Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |      
Autore: Girl_in_Blu    23/05/2011    2 recensioni
One shot introspettiva sul rapporto tra Dean e Castiel, dopo che il ragazzo scopre il patto tra l'Angelo e Crowley. Missing moment dell'episodio 6X20
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sesta stagione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 Missing Moment introspettiva 6X20: The Man Who Would Be King
_________________________________________________________________


­­­­­Fiducia tradita

 


 
 
-Beh, Bobby, cosa ne pensi del fatto che Cass ci abbia salvato il culo di nuovo?
Finalmente, Dean, poté dimostrare ai due cacciatori di avere ragione.
L’angelo non avrebbe mai tradito la sua fiducia, il suo amico non avrebbe mai risparmiato Crowley, non sarebbe mai sceso a un compromesso simile, mai.
Il più grande dei Winchester aveva attraversato momenti difficili fin da bambino, aveva vissuto come un fuggitivo e aveva lottato per la propria sopravvivenza e non solo. Un fine più alto aveva mosso quel ragazzo così simile al padre, ma se quest’ultimo fu sempre e solo mosso dalla necessità di vendicarsi; il figlio, invece, lottava per il bene dell’umanità intera.
Aveva fermato l’apocalisse.
Come poteva Dean pensare che l’amico, alleato, che lo aveva salvato dall’inferno, che aveva creduto in lui e che lo aveva sempre appoggiato, potesse tradirlo?
Non ci credeva, non lo avrebbe mai fatto purché non avesse avuto una prova tangibile del peccato.
-Penso che ti dobbiamo delle scuse…
Aggiunse Bobby seguito da Samuel.
Nonostante questi dubitassero della fedeltà dell’altro, erano adesso felici di scoprire che le loro erano insinuazioni fallaci, in fondo Cass era anche un loro amico.
-E’ un po’ assurdo però. Come superman che passa al Lato Oscuro. Sono pur sempre Castiel.
Ma ecco che inesorabile giungeva la dimostrazione del tradimento.
Li aveva spiati, li aveva visti combattere e quasi soccombere per poi intervenire.
Quella frase, appena, detta da Dean risuonò nella stanza e nelle loro menti come un’eco che non perde la forza del proprio suono.
C’era solo un motivo che poteva spiegare quel gesto meschino e infame, li spiava per capire cosa sapessero. Adesso era ovvio, Cass era in combutta con il Diavolo in persona.
-Allora possiamo mettere la Kriptonite da parte.
Giunse il ragazzo deluso.
Quelle ore che seguirono furono tremende, un tormento infinito.
Dean, sconfortato e frustrato, si rimproverava per non aver capito prima, per non aver voluto credere all’ovvietà della situazione.
Quale Angelo sbaglierebbe a bruciare le ossa di un demone?
Non poteva, era impossibile.
Se Crowley fosse vivo, ancora, allora Cass gli aveva dato una via di fuga e quando poi li raggiunse non seppe negare la verità.
-Lasciatemi andare. Lasciatemi spiegare.
Diceva agitato in quel cerchio di fuoco, gli amici, i suoi più fedeli compagni, gli avevano teso una trappola, ma come biasimarli.
-Figlio di puttana.
Furono queste le parole del più grande dei Winchester.
Dean era troppo ferito per parlare o ascoltare spiegazioni che non voleva sentire.
-Siete alleati tu e Crowley, state cercando il Purgatorio insieme?
Era scosso, era deluso, i suoi occhi parlavano e ferivano più delle sue stesse parole.
Visibilmente agitato la sua espressione tradiva tutta la delusione che provava.
-Sono ancora io, sono ancora il vostro amico.
Quelle parole apparivano false, lui non si era fidato, non li aveva coinvolti, non aveva chiesto il loro aiuto.
Aveva deciso di combattere la sua battaglia da solo, anzi alleato con il peggiore nemico.
Stava sbagliando, aveva commesso un errore e non capiva.
Come poteva Dean perdonarlo?
Aveva perso la sua fiducia, nonostante fosse l’unico che fino a poche ore prima lo appoggiasse, ancora.
-Noi non facciamo patti con il Diavolo!
Esclamò il ragazzo arrabbiato e frustrato.
-Dove eri quando avevo bisogno di sentirmelo dire…
Aggiunse l’angelo mostrando così la necessità di essere aiutato in quella battaglia che i suoi amici umani non potevano combattere, non avrebbe mai rischiato che Raffaele li uccidesse.
-Io c’ero. Dov’eri tu?
Li aveva traditi, aveva stretto un patto con Crrowley, aveva agito alle loro spalle.
Adesso, Cass era un nemico.
 
