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Autore: FuckYeahJeranna    15/05/2011    1 recensioni
Questa è una breve versione, personale, del finale della prima stagione.Come si può vedere dal mio Nickname sono team Jeranna perciò non mi è andata molto a genio la morte di Anna. Questa mia versione è un po' differente dalle altre, ma spero che vi piacerà. Sinceramente non credo di essere molto brava perciò ero un po' in dubbio sul metterla o no, ma alla fine ho voluto provare per avere un parere esterno. Spero davvero che vi piaccia.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jeremy Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I suoi occhi si aprirono .La sua bocca emise un piccolo gemito, interrotto da un colpo di tosse e riprese a respirare. I suoi arti si mossero sotto il suo comando. Non c'era dubbio, era tornato. Vivo o morto? Era questo il tormento di Jeremy . Era diventato un vampiro o no? Rimase immobile, steso sul letto con lo sguardo come incantato verso il soffitto quando gli vennero in mente le parole di Damon . Non le cose sullo spegnere i sentimenti e chi né ha più né metta, ma la frase pronunciata sulla soglia della camera. Lei era morta. Morta davvero stavolta. Gli era stata letteralmente strappata via dalle sue braccia ed era stata uccisa da quell'uomo, sempre se si può definire così tale creatura, che, in teoria, era suo zio. Un' ondata di tristezza lo invase completamente. Nessuna tortura, nessuna catastrofe avrebbe potuto portare tanto dolore quanto ne aveva portato la morte della ragazza che amava. Ecco il momento. Cercò di spegnere le sue emozioni, tentò di far sparire quella sensazione di vuoto in tutti i modi possibili, ma tutto fu invano. Il dolore, la frustrazione, quella voglia matta di lei, di abbracciarla erano ancora lì che lentamente lo stavano distruggendo. C'era per forza qualcosa di dannatamente sbagliato in lui. Perché altrimenti gli era stata inflitta quella atroce punizione? Nella sua mente si creavano domande su domande, ma lui voleva solamente delle risposte. Stanco, di vivere forse, si rigirò tra le lenzuola e chiuse gli occhi. Le luci dell'alba filtravano dalle tende azzurrine della camera. Aveva sempre amato svegliarsi in quel modo così naturale. Si alzò lentamente, andò in bagno assicurandosi che tutto fosse a posto e si vestì. Quando scese di sotto non trovò nessuno così evitò di fare colazione e uscì. Girando per la città passò accidentalmente davanti a un edificio mezzo arso. Gli infissi, le porte e alcuni spazi di muro erano completamente neri. Cenere. Era fresca e odorava ancora di bruciato. Una lacrima gli rigò la rosea guancia. Lentamente si avvicinò alla porta e con una spinta l'aprì. Non c'era bisogno di forzarla, era debole e rotta. Non ci volle molto a comprendere da dove fosse nato l'incendio, davanti a Jeremy c'era un portone completamente bruciata e del fumo era rimasto nella stanza. Con molta attenzione scese quel che rimaneva delle scale e si fermò. In quel preciso istante si pentì di essere entrato. Lo spettacolo più raccapricciante che avesse mai visto si materializzò davanti ai suoi occhi. Fece qualche passo, ma le gambe cedettero in fretta così cadde in ginocchio. La testa china a piangere, le mani per terra che stringevano un mucchietto di polvere mista a cenere. C'era lei. C'era il suo bellissimo corpo adagiato per terra con un paletto nel cuore. Si avvicinò al suo volto. Nero, rigato, consumato dal fuoco. Istintivamente le tolse il paletto, ma ormai a cosa serviva? Con il dorso della mano accarezzò le sue guance. Aveva paura di farle del male, aveva paura che se avesse premuto troppo forte sarebbe potuta sparire per sempre. Le sfiorò le labbra gelide e scure mentre la sua lacrima scese sulla guancia di Anna. La lasciò lì di modo che sembrasse che piangeva. Piangeva per il dolore, per la sofferenza provocatagli in tutti quegli anni della sua esistenza. Come figura sarebbe stata credibile se non ci fosse stata la bocca. La sua piccola e tenera bocca era leggermente sorridente. Del resto come lei. Non ne capiva il motivo, ma prima di morire aveva sorriso perché aveva pesato a lui, a tutti i loro momenti, al meraviglioso tempo trascorso insieme. Si era accontentata di quel piccolo regalo della vita prima che fosse giunta finalmente a termine. Staccò le labbra dalle sue, ma sentì un piccolo rumore come uno scricchiolio. Con la coda dell'occhio vide un pezzo di carta uscire dalla tasca della giacca della ragazza. Lo prese e cominciò a leggerlo. Caro Jeremy, Volevo farti sapere delle cose che non ho mai avuto il coraggio di dirti a voce. Forse era troppo presto, ma io sentivo il bisogno di dirtelo e , come il mio solito, non l'ho fatto. Ho sbagliato, perdonami. Avrei voluto dirti grazie per tutto quello che mi hai dato, avrei voluto dirti che sei la cosa più importante al mondo per me, avrei voluto dirti tutte quelle cose che si sussurrano all'orecchio due bambini innamorati, avrei voluto dirti anche solo un semplice ti voglio bene. Sono stata una stupida. Probabilmente quando leggerai questa specie di lettera io non ci sarò più, ma voglio che tu sappia che ti ho amato davvero Jeremy e mi dispiace non averti detto addio. Non volevo farti soffrire ancora così ho pensato che andarmene senza dirti nulla sarebbe stato meglio. Ma ecco che mi sbagliavo ancora. Ora sono ancora qua, nel mondo dei "vivi", ma tra poco credo che lo lascerò. Si vogliono vendicare amore, i vampiri della cripta. Dovevo scegliere : o te, o loro. Ho scelto te. Il congegno di John permetterà di scovarci tutti e poi non so cosa faranno, ma di certo qualcosa di terribile. Mi dispiace non avertelo detto prima, scusami. Spero che questa lettera ti arrivi, ho intenzione di darla ad Elena, sperando che non la bruci prima. So che vedendo tutto questo ti spaventerai, perché a te non piace leggere perciò concludo qua. Addio.. - la tua Anna Era consapevole che sarebbe morta. Si era sacrificata per lui e lui non era stato capace nemmeno di proteggerla. Dannazione. Come se fosse possibile si sentì ancora peggio. Solo in quel momento si rese conto della fortuna che aveva avuto nel conoscerla e della sfortuna avuta nel perderla. Non era degno di vivere dopo il suo fallimento. Corse a casa, ancora vuota, e lasciò un biglietto sul tavolo della cucina. Grazie di tutto, vi voglio bene. Addio, Jeremy. Senza ripensamenti tornò nella cantina di quel vecchio edificio. Se lei sarebbe scomparsa per sempre, lui sarebbe rimasto con lei. Stavolta non l'avrebbe lasciata andare. Prese Anna tra le braccia e la strinse per dei minuti interminabili finchè si decise a farlo. Tirò fuori l'accendino, lo accese e diede fuoco alla lettera di anna. In un attimo le fiamme divorarono i vestiti prima di lei, poi di lui. Si strinse maggiormente alla ragazza cercando di trattenere le urla per il dolore fino a quando cadde il silenzio. Si poteva udire soltanto lo scricchiolio del fuoco che bruciava i loro corpi abbracciati, finalmente di nuovo insieme.
  
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