Anime & Manga > D.Gray Man
Ricorda la storia  |      
Autore: Liy    18/05/2011    0 recensioni
“Mi dispiace”, sussurrò.
Un passo dopo l'altro, sotto quella pioggia incessante.
Anche lui, alla fine, aveva perso.
[Un po' tutti i personaggi][slight-arerina]
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Titolo: Behind the hidden truth
Personaggi: un po' tutti.
Pairing: sligh-arerina.
Rating: Verde.
Genere: Angst.
Avvertimenti: Drabble.

Note: Questa roba è stuntata sul mio computer all'improvviso, diciamo. Risale a... non ricordo quando, ma un po' di anni fa. E' tutto stato scritto per una challenge di lj; bisognava far partire la musica a random e scrivere ciò che ci veniva in mente durante il tempo di ogni canzone. Non si poteva modificare dopo, se non magari per eventuali errori di battitura (quindi, non si potevano sistemare le frasi o aggiungerne).

Sto meditando di fare questa challenge anche con qualcosa su Umineko... bah, vedrò.

Disclaimer: Tutto ciò non m'appartiene~!

Behind the hidden truth

 

The wind Beneath my wings – Sonata Arctica (4.45 min)

Lenalee si abbatté al suolo con i Dark Boots attivati.

Una leggera flessione delle gambe e tornò a farsi sospingere dal vento, mentre combatteva contemporaneamente con svariati akuma.

Pareva avere le ali, mentre si muoveva fra i corpi corazzati delle macchine.

“Lenalee!”

I suoi compagni la chiamarono, facendole segno con la mano che era finita, che ce l’avevano fatta.

I suoi compagni. Senza di loro non era nulla, perché loro erano il vento che faceva muovere le sue ali sul campo di battaglia, il vento che la sospingeva a continuare.

Sorrise, correndo verso di loro.

 

Fear of the Dark – Iron Maiden (7.11 min)

C’era stato un tempo in cui Allen si nascondeva dal buio.

Prendeva le coperte e le tirava fin sopra la testa, piangendo e chiedendosi dove fossero i suoi genitori.

Poi però aveva incontrato Mana, aveva avuto paura allora di tutto ciò che era distante da loro due, mentre camminavano per le strade.

Si sentiva strano, quando gli pareva di vedere delle ombre muoversi accanto a lui, però le aveva sempre ignorate. Mana lo aveva sempre rassicurato che il buio non aveva mai torto un capello a nessuno, e che le ombre erano solo frutto della sua fantasia.

Aveva fatto male Allen, a non prestare più attenzione a quelle ombre.

Ora, chiuso nel buio della sua stanza all’Ordine sapeva che non avrebbe dovuto ignorarle.

La paura per il buio non era mai definitivamente scomparsa in lui.

Quell’ombra ora lo accompagnava sempre e dovunque, era costantemente alle sue spalle.

Aveva paura.

Aveva paura di tutto ciò che fosse troppo distante da ciò che suo padre gli aveva sempre insegnato.

E sapeva che avrebbe camminato solo per quella strada, che tanto aveva temuto.

 

Broken – Sonata Arctica (5.18 min)

Mise il punto a quella guerra, con il cuore distrutto.

Aveva portato il peso di quelle vite perse in quelle poche parole concise e sofferte.

Non li aveva mai veramente conosciuti, e loro non avevano mai potuto vedere chi lui fosse veramente.

Solo una volta aveva creduto che il suo cuore finalmente avesse trovato un posto da chiamare “casa” e delle persone da chiamare “amici”, ma tutto era morto, e solo a causa di quella stupida decisione.

Chiuse il registro, capendo solo ora che l’unica amica che avrebbe mai avuto sarebbe stata l’oscurità. Perché bookman vive guardando, senza prendere parte, vive fra le ombre.

“Però…”

Lasciò cadere la penna con noncuranza, sopprimendo i sentimenti che si affollavano in lui.

“Era meglio cadere con loro.”

 

Blood Brothers – Iron Maiden (7.14 min)

Un passo dietro l’altro.

Un piccolo rumore costante, ritmico e quasi inudibile.

Suo fratello lo aspettava, un sorriso mefistofelico in volto.

“Bentornato.”

Debit alzò la pistola, puntandola alla testa dell’altro con noncuranza.

“E papà?”