Non poteva nemmeno riposare, ciò che era appena accaduto lo tubava e lo privava del sonno.
Il suo amico, il più caro che aveva mai avuto, lo aveva deluso.
I cacciatori avevano protetto la casa, ma ciò non fermò l’Angelo.
-Voglio che tu mi capisca.
Cass non voleva perdere l’amicizia che lo legava al Winchester, avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per spiegare le sue ragioni.
-Bla, bla, Raffaele, giusto?
Disse sarcastico, tutto a causa di un Angelo che voleva dominare il Paradiso, ma chi lo combatteva non era certamente più nobile!
-Lo sto facendo per te, Dean. È a causa tua che lo sto facendo.
Come poteva, adesso, affibbiarli la colpa. Era assurdo!
-Mi hai insegnato tu che la libertà e il libero arbitrio…
Adesso era troppo, non poteva sentire altre stupidaggini e, così, lo interruppe.
Gli sputò la sua rabbia e delusione in faccia.
Lo offese chiamandolo “bambino”, ma infondo Cass un po’ lo era.
La sua ingenuità e i suoi buoni propositi lo avevano portato all’errore più grande, un patto assurdo e pericoloso, non solo per se stesso, ma per tutti.
Aprire le poste del Purgatorio, di Mostrolandia.
Era uscita una goccia, Eve, ed era successo un pandemonio.
Un solo mostro per molti, troppi, morti.
-Non ti spiegherò il perché. Ti sto solo chiedendo di non farlo.
Cass era come un fratello, non un semplice amico o alleato, ma un fratello –proprio- come Sam.
Non poteva perderlo e, così, gli stava dando l’opportunità di rimediare.
Un’ultima chance per recuperare.
-Se ti chiedo di non fare una cosa, non la devi fare…Ti devi fidare e basta!
Gli voleva bene e aveva, già, perso troppe persone care per rinunciare anche lui.
Era chiaro, gli stava offrendo –nuovamente- la sua fiducia.
-Altrimenti?
Non capiva, Castiel non comprendeva ciò che Dean gli stava offrendo.
Quella situazione era assurda, un crescendo di delusione frustrazione per non riuscire a far capire in alcun modo lo sbaglio compiuto.
-Non puoi fermarmi. Sei solo un uomo.
Quelle parole erano dolorose come una coltellata nel fianco, ferivano profondamente.
E la sua stessa risposta appariva come un colpo tremendo, le parole bruciavano in gola, come una ferita infetta, poiché non avrebbe mai pensato o immaginato di pronunciarle.
-Non saprei, di pesci grossi ne ho già presi in passato.
Era un nemico, adesso, Dean ne aveva un altro da affrontare, forse il più difficile da battere.
Come poteva lottare contro Castiel?
Il dispiacere che entrambi provavano era inutile, non bastava a rimediare.
La fiducia ormai era stata tradita.
E Dean se ne stava seduto lì, vicino la finestra, con i gomiti poggiati sulle gambe e la testa, troppo pesante e oppressa dai pensieri, sorretta dalle mani.
Chiuse gli occhi pensando a ciò che lo attendeva…
 






































Angoletto di Girl_in_Blu
 
Allora sono nuova del fanfom e spero di non deludere le aspettative di voi lettori e lettrici.
Non ho visto le ultime due puntate della sesta stagione, mi sono fermata alla ventesima e sono rimasta sbalordita dall’evolversi del rapporto tra Dean e Castiel ed ecco come nasce questa fanfiction introspettiva.
I dialoghi sono ripresi dall’episodio. Aspetto i vostri commenti ^^
 

 
 
 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Girl_in_Blu