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Autore: Talpina Pensierosa    19/05/2011    4 recensioni
- Tu non prendi niente?
Si voltò: Zuko teneva già in mano un sacchetto, e la osservava con espressione dubbiosa.
- No, non mangio dolci, mamma non vuole.[…]
- Ecco la soluzione!
-... Una liquirizia?
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mai, Zuko | Coppie: Mai/Zuko
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Liquirizia
Personaggi principali: Mai, Zuko (menzionate Azula e Ty Lee)
Genere: Introspettivo
Rating: Verde
Avvertimenti: One-Shot, AU
Note dell'autore : La fic è ambientata in un AU che sto mettendo a punto anche con kuruccha, in pratica le nazioni sono come delle aziende o imprese -ad esempio, Ozai è il presidente delle Fire Industries.
- Prima classificata al contest "Che la sorte sia con te" indetto da Shizue Azashi sul forum di efp.
- Non ci credo che sono arrivata prima ò.ò davvero ò.òma ne sono contentaaaaaaa xD


Mai si chiedeva a volte come fosse finita in quel gruppetto, essendo così evidentemente diversa dalle altre.
Non era sorridente e spontanea come Ty Lee e non pensava in grande o manipolava come Azula, ma non si sapeva come, si era ritrovata immischiata con quelle due- cosa che non le dispiaceva, poiché erano un ottimo deterrente dalla noia che puntualmente l’assaliva a casa.
Come diretta conseguenza, aveva conosciuto anche il fratello maggiore di Azula che ogni giorno l’aspettava dopo le lezioni per tornare insieme a casa, con un’espressione imbronciata che urlava “Che seccatura tornare con la sorellina e le sue amichette”.
Però, dopo aver voltato l’angolo, sembrava diventare più disponibile a qualche chiacchiera, e la trasformazione si completava davanti al negozio di dolci.
Lì Mai osservava attentamente i volti dei suoi compagni, ed aveva sempre trovato nei loro occhi -persino in quelli di Azula- la luce-dolcetto, come chiamava lei quel particolare sentimento infantile che nasce davanti
ad una distesa di dolciumi e schifezze varie.

Una volta, quando era in terza elementare, avvenne L’Evento: Azula sventolò fiera una banconota fuori il negozio, affermando con tono fiero che offriva lei.
Mentre la benefattrice chiedeva tutto e di più e Ty Lee faceva gli occhi dolci agli orsetti gommosi, Mai le guardava semi-immobile, con le mani avvinghiate alle cinghie dello zaino.
- Tu non prendi niente?
Si voltò: Zuko teneva già in mano un sacchetto, e la osservava con espressione dubbiosa.
- No, non mangio dolci, mamma non vuole.
- Perché?
- Dice che fanno solo venire velocemente le carie, che rovinerebbero i miei denti, quindi il mio viso, il mio aspetto e quello della famiglia.
Lui strabuzzò gli occhi, evidentemente estraneo a quella logica di pensiero che per lei ormai era così naturale. Di solito, dopo un'uscita del genere, le sue compagne di classe ribattevano con un'alzata di spalle per poi passare oltre, e Mai s'aspettava una reazione simile anche da Zuko.
Invece lui assunse un'aria pensierosa, per poi sorridere e rovistare nella bustina di carta tirandone fuori qualcosa con aria trionfante.
- Ecco la soluzione!
-... Una liquirizia?
- Esatto. Rispetto agli altri dolci ha molto meno zucchero, quindi se te ne prendi solo una e poi a casa ti lavi subito i denti non ci dovrebbero essere problemi.
Mai rimase in silenzio, con espressione assorta; lentamente prese il bastoncino di liquirizia dalla mano del ragazzo, e altrettanto lentamente cominciò a rosicchiarlo.
- Ti piace?
-... Non è molto dolce.
Zuko sorrise, come se avesse ottenuto una grande vittoria, mentre lei continuava a mangiarlo silenziosa, non commentando ulteriormente. Però, un leggero rossore era apparso sulle sue guance.

Dopo quell'episodio, cominciarono a fermarsi una volta a settimana al negozio di dolci; la dinamica della pausa-dolce era sempre la stessa, compreso Zuko che offriva una liquirizia a Mai e lei che la mangiava in silenzio. Però, un giorno, quando stava in seconda media, non lo trovò fuori ad aspettarle come al solito. Azula le disse che aveva avuto un incidente domestico, e che si sarebbe trasferito a casa di suo zio. Mai rimase in silenzio, continuando a masticare il suo bastoncino.

Cinque anni dopo, Mai scendeva lentamente le gradinate della scuola, con lo sguardo rivolto agli scalini.
Quando li alzò, sbatté un paio di volte le palpebre quando vide Zuko appoggiato ad un muro con in mano un sacchetto di carta. Sorrise leggermente, mentre scendeva le scale più velocemente.
  
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