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Autore: sagitta72    24/05/2011    5 recensioni
“ Al momento della stretta di mano i due mi guardano con un sorriso divertito, quasi canzonatorio”….e’ cosi’ che inizia questa semplice fiction dove un’adolescente dovra’ patire perdite, delusioni e amarezze prima di poter finalmente trovare la felicita’ che tanto ha sognato dal primo giorno in cui ….. a voi se perdere un po’ di tempo dietro alla mia prima avventura da singola scrittrice.
Genere: Drammatico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aquarius Camus, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo n. 23

 

... è arrivata la felicità anche per me. Parte 1.

 

.

 

 

 

 

Un leggero movimento del letto mi disturba il sonno e il calore che fino a qualche secondo prima sentivo, ora  ha lasciato spazio a brividi di freddo. Istintivamente mi prendo le coperte e me le tiro fin sopra alla testa, questa operazione mette a nudo il mio corpo e in quel momento realizzo quanto successo dalla sera prima. Scosto leggermente il piumone e intravedo Camus che, silenziosamente, girovaga per casa  in boxer raccogliendo i vestiti man mano che avanza verso il salone, per poi  dirigersi in bagno e sentire la porta che viene leggermente appoggiata. Mi abbraccio il cuscino dove fino a quel momento era appoggiato  il mio amore e annuso il suo profumo, che  mi inebria al punto da rivivere tutti gli avvenimenti successi durante la nottata. Io, Kate McKain ho realizzato il mio sogno più bello: giacere una notte intera tra le braccia di  Camus Gaillard. Ma mi basterà una sola notte? Apro gli occhi e guardando il soffitto mi chiedo che cosa possa significare per lui questo risveglio. Da come mi ha parlato ieri sera parrebbe l’inizio di qualche cosa, ma è che mi sembra così bello per essere vero, che ho paura ancora di sognare. Mi alzo dal letto e indossando la vestaglietta mi dirigo verso il bagno, non prima di aver preso tra le mani la foto di mio padre e averla baciata, rito che volgo mattina e sera, ora doppio bacio per avermi fatto il regalo che sapeva attendevo da molto tempo: ebbene sì, un giorno ho confidato anche a lui la mia cotta per Camus, pover’uomo, non gli bastava già il supplizio per le lamentele su mia madre. Apro la porta del bagno e con mio sommo  disappunto lo trovo già vestito che stava per uscire, mi guarda sorridendo e dopo avermi dato il bacio del buongiorno, mi sussurra:

         Non volevo svegliarti.

         Tanto prima o poi dovevo farlo – imbronciata gli cingo la vita stringendomi a lui

         Ma è presto sono solo le sette e mezza – mi bacia i capelli mentre mi avvolge nel suo abbraccio

         Appunto .. perché te ne vai così presto … non mi vuoi più stare con me? – mi accoccolo ancora di più tra le sue braccia infilando il viso nell’incavo del suo collo.

         Devo andare in albergo e farmi la doccia … mettere i vestiti puliti e andare alla famosa colazione di lavoro … - la sua guancia la strofina sulla mia testa

         Ah ma allora esiste davvero .. ci avevo creduto  che fosse una scusa …

         Potevo evitarla, è questo che ti ho spiegato,  ho trovato la scusa che volevo iniziare a partecipare alle riunione cominciando con quelle piu’ elementari ... pur di venire da te – mi accarezza la schiena dolcemente facendomi rabbrividire nonostante ci separi la sottile stoffa.

         Vada per questo … ma la doccia? .. potevi farla qui  - lo guardo attentamente sempre un po’ arrabbiata  

         Avrei perso tempo – mi bacia la punta del naso – di sicuro l’avresti fatta con me .. – mi sorride

         Si e allora? .. ti dispiaceva?

         No … è che sarebbe come minimo durata un’ora …

         Solo? – lo provoco

         Sta buona – mi bacia appassionatamente fino a togliermi il respiro per poi sussurrarmi – mi è molto difficile resisterti …

         Una volta non era così – continuo a stuzzicarlo, lo ammetto, mi piace che mi ripeta che ora è diverso

         Ora è diverso – io scoppio a ridere e lui divertito – a cosa devo questa risata?

         L’ho detto perché volevo sentirtelo ridire .. – poi tornando seria – torni dopo?

         Non lo so devo sentire prima mio padre … tu vai all’università oggi?

         Si ma ho lezione alle 11 e poi dalle 14 fino alle 16, dopodichè sarei tutta tua ..

         Saresti? – inarca le sopracciglia

         Beh si .. dipende da te se ci sei o meno …

         Ah ok, ora va meglio ..- mi dona piccoli baci sulle labbra

         Sei …  geloso? – gli chiedo tra un bacio e l’altro

         Molto – la sua mano si insinua dentro la vestaglia e mi accarezza il gluteo, mentre le sue labbra si posano sul mio collo

         Mh … Camus se fai così non esci più da questa casa …

         E poi dovrai fare i conti con mio padre – toglie la mano per stringermi a se

         Gli dico che è colpo tua ovvio … sai che effetto mi fai … - poi diventando molto seria – posso chiederti una cosa?

         Certo, ma perché me lo chiedi in modo così grave?

