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Autore: AudreyIsTheBest    21/05/2011    0 recensioni
E' incredibile di come una ragazza insicura come tante , Sabrina , si ritrovi in una situazione molto imbarazzante, che la spinge a scappare piangendo. Ma non è sola ...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Una sera mi arrivò una telefonata: era mia nonna che , parlando per tutta la famiglia, mi aveva invitata me e Michael a stare da loro qualche giorno. Michael , dopo che mi vide abbassare la cornetta del telefono , disse: "Che Faccia! Chi era? Il Diavolo in persona?" chiese , ridendo. "No molto peggio." dissi tutto d'un fiato con gli occhi fuori dalle orbite. Michael accettò volentieri: chiamò sua sorella , Janet , per venire a Neverland per stare con i bambini , nel frattempo noi saremmo andati a casa mia. Ci trovavamo all'entrata , vicino alla Limousine , mentre caricavano le valigie. Michael salutò le piccole creature che lo supplicavano di restare , ma lui li abbracciò , promettendo loro che sarebbe tornato molto presto. Io osservavo la scena sorridendo. "Le valigie sono pronte signor Jackson : possiamo partire." disse l'autista. "Agli ordini sua magnificenza!" esclamai , assumendo una posizione da militare , e risi , aprendo la portiera. Sentii fuori dalla macchina l'autista dire in tono sarcastico a Michael: "E' adorabile!" "Sei solo geloso." sentii Michael affermare fieramente. Ben presto incominciammo a metterci in viaggio : osservavo fuori dal finestrino gli alberi che pian piano nascondevano la gigantesca residenza , con il sole lucente che scaldava i miei occhi. Un viaggio molto stancante ci portò a casa dei miei nonni. L'autista aveva chiesto a Michael di portare le valigie , ma Michael , visto che voleva sembrare un fidanzato come tutti gli altri, gli disse che avrebbe portato lui le valigie. Suonai il campanello. "Chi è?" disse il citofono. "Nonna sono io!" sorrisi all'affare metallico. "'Io' chi?" chiese a tono maggiore. "Nonna .. Sabrina , tua nipote.." risposi seccamente. "E ma perchè non me lo hai detto subito!?!" borbottò aprendo la porta. Io guardai Michael: "Dovrai abituartici." A quelle parole Michael alzò un sopracciglio dicendomi: "Mi sono abituato a peggio." e afferrò le valigie, con molta fatica. Michael , a vista di quelle scale , stava svenendo. Io , essendo abituata a certi sforzi ,afferrai con forza le valigie , e salii tutto d'un fiato le scale , senza fermarmi ; Michael mi osservò salire le scale con stupore. Giunti a destinazione , nonna mi fece entrare baciandomi dalla gioia , ma mi tirò una giornalata in testa per essere scappata in Romania. Michael fu accolto con molta più gentilezza, e fu accomodato al tavolo. "Tra poco dovrebbero venire anche tua cugina e il suo fidanzato!" affermò la nonna , mentre stava mescolando un preparato. "Fidanzato? Non sapevo si fosse fidanzata! Certo che sono stata via per molto tempo!" affermai stupita. "Si , fin troppo." aggiunse sarcasticamente la nonna ; Michael ridacchiava per la situazione buffa. Dopo una mezz'oretta passata a chiacchierare , il campanello squillò , così , andai ad afferrare il citofono "Chi è?" "Sabry! Sono io!" una voce uscii dall'apparecchio. Sentendo la voce , riconobbi quella di mia cugina e la feci entrare con entusiasmo. L'abbracciai con forza , ma , qualcosa , precisando qualcuno , mi fece tremare dalla paura. "Ti presento il mio fidanzato!" disse fieramente quando vidi quella figura a me disgustosa entrare. Non ci potevo credere : era l'essere disgustoso