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Autore: ElfoMikey    22/05/2011    13 recensioni
"Stare insieme a una persona non è sempre rose e fiori come ci raccontano i romanzi rosa o le fiabe. Forse le prime tre settimane, o ancora meno, come due giorni scarsi, possono considerarsi momenti idilliaci che vorresti durassero per sempre.
Ma spesso devi combattere contro una calamità insostenibile chiamata, nel mio caso, insistenza.
Non che Blaine fosse quel genere di persona, volgare e tutto il resto, ma da un po’ di tempo i nostri discorsi capitavano sempre lì e per lì, intendo esattamente lì."STORIA KLAINE A QUATTRO MANI! POSSIBILI SPOILER
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stepone

 

Questa storia non è per scopi di lucro e i personaggi appartengono a Ryan Murphy e alla fox.

 

 

 

 

 

 

ChemicalLady: Blaine

ElfoMikey: Kurt

 

 

 

Capitolo primo

 

 

 

Blaine #01

 

-Penso sia meglio che tu te ne vada…-

Quel pomeriggio ci rimasi un po’ male quando Kurt m’invitò ad allontanarmi velocemente da camera sua, in preda all’imbarazzo più totale, per evitare che il nostro discorso sul sesso potesse anche solo iniziare.

Compresi che per lui quello potesse essere uno scoglio abbastanza difficile da superare, l’avevo messo a disagio senza nemmeno saperlo quando gli avevo chiesto di migliorare il suo pressoché inesistente sex appeal, ma non ci diedi più peso, convinto che alla fine quella sua purezza fosse il baricentro di tutto ciò che lui era: dolce, carino e innocente.

Tutto questo mi andava più che bene…. Prima.

Ora diciamo che, da quando ci siamo messi insieme, questo rigetto per Kurt verso tutto quello che è al di là del semplice sfiorarsi delle dita, come dice lui, mi spaventa un pochetto.

Mi terrorizza.

 “... E sai perché ti terrorizza? Perché hai la capacità di organizzazione mentale di un cincillà, Blaine….”

Alzai gli occhi al cielo, reprimendo l’impulso di picchiare la testa contro al muro.

Perché ne avevo parlato a Wes?

Ah sì, perché avevo la capacità di organizzazione mentale di un…. Un cosa poi?

“Cosa diavolo è un cincillà, scusa?”

“Un topo grosso. Pensiamo al tuo problema, piuttosto…”

Io lo squadrai scocciato “Non è propriamente un problema…. Insomma è un blocco che Kurt ha ed io non lo voglio sforzare. Non mi pare giusto, infondo…”

“Lo dici ora amico” mi rispose affabile “Ma a non schiacciare mai chiodo diventerai un frustrato. Già adesso ti prenderei a badilate quando inizi a parlare a vanvera….”

“E perché scusa?”

“Perché prima eri tutto: Oh Kurt qui, o Kurt lì…. Io e David continuamente ti ripetevamo che eri innamorato ma tu no…. Dicevi ‘Abbiamo solo una forte sintonia fra noi! Siamo legati da un’affinità comune!’” disse imitando in modo insopportabile il mio tono “Ora che finalmente ci sei arrivato e vi siete messi insieme non intendo sopportare le tue lamentele sul fatto che non te lo da…”

“Wes!”

“Anderson! Montgomery! O la smettere subito o finite la lezione al corso estivo!”

Io mi zittii affondando la testa nel libro, rosso come un pomodoro per le affermazioni di Wes mentre lui ridacchiava “Secondo me dovresti semplicemente parlargli” voltai il viso verso David.

“Ma non vuole parlarne…”

“Beh ma ora è diverso…. State insieme” mi spiegò paziente mentre Wes ascoltava divertito “Insomma, prima poteva anche svicolare, ma ora penso che capirà che sono anche affari tuoi…. No?”

“Beh penso di si…. Grazie David” sorrisi al ragazzo prima di voltarmi truce verso Wes “Perché anche tu non sei così?”

Lui mi guardò furbescamente “Lui è quello pacato e riflessivo. Io sono quello che ti da gli imput per scrollarti!” sottolineò il tutto infilandomi un paio di dita tra le costole. Per la sorpresa saltai su, squittendo, e attirando così le ire di suor Benedicte.