         Si tratta di stanotte .. – al suo cenno di continuare - … ne verranno delle altre?

         Che domanda … - mi rimprovera con lo sguardo – certo che sarà così … - poi mi prende il volto tra le mani – Kate per me questo è l’inizio di qualcosa di molto importante … che spero duri nel tempo – mi bacia la punta del naso ma vedendo la mia espressione – perché ti vedo poco convinta?

         No è che … com’è successo?

         Cosa?

         Tutto questo … da dov’è cominciato? … non mi è mai sembrato di vedere interesse da parte tua nei miei confronti ... a parte l’ultima volta …

         Vuoi sapere quando mi sono innamorato di te? – sorride nel vedere lo stupore nei miei occhi – facciamo così … ora io vado e quando torno ne parliamo tutto il tempo che vuoi ..

         Se torni … - dico imbronciata

         In caso contrario … vorrà dire che tu verrai giù con me … altrimenti aspetterai fino al prossimo week end che deciderai di venire …

         Ma lo sai che sei cattivo?

         Mh si … a volte si … dai ora devo andare - mi cinge le spalle e ci avviamo verso la porta

         Mi chiami appena finisci?

         Si – prima di aprire mi stringe a se e mi bacia con calore, con passione, la sua mano nuovamente si insinua sotto la  vestaglietta e mi accarezza la schiena – si sta facendo tardi

         Guarda che stai facendo tutto tu – allargo le braccia – vedi ?

         Tu fermami, no?

         Perché devo farlo? … mi piace … sei tu che hai fretta …

         Se hai pietà di me lo fai – mi stringe a se baciandomi con ardore

         Vuoi che ti caccio?

         Si …

         Non riesco – lo stringo a me

         Provaci …

         Ok .. allora vattene – continuando a  stringermelo.

         Si .. ma .. mhmh … - io non lo lascio ancora e continuo a baciarlo - così non va affatto bene …

         Non so che farci …

         Sforzati ..

         Ci ho già provato … resistimi tu …

         Purtroppo .. devo farlo .. – un ultimo bacio ancora appassionato, dopodichè apre la porta ancora con le sue labbra incollate alle mie – ti chiamo più tardi … ciao – esce e chiude la porta.

Io mi appoggio sospirando ad essa e chiudendo gli occhi mi lascio andare ad un sorriso colmo di gioia e di speranza. Non passano dieci secondi che sento battere alla porta, la riapro e Camus mi ruba nuovamente un altro bacio e ridendo per la mia sorpresa scappa giù dalle scale. Mi avvio alla finestra e lo seguo fino a che non lo vedo scomparire lungo la strada. Mi stringo le braccia al petto e pensando al suo comportamento mi rendo conto che forse è realmente innamorato di me e che finalmente posso fidarmi di quello che ha detto, anche se voglio qualche spiegazione in più. Prima di prepararmi la colazione decido di farmi una bella doccia rinfrescante, non che faccia caldo qui, ma i bollenti spiriti devo quietarli. Passando davanti al divano sento trillare il telefono, lo estraggo dalla borsa che la sera prima avevo elegantemente lanciato   e vedendo il numero sovraimpressione mi viene quasi da ridere, ma trattengo le risa e seriamente rispondo:

         Michelle buongiorno, come mai così mattiniera?

         Cara sorellina, ti scordi che anche io vado a scuola?

         Non è vero, non è per questo. di sicuro qualcuno ti ha messo al corrente che una certa persona veniva da queste parti … non mentire!!

         Ahahahahah … senti che per caso mi passi mio cugino?

         Tuo cugino? … non sei mica sposata con Milo, eh?

         È come se lo fossi …

         Ah si? 

         Non fare la furba … me lo passi?

         E perché?

         Lo vuole Milo.

         Che se lo chiami lui – scoppiamo a ridere tutte e due insieme – comunque non c’è.

         Non c’è? – risponde quasi scandalizzata mentre dietro di lei sento una voce maschile che brontola

         No.

         Bugiarda.

         È vero!!!

         Non è vero

         Si che è vero …

         Mi vuoi dire che quel .. – si blocca mentre la sua dolce metà le suggerisce il termine - .. cretino non è rimasto da te?

         no … - mento felice di mentire, è divertente lottare con Milo anche indirettamente  – è in albergo … digli di chiamare lì!

         L’ha fatto ma gli  hanno detto che non era in camera …

         Sarà a fare colazione, chiamatelo sul cellulare

         Fatto, ma non risponde

         Forse sta guidando – mi scappa da dire

         Sei una strega malvagia e crudele … ti diverti a prenderci in giro!!! – poi comunica quanto da me detto a Milo il quale prende la cornetta

         Vedi perché non sei la mia cognata preferita?

          Suvvia .. non te la sarai mica presa? – rido divertita

         Assolutamente no … allora com’è andata?

         Molto bene.

         Avete chiarito?

         Si … ma ancora dobbiamo parlare di molte cose.

         Cribbio .. non vi è bastato un pomeriggio e una notte intera per farlo?

         Mh no .. e poi la notte è fatta per dormire, mica per parlare.

         Si vabbè Kate … ti passo tua sorella, eh?

         Si si ciao caro.