che in cucina aveva cercato di possedermi violentemente. Michael , vedendolo , gli lanciò sguardi gelati , ma io lo guardai insistentemente , e nei miei occhi c'era scritto di non dire niente, e lui ,capendo , acconsentì. Anche l'uomo , riconoscendomi , mi lanciò sguardi divertiti e misteriosi, ma io , disgustata , non riuscivo a guardarlo in faccia , ma guardavo Michael , con occhi supplichevoli. Dopo aver fatto riprendere mia cugina alla vista di Michael , incominciammo a pranzare. Mangiavo con delicatezza , appiccicata a Michael. Ero terrorizzata , tremavo , il sangue non riusciva più a circolare. E Michael ci stava male , perchè da i miei occhi sentiva tutta la mia pena, e cercava di difendermi facendo cose all'apparenza piccole come mettermi un braccio intorno alle spalle o donarmi un piccolo bacio sulla testa. L'uomo chiacchierava con i miei nonni sorridendo : scommettevo che nè i miei nonni nè mia cugina sapevano quello che mi aveva fatto, e non ci tenevo a farglielo sapere ; mia cugina avrebbe sofferto e basta, e non volevo questo. "Come hai conosciuto la mia nipotina?" chiese la nonna felice all'essere a me rivoltante. "Già , e perchè l'ami?" sottolineai con una lingua tagliente come una lama affilata. Mia cugina mi lanciò uno sguardo gelante e Michael fece lo stesso in direzione del ragazzo che stava per rispondere: "Semplice: Dopo che il signore qui presente mi ha licenziato per una cosa non vera, mi sono precipitato qui e ho conosciuto questa divina bellezza." rispose guardando la mia povera cugina innamorata di un essere orribile. Volevo saltargli addosso , ma il buon senso mi bloccava. Quando sentii mia nonna dire "Staranno a dormire da noi anche loro!" il mio sangue gelò e rabbrividii. Entrati nella nostra camera , Michael si guardò in giro per vedere se c'era la chiave della stanza: "C-che stai facendo Michael?" chiesi , singhiozzante. "Ho paura di quello. Non voglio che ti succeda niente , perciò preferisco chiuderci a chiave." rispose. "E' inutile: nonna non ha chiavi." singhiozzai nuovamente. Michael, sentendomi piangere , si avvicinò: "Con me al tuo fianco non devi aver paura di niente , specialmente di quello." disse. "Ma non sto piangendo per questo .. mi dispiace per mia cugina.." buttai tutto fuori , abbracciandolo. Alla notte non dormivo, e le poche volte che riuscii ad addormentarmi , mi svegliai subito a causa di brutti incubi. Un senso di curiosità mi fece alzare , per farmi andare in camera dai miei nonni: nonna ronfava , nonno aveva i piedi che spuntavano fuori dalla coperta di lana. Quella situazione buffa mi fece dimenticare tutto , ma quando mi ricordai di quell'essere incominciai nuovamente a tremare come una foglia e mi guardi in giro , dirigendomi verso la cucina. Presi un bicchiere d'acqua e buttai tutto dentro , appoggiandomi al bancone. Improvvisamente sentii dei passi. "Sveglia a quest'ora?" mi girai di colpo : era lui davanti al frigor che lo illuminava leggermente. indietreggiai , ma l'orgoglio mi prese come una marionetta: "Ammettilo! Stai con mia cugina solo per avere me!" sibilai. Lui si appoggiò al bancone , disinvolto: "Tua cugina è un ottimo bocconcino ma ammetto che il mio scopo originario eri tu." disse. "Sei disgustoso!" affermai disgustata. "Stai ancora con lui nonostante tutto.." commentò pensieroso. Non risposi , ero troppo impegnata a guardarlo disgustata. Ma il buon senso mi spinse a correre da Michael , e così fu. Ma sentii l'uomo dire : "Non credere sia ancora finita , non sai con chi sei contro!" Il suono della