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Autore: meggie681    23/05/2011    1 recensioni
Numero sei, è il civico di Rue de la Colombie, la nostra nuova residenza.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TWELVE
One shot – twelve times twelve




Pov Robert Downey Junior
Biot – France > 2011


Inutile piangere.
Sei andato via.
Inutile scriverti un messaggio al cellulare.
L’hai dimenticato sul comodino.
Troppo preso ad urlarmi il tuo dolore.
Troppo preso a prendermi a schiaffi, come una menade impazzita, scalpitante, che invano provavo a calmare, come se un uomo potesse divenire mito, dopo una notte di sesso con te, Jude.
Stento a pronunciare il tuo nome, eppure è l’unico chiodo, che nella mia testa è rimasto a rimbalzare da una parete all’altra di questo cranio a perdere.
Tutto il resto di me, ha perso te. Jude.
Ti invoco ancora, nonostante non possa credere sul serio, che tu decida di ritornare.
Tu non lo farai.
Tu hai deciso, anche per me, Jude.
Una terza volta, come una preghiera silenziosa, anzi, morta.
Le dita tremano, nel riunire le rose gialle, che mi avevi portato, un dono inatteso, gradito, dolce.
I tuoi opali, bordati di azzurro intenso, frammentati di stille dorate, così le tue ciglia, adorabile elemento estetico, che ti donano, anche se così femminili, come alcuni tuoi scatti o gesti o rimproveri, da moglie noiosa e stanca dei miei ritardi…
Sbaglio.
Sì.
Eccome se sbaglio.
Una moglie è sufficiente, a Malibu, con i suoi alti e bassi, ma sempre presente, paziente, ente, ente… ente… ed ancora una volta ente.
PRATICAMENTE NI_ENTE!
Niente Jude… no, niente, non sono venuto a capo di niente con Susan… Un divorzio?
“Vuoi scherzare Downey?!”
“No… io… veram_ente…”
“Scopati chi vuoi, Jude, il tuo personal trainer, la commessa del bar, a me importa meno di…”
Accidenti non dirlo Susan…
Rovescio il vaso, seguo il rivolo, che diventa un fiume, di acqua limpida, fino ad arrivare sul parquet, formare una pozzanghera, dove l’ultima goccia precipita, creando cerchi concentrici continui…
E’ lo stesso risultato che anch’io ho ottenuto con te, stamattina, Jude.
Numero quattro.
Quattro anni che stiamo davvero insieme.
Francamente non è mai stato uno scherzo, neppure un gioco, tanto meno una finta.
Mi sono bevuto anche l’ennesimo imbarazzo, dopo una settimana di lavoro e te l’ho detto.
“Prendimi per pazzo, ma io ti amo Jude…”
Numero cinque.
I secondi che ti ci sono voluti, prima di stritolarmi con un bacio contro il muro della tua camera d’albergo.
Ne abbiamo viste troppe, così questo casale, immerso tra il verde della Provenza mi era sembrata un’idea perfetta, io, che di perfetto non ho mai fatto neppure uno starnuto.
Jude ti amo.
Numero sei, è il civico di Rue de la Colombie, la nostra nuova residenza.
“Sei un buffone Robert!”
Hai ragione amore.
Per calcolare quante volte ho pensato di te, in questo modo, ci vorrebbe il resto di questa vita, dentro la quale non voglio più restare.
Jude…
Sette…
Jude…
Otto…
« Jude… ?! »
Hai spalancato la porta, inciampando di nuovo nello zerbino nuovo, ma troppo basso – “Ma miseria !”
Sono come caduto in una latente paralisi.
“Hai … hai cambiato idea?”
“Su cosa Rob?”
Il tuo tono è davvero scuro, dubito tu l’abbia fatto.
“Sono stato avventato nell’acquistare questo posto…”
“Semplicemente mi hai escluso. Fosse la prima volta Robert. Lasciamo stare, sono tornato per il mio Nokia…”
Vorrei unirmi alla polvere dei mobili, sollevarmi nella brezza, che non può venire dal mare, ma è bello pensarlo… e sparire.
Così avrei evitato di vederti tornare solo per uno stupido telefonino… no, mento, a me stesso, come d’abitudine.
Avrei evitato l’umiliazione inflitta dal tuo sguardo severo, al mio cuore spaccato a metà.
Il nome delle parti lo conosci, ma io, il tuo, non vorrei più ribadirlo… Jude.
Nove.
Nove passi dal salotto alla camera.
Jude…
Dieci, per annullare la distanza, che ci divide mestamente.
“Adesso cosa vuoi??!”
Vedo la tua rabbia.
La sento, vivida, gorgogliare dalla tua gola alle tue labbra tumide… morbide…mi manchi Jude.
Undici.
Le segna la sveglia kitsch, con la gallina, che becca le granaglie, ad ogni secondo.
“Solo tu potevi comprarla ahahahah”
Lo scorso anniversario…
La tua risata Jude.
E sono dodici.
I minuti che mi hai concesso, per recuperare, prima di sparire, perché non ne sono stato capace.
In fondo non ho mai combinato niente di buono…
Ni_ente!
Niente!
Niente Jude.

The end




   
 
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