BUONA LETTURA!
La corsa all'ospedale era stata atroce. I paramedici avevano impedito a Castle di salire perchè non era un familiare né un medico, ma Lanie era andata con loro insieme al padre di Kate e aveva promesso di chiamarlo appena ricevute nuove notizie.
Per ora era tutto sospeso.
La pallottola non aveva preso il cuore. Lei respirava ancora.
Era ancora viva...ma per quanto tempo? Quanto può sopravvivere una donna di 45 chili con un buco di pallottola nello stomaco?
Rick non riusciva a pensare ad altro.
Erano in macchina, Martha guidava. Lui non era in condizione. Le sue mani, ancora sporche del sangue della detective, tremavano incessantemente.
Come puoi sopravvivere a certi momenti. Perchè la vita di certe persone deve essere così tragica?
Perchè scegliere un lavoro onesto come quello del poliziotto doveva portarti a sacrificare la vita?
Quella macchina non era mai stata così silenziosa. Martha ed Alexis piangevano sommessamente, cercando di fermarsi, per poter essergli di sostegno, ma non riuscendoci.
Rick guardava fuori dal finestrino. In silenzio. Ferito.
Sono quelli i momenti peggiori in certe situazioni.
Finchè l'adrenalina è in corpo, finchè l'agitazione intorno a te ti occupa la mente, non hai il tempo di pensare, ma solo di agire,puoi sopportare il dolore.
Ma quando sei costretto a calmarti e a riflettere, il dolore ti cade addosso e tu non puoi far altro che affrontarlo.Richard pensava a quel momento così terribile,quello in cui le aveva rivelato i suoi sentimenti.
Era stato istintivo, era stato romantico, ed estremo.
Ma, mentre guardava fuori dal finestrino, osservando come le altre persone vivevano le loro vite incuranti delle tragedie degli altri, realizzò di aver fatto un errore.
Dirle che l'amava, mentre stava per morire durante il funerale, era sbagliato.
Non doveva succedere così. Non doveva rivelarle i suoi sentimenti in quella maniera. Come se dovesse farlo “nel caso in cui...”.
Era semplicemente sbagliato.
Ma l'aveva fatto. E non poteva tornare indietro, proprio perchè la sua mente di scrittore non poteva semplicemente censurare l'eventualità della sua morte. Non riusciva a farlo. Ma il suo cuore di uomo non poteva neanche lasciare morire la donna che amava senza che lei lo sapesse.
Erano arrivati all'ospedale. Ricominciò la corsa, alla ricerca del reparto, alla ricerca di risposte.
Trovarono i loro amici nella sala d'attesa.
Il padre di Kate che piangeva sommessamente, Esposito che tentava di consolarlo, Ryan che leggeva un coupon che promuoveva l'igiene dentale, o il sesso sicuro, o una qualsiasi prevenzione a una qualsiasi malattia, non ne era sicuro, in realtà non riusciva a concentrarsi abbastanza per leggere.
Quando lo videro avvicinarsi, nessuno dei due sapeva bene cosa fare.
L'unica cosa che era venuto loro in
mente era prendere il caffè.
Lo offrirono a Castle, ad
Alexis e a Martha, lasciandone uno sul tavolino.
- Per chi è?- chiese Alexis curiosa.
Nessuno rispose, ma tutti cominciarono a guardare per terra.
Alla fine Rick disse
- Riuscirà
a berlo, e si arrabbierà anche perchè sarà
freddo.-
I due detective gli sorrisero ripensando a tutte le volte in cui Beckett si era lamentata del caffè, prima che Rick comprasse loro la macchina per l'espresso.
- Si, lo farà-
Il tempo passava inesorabilmente.
Il dottore aveva detto qualche ora prima che le condizioni erano gravi, ma stabili. La stavano preparando per l'operazione.
Dal momento in cui avevano iniziato ad operare uno specializzando diverso ogni mezz'ora usciva per riferire loro notizie sull'intervento. Quando la vita in pericolo è quella di un detective tutti sono all'erta.