         Ciao piccola peste – poi mi passa mia sorella

         Allora?

         Cosa?

         Dai Kate, ma lo sai che sei insopportabile a volte?

         Solo a volte?

         Si … anzi no, sempre.

         Eh va bene, cosa vuoi sapere?

         È stato o no lì da te?

         Si – non udendo più alcun rumore dall’altro capo del telefono – ci sei ancora?

         Si si … posso gioire?

         Diciamo di si – Michelle si lascia scappare un gridolino di felicità -  ma … ancora dobbiamo bene parlare?

         Ma di cosa? Non ti è bastato quanto successo stanotte?

         Si ma … mi deve alcune spiegazioni, ho voglia di sapere .. è giusto che sia così … dopo tutto il retroscena delle cose successe, pensi che mi accontenti di sapere che ora mi ama e basta? .. sono pur sempre io … il carattere è questo … io sono sempre la stessa …

         Si è vero su questo hai ragione, sono sicura che ti dirà come si sono trasformati i suoi sentimenti … comunque qui l’avevamo capito tutti …  non stava più nella pelle .. dovevi vederlo in questi giorni sorellina, appena si faceva il tuo nome, anche se pensava di non essere scorto, si soffermava ad ascoltare … qualche volta ha anche chiesto se ti facevi viva durante il fine settimana e al nostro diniego seppur cercando di nasconderlo, si vedeva benissimo la sua delusione … non te l’ho mai voluto dire perché era giusto che fosse lui a farsi avanti … tu hai sofferto tanto nella vita, Kate, non volevo che soffrissi ancora … magari era poi una nostra impressione e ti mettevamo false illusioni in testa, mi comprendi? … anche se l’ultima uscita dove c’era anche Saga ci ha dimostrati di come lui sia diventato insofferente quando lo guardava …

         Si Michelle, non ti preoccupare … hai fatto la cosa più giusta – lacrime di gioia, per quanto sono venuta a conoscenza, e di affetto nei confronti di mia sorella che mi vuole proteggere, mi scivolano dagli occhi, involontariamente tiro su col naso e lei se ne accorge

         Piangi?

         Si ma di gioia … non hai idea di quanto io sia felice in questo momento … forse la felicità è finalmente arrivata anche per me .. non credi?

         Fidati è così … vieni giù domani?

         Dipende da Camus se rimane o se deve tornare.

         Fammi sapere.

         D’accordo … ora andiamo che facciamo tardi tutte e due … salutami Milo!

 

Appoggio il cellulare sul tavolo e vado a fare la doccia, dopodichè mi preparo la colazione e poi esco alla volta di Harvard. Durante la lezione non posso fare a meno di pensare a lui e al discorso fatto da mia sorella. È davvero incredibile che io sia riuscita a far breccia nel cuore di Camus. Istintivamente faccio per torturare il ciondolo al collo, ma mi accorgo di non averlo più indossato e la cosa mi lascia anche un po’ perplessa, perché tutto sommato io lo vorrei portare ancora, in fondo è solo un gesto di affetto e non di amore, ma di questo ne parlerò in seguito con Camus, ora è meglio lasciar perdere per qualche tempo. Decido di lasciarmi tutti i pensieri alle spalle e impegnarmi sulle lezioni, altrimenti mi toccherà stare più spesso del dovuto sui libri ed io invece vorrei avere più tempo per noi durante questo week end. Durante la pausa tra una lezione e un’altra, il mio tesoro mi invia un messaggio dicendomi che purtroppo deve tornare a casa in serata e mi chiede se mi è possibile prendere il volo insieme a lui o se lo raggiungo l’indomani. Faccio brevemente i calcoli della lezione, e sbrigandoci riusciremmo a prendere l’ultimo volo della giornata, glielo comunico e lui mi risponde che mi verrà a prendere come il giorno precedente fuori da Harvard. Durante la lezione le mie amiche mi torturano chiedendomi ogni curiosità sulla serata ed io al culmine della sopportazione dichiaro loro che sono fidanzata con lui: primo perché quell’altra se lo tolga immediatamente dalla testa, secondo perché almeno sono contente, hanno sentito cosa volevano sentirsi dire ed ora finalmente mi lasciano in pace ad ascoltare la lezione. Lezione che termina alle 16 precise ed io come un fulmine saetto verso l’uscita dove mi attende l’amore della mia vita. Eccolo lì ad aspettarmi, appoggiato alla portiera dell’auto con le mani in tasca e gli occhi puntati verso di me che avanzo, mi avvicino velocemente e gli salto quasi addosso, me lo stringo e me lo bacio con trasporto:

         Non vedevo l’ora di rivederti

         Non si era capito – mi bacia e mi apre la portiera –su dai sbrighiamoci .. ho fatto già i biglietti così possiamo arrivare con tranquillità – sale in auto ed una volta arrivati a casa vedo che mi sta abbastanza lontano

         Che fai? Mi stai alla larga?

         Si … abbiamo un volo da prendere – mi sorride malizioso

         Prometto che faccio la brava.

         Vuoi che ti aiuto?

