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Autore: KuromiAkira    25/05/2011    4 recensioni
Seguita dai suoi pokémon andò verso casa sua, sempre sperando di poter riflettere in un luogo a lei familiare ma, ormai rassegnata, non ebbe alcuna reazione quando lesse ciò che c'era scritto nel cartello: 'Casa di Kris'
[Pokémon Cristallo + crossover con altri giochi]
Genere: Avventura, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Crystal, Lyra / Kotone
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Un'altra dimensione, un universo parallelo (c'era differenza tra le due cose? In quel momento non le importava.), il passato... qualunque cosa ipotizzasse Kotone trovava quella situazione troppo assurda.
Forse era meglio convincersi che fosse tutto un sogno, pensava mentre fissava la porta di quella che doveva essere casa sua e invece lì era quella di qualcun'altro.
- Gli edifici non sembrano molto diverse... - ragionò, guardando il laboratorio, una delle poche eccezioni a ciò che aveva appena detto.
Pensando che non ci sarebbe stato nessuno, Kotone decise di entrare.
Afferrò la maniglia e aprì la porta lentamente. In silenzio, seguita dai tre pokémon, si diresse verso il salotto.
Lì, dove era abituata a vedere sua madre, trovò una giovane ragazza dai capelli blu.
Era seduta sulla sedia, con le braccia poggiate sul tavolo di cui fissava immobile la superficie scura, tanto da far credere a Kotone che si fosse fermata insieme al tempo di quel mondo, in cui nemmeno il vento soffiava per far frusciare le foglie e le onde non si infrangevano sulle spiagge e sugli scogli.
Tuttavia la sconosciuta si voltò verso di lei con un movimento lento della testa, fissandola per qualche istante, seria e piuttosto tranquilla.
Poi cambiò completamente espressione e, stupita, si alzò di scatto dalla sedia.
- Cosa ci fai qui? - chiese agitata.
Quella reazione allarmò Kotone che mise le mani davanti.
- Scusami se sono entrata senza permesso - disse insicura.
Faceva uno strano effetto dirlo in quella casa.
L'altra la fissava incredula e Kotone si chiese se fosse al corrente di ciò che accadeva nel resto della regione.
- Ascoltami, non so cosa stia succedendo ma non c'è nessuno qui, nemmeno una persona! - provò a spiegarle. - Sei la prima che incontro. Le case sono vuote e c'è un'aria strana... -
- Questo lo so! - rispose la ragazza, avvicinandosi a lei. - Ma cosa ci fai TU qui? - ripeté.
- I-io? - chiese, non capendo perchè avesse evidenziato tanto la parola 'tu'. - Aspetta, come sarebbe a dire che lo sai? - Come poteva stare tranquilla in casa in una situazione come quella?
L'altra sussultò come se si fosse resa conto di aver detto qualcosa di troppo.
Kotone la osservò.
Doveva avere circa la sua età e, a guardarla bene, di viso le somigliava molto, nonostante il colore dei capelli e degli occhi fossero diversi.
- Chi sei? - le chiese l'allenatrice, irrequieta.
- Sono Kris - rispose la 'padrona di casa' con un sospiro.
- Kris... - Kotone ricordò di aver letto proco prima il suo nome - Cos'è successo qui? -
- Quello che vedi - disse tranquilla, tornando a sedere dov'era prima. - Tu non dovresti essere qui - aggiunse poi, guardandola seria.
- Qui dove? Dove siamo? - domandò, ormai certa che quello non fosse il posto da cui lei proveniva.
Kris la fissò. Quella ragazza ovviamente non sapeva nulla. Non credeva sarebbe stato possibile, per loro, incontrarsi ma ormai le doveva qualche spiegazione.
E non le avrebbe mentito, anche se probabilmente non sarebbe stata creduta facilmente.
- Siamo nel mondo di Cristallo - le rispose poggiando un gomito sul tavolo.
- Il mondo di Cristallo? Non siamo a Johto? -
- È Johto - confermò. - La Johto di Cristallo. -
- Non... credo di aver capito - balbettò la mora.