“Adesso basta! Montgomery e Anderson siete ufficialmente in punizione!”

La voce grinzosa della suora in questione era fastidiosa quando la risata di Thad, appena ci raggiunse in corridoio alla fine delle lezioni “Oddio è la quarta volta questo mese che vi tocca la pulizia dei bagni perché fate casino! Siete due mongoli, lo sapete?”

“Lui soprattutto” sottolineai io indicando con un dito Wes “E non sto alludendo agli occhi a mandorla!”

Thad continuò a ridacchiare mentre il mio amico, anche se iniziavo a dubitare che davvero lo fosse, si affiancava a lui strisciando come una serpe, appoggiandogli poi una mano alla spalla per sussurrargli all’orecchio “è solo frustrato perché Kurt è votato alla castità…”

“Wes non ci posso credere che tu glielo abbia detto!”

“Detto cosa a chi?”

La voce di Kurt mi fece morire dentro, ma riuscii comunque a voltarmi verso di lui con un sorriso scintillante “Nulla di che…. Solo che ci hanno messi in punizione”

Il mio ragazzo alzò gli occhi al cielo “Di nuovo?”

Io sorrisi un po’ imbarazzato “Colpa di Wes”

“Colpa tua e dei tuoi problemi” sottolineò quel bastardo prima di girare l’angolo con David e Thad lasciandoci così soli.

“Problemi?” mi chiese Kurt con un sopracciglio alzato, mentre io maledivo in tutte le lingue che conoscevo Wes.

“Lascialo perdere” dissi accarezzandogli appena un braccio “Piuttosto, che ne dici di mangiare fuori oggi? È una così bella giornata…”

Lui decise di seguirmi di buon grado, raccontandomi di come anche Jeff e Nick si fossero guadagnati una punizione giocando a poker sotto banco “I soliti geni del crimine” dissi prendendo dalla borsa il sacchetto del pranzo. Non mi sfuggì l’occhiata critica che lanciò al mio panino così, dissi “Andiamo…. Cosa c’è che non va oggi? Ho detto alla mamma di smettere di mettere qualsiasi cosa contenesse arachidi e gelatine nei panini che mi prepara la mattina…”

“Quella è mostarda, vero?” disse storcendo il naso “Blaine fa malissimo la mostarda…”

“Lo so ma è tanto buona” provai ad ammorbidirlo io con un sorriso innocente che, logicamente, non sortì alcun effetto.

“Certo, immagino che sarà buona anche quando ti occluderà le arterie facendoti avere un infarto…” Non sono mai stato un ragazzo superstizioso, ma ammetto che senza farmi vedere da Kurt mi toccai brevemente, cercando di scongiurare quello spergiuro.

“Non credo morirò presto, non preoccuparti per me” gli dissi sempre sorridendo e questo parve scioglierlo un po’.

Kurt è la bisbetica domata, in tutti i sensi: avvolte suona un po’ impertinente, ma alla fine sono sicuro che mi facesse (e mi continua a fare) una testa tanto grande solo per evitare di correre all’ospedale per me come era successo per suo padre…

Mangiammo parlando di potenziali cose da fare quel sabato sera e quando finimmo mi accorsi che avevamo ancora un’oretta buona prima dell’inizio delle lezioni pomeridiane. In quel momento ripensai a quello che David mi aveva detto.

Mi dissi: -Questo è il momento giusto…. Per parlarne-

“Kurt…. C’è qualcos’altro che potremmo fare sabato sera…. A cui non abbiamo mai pensato” dissi appoggiandogli una mano sul ginocchio.

Lui mi guardò senza capire “Beh dimmi! Una novità è sempre ben accetta, sempre meglio che passare la nottata in qualche squallido locale raccomandato da Logan!”

Blaine Anderson puoi farcela!

Ero passato anche all’auto incitazione per aver le palle di parlargli…. Come stavo male…

Sentii le guance riscaldarsi “Potremo stare da me….”

Lui mi guardò attentamente per qualche istante e anche le sue gote si tinsero di rosso capii che aveva capito “Blaine….”

