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Autore: reigisaseirin    21/05/2011    8 recensioni
Beh, perchè qualcosa per lui doveva provarlo, no? Perché se no vederlo avvinghiato a Blaine lo faceva ribollire dalla rabbia? Perché ogni volta che guardava fuori dalla finestra il cielo azzurro gli ricordava gli occhi stupendi di Kurt?
Per quale motivo allora si sentiva da schifo ogni volta che pensava a cosa potesse star facendo Kurt nel momento in cui lui occupava la sua mente (cioè quasi sempre, da qualche settimana ormai) e il fatto che probabilmente fosse con Blaine a fare non si sa cosa (non voleva neanche immaginarlo) lo faceva sentire ancora peggio? Perché?
L’unica spiegazione che riusciva a darsi era perché ne era innamorato e, anche se con difficoltà, era riuscito a farsene una ragione. A lui piaceva Kurt, la sua pelle, i suoi occhi, il suo sorriso, il suo carattere, che fosse un maschio era solo un dettaglio a cui non dava più tanto peso.
Fatemi sapere che ne pensate!!
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kurt Hummel
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Look at all the combination we didn't had yet.'
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              {Like Cinderella

Da quando era arrivato al ballo Kurt e Blaine non si erano separati neanche un momento. Non poteva sopportare il fatto che quel Blaine stesse attaccato a Kurt come una cozza, che ogni due secondi gli sussurrasse qualcosa all’orecchio con un sguardo fastidiosamente malizioso, facendolo sorridere (quanto era bello il suo sorriso!) e conseguentemente facendo scattare in lui una rabbia che neanche potreste immaginare.
Ma infondo cosa ne sapeva Kurt? Come poteva sapere che il solo pensiero di lui con Blaine lo faceva ingelosire come una bestia? Come poteva se per tutti era ancora etero?
Quando lo incontrò per la prima volta (a scuola) Kurt sembrava interessato a lui, anzi ci stava decisamente provando con lui, lo aveva respinto (che cretino che era stato!) perché non sapeva ancora ciò che provava veramente per lui. Beh, perchè qualcosa per lui doveva provarlo, no? Perché se no vederlo avvinghiato a Blaine lo faceva ribollire dalla rabbia? Perché ogni volta che guardava fuori dalla finestra il cielo azzurro gli ricordava gli occhi stupendi di Kurt?
Per quale motivo allora si sentiva da schifo ogni volta che pensava a cosa potesse star facendo Kurt nel momento in cui lui occupava la sua mente (cioè quasi sempre, da qualche settimana ormai) e il fatto che probabilmente fosse con Blaine a fare non si sa cosa (non voleva neanche immaginarlo) lo faceva sentire ancora peggio? Perché?
L’unica spiegazione che riusciva a darsi era perché ne era innamorato e, anche se con difficoltà, era riuscito a farsene una ragione. A lui piaceva Kurt, la sua pelle, i suoi occhi, il suo sorriso, il suo carattere, che fosse un maschio era solo un dettaglio a cui non dava più tanto peso.
Mentre ballava con la sua accompagnatrice, non distolse lo sguardo da Kurt neanche un attimo. Se non altro era felice con quel Blaine. Stava ballando abbracciato a lui; sul suo viso splendeva uno dei sorrisi più belli che avesse mai visto in tutta la sua vita, che gli faceva sciogliere il cuore e poi quel kilt gli stava benissimo, anche se per lui era un po’ esagerato… ma infondo le dive sono esagerate ( basta pensare a GaGa) e lui era una diva a tutti gli effetti. La sua diva. O meglio di Blaine, al momento.
Per un attimo incrociò lo sguardo di Kurt, che lo guardava con un espressione a metà tra l’incuriosito e il divertito, che lo rendevano più bello ( se era possibile esserlo più di così). Si immerse in quegli occhi azzurri che a lui ricordavano le stelle più luminose e sorrise. Kurt ricambiò il sorriso e poi riprese a ballare con il suo ragazzo.
Appena finì la canzone Kurt e Blaine si baciarono. Sentì una fitta al petto, all’altezza del cuore e fece una smorfia di dolore. Non poteva sopportarli insieme, e quel dolore ne era la prova. Voleva essere al posto di Blaine in quel momento, anzi sempre, per tenerlo stretto tra le sue braccia, per baciarlo, per fargli sentire sempre tutto l’amore che prova per lui. Ma non è possibile, perché lui ha una dannata paura di dichiararsi, di lasciarsi il passato (da etero) alle spalle e, soprattutto, ha paura di un rifiuto da parte di Kurt. E’ per questo che continua a soffrire, per paura.
“Tutto bene??” gli chiese il professor Shue che si era avvicinato a lui. La sua ragazza era andata a parlare, e a congratularsi, con Rachel e lui non se ne era neanche accorto. Forse è per questo che il prof si era avvicinato, ma lui era immerso nei suoi pensieri per accorgersene.
“Certo prof.” Disse lui. Rivolse di nuovo lo sguardo verso Kurt e Blaine che stavano parlando con Mercedes e Rachel.
“Bene, perché tocca a te cantare adesso” disse lui dandogli una pacca di incoraggiamento sulla spalla.
Salì sul palco e gli sguardi di tutti si posarono su di lui. Cercò Kurt tra la folla e quando lo trovò iniziò a cantare.

