Pandoshi, la magnifica me è tornata ancora una volta con un'altra delle sue fanfiction, stavolta però sarà una raccolta che aggiornerò quando mi andrà. Spero intanto vi piaccia questo capitolo, ho già l'altro su Parigi e Londra che devo trascrivere al computer e ne ho in programma una su Berlino. Buona lettura. ♥

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London and her little sister, New York

New York era sempre stata gelosa di Londra, fin da quando era stata creata, sorta per diventare una sua fotocopia.

New York la odiava, si, non veniva trattata bene all'inizio, si sentiva sua schiava, sfruttata unicamente per i suoi scopi, ma poi amava quelle volte in cui Londra si prendeva ura di lei e la proteggeva. Quelle volte sorrideva, pensava che in fondo era dolce e non severa come appariva.

Poi, però, quella ritornava ad imporle degli ordini.

Però era bella, grande, potente, una sorella maggiore, una madre, un idolo.

La verità era che New York amava ed odiava allo stesso tempo Londra, era gelosa di lei, l'ammirava, voleva essere come lei in tutto e per tutto, non una sua semplice brutta copia.

Quel desiderio sembrava irraggiungibile, ma ci riuscì.

Era felice, Londra no.

Continuava a guardarla dall'alto in basso, cominciò perfino a temerla.

Ora New York non poteva fermarsi più, doveva crescere e non riusciva a dire basta al potere he stava acquistando. Il suo orgoglio era più grande di tutto il resto.

Londra la opprimeva, ma oramai lei non poteva più piegarsi al suo volere.

Nessuno, oramai, si aspettava che New York ascoltasse più Londra.

Quindi la fine era una sola: l'indipendenza.

Per la patria. Per la libertà. Orgoglio. Ego.

New York agli occhi di tutti divenne più bella della figura che aveva considerato un idolo per tutti questi giorni, anni, secoli...

Ma la verità è che non vinse la sua battaglia interiore.

Ora colei che aveva amato ed odiato allo stesso tempo non era più sua, era quasi paragonabile ad un estraneo.

Non poteva stare con lei ancora, per sempre, solo perchè voleva che fosse fiera di lei.

Amore. Orgoglio. Desiderio. Ammirazione.

Basta anche semplicemente seguire la propria strada per rovinare tutto; la forza di vincere sta nel continuare, nel credere che se era fatto col cuore era giusto, se così doveva andare, allora le cose possono soltanto migliorare.