Disclaimer: Lo sceneggiato
appartiene alla Fox. Io scrivo e basta senza guadarci nulla.
Shatter Me with Hope
“Non ti hanno mai
detto che non è molto gentile fissare una persona?” domandò Kurt avvicinandosi
al giocatore di football che era rimasto in un angolo mentre Santana, la sua
attuale ‘ragazza’ era andata a parlare con i membri del Glee Club e a
giustificare la sua assenza durante l’esibizione. Quello che Dave poteva dire a
sua discolpa era che non aveva visto Kurt arrivare. Se l’avesse notato, sarebbe
sicuramente scappato fuori dall’auditorium in modo da evitare qualunque
contatto, anche solo visivo, con lui.
“Stavo guardando la
vostra esibizione” borbottò lui burbero senza però riuscire a staccare gli
occhi di dosso dall’altro. Dalla sua maglietta soprattutto.
“Potrei cominciare a
pensare che noi del Glee non ti facciamo così schifo allora…” suggerì Kurt
indossando la sua giacca. Solo in quel momento, e in modo abbastanza ilare, si
accorse che anche l’altro indossava qualcosa con una vaga fantasia tartan.
“Sono venuto solo
per accompagnarci Santana. Era lei che voleva vedervi. O vederla…” si lasciò
scappare non troppo accidentalmente Dave.
“Sì, quelle due
hanno bisogno di capire cosa vogliono” non poté fare a meno di costatare Kurt
“ma non sono le uniche” non poté fare a meno di aggiungere.
Dave era sul punto
di dire qualcosa, ma si rese conto che qualunque cosa sarebbe suonata come una
minaccia, quindi preferì tacere. Quello che aveva detto davanti al Glee Club
prima del ritorno di Kurt era stato sì progettato e architettato con Santana,
ma in fondo non poteva negare a se stesso che la cosa si era rivelata
vantaggiosa anche per lui. Comportandosi decentemente, aveva qualche
possibilità di non far scappare nuovamente Kurt in quella scuola per damerini
finocchi e, allo stesso tempo, di vederlo. Quando nell’ufficio di Figgins gli
aveva detto che non era nemmeno sicuro di essere gay, aveva detto la verità. O
quasi. Era vero che quel giorno non stava guardando solo la marca dei jeans di
Sam. Aveva un bel culo, c’era qualcosa di male? Effettivamente, dal punto di
vista canonico forse sì, ma né Kurt né Santana l’avevano giudicato per i suoi
gusti sessuali. Giocavano tutti e tre nella stessa squadra, anche se ognuno di
loro in modo diverso. La cosa certa era che, parlando con Kurt, Dave aveva
omesso il fatto che, per quanto avesse mille dubbi sul suo conto, era sicuro al
cento per cento di avere una qualche attrazione per lui che non era in grado di
spiegarsi. E questo era il motivo principale che l’aveva spinto a seguire la
sua ragazza di copertura fino all’auditorium per vedere l’esibizione del Glee.
A essere sincero non aveva idea di come fosse riuscito a rimanere calmo per
tutto il tempo. Non appena le luci si erano accese, Kurt era al centro del
palco e stava… beh, qualunque cosa stesse facendo non aveva importanza. Gli
occhi di Dave si erano concentrati sull’espressione che il ragazzo aveva
assunto non appena l’asiatica e Aretha gli avevano aperto la giacca a quadri
rivelando la scritta LIKES BOYS. Aveva fatto non poca fatica a nascondere il
suo disagio ma per tutto il tempo in cui i ragazzi avevano cantato e ballato,
non era riuscito a staccare gli occhi da Kurt per un momento. Era così diverso
rispetto a quando se n’era andato: gli sembrava più… coraggioso. Avrebbe voluto
scegliere un altro aggettivo, ma il suo cervello ancora si rifiutava di andare
oltre un limite che non sapeva nemmeno di essersi imposto.
“Cosa ci fai qui, David?” domandò Kurt serio, calcando
particolarmente sul nome del ragazzo, rendendosi conto di quanto – quando erano
stati nell’ufficio di Figgins a parlare loro due soli – la cosa avesse sconvolto
Dave e, nonostante Kurt fosse nettamente più piccolo dell’altro, era
riuscito comunque a sovrastarlo e imporsi. Stando anche a quello che gli aveva
detto, lo teneva letteralmente - e non - per le palle.
“Il possibile per
non far saltare la copertura” sbuffò il giocatore di football, capendo che quel
‘mi devi la verità’ non si rifaceva
solamente al momento in cui la conversazione era avvenuta, ma aveva un risvolto
più generale: niente bugie.
Kurt alzò gli occhi
esattamente come aveva fatto prima che le altre due ragazze salissero sul palco
durane l’esibizione e Dave ebbe un fremito.
“Se stai cercando di
sentirmi dire che ero qui per vedere te conciato così che sgambetti per il
palco con gli altri sfigati riuscendo comunque a devastarmi, puoi scordartelo!”
sbottò Karosfky, conscio in realtà di quanto aveva appena detto.
Kurt sorrise. O per
meglio dire ghignò facendo palesemente capire a Dave quanto si fosse scoperto
con quella dichiarazione.
“Ti aspetterò fuori
dai cancelli di Narnia” fece il ragazzo girandosi e raggiungendo gli altri
membri di Glee camminando fiero e sicuro con le mani in tasca. Erano successe
un sacco di cose nella sua vita che l’avevano portato a essere quello che era.
Era certo che ne sarebbero successe altre, forse più belle, forse più brutte,
ma sapeva che in ogni modo avrebbe avuto il coraggio e la forza e il coraggio
per affrontarle. Mentalmente – anche se forse non l’avrebbe ammesso nemmeno
sotto tortura – si augurò che il suo bullo personale trovasse il coraggio per
uscire dall’armadio. Il resto sarebbe venuto da sé e, forse, per allora Kurt
sarebbe stato anche disposto ad aiutarlo.
Note dell’autrice:
Ho iniziato a
scriverla praticamente appena dopo l’uscita della 2x18, l’ho finita tipo un
mese dopo anche se mi rendo conto che non ha minimamente senso… volevo solo
scrivere qualcosa. Tutto qua. Il titolo viene
dall’omonima canzone degli HIM =)