“Morto.”

Anche Jasdero puntò la pistola alla testa del fratello, con una risatina.

Si fissarono per un attimo, come indecisi sul da farsi.

“Torniamo uniti?”

Erano fratelli, fratelli di sangue ma avevano un legame ancora più forte.

Erano una sola persona, divisa in due corpi.

“Sì.”

Guardarono per un’ultima volta i loro corpi, cercando di memorizzarli.

Sorrisero entrambi e fecero fuoco.

“Benvenuto Jasdebi…”

 

Full Moon – Sonata Arctica (5.08 min)

Si affacciò alla finestra, il volto tirato e stanco.

Era solo, come sempre.

“La luna…”

Spalancò gli occhi di fronte a quell’immenso globo di luce riflessa, affascinato.

“Lo sai che si racconta che i vampiri siano più malati durante le notti di luna piena?”

Eliade gli arrivò alle spalle, abbracciandolo e poggiando la testa sulla sua schiena.

“Malati? In che senso, invero, Eliade?”

“Sono più violenti…”

Si portò a fianco dell’uomo, prendendolo per mano, mordendosi un labbro.

Aveva sbagliato parole.

Crowley odiava essere definito un vampiro.

“Vostra eccellenza Aleister, andrà a caccia pure questa notte?”

“… Finché ci saranno prede.”

 

Orchard of Mines – Globus (5.08 min)

Lenalee pianse qualche lacrima, ripensando a qualche mese prima.

Era successo tutto un passo alla volta, ma in realtà, quei passi le erano parsi delle falcate.

Il tempo era trascorso troppo in fretta, distruggendo tutte quelle lievi speranze che si erano create nella sua testa.

Le avevano detto di essere forte, di non distruggersi al pensiero di quello che sarebbe successo a quel compagno.

Infondo erano esseri così fragili loro esseri umani, si aggrappavano a dei sogni impossibili, e se ne convincevano. Anche lei si era auto-convinta che ad Allen Walker non sarebbe mai successo nulla, perché non perdeva mai la possibilità di prender parte ad una battaglia in cui i compagni rischiavano la vita. Ma, alla fine, anche lui era caduto, e in un fato peggiore dei loro.

“Allen, no…”

Alzò il braccio per ripararsi, e l’ultima cosa che vide fu l’espressione di pura pazzia sul volto del compagno che aveva tanto amato.

 

Diary of Jane – Breaking Benjamin (3.19)

Per quanto avesse tentato, Lenalee sentiva che qualcosa non andava.

Allen era sempre distante (avrebbe così disperatamente desiderato stargli accanto), era scostante.

Lavi era sparito (non era più lo stesso, sin dalla morte di Cross), lo vedeva di rado.

Kanda era disperato (lo vedeva, mentre contorceva il volto), e solo lei riusciva a capirlo.

Qualcosa – o qualcuno – stava cercando di distruggere quel gruppo.

La sua famiglia.

 

Never Be The Same – Red (3.46)

Komui non aveva mai potuto fare nulla di concreto per gli esorcisti, sempre impegnati attivamente nella battaglia. Lui doveva pensare alla vittoria, non poteva permettersi pensieri che avrebbero abbassato il morale dei suoi sottoposti.

“Non è più lo stesso”, aveva pensato, dopo aver ripetuto per l'ennesima volta i nomi di tutti coloro che furono sacrificati per l'Ordine in cento, terribili, anni.

Ecco cosa poteva fare: solo ricordare.

Doveva ricordare per non far si che qualcuno commettesse gli errori passati, per esser da supporto (almeno morale) agli esorcisti.

E Dio solo sapeva come avrebbe voluto esser più d'aiuto.

Là, sul campo di battaglia, accanto a Lenalee – la sua sorellina – e tutti gli altri.

 

My mind's eye – Sirenia (3.39)

Allen era simile a Kanda, a Lavi... e a Lenalee.

Erano tanto diversi ma tanto simili. Tutti loro.

Dentro i loro cuori celavano un'oscurità che nessuno avrebbe mai scoperto.

Crescere con la paura di morire ogni giorno è la cosa più terribile che potesse mai esser capitata. A tutti loro.

Avrebbero tanto meritato una vita normale, tranquilla. Una vita adatta a dei ragazzi.