         No no .. mi devo solo cambiare, non porto mai la valigia per un solo week end, ne ho di roba a casa! – nel frattempo inizio a spogliarmi e solo col completo gli passo davanti per andare verso l’armadio  a prendere i vestiti puliti, lo guardo divertita e lui invece si avvia verso il comodino

         Questa non la rimetti? – mi volto e ha in mano la collanina di Saga al che ne approfitto del momento per togliermi subito un impiccio tra i piedi

         Potrei?

         Tu vuoi? – mi punta i suoi meravigliosi occhi nei quali non leggo più il disprezzo della sera precedente quando lo vide per la prima volta

         Vorrei … in fondo te l’ho detto, non è stato un regalo impegnativo, ma se non ti va non lo metto più – so che gli da fastidio e so di amarlo profondamente e non voglio che per uno stupido ciondolo io debba perdere il suo amore

         Davvero non lo metti più se non voglio?

         Certo – infilo la maglietta sopra i jeans e poi dal cassetto estraggo il cofanetto – mettilo qui … - lui avanza verso di me tenendo in mano la collanina, apre il gancetto per togliere il ciondolino, almeno io penso che lo stia facendo per questo, invece me lo indossa e lo allaccia dietro, per poi accarezzarmi il collo e salire a prendere il viso tra le sue mani, lo guardo stupita – Camus … davvero io non lo porto più se non vuoi …

         Ma non è giusto … e poi in fondo è anche carino, ti dona, ha la pietra come il colore dei tuoi occhi …  e diciamocela tutta … Saga ha fatto la sua parte, in fondo in fondo … ma proprio in fondo – sorrido perché leggo nel suo sguardo un pizzico di gelosia – e non merita dai di essere messo in un cassetto … così subito su due piedi … ma … - mi guarda socchiudendo gli occhi

         Ma ? – gli faccio eco

         Più avanti si … - mi schiocca un bacio – e poi ora sei mia … solo mia … e di nessun altro …

         Non mi sono mai piaciuti gli uomini troppo possessivi … - sospiro teatralmente – ma per te faccio un’eccezione

         Che onore … - mi bacia dolcemente le labbra e poi lasciandomi subito andare e avviandosi verso la porta – muoviti … - con finta freddezza

         Che lunatico.

 

Prendo la borsa e dopo aver sigillato tutte le finestre saliamo in auto e partiamo alla volta di Miami. Una volta a bordo dell’aereo, pensavo che avremmo intrapreso il famoso discorso, ma senza nemmeno accorgercene ci siamo addormentati e abbiamo riposato per tutte e  tre le ore di volo. Una volta arrivati a destinazione, saliamo sulla sua auto lasciata al parcheggio custodito dell’aeroporto e dopo tre quarti d’ora arriviamo a casa, dove troviamo ad accoglierci solo i nostri genitori. Mia madre sorpresa di vedermi perché non l’avevo avvisata, quasi mi sequestra da tutti e mi invade di domande sul come e perché sono stata distante in quel periodo ed io cerco in tutti i modi di essere il più naturale possibile fingendo di essere stravolta per tutto lo studio avuto in quelle settimane. Camus che nel frattempo sta parlando di lavoro col padre, ogni tanto mi lancia qualche occhiata e se la ride divertito sotto i baffi, certo, lui sa perfettamente di essere  la colpa del mio mancato ritorno a casa per tutto quel tempo. Essendosi fatto tardi, mi avvio in camera e una volta dentro invio un messaggino a Camus: “vengo io o vieni tu?  , ci  va un po’ prima che arrivi la risposta, ma quando trilla il cellulare:”ti sto aspettando”.

Corro subito in camera sua, in punta dei piedi, scalza e solo con la camicia da notte, oserei più dire, una sottoveste. Non ho nemmeno il tempo di bussare alla porta perché rimango con il pugno a mezz’aria e questa si apre e la sua mano mi attira dentro richiudendola dietro di    delicatamente senza far rumore. Il tutto mi fa venire da ridere e mi tappo la bocca con la mano libera, lui mi sorride altrettanto e prendendomi tra le sue braccia mi porta sul suo letto dove la prima cosa a cui pensiamo è, ovviamente, amarci la seconda notte consecutiva. Con sensuale lentezza mi spoglia e man mano che mi toglie l’indumento, la sua bocca lascia ardenti segni sul mio corpo mandando in tumulto il mio cuore e la mia anima, senza farmi capire più nulla. Sospiro e chiudo gli occhi abbandonandomi ai suoi baci e ai suo tocchi, la stanza ormai non esiste più, esiste solo la nostra passione, i nostri respiri. Uno alla volta gli indumenti volano via e i nostri corpi stretti l’uno all’altro  bruciano di passione, le nostre labbra si uniscono e le nostre mani si sfiorano per poi essere strette le une alle altre e portate ai lati delle mie spalle, bloccandomi al letto in quella posizione, mentre spinge il suo bacino contro il mio entrando in me lentamente e gemendo con le sue labbra sulle mie. Il desiderio è tanto e non abbiamo voglia di attendere ancora,  prima di impossessarci l’uno dell’altro. Le mie gambe si avvinghiano ai suoi fianchi per stringerlo di più a me e le sue spinte si fanno man mano profonde e decise, mentre i nostri respiri affannosi lasciano spazio a gemiti sempre più pronunciati al punto da bloccarli con baci voraci per non farci sentire nelle stanze adiacenti. Mai come in questo momento vorrei urlare il piacere che sto provando, è immenso, sublime, non ho mai sentito il mio corpo vibrare come ora: lo amo,lo amo da morire, e  non c’è alcun dubbio,  il sesso fatto con amore non è uguale al sesso fatto di sola attrazione fisica, esso è una fusione di corpi, menti e sentimenti reciproci che fanno estasiare il corpo e l’anima unendoli in una sola. 

