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Autore: FlyChick    24/05/2011    3 recensioni
"...alcuni elfi cantastorie sussurravano leggende e cantavano storie riguardo a loro; il vento stesso col suo fruscio tra le foglie sibilava narrando di un amore nascosto tra gli alberi dei boschi elfici del regno di lui, vissuto sulle rive dei fiumi incantati del regno di lei..."
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eomer, Legolas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Granburrone

Exile

-Granburrone-

Luthien Celeborniel, principessa elfo, nonché figlia di re Celeborn e della regina Galadriel, aveva presenziato al Concilio di Granburrone indetto da re Elrond riguardo al destino dell'anello di Isildur perché aveva passato moltissimi secoli della sua infanzia a sfogliare carte, antichi scritti e a leggere tutto ciò che riguardasse quel gingillo.
Essendo una donna aveva destato non poco scalpore quando era giunta a cavallo, armata di arco, pugnali elfici oltre a diverse armi da lancio di piccole dimensioni. Attorno a lei c'erano saggi, nani, stregoni e uomini di potere i quali la reputavano una giovane incosciente, sprezzante del pericolo perché inesperta, ed un'ingenua dopo tutto il male che loro, al contrario di lei, avevano visto.
Ma si sbagliavano.
Lei, con i suoi 1311 anni, aveva in realtà visto molte più cose di quante quegli uomini dalle lunghe barbe bianche o dal giovane aspetto regale e valoroso avessero mai potuto immaginare.
Riconosceva qualcuno dei suoi amici tra i membri del consiglio: primo fra tutti Legolas Thranduilion, figlio di re Thranduil di Bosco Atro. Alcuni elfi cantastorie sussurravano leggende e cantavano storie riguardo a loro; il vento stesso col suo fruscio tra le foglie sibilava narrando di un amore nascosto tra gli alberi dei boschi elfici del regno di lui, vissuto sulle rive dei fiumi incantati del regno di lei.
C'era Gandalf Il Grigio, stregone che le aveva insegnato tutto ciò che c'era da sapere di alchimia, di magia e di cure mediche elfiche, facendola diventare la curatrice elfica più abile della sua razza dopo la madre, a conoscenza di ogni tipo di erba, di radice o di fiore con proprietà curative.
Infine c'era Aragorn, che aveva incontrato non più di alcune volte ma per il quale nutriva una grandissima stima.
Luthien prese posto vicino a quelli della sua razza scambiandosi un lieve sorriso con l'amico Legolas, notando di avere gli occhi di un uomo che non aveva mai visto prima puntati su di sé. La guardava con sguardo severo, pensoso, come se sapesse chi fosse e chiedendosi proprio per questo la ragione per cui lei fosse lì.
La discussione non tardò a surriscaldarsi, ed era già al culmine quando Luthien notò che un giovane ragazzo, di bassa statura, riccioluto e dai luminosi occhi azzurri, aveva avanzato la proposta, facendosi spazio tra gli esseri più grandi di lui troppo impegnati a litigare per contese di vecchia data, di portare lui stesso l'anello fino a Mordor. Luthien sospirò, sicura che una creatura tanto piccola, semplice e quasi sprovveduta, non sarebbe mai riuscita a portare a termine tale missione. Non da sola.
Fu proprio in quel momento che Gandalf camminò verso di lui.
"Ti aiuterò a portare questo fardello Frodo Baggins, finché dovrai portarlo."e si mise al suo fianco.
Proprio in quel momento Aragorn si alzò.
"Se con la mia vita o con la mia morte riuscirò a proteggerti, io lo farò."
Ed inginocchiandosi e prendendogli la piccola mano gli disse:
"Hai la mia spada."
Anche Legolas si alzò e si diresse verso di loro.
"E hai il mio arco."
Luthien non si stupì, Legolas non si sarebbe mai tirato indietro. Sapeva che aveva un grande coraggio e che in esso non c'era incoscienza.
"E la mia ascia." fece in risposta un nano, un certo Gimli figlio di Gloin, il quale vide l'offerta di Legolas come una sfida.
Luthien sospirò indecisa e proprio quando volle parlare, quell'uomo che l'aveva tanto osservata poco prima si alzò.
"Reggi il destino di tutti noi piccoletto, se questa è la volontà del consiglio allora Gondor la seguirà."
"Ed anche Lothlorien." avanzò la giovane elfo, mentre i raggi del sole rosso illuminavano i suoi occhi.
Tutti i membri del consiglio che non si erano proposti di accompagnare il giovane Hobbit nella sua impresa si stupirono vedendo Luthien camminare con passo deciso verso di lui.
Di certo quella principessa non era come la Luthien, antenata di Arwen figlia di Elrond e da cui lei stessa prendeva il nome, di cui si cantava la triste storia nelle canzoni popolari.
L'unico che rimase impassibile di fronte a questa decisione fu proprio Elrond.
Ma lo stupore di tutti fu interrotto dalla voce di altri tre piccoli "Mezzuomini" che corsero a circondare il loro coraggioso compagno assicurando che mai si sarebbero separati da lui.
Elrond alzò lo sguardo.
"Dieci compagni. E sia! Voi sarete la compagnia dell'anello."


Ciao a tutti/e. L'avrete di sicuro riconosciuta, è la scena in cui viene composta la compagnia dell'anello nel primo film della trilogia e in cui ho inserito uno dei personaggi principali della mia storia. Luthien prende il nome da un personaggio omonimo creato da Tolkien presente più che altro ne "Il Silmarillon". Ricordo che non possiedo i personaggi de "Il Signore Degli Anelli" e che l'intera storia è stata scritta da me solo per divertimento e per amore per la scrittura e per la lettura. Inoltre spesso citerò battute già presenti nel film. Non le possiedo, semplicemente ci costruisco una nuova storia attorno ;)
Un grandissimo saluto. Commentate, recensite, criticate! Baci! - Flychick
  
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