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Autore: telesette    17/05/2011    9 recensioni
La scena "epica" del film "V per Vendetta", descritta attraverso i miei occhi in questa modesta fanfiction. Attimi di tensione, sconvolgimento, azione... e alla fine una frase dal significato profondo che è bene tenere a mente, perché la Giustizia è eterna mentre un governo corrotto NO...
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Creedy non dette alcun peso alle sue parole. Un uomo solo contro un intero gruppo di cecchini armati... La velocità media di una pallottola è di circa 300 metri al secondo; nessun umano può essere così veloce da evitare centinaia di colpi, sparati alla stessa velocità e nella stessa direzione contemporaneamente. Ormai era stufo di sentire il tono di voce basso e profondo di quel pagliaccio mascherato ( dopo aver sopportato quel viscido verme piagnucolante di Sutler per tutto quel tempo, ne aveva abbastanza di insetti che si credevano chissà chi ). Quell'arrogante vestito a festa si era addirittura permesso di minacciarlo: "Come pensi che succederà?" domandò Creedy. "Con le mie mani intorno al suo collo!" rispose lui... Era troppo! Chiunque al posto di Creedy si sarebbe convinto che quell'uomo mascherato era solo e semplicemente un pazzo, un pazzo e un illuso, un pazzo che aveva appena firmato la sua condanna a morte.

- ...Noi abbiamo le armi!

Creedy lo disse come se, tra le proprie mani, stesse stringendo la "Mano di Dio" capace di abbattere chiunque fosse tanto sciocco da metterglisi contro.

- No, voi avete la speranza che quando le vostre pistole saranno scariche non sarò più in piedi... Sennò sarete tutti morti, prima di aver ricaricato!

L'ordine secco di Creedy e, un attimo dopo, l'impassibile figura ammantata di nero si ritrovò sconquassata di colpi. La maschera di Guy Fox sempre incollata sul volto, costui sprizzò sangue dalle ferite, senza tuttavia cadere a terra; i cecchini gli scaricarono addosso ognuno il proprio caricatore ma, per quanto incredibile fosse, quando tutti gli strumenti smisero di suonare quel concerto di morte, l'uomo era ancora in piedi!

Il capo reclinato in avanti e il lieve respiro affannoso proveniente dalla maschera, costui rimase immobile sul posto onde raccogliere tutte le energie che gli erano rimaste. Ad un tratto, sotto lo sguardo stupito dei cecchini che non credevano ai propri occhi, lo videro rialzare la testa come se nulla fosse successo.

- Ora tocca a me!

La mano scivolò veloce, estraendo due lame da sotto il mantello, l'istante successivo queste volteggiarono in aria e si conficcarono nel petto dei rispettivi bersagli. Creedy non ebbe neppure il tempo di rendersene conto: l'uomo davanti a sé aveva appena impugnato i suoi coltelli ed era intenzionato a farla finita, una volta per tutte; i cecchini fecero scivolare a terra i propri caricatori ma, prima che questi toccassero il suolo, si ritrovarono con la gola squarciata immersi in una pozza di sangue; la danza di morte proseguiva ininterrotta, il pugnale fischiò nell'aria ancora una volta prima di piantarsi nella vittima con un tonfo secco; Creedy fece scivolare a terra i bossoli dal tamburo e cominciò a ricaricare la propria arma, con gli occhi fissi sulla scena; la lama fischiava tra i corpi squarciati degli avversari, sorretta da una mano forte e decisa, e costoro cadevano miseramente tra spruzzi rossastri ed espressioni congelate; sollevandone uno da terra, l'implacabile vendicatore gli ricacciò il ferro nel petto mentre era ancora in aria; nello stesso momento in cui Creedy ebbe ricaricato l'arma, l'ultimo pugnale si conficcò in mezzo agli occhi dell'ultimo cecchino. Ora Creedy era solo...

- Muori - gridò Creedy, bianco come un lenzuolo. - Muori!

Uno, due, tre colpi... intanto l'altro continuava imperterrito ad avanzare. Quattro, cinque... Niente da fare, costui era ancora in piedi e solo allora Creedy capì di non avere a che fare con un uomo.

- Perché non muori ?!?

Creedy si sentì perduto, ancora prima di sentire lo scatto metallico del cane che batteva a vuoto sul tamburo.

- Perché non muori...

L'altro lo guardò stancamente. Avrebbe potuto ucciderlo subito e risparmiarsi così la fatica di parlare a chi ormai era già cadavere. Eppure ora che la sua corsa alla vendetta stava volgendo al termine, forse per la soddisfazione di vedere il terrore in quegli occhi forse per nessun motivo particolare, sentì ugualmente il bisogno di soddisfare la curiosità di Creedy.

- Sotto questa maschera non c'è solo carne, sotto questa maschera c'è un'idea, Creedy... E le idee sono a prova di proiettile!

Non appena si ritrovò sollevato da terra e scaraventato contro la cancellata di ferro alle sue spalle, Creedy si sentì completamente svuotato e incapace di reagire. Davanti a sé aveva qualcosa che semplicemente non era in grado di comprendere: tutta la rabbia, il rancore e il desiderio di giustizia dei deboli finora non era mai riuscito a sfiorarlo; chi governa può mettere sotto chiunque, con la forza e con la violenza se necessario; eppure le mani che gli serravano la gola appartenevano a qualcosa che non era in grado di controllare... La paura e il terrore si impadronirono di lui, il corpo scosso da violenti brividi in un rantolo soffocato, lo schianto secco del suo collo spezzato poi più nulla.

FINE

"I popoli non dovrebbero avere paura dei propri governi, sono i governi che dovrebbero avere paura dei propri popoli( dal film "V per Vendetta" - 2005 di James McTeigue )...

 

NOTA:

"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni

Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

   
 
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