Rimane disteso sul mio corpo e con il capo appoggiato al mio seno mentre io  infilo le dita tra i suoi capelli e gli accarezzo lentamente il capo. Lui abbandonato si lascia coccolare attendendo il regolarizzarsi dei nostri respiri per poi con voce bassa e ancora roca dal desiderio incominciare a parlare:

 

         Quando mi sei apparsa davanti … dopo tanti mesi che non ti vedevo … ho faticato a riconoscerti … la brezza ti scompigliava i capelli … i tuoi occhi erano luminosi, più belli che mai … il tuo sorriso così solare, sincero … anche un po’ impacciato e con il rossore delle tue guance  a illuminarti ancora di più … il sole tramontava proprio dietro di te … -sento un piccolo sorriso - mi sembravi una visione … poi ho realizzato che eri tu … eri così donna … sensuale .. attraente … eri bellissima Kate – in quel momento si tira su di me e guardandomi intensamente negli occhi - … è in quel momento che credo di essermi innamorato di te … - mi bacia appassionatamente ed io rimango immobile a guardarlo rapita dopo tutto quello che mi ha detto, da come mi ha descritta, poi continua - …  in quel momento il mio cuore ha preso a battere più forte e ancora oggi se penso a come ti ho accolta, mi dico che  sono stato un gran maleducato … ti avrei dovuto accogliere con più entusiasmo, ma … mi hai lasciato senza parole …

         Ora sei tu che mi lasci senza parole … io … non so che dire …. so solo che non sono mai stata felice come in questo momento … solo che … - sospiro – tu non sopportavi molto il mio carattere … il mio modo di fare … ma sono sempre io capisci?

         No … non sei uguale, tu  non te lo riconosci, ma sei molto cambiata nei modi … nel parlare … sei più matura, quando sei arrivata qui eri un’adolescente … ribelle per di più … e detto in tutta franchezza non è che una ragazzina di diciassette anni, viziata e immatura, potesse molto interessarmi … non guardarmi così perché ho fatto la tua perfetta descrizione … di quel periodo, naturalmente ..

         In effetti ...

         Ma poi a teatro … sono cadute tutte le mie barriere e ho ammesso a me stesso che mi piacevi … che mi avevi catturato …  e non solo per l’aspetto fisico, ma perché già condividevi qualcosa di mio, che piacesse anche a me …

         Il teatro?

         Si … e poi vabbè lo ammetto … il tuo carattere ribelle comincia a piacermi sempre di più, soprattutto  ora che riesci meglio a controllarlo …

         Tu dici? – gli sorrido

         Si .. o almeno spero … - si riabbandona sul mio petto accarezzandomi lungo i fianchi – e tu invece? Che hai trovato in me di così’ speciale ?

         Niente di che .. – lui mi pizzica il gluteo – ahia!!! .. e va bene, a parte l’aspetto fisico … che mi ha abbagliato …

         Povero cameriere … - ride divertito al ricordo della mia planata sul vassoio

         Davvero .. mamma mia che figura!! Chissà che avrete pensato di me ..

         È proprio quello di cui parlavo prima … vai avanti

         … comunque di te mi piace il tuo sguardo .. freddo ma al tempo stesso caldo e passionale, ma questo però l’ho potuto appurare solo ora … - altro pizzico – dai fai il bravo … il tuo sorriso … la tua educazione … soprattutto la tua intelligenza e … il tuo carattere calmo e riflessivo, solo a guardarti mi dava calma e tranquillità … tutto quello che è successo dopo mi ha solo reso più aggressiva perché mi sentivo sempre in dovere di difendermi da te … poi sono partita per dimenticare tutto e ricominciare daccapo, ma quando sono tornata e ti ho rivisto ho scoperto che non era una cotta da ragazzina … ma era vero amore … la tua freddezza mi allontanava, ma i tuoi occhi e il tuo sorriso facevano sempre palpitare il mio cuore ed io mi sono sentita attratta ogni giorno di più .. ho cercato in Saga anche ultimamente una ragione per allontanarmi da te … ma non ce l’ho fatta … non potevo giocare con i sentimenti altrui e nemmeno con i miei … avrei dovuto prima dimenticarti completamente  … ma è troppo forte l’amore che mi lega a te … ora poi che siamo stati una cosa sola … più che mai … - si tira nuovamente su di me e il suo sorriso è il piu’ bello che io gli abbia mai visto – promettimi che mi sorriderai sempre così …

         Promesso … - si impossessa delle mie labbra e mi dona il bacio più dolce e più innamorato che ci siamo scambiati fin’ora – ho dimenticato di dirti una cosa …

         Puoi dirmela dopo ? – gli cingo il collo con le braccia tenendolo stretto a me

         No ora …

         Va bene … - ci mette qualche secondo di troppo prima di parlare, ma quando si decide mi spiazza

         Ti amo

Non ho idea di che espressione possa avere il mio viso, perché lui mi osserva con finta preoccupazione, per forza, devo aver smesso di respirare e ora mi sento tutta avvampare. Lo sospingo sotto di me e gli sussurro sulle labbra “anch’io” dopodichè riprendiamo ad amarci più lentamente,  assaporando ogni minuto di questa notte finalmente di nuovo nostra.

