non tornerai mai.

Il vostro rapporto è sempre stato di amore e odio,giornate intere,anni interi della vostra vita sprecati per litigare a causa di qualsiasi cosa,anche le più insignificanti,siete perfino riusciti a tramutare la conquista del mio povero territorio canadese in un’altra delle vostre insulse discussioni; e io ho sempre guardato,ascoltavo le vostre grida isteriche e i pesanti insulti che vi scambiavate regolarmente,stavo lì in disparte ad osservare con i miei grandi occhi viola,attendevo che la tempesta si placasse e alla fine i miei desideri venivano esauditi,rimanevamo in casa io e te,semplicemente Canada e Francia,cercavi di sembrare tranquillo,felice,tentavi di illudermi ma io vedevo nei tuoi occhi che eri triste,triste perché non volevi che Inghilterra ti lasciasse solo perché tu lo amavi.

Riuscivo a intuire tutto questo,cercavo di convincermi che tu volessi me anziché lui ma non era proprio possibile,così soffrivo,piangevo silenziosamente e non ne facevo parola con nessuno,mi nascondevo in me stesso,chiudevo gli occhi al mondo e lasciavo il mio corpo in mano alla gelosia che pian piano mi divorava dall’interno lasciando di me solo un delicato involucro trasparente,mi toglieva ogni forza,riusciva a raggiungere la mia testa e ad infettarne i pensieri con il suo veleno da mostro,tutto questo perchè io ero troppo debole,avrei potuto ucciderla ma non riuscivo nemmeno a combatterla. Io passai giorni tra le lacrime perché tu avevi creato in me milioni di illusioni che però col passare del tempo crollavano fino a ridursi ad un cumulo di stupida polvere,eri l’unico che mi avesse mai considerato,mi guardavi,mi parlavi,mi avevi fatto vivere giorni bellissimi e soprattutto avevi accompagnato tutta la mia infanzia lasciandovi come colonna sonora il suono delle tue dolci parole francesi,tutto questa era penetrato in me e vi aveva vissuto fino a che tu non iniziasti ad allontanarti sempre di più ,fino a che tu e lui vi avvicinste talmente tanto da diventare una cosa unica,unita da un amore interminabile.

Quando lui mi portò via con se le tue guance chiare furono bagnate dalle lacrime salate,lo pregasti di non farlo,di non allontanare da te il tuo piccolo Mathieu ma lui naturalmente non ti diede ascolto e si impossessò di me,accecato dalla sete di conquista; mentre tu uscivi pian piano dalla mia vita io ebbi il tempo di rivolgerti un ultimo sguardo accompagnato da un timido sorriso e da un flebile “Ti voglio bene” pronunciato proprio quando non riuscii più a vederti. Da quel giorno la mia vita si spense,il mio piccolo cuore ancora malato di gelosia si rintanò sempre di più nel mio petto e con lui decisi di nascondermi anche io,mi venne presentato mio fratello ma con lui io non riuscivo a parlare,non riuscivo più a parlare con nessuno perché nessuno mi vedeva più,ero diventato invisibile; ogni notte,accompagnato dal rumore della fredda pioggia inglese,speravo che tu saresti tornato da me,che una mattina mi sarei svegliato e mi sarei ritrovato tra le tue braccia,attendevo invano qualche notizia che mi desse una ragione per sorridere di nuovo,ma tu non arrivasti,era come se ti fossi dimenticato del tuo piccolo dolce bambino dagli occhi viola,non avresti mai combattuto per me,vero? Evidentemente no,dovevo cavarmela da sola.

Passai le guerre,la caduta di Wall Street,pian piano ottenni l’indipendenza e senza di te mi ritrovai più solo che mai,ma il mio popolo era felice,intriso dal nazionalismo e pronto a far del loro grande paese quello che è diventato oggi; io però non lo ero,ritrovatomi da solo tra gli immensi boschi piansi ancora tante volte e tra i singhiozzi sempre mi chiedevo dove tu fossi,se per caso ogni tanto ti ricordassi ancora di me. Lentamente trovai la forza,il coraggio e anche senza il tuo aiuto arrivai ai giorni d’oggi e dimostrai che anche io potevo cavarmela,ma nessuno se ne accorse,nessuno si rese conto che quel piccolo bambino biondo dagli occhi viola era ormai diventato adulto,nemmeno tu.

Tu non mi vedevi più,eri diventato come gli altri,per te non ero più nulla,e anche se forse una parte del tuo cuore era ancora legata al suo bambino non lo desti mai a vedere,ma per me era troppo difficile,continuai a guardarti,a desiderare che tu tornassi da me anche se sapevo che era impossibile,era evidente che tu preferivi quell’inglese con cui avevi litigato tanto anzi che me. Cercai di farmi entrare in testa di non pensarti più,ero convinto di essere riuscito anche io a passare avanti,provai ad affezzionarmi ad altre persone ma ogni volta che con la coda dell’occhio per caso assistevo a un vostro bacio,un abbraccio o anche solo uno scambio di complici sguardi quella bestia di nome gelosia tornava ad attanagliarmi il cuore come aveva già fatto e riprendeva a corrodermi pian piano,e mentre le unghie affondano nella felpa rossa,troppo paurose per afferrare la pelle,io mi chiedo di chia sia realmente la colpa..

Tu non puoi essere stato,tu hai solo scelto chi amare,non potevi sapere quello che intanto succedeva dentro di me,lui tanto meno,è come una piccola insignificante pedina,causa di tutto il dolore ma pur sempre una pedina,quindi rimane una sola persona: il colpevole non posso essere altri che io. Sono io che mi faccio male da solo,sarebbe sempre bastata qualche parola o azione in più,oppure qualche sguardo e lacrima in meno per cambiare tutto questo ma ormai che senso ha? Tu non potrai mai volere me al posto suo.

   
 
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