sua voce pareva come un'ustione sulla pelle nuda : aggressiva , pungente. Ne ero terrorizzata. Ogni ora , ogni minuto , ogni secondo mi spingeva in una lotta con me stessa : da una parte avrei voluto urlare tutto a mia cugina , ma dall'altra mi immaginavo lei con il cuore infranto , non potevo permetterlo. E se lo avessero saputo nonna e nonno? Sarebbe stata una delusione incredibile , e se non mi avessero creduto? Michael era testimone e poteva coinvolgerne tanti altri. Ma mi immaginavo nuovamente mia cugina. Ero in camera mia , con lo sguardo fisso al vuoto, quando qualcosa mi 'svegliò': "Non riesco a vederti così." sentii la voce di Michael ronzarmi nelle orecchie. Dopo questo , si avvicinò e si appoggiò da parte a me , guardandomi preoccupato: "Devi dirglielo, e io sarò pronto a starti vicino." affermò con sicurezza. Al suon di quelle parole inizialmente non dissi niente , ma poi alzai leggermente il capo per parlare: "Dici che è meglio così?" chiesi speranzosa. "Certo!" affermò. "Metti che tua cugina lo volesse sposare. Si rovinerebbe l'esistenza. Diglielo , in modo che si possa trovare qualcuno che riesca a meritarsela." "Hai ragione. Dobbiamo dirglielo." dissi , motivata dal suo sorriso. Entrai in cucina , accompagnata da Michael , quando vidi la ragazza incredibilmente felice provarsi il vestito da sposa. "Oh eccoti!" sospirò. "Come sto?". Mi paralizzai, guardandola con gli occhi fissi. Quel velo , quel bianco candido ... tutti pensieri e concetti che formulavo mentre ero a Neverland : ricordai che ero felice , incredibilmente felice. Ma vedendolo su di lei , cercai di trattenermi. "Non devi sposarti.." sussurrai guardando un punto fisso della stanza. Il suo sorriso danzava ancora allegramente sul suo volto: "Stai scherzando ovviamente.." "No." risposi con un tono talmente serio che in un primo momento non riconobbi. Appoggiò il velo, e mi lanciò un'occhiata: "Ti piace non è vero?" disse con più faccia tosta possibile davanti a Michael. "Non potrebbe mai piacermi una persona che ha osato mettermi le mani addosso senza che io lo volessi." dissi. "Che cosa?" interrogò. La porta si aprì. Era lui. Mi diede un'occhiata gelida, successivamente a Michael. "Tesoro vai di là ti prego." disse , incitando mia cugina ad allontanarsi, e così fu. Egli si avvicinò a me "Prova a dire ancora qualcosa, e farò molto più che toccarti." mi minacciò stringendo i denti. Il suo sguardo si posò su Michael: "Quanto a te .. aiutala e ti faccio nero." disse , minacciandolo. Michael lo seguì con lo sguardo mentre se ne stava andando. Ma il mio coraggio aveva preso la meglio: "Cos'è adesso ti sei innamorato di lei?" chiesi sfacciatamente. I suoi passi si fermarono magicamente, voltandosi. Michael , preoccupato , si avvicinò , spostandomi con il palmo della mano per portarmi dietro di lui: "Lasciala in pace." disse. Vedendo la forte figura , l'uomo se ne andò sbuffando. Michael fece un respiro affannoso , dopo ciò si voltò di scatto e con le mani mi afferrò le spalle , scrollandomi: "Tu sei matta. Tutta matta!" disse , singhiozzando, e mi baciò disperatamente. "Torniamo a casa." sentii bisbigliare tra i miei capelli. "Dobbiamo risolvere questa faccenda. Non lascerò che quel mostro sposi mia cugina." Michael annuì. "Possiamo chiamare la polizia?" chiesi. "Non possiamo chiamare la polizia : tua cugina vuole sposarlo , non abbiamo denuncia in merito." rispose. Una sera , stando sul balcone , notai che la posta strabordava, così , presi le ciabatte e mi precipitai in giardino per prenderle. Una