Non pensavo molto alle mie azioni, per questo non mi accorsi subito della mia mano che si era spostata dal ginocchio di Kurt alla sua coscia “Insomma…. Per avere un po’ di intimità…. E magari riprendere l’argomento che avevano lasciato da parte qualche settimana….”

Tolsi la mano velocemente per pararmi la faccia visto che Kurt si era lanciato indietro per fare una capriola. Mi ero visto il suo piede in mezzo agli occhi ma per una fortunata serie di eventi era andata bene….

“Kurt!?” lo chiamai attonito, guardandolo negli occhi azzurri.

Non l’avevo mai visto come un tipo atletico.

“Blaine! Quel ragazzo ha gli occhiali da sole identici hai tuoi!” disse indicando un punto imprecisato dietro di me.

“Cosa?” mi guardai attorno ma non vidi nessuno, così tornai a spostare lo sguardo su Kurt che però non era più in ginocchio accanto a me, bensì in piedi con tanto di tracolla sulla spalla “Ma cosa fai?”

“L’ho detto a Puck e lo ripeto a te: non mi prenderai mai vivo”

“No aspetta non….” Prese a correre, velocissimo, verso la scuola, lasciandomi lì come un perfetto coglione a fissare il punto in cui prima stava solerte a guardarmi “….andartene”

Rimasi a bocca aperta per qualche minuto prima di mormorare un lieve ‘wow’ per le doti acrobatiche del mio ragazzo e per la sua prestanza da maratoneta.

“Ma che gli hai detto?” chiese David raggiungendomi con Wes che aggiunse “Non ho mai visto un ragazzo correre in modo tanto aggraziato ma veloce…”

“Io gli ho chiesto se gli andava di passare una seratina intima da me…. E lui è impazzito, si è messo a fare capriole e poi è scappato come un razzo!”

I miei amici si scambiarono uno sguardo “Devi avere più tatto” disse l’asiatico bastardo tra una risata e l’altra “Se no la piccola Cappuccetto Rosso non si concederà mai al lupo…”

Lo guardai stranito “Io sarei un lupo?”

“Sei peloso come un lupo…”

“Consigli utili, cerette a parte?” domandai anticipando la frecciatina e David sospirò.

“Devi trovare il modo di parlargli senza che lui abbia la possibilità di darsela a gambe... Pensaci bene, Blaine.”

“Ci penserò. Ora andiamo a matematica prima dell’ennesima punizione…”

Sarebbe diventata la mia crociata personale: non avrei permesso alla chiusura mentale di Kurt di precluderci la possibilità di portare il nostro amore anche sul piano fisico, nonostante non fossi sicuro di essere pronto nemmeno io….

Forse però davo per scontato che se avessimo fatto quel passo insieme, essendo allo stesso grado di esperienza, nulla sarebbe potuto andare male…

E decisamente io volevo vivere Kurt sotto tutti gli aspetti, non volevo un amore platinico….

Gli avrei dimostrato che potevo essere romantico anche sotto quell’aspetto!

Dovevo solo convincerlo a parlarmi…

 

 

Kurt #02

 

Stare insieme a una persona non è sempre rose e fiori come ci raccontano i romanzi rosa o le fiabe. Forse le prime tre settimane, o ancora meno, come due giorni scarsi, possono considerarsi momenti idilliaci che vorresti durassero per sempre.

Ma spesso devi combattere contro una calamità insostenibile chiamata, nel mio caso, insistenza.

Non che Blaine fosse quel genere di persona, volgare e tutto il resto, ma da un po’ di tempo i nostri discorsi capitavano sempre lì e per lì, intendo esattamente lì.

Avanti so che avete capito, non ha senso che io lo dica a voce alta, no? E per non rischiare di scandalizzarmi chiamerò quella parola con un nuovo nome, ad esempio “La cosa”. Certamente non originale, ma veloce e facile da intendere.

Comunque sia, dopo il nostro primo tentativo di affrontare il discorso, quando ancora le mie speranze di piacergli erano sotto la suola delle mie scarpe, era miserabilmente fallito, Blaine non aveva più insistito.

A dire la verità mi era passato di mente e così anche a lui.

 Poi alla fine è successo, Pavarotti è morto, lui mi ha baciato e ora stiamo insieme.

