"Tin-tin-tin". Quel suono mi spinge ancora di più a dormire. Mi sono giurata di cambiare quel tono monotono, ma mi dimentico sempre ed ogni mattina è un trauma alzarsi dal letto.
Dopo il millesimo "tin" mi decido ad alzarmi e ad andare in cucina a fare colazione. Appena entro mi balza sotto agli occhi il calendario: la data del 9 aprile è circondata più volte. Oggi ne abbiamo sette. Il mio cuore fa un balzo ed io comincio a tremare. Forse mi sono resa conto solo in quel preciso momento di cosa volesse significare: ancora due giorni e poi sarebbe arrivato il giorno del concerto di Justin.
Da quant'è che aspettavo quel giorno? Da mesi, da quando avevo acquistato il biglietto. Mi immergo nei miei pensieri e rimango immobile a fissare il calendario per un arco di tempo indeterminato finchè mia mamma mi smuove e mi urla di andarmi a vestire perchè altrimenti avrei perso l'autobus. Guardo l'orologio e mi precipito in bagno dove mi vesto e mi trucco in fretta e furia; dopodichè prendo lo zaino e corro alla fermata dove mi sta aspettando la mia amica Sofia: la considero come una sorella poichè la conosco dalla prima elementare, ed ora ci siamo ritrovate insieme anche al liceo. Questa mattina sono particolarmente "rincoglionita" e continuo a ridere senza un motivo ben preciso, ma Sofia essendo abituata a questi miei comportamenti, fa finta di niente e anzi, comincia a ridere con me nonostante fosse molto afflitta dal fatto che non sarebbe potuta venire al concerto: infatti sua mamma non le aveva data il permesso. Avevo provato a convincerla in tutti i modi possibili, avevo persino mandato mia mamma a parlarle, ma niente, era rimasta della sua idea e Sofia non sarebbe potuta venire, ed erano mesi che piangeva. Per questo motivo provo a farla ridere, a farla divertire e non le parlo mai del concerto affinchè non stia peggio.
Saliamo sul bus e cominciamo a parlare della scuola, delle interrogazioni che ci aspettano. Per fortuna a mezzogiorno si usciva! Mentre siamo sull'autobus mi accorgo che Sofia ha qualcosa che non va: dopo un primo momento di allegria è diventata "fredda" e solo dopo ne capisco il motivo: due ragazze di fianco a noi stanno parlando del concerto. Non possiamo allontanarci da lì perchè il bus è pienissimo così, tanto per farla stare un po' meglio, la invito a casa mia nel pomeriggio per farla svagare un po'.