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Autore: LaTuM    24/05/2011    4 recensioni
Kurt era al centro del palco e stava… beh, qualunque cosa stesse facendo non aveva importanza.
Gli occhi di Dave si erano concentrati sull’espressione che il ragazzo aveva assunto non appena l’asiatica e Aretha gli avevano aperto la giacca a quadri rivelando la scritta LIKES BOYS.
[pre-slash Kurtofsky]
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Shatter Me with Hope

Disclaimer: Lo sceneggiato appartiene alla Fox. Io scrivo e basta senza guadarci nulla.

 

Shatter Me with Hope

 

“Non ti hanno mai detto che non è molto gentile fissare una persona?” domandò Kurt avvicinandosi al giocatore di football che era rimasto in un angolo mentre Santana, la sua attuale ‘ragazza’ era andata a parlare con i membri del Glee Club e a giustificare la sua assenza durante l’esibizione. Quello che Dave poteva dire a sua discolpa era che non aveva visto Kurt arrivare. Se l’avesse notato, sarebbe sicuramente scappato fuori dall’auditorium in modo da evitare qualunque contatto, anche solo visivo, con lui.

“Stavo guardando la vostra esibizione” borbottò lui burbero senza però riuscire a staccare gli occhi di dosso dall’altro. Dalla sua maglietta soprattutto.

“Potrei cominciare a pensare che noi del Glee non ti facciamo così schifo allora…” suggerì Kurt indossando la sua giacca. Solo in quel momento, e in modo abbastanza ilare, si accorse che anche l’altro indossava qualcosa con una vaga fantasia tartan.

“Sono venuto solo per accompagnarci Santana. Era lei che voleva vedervi. O vederla…” si lasciò scappare non troppo accidentalmente Dave.

“Sì, quelle due hanno bisogno di capire cosa vogliono” non poté fare a meno di costatare Kurt “ma non sono le uniche” non poté fare a meno di aggiungere.

Dave era sul punto di dire qualcosa, ma si rese conto che qualunque cosa sarebbe suonata come una minaccia, quindi preferì tacere. Quello che aveva detto davanti al Glee Club prima del ritorno di Kurt era stato sì progettato e architettato con Santana, ma in fondo non poteva negare a se stesso che la cosa si era rivelata vantaggiosa anche per lui. Comportandosi decentemente, aveva qualche possibilità di non far scappare nuovamente Kurt in quella scuola per damerini finocchi e, allo stesso tempo, di vederlo. Quando nell’ufficio di Figgins gli aveva detto che non era nemmeno sicuro di essere gay, aveva detto la verità. O quasi. Era vero che quel giorno non stava guardando solo la marca dei jeans di Sam. Aveva un bel culo, c’era qualcosa di male? Effettivamente, dal punto di vista canonico forse sì, ma né Kurt né Santana l’avevano giudicato per i suoi gusti sessuali. Giocavano tutti e tre nella stessa squadra, anche se ognuno di loro in modo diverso. La cosa certa era che, parlando con Kurt, Dave aveva omesso il fatto che, per quanto avesse mille dubbi sul suo conto, era sicuro al cento per cento di avere una qualche attrazione per lui che non era in grado di spiegarsi. E questo era il motivo principale che l’aveva spinto a seguire la sua ragazza di copertura fino all’auditorium per vedere l’esibizione del Glee. A essere sincero non aveva idea di come fosse riuscito a rimanere calmo per tutto il tempo. Non appena le luci si erano accese, Kurt era al centro del palco e stava… beh, qualunque cosa stesse facendo non aveva importanza. Gli occhi di Dave si erano concentrati sull’espressione che il ragazzo aveva assunto non appena l’asiatica e Aretha gli avevano aperto la giacca a quadri rivelando la scritta LIKES BOYS. Aveva fatto non poca fatica a nascondere il suo disagio ma per tutto il tempo in cui i ragazzi avevano cantato e ballato, non era riuscito a staccare gli occhi da Kurt per un momento. Era così diverso rispetto a quando se n’era andato: gli sembrava più… coraggioso. Avrebbe voluto scegliere un altro aggettivo, ma il suo cervello ancora si rifiutava di andare oltre un limite che non sapeva nemmeno di essersi imposto.

“Cosa ci fai qui, David?” domandò Kurt serio, calcando particolarmente sul nome del ragazzo, rendendosi conto di quanto – quando erano stati nell’ufficio di Figgins a parlare loro due soli – la cosa avesse sconvolto Dave e, nonostante Kurt fosse nettamente più piccolo dell’altro, era riuscito comunque a sovrastarlo e imporsi. Stando anche a quello che gli aveva detto, lo teneva letteralmente - e non - per le palle.

“Il possibile per non far saltare la copertura” sbuffò il giocatore di football, capendo che quel ‘mi devi la verità’ non si rifaceva solamente al momento in cui la conversazione era avvenuta, ma aveva un risvolto più generale: niente bugie.

Kurt alzò gli occhi esattamente come aveva fatto prima che le altre due ragazze salissero sul palco durane l’esibizione e Dave ebbe un fremito.

“Se stai cercando di sentirmi dire che ero qui per vedere te conciato così che sgambetti per il palco con gli altri sfigati riuscendo comunque a devastarmi, puoi scordartelo!” sbottò Karosfky, conscio in realtà di quanto aveva appena detto.

Kurt sorrise. O per meglio dire ghignò facendo palesemente capire a Dave quanto si fosse scoperto con quella dichiarazione.

“Ti aspetterò fuori dai cancelli di Narnia” fece il ragazzo girandosi e raggiungendo gli altri membri di Glee camminando fiero e sicuro con le mani in tasca. Erano successe un sacco di cose nella sua vita che l’avevano portato a essere quello che era. Era certo che ne sarebbero successe altre, forse più belle, forse più brutte, ma sapeva che in ogni modo avrebbe avuto il coraggio e la forza e il coraggio per affrontarle. Mentalmente – anche se forse non l’avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura – si augurò che il suo bullo personale trovasse il coraggio per uscire dall’armadio. Il resto sarebbe venuto da sé e, forse, per allora Kurt sarebbe stato anche disposto ad aiutarlo.

 

Note dell’autrice:

Ho iniziato a scriverla praticamente appena dopo l’uscita della 2x18, l’ho finita tipo un mese dopo anche se mi rendo conto che non ha minimamente senso… volevo solo scrivere qualcosa. Tutto qua. Il titolo viene dall’omonima canzone degli HIM =)

   
 
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