 

Al mattino stavolta apro gli occhi prima io e accoccolata tra le sue braccia non intendo muovermi di un millimetro, per paura di svegliarlo, ma una voce che arriva da fuori mi ridesta e mi fa sedere di scatto causando il risveglio di Camus con un mugugno:

         Che succede? – chiede assonnato

         Sshhh … ho sentito una voce .. – mi alzo e guardo fuori dalla finestra vedendo scendere dalla macchina le mie sorelle – oddio … sono loro – di corsa indosso l’intimo e la sottoveste

         Loro chi? – sbadiglia e poi vedendomi vestire come un razzo si mette a sedere sorridendo – che fai, mi abbandoni?

         Mai … - mi butto sul letto e gli schiocco il bacio del buongiorno – ma siccome sanno che sono arrivata verranno nella mia camera … non mi troveranno, capisci?

         Ma di chi parli?

         Di loro … - faccio cenno fuori

         Si ma chi c’è la fuori, non vedo da qui … - nei suoi occhi vedo il divertimento per la mia agitazione

         Le mie sorelle …

         Mh ho capito  – mi trattiene e mi bacia ripetutamente – allora vai … ci vediamo giù a colazione

         Ok … a dopo … - mi alzo e vado alla porta, apro piano piano poi rivolta a Camus – via libera …

E sgattaiolo fuori correndo in punta dei piedi come fossi la pantera rosa, riuscendo ad arrivare alla mia camera e a chiudermi dentro giusto in tempo per buttarmi nel letto che la porta si riapre ed ecco le mie dolci sorelle che sedendosi nel mio letto cercano di svegliarmi. Ha ragione Milo quando ha detto  che potrei intraprendere la carriera di attrice, sono stata molto convincente nel mio risveglio, a meno che non siano loro ad essere troppo ingenue.

Scese a fare colazione cominciamo a parlare di tutti gli avvenimenti che mi sono persa in questo lungo mese e mezzo che non sono tornata, tra cui la più importante me la dice proprio Aiolia che arriva in quel momento:

         Ehi ciao quanto tempo che non ti vedo – mi alzo ad abbracciarlo – come stai?

         Io bene e tu? Sempre in splendida forma …

         Non fare il cascamorto con lei caro – lo riprende Milo alle sue spalle facendo a me l’occhiolino – soprattutto ora … - gli batte una mano sulla spalla

         Ah si? Perché che succede .. ora? – chiedo incuriosita

         Mi sposo – mi comunica gioioso

         No! Davvero? … e quando?

         Fra tre mesi … e tu ci sarai!!! Non trovare scuse.

         Ma certo non mi perderei per nessuna ragione al mondo questo evento.

         Abbiamo cercato di farlo desistere dall’incatenarsi, ma nulla da fare – Milo fingendosi affranto si siede accanto a mia sorella Michelle , la quale lo squadra offesa per l’infelice uscita

         Nemmeno corrompendolo gli abbiamo fatto cambiare idea – esclama Camus entrando in sala – più che altro per la povera Marin … - lui ed il cugino scoppiano in una sonora risata, mentre io e le mie sorelle ci apprestiamo subito alla difesa del ragazzo

         Veramente lei è la più fortunata di tutte … - esclama Nicole indignata

         Già .. non si trovano facilmente ragazzi meravigliosi come lui – infierisce Michelle

         Così dolci … eleganti … belli e sensibili ... – Camus mi guarda di storto ed io divertendomi ancora di più – condividi?

         Affatto. – si beve il suo caffè

         Ok ragazze basta altrimenti mi fate pentire di non aver scelto una di voi!

         Ma ormai sono tutte occupate, amico mio – lo rimbecca Milo appoggiando il braccio intorno alla spalla di mia sorella e stringendola a sé

         Beh mi pare che Kate sia ancora libera all’assalto , non è così? – mi chiede Aiolia, mentre tutti gli altri si girano a guardarmi attendendo una risposta, che non viene da me ma da colui il quale sto guardando per sapere se posso o meno sbilanciarmi

         Ti sbagli – risponde spalmando con noncuranza la marmellata sulla fetta biscottata

         E questa novità che aspettavi a dirmela? – Aiolia si siede vicino a me sorridendo – devo pensare ad un ritorno di fiamma? – convinto magari che fosse proprio Saga, ne sono sicura, ma nuovamente Camus appoggiando la fetta sul tavolo sospirando cercando la calma assoluta

         Non sono una sua ex fiamma!!

         Tu? – poi rivolto a me – lui?