La sala d'attesa nel frattempo cominciava a riempirsi. Oltre a diversi poliziotti, anche la moglie del capo li aveva raggiunti.
Nonostante il suo enorme lutto,doveva
esserci per Kate...suo marito l'avrebbe fatto.
E alla fine,
Josh.
Rick sentì il mondo crollargli addosso quando lo
vide.
Aveva completamente dimenticato che Beckett aveva una relazione, come poteva essere stato così stupido?
Le aveva detto che l'amava poco prima,
ed era concentrato solo su quello. Pensava di essere la persona più
vicina a lei in quella stanza, oltre a suo padre. Invece non era
così.
Il suo tormento interiore però doveva essere
messo da parte, in quel momento tutte quelle persone stavano
soffrendo e pregando per la vita della donna, non poteva permettere
anche al suo cuore spezzato di farsi avanti, così disse
l'unica cosa che era importante:
- Josh, vai dentro. Cerca di scoprire
qualcosa.-
Josh annuì e scomparì dietro la porta che
aveva risucchiato la detective e una quantità smodata di
medici ed infermieri nelle ore precedenti.
L'uomo ne uscì dieci minuti
dopo. Non essendo un medico di quell'ospedale non potevano
permettergli di entrare in sala operatoria, ma aveva assistito
all'operazione da dietro un vetro.
Le condizioni della donna non erano più critiche, ma in certe situazioni non puoi mai dire. Possono sorgere problemi in qualsiasi momento.
Non era certo rincuorante.
Il tempo continuò a scorrere. Rick era seduto vicino alla figlia e si teneva la testa tra le mani. Pensava e ripensava ai quei secondi prima che arrivasse l'ambulanza. Ripensava ai suoi occhi. A come lo fissavano dopo che lui le aveva detto che l'amava, consapevoli di quello che le stava dicendo. A come si erano chiusi improvvisamente suscitando il panico nello scrittore.
Mentre ripensava a tutto questo non si era accorto che, dall'altra parte della sala, Josh lo fissava.
E finalmente, una speranza. Dopo più di sei ore, l'infermiera uscita da quella porta che doveva racchiudere l'inferno in terra, disse loro che lei stava bene, e che si era svegliata.
- Oh mio dio, davvero? Possiamo
vederla?- chiese il padre di Beckett felice.
- Si certo, ma uno
alla volta...- continuò l'infermiera.
- Ovviamente, signor
Beckett dovrebbe andare lei, poi entrerò io...- la interruppe
Josh
-Veramente...- intervenne l'infermiera -...la signorina ha
chiesto espressamente di una persona, prima di vedere il padre-
Le
persone nella sala la guardarono impazienti.
-Signor Castle, se
vuole seguirmi...-
Lo stupore generale in realtà
durò pochissimo, tutti se lo aspettavano.
E Josh più
di tutti. Guardò lo scrittore che seguiva l'infermiera e che, un
attimo prima di varcare la soglia di quella porta, si girò a
fissarlo.
Nei suoi occhi c'era l'imbarazzo del momento e il suo
dispiacere nel vedere un uomo che, come lui, amava una donna senza
sapere cosa lei provava per lui.
Josh ricambiò il suo
sguardo e annuì. Non c'era più niente da capire.Lei
aveva fatto la sua scelta.
Prese la giacca, disse agli altri di
salutarla per lui, e se ne andò.
Fine
Ok l'ho finita così perchè immagino che presto ci saranno molte altre ff su questo finale così straziante (e perfetto, se posso dire la mia, anche se magari un po' prevedibile).
Penso che le parole che si scambieranno i due non siano così importanti ora come ora, i sentimenti sono venuti fuori, almeno da parte di Rick, quindi è già un grande passo per la serie! Non avevo bisogno di di più, almeno io....anche se gli sceneggiatori sono dei bastardi, e su questo non si transige...
Se vi va lasciatemi qualche impressione sul finale, sono curiosa! In america non sono molto soddisfatti, a me invece è piaciuto...più o meno.
Namaste!