Perché i ragazzi non devono combattere, non devono dare tutto per una guerra, dovrebbero solo essere loro stessi, godersi una meritata pace.

Ma, purtroppo per loro, quella pace non potevano concedersela, circondati com'erano da quelle tenebre.

 

Fade to Black – Metallica (7.28)

Road aveva sentito qualcosa spezzarsi nel momento in cui aveva sentito il nome “Quattordicesimo” affiorare sulle labbra del Lord del Millennio.

Era impensabile per lei legare quella figura – quel volto sbiadito – al profilo da ragazzo giovane e determinato di Allen Walker, l'esorcista, il Distruttore del Tempo, il ragazzo che dava anima e corpo per salvare sia i morti che i vivi.

Non riusciva semplicemente ad accettarlo.

Era una cosa assurda.

E lì, in quel momento, mentre lo osservava combattere da lontano con due compagni (probabilmente Lenalee e lo scorbutico, Kanda) non poteva far altro che domandarsi che razza di peccato avesse commesso quel ragazzo, per potersi meritare una vita come quella.

Era più che maledetto.

Lo sentì urlare e sbuffò nel momento in cui vide la figura di una ragazza correre al suo fianco, urlano “Allen-kun!”

La trovava patetica, in quei momenti.

Inclinò il capo, e rimase ad osservare.

Era triste, e invidiosa.

Triste per Allen; invidiosa di non esser lei quella che poteva permettersi di stargli accanto.

Noah. Esorcisti.

Che differenza c'era, infondo?

Ormai non molte...

 

The Power of One – Sonata Arctica (10.21)

Pioveva, quel giorno, sul campo di battaglia.

Erano tutti lì, sotto quella pioggia incessante.

Allen reggeva la sua spada, una smorfia di dolore in volto, il labbro spaccato e un rivolo di sangue che correva dalla cicatrice sull'occhio sinistro.

Lenalee, accanto a lui, si reggeva in piedi a fatica. Respirava, il petto che andava avanti e indietro, e ogni tanto barcollava mentre, con sguardo perso, fissava intenta gli avversari davanti a lei.

Kanda, invece, nonostante fosse coperto di sangue da capo a piedi, non riportava alcuna ferita. Di tanto in tanto si fermava, prendeva fiato. E poi ripartiva all'attacco. Era implacabile. Micidiale.

Marie si limitava a proteggere Miranda, svenuta dopo il troppo sforzo per tener attivato il Time Record.

Erano in minoranza.

Erano esausti.

E cadevano sempre più velocemente e facilmente sotto gli attacchi degli avversari.

“Perderanno.”

Allen alzò la spada, fiero, e riprese ad attaccare il Conte, seguito da Lenalee.

“E' una battaglia persa.”

Un colpo allo stomaco, un fulmine, e Lenalee finì a terra, incosciente, accanto ad un Allen con gli occhi spalancati e privi d'espressione.

Urlò, le lacrime le caddero copiose su volto e maledisse il Conte.

“Non possono vincere.”

Lavi si voltò, dando le spalle ai compagni. Si allontanò, cercando di non cedere al desiderio di guardarli, fissare una loro immagine in mente per un'ultima volta.

“Mi dispiace”, sussurrò.

Un passo dopo l'altro, sotto quella pioggia incessante.

Anche lui, alla fine, aveva perso.

 

Apologize – One Republic ft. Timbaland (3.04)

Era sempre lui quello che doveva chiedere scusa.

Ogni volta.

Prima perché si lanciava in battaglia, e poi perché non era riuscito a salvare qualcuno.

Per quanto amari, però, quei momenti li adorava.

Lei semplicemente lo fissava (una volta arrabbiata, quella dopo rincuorata), gli occhi pieni di lacrime.

E lui, come sempre, diceva un semplice “scusa”.

Una parola così corta, ma che era capace di rasserenare l'animo della compagna.

Quando però venne il momento in cui toccò a lei chiedere scusa, Allen si sentì un po' a disagio, spaesato, nell'udire quella flebile voce sussurrare a labbra serrate uno “scusami” a fatica.

E quando Lenalee chiuse gli occhi, ormai vinta, Allen non poté fare a meno che fissare il terreno sotto i suoi piedi con sguardo vacuo dicendo che semplicemente era troppo tardi per scusarsi.

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > D.Gray Man / Vai alla pagina dell'autore: Liy