16/05/2011
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Questo è un addio?
Osservo la tua tuta ridotta a brandelli dal combattimento che tengo ben salda fra le mie mani, quasi per paura di perderla.
‘Conservala con grande cura, Pan.’
Solo queste parole pronunciate con fare malinconico e misterioso da Vegeta, eccheggiano nella mia mente.
Mi sento sempre più confusa.
Sempre con questo interrogativo ripercorro dolcemente con le mie piccole e candide mani, che una volta tenevo fra le tue sicure e calde, le pieghe di questo piccolo straccio.
Tanti ricordi riaffiorano alla memoria, seppur contro la mia volontà, la mia mente ha già cominciato a viaggiare rivivendo con nostalgia i momenti più gioiosi della mia esistenza insieme a te.
Già, proprio tu.
Quella persona di cui avevo più bisogno in assoluto ora se n’è andata.
Mi hai già abbandonata una volta, Goku.
Ma ora,mio malgrado, sono consapevole del fatto che tu non tornerai mai più.
Vedere il tuo corpicino da bambino racchiudere l’animo leale e coraggioso del mio caro nonnino, combattere allo stremo delle forze, mi ha fatto conoscere il vero volto del terrore.
Il terrore di perdere per sempre una persona cara…
Quando hai lasciato la Terra, seguendo Shenron, hai lasciato tutti noi di stucco.
Le tue ultime parole sono state un’incubo per me, paragonabili a mille schegge di vetro che ad una ad una trafiggono il mio cuoricino che ora batte alla velocità della luce nella speranza di vederti tornare.
E’ si, perché la speranza è l’ultima a morire.
Non riesco ad accettare di non rivederti mai più.
Non posso accettarlo.
Non ho vissuto abbastanza assieme a te, ed ora più che mai ho un forte bisogno della tua presenza.
Delle lacrime disubbidienti scendono a tradimento sulle mie gote rigandomi il volto, nonostante avessi cercato di trattenerle.
Sollevo il capo verso il cielo, ormai buio e tempestato da tanti puntini luccicanti, sempre sperando invano in una tua improvvisa apparizione.
Mi alzo lentamente e mi asciugo con il polso le lacrime che ancora sgorgavano libere sulle mie gote per poi cadere a terra e dissolversi.
Tiro su col naso, com’è solito fare un bambino quale ero stata tanto tempo fa.
Soffia una sottile brezza, che dispettosa mi scompiglia i capelli color dell’ebano.
Chiudo gli occhi e stringendo al petto quel che rimaneva dell’ultima tua tuta di combattimento,come se fosse un’orsacchiotto di peluches, sussurro queste parole cullate come le foglie in autunno dal vento:
“Questo è un addio, nonno?”
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Nota dell'autrice
Salve lettori di EFP!
^^ Questa è la prima fanficion che pubblico sul sito, spero che sia di vostro gradimento!
Ringrazio anche i lettori silenziosi.