         Si. – riesco solo a dire, notando i sorrisini da parte di Milo e Michelle, mentre …

         Che cosa? – esplode Nicole che ancora non avevo messo a conoscenza del fatto accaduto, solo perché d’accordo con Michelle volevamo vedere la sua faccia al momento della comunicazione -  e me lo dite così!! – ci guarda indignata

         Veramente avevo preparato il discorso, ma ormai Aiolia ci ha rovinato tutto.

         E da quanto tempo va avanti questa cosa? – continua mia sorella imperiosa

         Da ieri – le sorride Camus per abbonirla

         Ah … ah beh allora è diverso.

         Nicole .. da quando stai con Shura hai perso il tuo autocontrollo .. non eri così prima, che ti succede? .. la Spitaleri di tortura? – le chiedo malignamente

         Spiritosa … comunque a tal proposito non mi preoccupo più … io so cose che non potete nemmeno immaginare … e non ve le dico.

         Ma si tratta di Rose? – chiedo incuriosita

         Si … ma non vi dirò nulla … siete stati cattivi con me …

         Ora ce lo dici! – Michelle parte all’attacco – sputa il rospo.

         No … anzi devo andare a prepararmi, fra un po’ arriva Shura.

Si alza inseguita dall’altra mia sorella, mentre tutto il resto della combriccola va dietro a loro, tranne me e Camus che rimaniamo soli a finire la nostra colazione. Lo vedo rabbuiarsi un po’ e credo di aver capito forse quale sia il problema, pertanto oso domandargli:

         Ti stai preoccupando del matrimonio?

         In che senso scusa?

         Di chi potrei rincontrare?

         Non ti posso nascondere nulla, eh?!

         No … sto imparando a conoscerti meglio … ora so che quello sguardo è quando sei geloso per qualcosa che riguarda me e il mio passato .. l’ho letto più volte nei tuoi occhi l’altra sera … Camus prima o poi lo rivedrò, non posso evitare e non voglio evitarlo, è una persona a cui ho voluto molto bene

         Si lo so me lo hai detto più volte … ma sai mi da fastidio quello che lui possa pensare ogni qualvolta ti guardi – so a cosa vuole riferirsi

         Non è detto che sia così e poi … è dei miei pensieri che ti devi preoccupare … e nei miei pensieri ci sei solo tu – gli accarezzo la mano che lui stringe tra la sua

         Voglio dirlo ai nostri genitori il prima possibile .. voglio essere libero di venire su tutte le volte che voglio senza trovare alcuna scusa … o nasconderci … - mi bacia il palmo

         Però ammettilo .. è stato divertente ieri sera sgattaiolare nella tua stanza … c’è più mordente – lo guardo maliziosa

         Ma quello lo faremo tutte le volte che verrai qui … davanti a loro dobbiamo fare vedere che siamo bravi ragazzi … - mi sta per baciare, quando all’improvviso arrivano proprio loro due

         Buongiorno ragazzi – Nicholas fa la sua entrata – oh piccola finalmente ti sei degnata di tornare all’ovile …

         Ogni tanto capita … disturbo per caso?

         Non dirlo nemmeno .. allora che mi racconti?

         Nulla di che, va tutto bene come quando siete venuti voi.

         Non è che ti ho visto molto bene in quel periodo, l’avevo notato anche se ero molto preso da impegni – nel frattempo mia madre entra anche lei e prende posto tra me e Camus, mettendo si a capotavola

         Si in effetti eri molto giù – continua mia madre  - ma oggi ti vedo più radiosa che mai … stai meglio si vede, sono contenta.

         Noi prima di andare con gli altri al club, vorremmo dirvi una cosa – comincia Camus tenendo lo sguardo fisso su di me

         Dimmi tutto figliolo – il padre gli sorride sarcastico, mentre mia madre si appoggia alla mano e guarda prima me e poi Camus

         Io e Kate … - si blocca per studiare bene la situazione ed io continuo al posto suo

         … stiamo insieme – dico tutto d’un fiato.

Mia madre rimane in silenzio e mi guarda attentamente, per poi spostare lo sguardo su Camus e poi sul marito, che nel frattempo si spalma la marmellata nel pane tostato e mentre l’addenta si guarda con lei, poi beve un sorso di succo d’arancia e rivolto a mia madre:

         Questa è una notizia bomba … come si fa?

         In effetti … - mia madre sembra molto preoccupata – qui non si tratta di tuo nipote e di mia figlia … qui c’è di mezzo TUO figlio con MIA figlia … non so se rendo bene l’idea..

         Rendi rendi … - poi guardandoci l’un l’altra – da quanto va avanti sta storia ragazzi?

         Da ieri – azzardo io

         Eh no mia cara … anzi miei cari, non ci prendete in giro – Nick tamburella sul tavolo guardando prima me e poi il figlio – a chi pensate di darla a bere?

