Zuko brontolò qualcosa sommessamente a sè stesso mentre cercava in tutti i modi di far stare i suoi lunghi capelli in quella dannata crocchia.
Perchè diavolo doveva indossarla, comunque? Era solo un simbolo di potere, e lui di certo non aveva bisogno di apparire come un dittatore, esattamente come lo era stato suo padre.

«Zuko non sei ancora pronto? Ti stanno aspettando tu-»

Toph si fermà nel bel mezzo della stanza a fissare Zuko, il quale era riuscito ad incastrare malamente il suo dito nell'ornamento per capelli.

«Erm...cosa stai facendo esattamente?»

L'altro si girò di scatto verso la ragazza cieca, rabbioso, tentando al contempo di liberare il proprio dito dalla sua prigione.

«Sto cercando di mettermi questo coso.»

Tirò quanto più poteva, senza però alcun successo. Stava riuscendo solo a farsi del male. Sibilò di fronte all'ennesima fitta di dolore.

«E perchè lo fai?» chiese Toph, incrociando le braccia al petto ed alzando un sopraciglio scettica, tutta intenta a guardarlo.

Zuko si lasciò sfuggire un patetico guaito quando si tagliò miseramente nel tentativo -finalmente riuscito- di liberare il dito.

«Non ne ho idea.»

Un ghigno comparve sul volto della Dominatrice dela Terra mentre, con passo sicuro, si faceva strada verso il ragazzo. Zuko notò che, avvicinandosi a lui, Toph si stava mordicchiando delicatamente le labbra. Una volta che lo ebbe raggiunto e si fu posizionata di fronte a lui, il suo sorriso si allargò nel rendersi conto che l'altro stava trattenendo il respiro.
Piano, Toph portò le sue candide mani fra i capelli di Zuko. Vi affondò le dita per diversi secondi -oh, dei meravigliosi secondi- e lui tremò a quel tocco leggero, stupendo..

Alla fine, le dita di Toph raggiunsero la fastidiosa crocchia e furono in grado di liberare quei poveri capelli dalla sua presa. Quando Zuko la guardò basito, lei gli fece l'occhiolino tenendo l'ornamento fra l'indice ed il pollice.

«Buona fortuna, Signore del Fuoco.»

Toph si girò e si diresse verso l'uscita della stanza privata di Zuko -e ancora una volta lui trovò il modo in cui muoveva le labbra fin troppo affascinante.

«Aspetta!»

La giovane ragazza cieca si fermò all'istante, senza però affrontare il suo sguardo.

«Posso riaverlo indietro?»

Toph girò i tacchi lentamente e, con un sorriso sornione stampato addosso, sollevò la crocchia dorata.

«Certo.» rispose seplicemente, prima che quel ghigno si estendesse ancora una volta «Stanotte.»

Dopo che fu uscita dalla stanza e la porta si richiuse alle sue spalle, Zuko si mise a fissare il ritratto di suo zio. Fece un piccolo inchino di fronte ad esso, chiudendo gli occhi.

«Grazie per avermi dato quell'ornamento zio.» un timido sorriso andò delineandosi sul suo viso «Grazie davvero.»


Spazio alla Traduttrice:
Ecco a voi di seguito i link importanti, ovvero quello dell'autrice in persona ---> e quello della pagina con la fanfiction in lingua originale --->