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Autore: Katniss85    17/05/2011    1 recensioni
Il primo amore non si scorda mai. Luce lo sapeva bene. Soprattutto quando si trovò seduta su una seggiola di plastica rossa a tenere la mano del suo primo amore:Riccardo.
Riccardo aveva fatto un incidente. Due giorni prima,in moto. Gli era andata bene,poteva andare peggio. Questo avevano detto i dottori.
Riccardo sarebbe rimasto paralizzato. Dalla vita in giù. Non avrebbe sentito più nulla,come se non avesse più le gambe.
Lui ancora non lo sapeva.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa è un piccola storia,composta al massimo da sei capitoli. E' un piccolo esperimento di scrittura. I capitoli saranno molto corti,i protagonisti poco delineati,soprattutto dal punto di vista fisico.

Come sempre fatemi sapere che ve ne pare,pendo dalle vostre labbra. La posterò in breve tempo,non dovrete aspettare molto.

Grazie come sempre.

Un bacio,Silvia

Capitolo 1

Il primo amore non si scorda mai. Luce lo sapeva bene. Soprattutto quando si trovò seduta su una seggiola di plastica rossa a tenere la mano del suo primo amore:Riccardo.

Riccardo aveva fatto un incidente. Due giorni prima,in moto. Gli era andata bene,poteva andare peggio. Questo avevano detto i dottori.

Riccardo sarebbe rimasto paralizzato. Dalla vita in giù. Non avrebbe sentito più nulla,come se non avesse più le gambe.

Lui ancora non lo sapeva.

Luce gli accarezzò la mano. Non sarebbe stata  lei a dirglielo. Sarebbe stata la sua fidanzata,Cristina,che in quel momento non era con lui,a farlo.

-Non ce la faccio a vederlo in questo stato. Per favore,Lu,puoi stare con lui per qualche giorno?-le aveva chiesto la sua amica.

Luce aveva annuito. Come poteva rifiutarsi di accudire il suo primo amore?

Nessuno sapeva che Riccardo era stato il suo primo amore. Solo lei. Non lo sapeva neppure lui,Riccardo,che apriva appena gli occhi e si sforzava di sorriderle,ancora imbottito dai farmaci.

Non lo sapeva neppure il fidanzato di Lu,Davide,caro amico di Riccardo.

Era stato grazie a Davide se Lu e Riccardo,che alle medie erano nella stessa classe,si erano ritrovati. Luce lo ricordava bene. Ricordava bene quel ragazzetto troppo lungo e troppo magro rispetto ai suoi compagni di classe che si divertiva un sacco a farle i dispetti.

E quei dispetti,quelle attenzione avevano fatto in modo che Lu non si dimenticasse più di lui. Era il primo ragazzino che le aveva fatto palpitare il cuore. In silenzio,nella sua stanza. E l'aveva fatta sognare e piangere. Soprattutto quando aveva scoperto che,dopo le medie,le loro strade si sarebbero divise.

Luce e Riccardo. Lei possedeva quaderni pieni dei loro due nomi,scritti in tutti i modi e in tutti i colori possibili. Con cuori o stelline come contorno. Erano due nomi che splendevano nel cuore giovane di Luce.

Crebbe e le rimase il dolce ricordo amaro del suo Riccardo. Luce si diplomò e trovò un lavoro. Si innamorò,diede il primo bacio,fece l'amore,litigò e si lasciò. Soffrì e ricominciò tutto daccapo quando si innamorò di nuovo.

Incontrò Davide,una sera,per caso,durante una serata con le amiche in discoteca. Si diedero un appuntamento e si piacquero. Luce non ne era innamorata,non sentiva quello sfrigolio all'interno della pancia quando lo pensava o prima di incontrarlo,ma le piaceva.

Fecero l'amore e le piacque pure quello. Davide non era il meglio,non che lei non lo avesse mai avuto,ma era attento abbastanza da saper dove e come toccarla per farle raggiungere l'orgasmo.

Davide era e faceva il minimo indispensabile ma a lei andava bene così.

Si era quasi convinta che l'amore vero,quello che sfrigola, non esistesse. E le sue esperienze ne avevano dato prova.

Finché Davide non le presentò il suo migliore amico:Riccardo. Quel Riccardo delle medie,quello che le faceva i dispetti e che la faceva sognare.