È una novità per entrambi visto che siamo alle prime armi, ma non mi lamento, o almeno non mi lamentavo.

La storia è venuta fuori in un giorno qualsiasi a scuola, durante l’ora di pranzo. Ero così imbarazzato che, per tutti i Musical di Broadway, scappai.

Oh letteralmente, ma solo perché ero stato preso ala sprovvista! Non sia mai che un Hummel scappi davanti alle situazioni difficili.

Nossignore.

Così, col passare dei giorni, avevo iniziato a comprendere il significato di quello sguardo che preannunciava quel  particolare discorso.

Aggrottava le sopracciglia e stringeva un po’ le labbra, con una seria espressione sul viso e mi fissava intensamente, come se volesse catturare la mia attenzione a tutti i costi(non che fosse difficile) e l’aria per me diventava irrespirabile.

Ea come andare in iperventilazione o peggio avere un attacco di panico.

Avevo sviluppato anche una certa agilità nell’aggirare l’ostalo, in questo caso Blaine e i suoi discorsi su -la cosa.-

Nulla da fare, era più forte di me.

Sapevo che mettermi le dita nell’orecchio e cantare tutto il repertorio di “Funny Girl” non sarebbe più servito a nulla, almeno non con lui. Con mio padre la cosa era ancora più che gestibile.

Ne avevo parlato con Mercedes, sperando in una coalizione fra donne, visto il mio distintivo da ragazza onoraria, ma lei, aveva scosso la testa, cominciando a compatire Blaine e sgridare il sottoscritto.

Cosa c’era di sbagliato nell’essere ossessivamente pudici?  Niente, ecco.

Beh, sta di fatto che, un paio di giorni dopo la mia grande fuga, con tanto di capriola e salto ad ostacoli, il discorso si ripresentò come se fosse una granita al lampone lanciata in pieno viso.

Stavamo parlando, in auto, dopo la serata di beneficienza al McKinley e  l’inopportuno intervento di Mister Dave-piuttosto-che-rivelare-al-mondo-che-mi-piacciono-i-maschi-mi-amputo-una-gamba-da-solo-Karofsky ed ero abbastanza tranquillo e la rilassante colonna sonora che aveva introdotto come sottofondo alle nostre chiacchiere, durante il viaggio di ritorno, mi aveva ammorbidito parecchio, così prima di scendere dall’auto, mi ero sporto verso di lui per un bacio della buona notte che durò parecchio, giusto una decina di minuti in più di un normale bacio di saluto.

“Aspetta.” Aveva esclamato lui, mentre io stavo già richiudendo lo sportello dell’auto. “ti accompagno alla porta.”

“Oh Anderson che gentiluomo.” Risposi con un sorrisetto compiaciuto e o sentii far scivolare la mano nella mia, intrecciando morbidamente le dita.

“Perché Blaine Anderson è un vero gentiluomo, oh yeah lui lo è, ma solo con il suo amato… e lo sta accompagnando alla porta, dove riceverà un bacio un’altra volta!”

Ecco.

Un altro problema di Blaine.

Oltre l’insistenza, il mio adorato fidanzato era e, purtroppo è ancora, un cantante compulsivo.

Non perdeva mai e dico mai, l’occasione di intonare le sue azioni con una canzoncina stupida.

Nemmeno un’ora prima aveva inventato un’intera canzone su quanto Sandy fosse una persona orribile!

“Alt! Se inizi a cantare giuro che ti scorderai del bacio del buon giorno per una settimana. Intera!” minacciai puntandogli il dito contro.

Blaine portò le mani avanti e canticchiò qualcosa come: “No, non lasciarmi senza il bacio del buon giorno, no!”

Ci fermammo sotto il portico di casa, dove Carole ed io avevamo piantato, in alcuni vasi, delle deliziose primule. Le guardai con orgoglio, mentre il mio ragazzo afferrava l’altra mano libera stringendola nella sua fortemente.

“Kurt, amore mio…”

Fu un brivido.

Un lungo brivido che mi colpì la spina dorsale attraversandola velocemente decine di volte.