lettera mi scivolò tra la mano. Così , la presi e andai in cucina per leggerla. "Cara Sabrina. Non so se ti ricordi di me: io ricordo che eravamo migliori amiche. Tu come stai? Io sto per sposarmi e mi sento completamente felice , essendo già in dolce attesa. Ti ho scritto per scusarmi del mio pessimo comportamento , per tutte le cose brutte che ti ho detto , ma tu , nonostante tutto , mi ha aiutata sempre e io non ti ringrazierò mai abbastanza. Ero così per un motivo preciso .. te lo confesso ora perchè non c'è pericolo. Vedi , io ero gelosa perchè tu avevi una relazione con Michael , e io ne ero innamorata persa. A proposito, come vanno le cose tra voi due? Spero bene. Spero di rivederti molto , molto presto. Un Bacio Niky" Conservai la lettera , promettendo a me stessa che le avrei scritto dopo che la faccenda si sarebbe conclusa. La stavo riponendo , quando notai mia cugina piangere sul divano. Mi avvicinai , chiedendole cosa stesse succedendo semplicemente guardandola. Lei , con occhi supplicanti, si aggrappò sul mio corpo e iniziò a stringermi. Notai che non c'erano più le sue valige. Se n'era andato. Nel mio sguardo nacque un sorriso leggermente strozzato , ma bloccato dal supplichevole pianto. Notai Michael dietro la porta , che seguiva ogni mio movimento. "Quell'uomo non era per te." mi limitai a dire. "Lo so. Per questo sto piangendo: mi ha solo illusa." balbettò. Voltai il mio sguardo verso Michael : dal suo capii che in questa storia c'entrava come un ago in un pagliaio. "Scusami." dissi , mollandola dolcemente , e mi precipitai su Michael, afferrandolo per il polso , per trascinarlo in un angolo , dove potevamo stare soli: "Cos'hai fatto?" chiesi. "Ho fatto la cosa giusta!" alzò la voce. Sentendo l'aumento di volume , alzai anchio la voce: "Perchè?! Questa è la mia famiglia non la tua!!" Mi lanciò uno sguardo gelido come il polo nord , stringendo i polsi : sicuramente si stava bloccando per non tirarmi uno schiaffo, ma non per molto, infatti , mi arrivò sulla guancia una frustata che mi fece diventare rossissima. "Come Osi? Bah! ... Forse non siamo fatti per stare insieme come dicevi!" urlai. "Ma , mi sa che hai ragione!" affermò. "Bene Allora fai le valigie , ritornate a casa tua , così ti troverai qualcuno di meglio!" dissi ,e presa dalla rabbia , sfilai l'anello dal mio dito e glielo buttai in faccia , andandomene. Mi accovacciai in camera , sentendolo fare le valigie e andarsene. Fuori pioveva. C'erano lampi e tuoni che rompevano il silenzio che mi lacerava lo stomaco. La rabbia svanii , lasciandomi depressione e solitudine. "Ma che cosa ho fatto?" mi chiesi , lasciando che le mie mani mi stringessero il volto. E senza più tatto , uscii con il mio vestitino di lino sul balcone , per vedere se Michael era ancora vicino , e lo vidi : stava salendo in macchina. Avevo così freddo che non riuscivo a parlare , così , senza nemmeno mettermi un giubotto , tutta bagnata, corsi lungo le scale , mi precipitai in giardino e con la poca voce che avevo urlai il suo nome , e lui si voltò verso di me. Non riuscii a fermarmi : gli saltai in braccio : e lui , dolcemente , mi dondolò facendo una piroletta , baciandomi appassionatamente.Finita la magia , sorrise , si tolse l'enorme giubotto e coprii ad entrambi , ma poi si inginocchiò , prese l'anello leggermente mal ridotto e me lo infilò nel dito, e mi chiese dolcemente se volevo diventare sua sposa. Lo invitai ad entrare. Il giorno dopo , saremmo ritornati a casa.
  
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