Serie TV > Castle
Ricorda la storia  |      
Autore: bice_94    23/05/2011    8 recensioni
Voleva veramente farla a Kate Beckett?
Doveva ancora nascere l’uomo che poteva riuscirci.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
R: dimmi che non è vero! Dimmi che è solo uno scherzo per favore.
C: ma quanto sei tragico, cosa vuoi che sia?
Ryan si voltò verso lo scrittore, com un’espressione a dir poco scioccata.
R: ma.. sei impazzito?
C: ma dai. Cosa vuoi che faccia questo tesoro? E poi sarà solo per un paio di giorni.
Il detective per poco non si strozzò.
R: due giorniiiiiiii? Castle tu sei diventato scemo. Lo sai cosa ci faBeckett? Ci uccide e poi ci taglia a pezzi che metterà nel tritacarne.
Castle lo guardò per un momento, prima di scoppiare a ridere.
C: vuoi dire che mi aiuterai, non è vero?
R: Castle deve essere come se in questo stanzino non ci sia nessuno, chiaro?
C: agli ordini ca-..
Un violento starnuto impedì a Castle di terminare la frase.
C: capo.
Ryan scosse la testa, prevedendo una bella lavata di capo.
R: forza, usciamo di qui, prima che arrivino qualcuno.
Castle annuì e sorrise verso quella meraviglia che se ne stava comodamente spaparanzata su una poltrona completamente impolverata.
C: mi raccomando, cerca di non farti scoprire.
Quella lo guardò con occhi languidi e sembrò annuire con poca convinzione.
Castle la osservò ancora per un momento, sorrise e, chiudendosi la porta alle spalle, fu colpito da un altro violento starnuto.
Si allontanò di qualche passo, quando sentì una ben nota voce richiamarlo.
B: o mio dio, o mio dio, ho un’allucinazione o sei solo uno spirito che vaga nel distretto?
Castle si voltò verso la detective che lo osservava sorridendo.
C: ahahah.. siamo in vena di scherzare stamattina?
B: bè, è così strano vederti a quest’ora che mi stupisco sempre.
C: e io adoro sorprenderti.
Castle sorrise, mentre Beckett lo fulminò con lo sguardo.
B: muoviti, ho voglia del mio caffè.
C: va be-..
Un altro starnuto bloccò lo scrittore.
Beckett lo guardò per un momento.
B: lo sapevo.
Castle la guardò perplesso.
B: lo sapevo che doveva esserci qualcosa di strano. Sei venuto presto e infatti ti è venuta l’influenza.
C: ma che dic-..
Un altro starnuto.
Beckett rise.
B: sai Castle, forse è il modo per non sentirti parlare. Ogni volta che apri bocca starnutisci.
C: ma non è possibile.
Castle sbuffò, sospirando.
Nel tragitto fino alla scrivania, lo scrittore fece altri 2 starnuti e iniziò a sentire un gran prurito su ogni parte del corpo.
C: dimmi la verità sto per morire?
Beckett, che stava compilando alcuni rapporti, alzò lo sguardo.
B: ma che diavolo dici?
C: sto per morire. Mi pizzica tutto, mi sento andare a fuoco e non riesco a respirare. Sto per morir-..
Starnuto.
Castle ringhiò, esasperato.
La detective scoppiò a ridere.
B: si, stai sicuramente per morire.
Abbassò lo sguardo e continuò il suo lavoro.
Castle la bloccò per la mano e la donna istintivamente incatenò il suo sguardo a quello dello scrittore.
C: e me lo dici così?
Beckett, sorpresa per quel contatto improvviso, rimase immobile per un secondo, ma liberandosi dalla presa di Castle, tornò ad ostentare la sua solita sicurezza.
B: sei più fastidioso di un bambino. Hai presente le allergie, tu hai una di quelle.
C: io non sono allerg-..
No, no, no.
Se lo era dimenticato.
B: qualcosa non va?
C: no, tranquilla.
 
Un rumore sordo li interruppe.
Qualcosa che batte a terra.
Beckett sobbalzò e Castle portò istintivamente il suo sguardo su Ryan che aveva già sgranato gli occhi.
B: che diavolo è successo?
Castle scattò in piedi, con fare sospetto.
C: niente, niente ma che vuoi che sia successo?
Era agitato, troppo per non essere notato da una detective come lei.
La donna si alzò lentamente.
B: Castle?
Lo scrittore fece vagare il suo sguardo per il distretto
C: ehm.. si?
B: devi dirmi qualcosa?
Castle iniziò a negare vigorosamente con la testa.
C: ma chi io? No, assolutamente niente. Cosa dovrei dire?
Stava cercando di prendere tempo, mentre Ryan si stava dirigendo velocemente verso lo sgabuzzino.
B: fermo tu.
Ryan si bloccò immediatamente, passandosi una mano sul volto.
Beckett guardò con sfida Castle che rimase impietrito, mentre la donna si avvicinò a quella porta che, teoricamente, non veniva aperta da tempo.
B: voi due fermi lì.
La donna aprì la porta.
Era buio, ma una gran confusione regnava lì dentro.
Scaffali, polvere, sedie, lampade, vecchi computer e due occhi gialli.
Fermi, due occhi gialli?
Beckett chiuse di botto la porta, con il fiatone.
B: che diavolo c’è lì dentro?
Castle e Ryan si guardono, nel panico.
Beckett aprì nuovamente la porta e una gattina dal pelo grigio e lungo le si strusciò sulle gambe.
La donna prese in braccio l’animale che iniziò immediatamente a fare le fusa.
Ecco a cosa era allergico quello scittore da strapazzo.
Peli di gatto.
Voleva veramente farla a Kate Beckett?
Doveva ancora nascere l’uomo che poteva riuscirci.
Lo guardò, mentre sfoggiava un’aria innocente.
B: Castleeeeeeeeeeeeee!
C: e..e.. sorpresa!!! 

   
 
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: bice_94