Mi voltai lentamente a fissarlo e sperai, pregai, implorai di non incontrare QUELLO sguardo, quello che diceva, stampato a caratteri cubitali sulla sua fronte, -Questo è il momento giusto per parlarne.-

Fingendo di sistemare la giacchetta grigia, liberai le mani dalla sua stretta e ingoiai un po’ di saliva, pronto ad ogni evenienza.

Lanciai uno sguardo alla macchina nera parcheggiata scompostamente nel vialetto per poi riposarlo su Blaine che aveva abbassato gli occhi sulle mie primule. “lo so che sono insistente e tutto il resto ma…” prese un sospiro e iniziò ad accarezzare i petali del fiore con delicatezza.

Sulla mia faccia era appena apparsa l’insegna al neon con su scritto -Questo è il momento giusto per… FUGGIRE!!-

“ è importante che noi affrontiamo il discorso prima di, imbarcarci in un contatto, più... fisico. E con questo non voglio dire che ti salterei addosso in ogni momento, anche ora, per esempio con questi pantaloni a righe così stretti che mi viene voglia solo di levarteli, ma…”

Le sue parole stavano diventando un suono sempre più lontano, mentre più furtivo di un Ninja mi allontanavo da quella scena imbarazzate.

Insomma aveva detto che voleva... stuprarmi?

Arrivai, quasi arrancando, alla macchina di Blaine e quando scoprii che quel tontolone del mio ragazzo l’aveva lasciata aperta, esultai di gioia.

“Tutto questo è molto toccante, Blaine.” Esclamai. “davvero, un’introduzione ottima.”

Lui si girò verso di me di scatto e la sua espressione diceva proprio: “me l’ha fatta di nuovo!”

Lo vidi avvicinarsi di corsa, ma con agilità m’infilai in auto, sedendomi comodamente sul sedile e inserendo la sicura.

Sì, mi ero barricato nella sua auto.

Blaine picchiettò i pugni sul vetro e implorò per farmi aprire.

“Kurt, ti prego, apri! Giuro che mi sigillo le labbra! Non metterò più i calzini spaiati e non ti farò più la colonna sonora mentre sei al bagno!”

Sollevi la mano e agitai il dito indice in segno di diniego e decisi di accendere un po’ lo stereo. “ rinuncerò a qualsiasi cosa tu voglia, ma per favore apri!”

Avevo chiuso gli occhi lasciandomi invadere dalle note di una canzone di Madonna e li riaprii, girandomi a guardarlo.

Qualcosa dentro di me si ruppe.

Aveva quello sguardo da scoiattolo triste e sconsolato e quelle sopracciglia, inarcate per farmi impietosire, mi fecero vacillare un poco. “se esci dall’auto, ti prometto che non ne parleremo finchè non sarai pronto!”

“No!” bofonchiai “che ti serva da lezione! Io da qui non mi muovo!”

E così feci.

Tornai ad ascoltare la musica con i lamenti di Blaine sempre più deboli provenire fuori dalla macchina. Si era appoggiato al vetro cominciando a canticchiare: “fa freddo qui fuori e in fondo alla strada credo ci siano dei teppisti, li sento gridare, oh no non voglio morire di botte e freddo, quindi per favore lasciami entrare!”

A un certo punto non sentii più nulla perché mi addormentai.

Mi svegliai quando la luce del mattino colpì fastidiosamente il viso e mi guardai intorno, stiracchiandomi.

Scesi dall’auto con un sospiro riposato, anche se non era stato propriamente un sonno comodo.

Ah, cosa non si fa per difendere la propria innocenza!

Blaine era seduto sul dondolo in veranda e Carole gli stava porgendo una tazza di caffè.

Appena mi vide, mi raggiuse e con le occhiaie che gli arrivavano fino ai piedi, mi chiese perdono.

Alla fine dei conti, non riesco mai ad avercela con lui.

Come si può?

 

 

 

****

 

Note dell’autrici:

salveeeeee!! questa è una storia a quattro mani di ElfoMikey (Greta) e ChemicalLady (Jessika) se la storia suscita abbastanza interesse avremmo piacere di postare un paio di volte a settimana!!!

Ci piacerebbe davvero sapere cosa ne pensate!!  Allora susu con i commenti =)

Quuuuuuuuuindi un grazie mille a chi leggerà e chi recensirà questo primo capitolo!

Grè e Jessy

  
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