CAPITOLO UNO
 
Non riesce ancora a crederci di averlo fatto, eppure è così.
L’ha invitato a cena e ora è timorosa delle conseguenze di quel gesto, non si è mai più innamorata da quando Alex è morto e ha paura di gettarsi a capofitto in una nuova storia d’amore, anche se sa che con lui sarebbe diverso. L’ha fatta sentire amata, desiderata, protetta.
Quando non c’è sente la sua mancanza e si ritrova a pensarci ogni attimo della sua giornata, come se fosse un’adolescente alla sua prima cotta.
Il campanello di casa che suona la distrae dai suoi pensieri, sa benissimo di chi si tratta. È colui che occupa costantemente i suoi pensieri: Orlando Serra.
Si salutano con un bacio sulla guancia.
«Questa pasta è decisamente molto più buona della mia.» dice Orlando ridendo.
«Non c’era nemmeno da dirlo.» ride anche Lucia.
«Senti Orlando…» continua subito dopo.
Ma in realtà non sa nemmeno lei cosa voglia dire, l’ha ringraziato già a sufficienza per quello che ha fatto per lei, ora vorrebbe aprirgli il suo cuore, ma possibile che sia così difficile?
«è la prima volta che mi chiami per nome sai?»
Un lieve sorriso compare sul volto di Orlando, mentre il suo cuore fa le capriole per la felicità, finalmente lei l’ha chiamato per nome e sa bene che quello che le vuole dire è qualcosa che lo renderà ancora più felice.
Si è innamorato del suo capitano dalla prima volta che l’ha vista e questo sentimento è diventato sempre più forte a forza di starle accanto e conoscendola meglio, specialmente nell’ultimo periodo che sono stati quasi tutte le sere insieme per scoprire lo stalker di Lucia.
Un rumore proveniente dalla scrivania li fa sobbalzare entrambi.
Si avvicinano al luogo del frastuono.
«è caduto Orlando facendo cadere di conseguenza anche il portapenne.» dice Orlando tranquillizzando Lucia e alzando l’orsetto di peluche che lui stesso le ha regalato.
«Orlando?» chiede Lucia confusa.
Lui annuisce indicando ancora una volta il peluche.
«Scusa e chi ti dice che si chiama Orlando? Se io avessi deciso di chiamarlo diversamente…» risponde lei ridendo, non aveva minimamente pensato di dare un nome all’orso di peluche che lui le ha regalato, ma le fa piacere che sia stato lui a pensarci.
«E come?»
«Lucia, per esempio.»
«Ma è un maschio!» controbatte lui convinto di aver ragione.
«Come fai a esserne certo scusa?» insiste testarda non volendo dargliela vinta, per nessuna ragione.
«Perché ha la faccia da maschio e poi perché si chiama orsetto di peluche, no orsetta.»
«Certo che sei incorreggibile Orlando Serra…» dice Lucia ridendo.
Si guardano negli occhi.
Gli occhi di lui si rispecchiano in quelli di lei, intensamente.
I loro cuori battono all’unisono, mentre si avvicinano per colmare la distanza che li divide.
Si uniscono in un bacio passionale, travolgente, muovendo le lingue in perfetto ritmo, come se fossero destinati da sempre a ciò.
Senza staccarsi l’uno dall’altro si dirigono in camera da letto, mentre cominciano a spogliarsi e i vestiti volano ovunque per la stanza.
Orlando l’appoggia delicatamente sul letto, baciandola sul collo, sulla bocca e poi di nuovo sul collo.
Lucia al contatto con le sue mani sulla schiena, sente i brividi lungo tutto il corpo e la sua dolcezza in ogni gesto la fa sorridere.
Quando sono nudi entrambi, si lasciano andare a quella meravigliosa danza d’amore, coinvolti completamente e dicendosi con i gesti quello che con le parole non sono riusciti a dirsi, ma che tutti e due sanno, ora non ci sono più dubbi, timori.
«Non sai da quanto tempo desideravo questo momento. Mi sei piaciuta dalla prima volta che sono entrato al Ris.» le confessa Orlando mentre la tiene ancora abbracciata a se, facendole i grattini sul braccio.
Lucia alza la testa che ha appoggiato sul suo petto per guardarlo negli occhi.
«Ma dai veramente? Lo sai che non l’avrei mai detto.» risponde lei prendendolo in giro e scoppiando a ridere.
Si è accorta subito dell’interesse del tenente Serra nei suoi riguardi, l’ha sempre guardata in quel modo puro e sincero, entrano completamente dentro la sua anima, tanto da farla sentire vulnerabile ogni qual volta che incrociava il suo sguardo. Uno dei motivi dell’antipatia iniziale nei suoi confronti è stato proprio per il fatto che lui ha sempre interpretato ogni suo comportamento, gesto, facendola sentire privata di una parte di se, cosa che la infastidisce visto la sua riservatezza.
Solo nell’ultimo periodo ha cominciato ad apprezzare la sua dote di leggere nell’animo delle persone. È stata proprio questa sua dote che la fatta capitolare e ora non si sente più vulnerabile davanti al suo sguardo, tutto il contrario, si sente capita.
«Ah è così che la metti eh? Ora ti faccio vedere io…» ridendo l’attira a se facendole il solletico.
«Orlando basta ti prego, basta, basta, per favore!!!!» anche lei ride forte. Ha sempre sofferto il solletico.
Si allontana da lei solo di poco, continuando a ridere.
È felice, felice come non lo è mai stato.
Felice perché veder sorridere Lucia lo fa sentire bene, il cuore è colmo della sua stessa allegria.
È felice perché è riuscito a conquistare il cuore dell’unica donna che abbia veramente amato.
È felice perché lei ha deciso di farlo entrare nella vita in modo stabile, definitivo, come non credeva di riuscire a fare.
È felice perché un solo istante tra le sue braccia è tutto ciò che gli serve per continuare a vivere.
La bacia ancora non riuscendo a resistere al desiderio travolgente e con maggiore intensità e più passione, riprendo a fare l’amore, finché sfiniti non si lasciano cullare nell’abbraccia di Morfeo.


Angolo autrice: Ecco la mia storia su Lucia/Orlando, saranno più capitoli, perciò dopo un ipotetico finale, diciamo che leggerete una sorta di terza serie, come mi sono immaginata io l'evoluzione della loro storia, naturalmente non mancheranno i colpi di scena... Spero che mi seguirete e di ricevere molte recensioni.
A presto, Cla.