I know you’re somewhere out there
Somewhere far away
I want you back
I want you back
 
Continuò a tenere lo sguardo fisso su Kurt che, nonostante fosse abbracciato a Blaine ricambiava il suo sguardo.
 
My neighbors think
I’m crazy
But they don’t understand
You’re all I have
You’re all I have

Era da un pò che Kurt era diventato importante per lui. Non poteva passare un giorno senza vederlo o sentirlo cantare. Era una specie di dipendenza per lui. Non poteva farne a meno.

At night when the stars
light up my room
I sit by myself

Ogni sera si affacciava alla finestra e fissava il cielo stellate, e ogni volta le due stelle più luminose gli ricordavano gli occhi di Kurt dentro i quali si perdeva. Si affacciava alla finestra perché voleva ritrovare il suo sguardo nel cielo. Quella era la sua unica consolazione. Un giorno gli sarebbe piaciuto essere sotto quello stesso cielo abbracciato a lui, a guardare la luna e le stelle, come ne Gli Aristogatti.

Talking to the Moon
Try to get to You
In hopes you’re on
the other side
Talking to me too
Or am I a fool
who sits alone
Talking to the moon

Nel cielo si perdeva. La luna gli ricordava la sua pelle di porcellana e rimaneva per ore a guardarla, chiedendosi cosa stesse facendo Kurt proprio in quel momento. Probabilmente era con Blaine, a fare cosa non voleva neanche immaginarlo. Questo “rito” lo stava facendo impazzire, ma non poteva davvero farne a meno.

I’m feeling like I’m famous
The talk of the town
They say
I’ve gone mad
Yeah
I’ve gone mad
But they don’t know
what I know
Cause when the
sun goes down
someone’s talking back
Yeah
They’re talking back

Ogni volta non vedeva l’ora che la note arrivasse per rivederlo di nuovo, per immergersi nella dolcezza dei suoi occhi, per dimenticarsi di tutto e di tutti, per provare per qualche ora la felicità di poter stare con lui.
 
At night when the stars
light up my room
I sit by myself
Talking to the Moon
Try to get to You
In hopes you’re on
the other side
Talking to me too
Or am I a fool
who sits alone
Talking to the moon

Do you ever hear me calling?

Non riuscì a trattenere qualche lacrima che gli rigò il volto, ma probabilmente non se ne sarebbe accorto nessuno visto che era sul palco. Si stava liberando, dichiarando a tutti (soprattutto ad una persona) la sua frustazione per dei sentimenti che non dovrebbe provare ma che non voleva più negare a se stesso. Continuava a guardare Kurt, che era abbracciato a Blaine, sperando che capisse… Ma come poteva?
                           
Cause every night
I’m talking to the moon
Still trying to get to you
In hopes you’re on
the other side
Talking to me too
Or am I a fool
who sits alone
Talking to the moon