-Mi ricordo di te-disse lui,allungando una mano verso di lei e sorridendole sorpreso.

- Anch'io-rispose lei,con il cuore in gola.

Il dolce ricordo della giovinezza le era risalito in mente,assieme ad un'amara nostalgia di quello che non aveva mai avuto.

Riccardo si stava per sposare con Cristina. Si frequentavano da tre anni e stavano mettendo a punto gli ultimi dettagli per convolare a nozze.

Luce prese i suoi ricordi e la sua nostalgia e li seppellì nel profondo del suo cuore,lì dove erano rimasti per anni e dove sarebbero rimasti per sempre.

Riccardo,Cristina, Luce e Davide cominciarono ad uscire assieme.

Luce e Cristina andavano d'accordo e diventarono amiche. Luce l'aiutò nei preparativi del matrimonio.

Luce e Riccardo si limitarono a scambiare delle conversazioni educate e di convenienza. Lei si sforzò di non far mai trapelare nulla.

Eppure,qualche volta,ogni tanto,le sembrava che Riccardo la guardasse con uno strano luccichio negli occhi. Le sembrava che cercasse di fare il possibile per sfiorare la sua mano o avere un contatto casuale con lei.

Luce si diede della stupida e continuò a nascondere tutti quei piccoli segnali nel profondo del cuore,un fondo che continuava ad alzare sempre di più la sua quota. E quando avrebbe riempito l'intero suo cuore di piccoli momenti di Riccardo,cosa avrebbe fatto?Non voleva pensarci.

E non ci pensò. Non finché Riccardo non ebbe l'incidente.

- Gliel'avevo detto di non comprarsi quella dannata moto- aveva singhiozzato Cristina tra le braccia di Luce.

-Ci saremo dovuti sposare tra meno di un mese-aveva aggiunto.

-Ma vi sposerete. Non tra un mese magari,ma vi sposerete. Ringrazia il cielo che Riccardo stia bene,avrebbe potuto morire-le ricordò Luce.

Ringraziava ogni minuto per la vita di Riccardo. Non le importava se senza gambe o paralizzato,l'importante era avere Riccardo al suo fianco,nella sua vita.

Cristina scosse la testa.-Tu non capisci. Io non so se sarò in grado di prendermi cura di lui-disse.

-Sì,che lo sarai. Lo ami,usa questo amore per superare questa avversità. Ora più che mai lui ha bisogno di te-.

Ma Cristina continuava a scuotere la testa. Non credeva alle parole di Luce. Quelle stesse parole a cui lei credeva più della sua stessa vita.

-Devo prendermi del tempo per riflettere. Per favore,stai tu con lui,non ce la faccio a vederlo in quello stato- l' aveva pregata.

Lu aveva annuito,in cuor suo felice di potersi prendere cura del suo primo amore.

Cristina non sarebbe più tornata. L'aveva scoperto da Davide.

-Ha annullato il matrimonio-le disse.-Ritirato le partecipazioni e revocato tutte le prenotazioni. E' partita con sua sorella,per un viaggio-.

Luce era rimasta immobile a quelle parole.

-E chi si prenderà cura di Riccardo?-chiese a Davide che,incurante,alzò le spalle.

-Immagino i genitori e la sorella. Non per essere cattivo,ma se l'è cercata. Lui e la sua stupida passione delle moto. Gliel'avevo detto che non era una buona idea comprarla,ma non ha voluto darmi ascolto. Ha voluto la bicicletta, e ora pedala -disse,cattivo. La sua ultima frase suonava come una beffa malvagia,del destino,che si era accanito contro Riccardo,e dei suoi affetti più cari,che avevano deciso di fare altrettanto.

-Come fai a parlare in questo modo?E' il tuo migliore amico-gli aveva sussurrato Luce,disgustato dalla cattiveria dell'uomo che aveva di fronte. Quello che avrebbe dovuto essere il suo uomo.

-Io dico solo le cose come stanno. Poteva pensarci prima- replicò.

Luce mollò sue due piedi Davide, lo intimò di starle alla larga e di non cercarla mai più,a meno che non fosse per Riccardo.

Neppure Davide,come Cristina,rimise più piede in quell'ospedale.

   
 
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