         Siamo mica nati ieri, eh? – aggiunge mia madre

         L’altra sera quando sono arrivato a Boston siamo usciti insieme e abbiamo scoperto di provare qualcosa l’uno per l’altra – spiega Camus

         Io dire invece tutt’altra cosa … che solo l’altra sera avete deciso di confessare i vostri sentimenti che vanno avanti già da un pezzo … non è così? – guarda il figlio con un sorriso strafottente

         E voglio osare dicendo – mia madre ci guarda gravemente – era anche ora … non ce la facevo più a vederli in che condizioni erano … sembravano due cani bastonati ..  che tristezza che facevano

         Si cara hai perfettamente ragione – poi riprendendo la sua fetta tostata, l’addenta e con fare preoccupato e al tempo stesso incuriosito – amore .. ma ora sarai sempre mia moglie o devo considerarti mia consuocera? – mia madre scoppia a ridere di gusto mentre lui fingendosi ancora preoccupato guarda me e suo figlio che alzandosi mi dice

         Ok Kate … andiamo ci stanno aspettando .. – sospira ed io faccio altrettanto

         Beh? Dove andate ora? Senza nemmeno la nostra benedizione …

         Non abbiamo mica finito ? – ci rimbecca mia madre

         Ancora dovete prenderci in giro per molto ?- chiede Camus infastidito

         Guarda che ti sbagli …. Noi  siamo serissimi – il padre ora è davvero serio – era ora che vi decidevate … pensate che noi non l’avevamo capito?

         Sinceramente no – rispondo io

         Se ho accettato a mandarti su è perché sapevo benissimo che volevi andare da lei … ma quando mai Camus hai tutta sta voglia di partecipare alle riunioni … quando ti porto sbuffi sempre … - sorride sornione

         Non è vero … a volte sono state interessanti …. – arrossisce leggermente e intreccia la mano alla mia, gesto che non sfugge a mia madre che mi sorride contenta e al padre che guardandomi dice

         Sai Rachel … senza nulla togliere alle altre tue figlie .. sono contento che abbia scelto tra le tre ragazze proprio Kate … ha carattere e so che saprà tenergli testa … così come mio figlio con lei … e poi diciamocela tutta … ti ho avuta di più tra i piedi rispetto alle altre, vuoi o non vuoi sei per me come una figlia … a parte la presa in giro di prima, ragazzi, sono contento per voi due .. spero solo che sappiate valutare bene la cosa senza farvi del male in futuro … - noi lo guardiamo incuriosito

         Ha ragione … - interviene mia madre - vivete nella stessa casa … quando ci sei Kate, ovviamente, ma … dovesse mai capitare qualcosa di negativo, che non mi auguro succeda, sarete sempre  in stretto contatto .. quello che vogliamo dire è che spero abbiate valutato i pro e i contro di questa vostra scelta

         Non avete torto a tal proposito …  – Camus mi stringe per la spalla e mi dona un bacio sui capelli – ma vi assicuro che io non ho alcun dubbio su di noi.

         E nemmeno io .. –aggiungo

         Bene – Nicholas mi prende il volto tra le mani e mi bacia sulla fronte – ora potete andare … cmq – voltando le spalle e andando a sedersi – non avevo dubbi che uno dei miei figli avrebbe colpito una delle tue … ovvio … ha il fascino del padre – sorride a mia madre la quale con un gesto gli comunica di andarsi a fare un giro , mentre noi ridendocela di gusto usciamo raggiungendo gli altri.

 

Decidiamo di andare in auto per conto nostro, visto che Michelle e Nicole ancora stanno battibeccandosi da quando sono uscite, tant’è che Milo e Shura vorrebbero venire con noi due lasciandole sole in auto a cavarsela da sola, ma l’amore è più grande di ogni altra cosa e così decidono di sacrificarsi e di sopportarle fino a destinazione.  Usciti dalle auto i due uomini si catapultano da Camus trascinandomelo via al bar per bere qualcosa di forte, mentre io riprendo le mie sorelle dicendo loro che non le ho mai viste così indisciplinate, in fondo quel ruolo era ed è solo mio, che non mi rubino le scene. Mentre ci avviamo anche noi al bar, vedo il cameriere che un giorno feci volare e vergognandomi come una ladra  mi volto subito dalla parte opposta da dove proprio in quel momento stanno avanzando  verso di noi Aiolos, Aiolia e …. Saga. Un batticuore selvaggio ed improvviso mi prende alla sprovvista, più che per l’emozione di vederlo, per la  reazione di Camus.  Al suo pensiero d’istinto mi viene da voltarmi dalla sua parte, so che sarebbe successo prima o poi, ma non così presto e al solo pensiero già di avere una discussione con lui altera il mio stato d’animo, ancora di più di quanto lo sia già.  Ecco l’ha visto, lo osserva mentre si avvicina, il suo viso si è un po’ oscurato e si scambia un’occhiata con Milo, beve un sorso sospirando e poi i suoi occhi puntano i miei: ti prego, Camus, abbi fiducia in me.

 

 

 

Ciao a tutti!!

A dire il vero non lo volevo finire qui, ma poi mi sono detta “ma sì va .. rompiamo le uova nel paniere fino all’ultimo capitolo” J sia a Camus che a voi … ovviamente, considerando che almeno lo pubblico e non vi faccio attendere oltre!!

Il prossimo sarà l’ultimo e spero di riuscire a concluderla nel migliore dei modi, senza deludere nessuna aspettativa.

A presto e grazie a tutti voi che continuate a recensire, leggere e seguire.

Un bacio

Sagitta

 

 

 

   
 
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