I know you’re somewhere out there
Somewhere far away

Appena finì di cantare la folla appaludì. Si sentiva libero. Si era tolto un peso. Era riuscito ad esprimere i suoi sentimenti alla perfezione (aveva impiegato un sacco di tempo per scegliere la canzone perché voleva che fosse quella giusta).
Sceso dal palco fu assalito da complimenti dai ragazzi del Glee.
“Bravo, mi sono commossa” disse Rachel.
“Sei stato grande fratello” disse Puck battendogli il cinque.
“Altro che Bruno Mars! Sei stato grande!” disse Santana sorridendo.
“Grazie, ragazzi” rispose lui.
Kurt si avvicinò a lui. “Complimenti, sei stato bravissimo” disse sorridendo.
“Grazie mille” disse lui. La canzone era piaciuta a Kurt… però era convinto che avesse non capito che era dedicata a lui, anzi ne era quasi certo.
*
“La reginetta del ballo 2011 del McKinley è…” . Il preside Figgins sgranò leggermente gli occhi quando apri la busta e poi lesse il nome : “… Kurt Hummel”.
Kurt corse via dalla palestra e senza pensarci due volte lo seguì.
Sentiva il suo pianto per i corridoi e, sempre correndo, si diresse al bagno delle ragazze.
Sapeva che lì lo avrebbe trovato, perché ogni volta che gli lanciavano una granita andava sempre in quel bagno. Il perché non lo sapeva non ci era mai entrato.  Sentì Blaine chiamare Kurt. Neanche lui lo aveva trovato e probabilmente sarebbe andato a cercarlo prima nel bagno dei ragazzi quindi avrebbe avuto del tempo per parlagli senza essere disturbati.
Guidato dal pianto di Kurt che diventava sempre più forte, riuscì a trovarlo.
“Kurt…” cominciò a dire. Era andato via dal ballo per cercarlo. Ma non sapeva cosa dirgli.
“Speravo che finalmente avessero accettato me e Blaine, invece hanno usato i voti segreti per umiliarmi, per umiliarci” disse Kurt piangendo.
Non poteva vederlo così e cercò di tranquillizzarlo abbracciandolo.
“Stai tranquillo… Hanno solo paura perché sei fiero di ciò che sei e non hai paura di farlo vedere. Tu devi solo essere te stesso senza  preoccuparti di ciò che pensano gli altri…” Più che per Kurt, quelle parole erano per se stesso
Kurt sciolse l’abbraccio e lo guardò negli occhi “Grazie”
“Hei, ci sono sempre quando ne hai bisogno basta che fai un fischio e sono subito da te”
“Comunque sei stato bravissimo oggi. La canzone mi è piaciuta molto, mi ha fatto emozionare” disse Kurt.
“Grazie”  disse sorridendo. Ora ne era certo: non aveva capito che era per lui.                                                                                  
  “ Era dedicata a qualcuno??” chiese lui curioso.                                                                                                                                        
 Cosa doveva rispondere? Si o no? E poi per chi avrebbe detto che l’aveva dedicata? Cominciò a fare la conta, sembrava l’unico modo per decidere in quel momento: si ,no, si ,no ,si ,no …
“Si” rispose.
“Era per Quinn??” chiese ancora più curioso.
A quel punto valeva la pena dire la verità.  Non voleva più tenersi tutto dentro. “No, era per te” disse lui.
“Cosa?? Per me… Sul serio?” disse.
“Si, sul serio” disse lui.
“Oh. Non so che dire… Grazie, suppongo. Scusa ma ora devo andare”.
Fece per andarsene ma lo bloccò per un braccio. Poi prese il suo volto tra le mani e lo baciò dolcemente.                
Le sue labbra erano calde e morbide, come aveva sempre sospettato, e la sua pelle era morbida e liscia al contatto con le sue mani.
Poi si staccò subito da Kurt. Lo aveva fatto davvero? Aveva baciato Kurt? Non si era pentito per niente di averlo fatto, ma sapeva di aver  fatto un disastro. Se non altro aveva il sapore delle labbra di Kurt sulle sue, questo gli bastava. Vide la faccia confusa di Kurt e decise che doveva andarsene. Non voleva vedere la reazione di Kurt. ”Che cosa ho fatto? Scusa, mi dispiace…” disse e poi se ne andò correndo.
“Aspetta, Sam…” disse Kurt. Poi si sfiorò le labbra con le mani. Sam lo aveva baciato, si era dichiarato cantando una delle più belle canzone che avesse mai sentito e lui gli aveva detto solo ”Grazie, suppongo”??Doveva parlargli,  subito.
Lo cercò per  tutta la scuola, ma non lo ritrovò più.
Era mezzanotte e Sam non si trovava. L’unica cosa che gli era rimasta era un bacio rubato che aveva lasciato lì, insieme a lui.
Proprio come Cenerentola. 


Note dell'Autrice =)
Allora, vi è piaciuta? Spero di si! Fatemelo sapere in qualsiasi caso!
La canzone è Talking to the moon di Bruno Mars potete sentirla qui: http://www.youtube.com/watch?v=AKgAK7GE7bw
      
Avete capito subito chi era? Io ho cercato di non farlo capire, se ci siete riusciti complimenti!! =)
A presto
Sere
   
 
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