- Sei agitata. Siediti. Purtroppo non posso offrirti nulla visto che non c'è più niente qui, mi dispiace. -
La tranquillità di Kris era inspiegabile, per Kotone, ma non aveva molta scelta, soprattutto se quella ragazza sapeva qualcosa.
Fece un passo poi si ricordò dei pokémon e li richiamò nelle sfere.
- Dei pokémon... - mormorò la padrona di casa. - Che nostalgia. -
Kris sorrise amaramente e solo allora Kotone si rese conto che, sin da quando i loro sguardi si erano incrociati, c'era un qualcosa di triste negli occhi dell'altra.
Forse quella sua strana calma era in realtà rassegnazione come quella che aveva colto anche lei poco prima.
Le diede ascolto, sedendosi di fronte a lei, imponendosi di stare tranquilla.
- Ti prego. Spiegami cos'è successo - supplicò l'allenatrice.
- Lo chiedo io a te - rispose Kris. - Come sei arrivata qui? -
Kotone le raccontò di ciò che era successo al Global Trade Center e di come si era ritrovata davanti alla Torre Radio circondata dal silenzio più assoluto.
- Centro Globale a Fiordoropoli... - ripeté Kris.
- Sì. Si trova vicino alla Torre Radio. O meglio... qui non c'è, in effetti... non so come spiegarlo. -
- Non preoccuparti - la tranquillizzò. - Dev'essere un'aggiunta. -
- Un'aggiunta? -
- Qualcosa che è stato creato nel tuo mondo e che qui non esiste - spiegò come se fosse una cosa ovvia.
- Quindi questo cos'è? Un mondo alternativo? - Kotone ricominciò ad agitarsi. Anche sapendo cosa fosse quel mondo come poteva esserci finita lei?
- Più o meno. -
Kris avrebbe voluto evitare di dirle la verità ma Kotone era comprensibilmente confusa.
- Sicuramente non mi crederai - esordì dopo aver riflettuto qualche istante.
- Su cosa? -
- Su cos'è questo mondo - sorrise l'altra.
- Perchè? -
Kris strinse le spalle. - Lo troveresti assurdo. -
- Più assurdo di così... - commentò Kotone.
- D'accordo. Non farò giri di parole: siamo in un mondo fatto di dati - spiegò Kris con voce ferma.
- Di... dati? -
- Sì. Siamo in un programma. Io, te, questo mondo e quello da cui provieni tu. -
La sua ospite non le rispose e lei continuò a spiegare.
- Questo mondo è stato creato dieci anni fa, come versione modificata e migliorata di altri due mondi: il mondo d'Oro e quello d'Argento. -
Kotone non osò dire nulla, cercando di assimilare bene ciò che Kris le stava dicendo.
- Inoltre il mondo da cui vieni tu è un ulteriore miglioramento di questi due mondi, vengono chiamati Heart Gold e Soul Silver. -
- Non è possibile! -
Kris sorrise - Te l'ho detto che era assurdo. -
- Mi stai dicendo che siamo in un mondo di dati! - esclamò Kotone come per giustificarsi. - E come sarei arrivata qui? -
- Un bug, direi - rispose l'altra ragazza, sempre con la massima tranquillità. - Un bug del Centro Globale. -
- Un bug. Cioè siamo in un mondo di dati e ci sono dei bug? E saremmo anche noi dei dati? -
- Certamente. Di solito nessuno se ne accorge. D'altronde siamo programmati per vivere una vita normale. Comunque ormai questo mondo è pieno di bug e probabilmente tu sei stata coinvolta in uno di essi. -
Kotone faticava a crederle ma d'altronde non c'erano spiegazioni logiche a ciò che stava succedendo e quella di Kris era addirittura la più plausibile.
- E io che credevo semplicemente di essere finita in un mondo alternativo o nel passato... - mormorò, afflosciandosi sulla sedia.
Kris rise. - Beh, questo è un mondo diverso dal tuo ed è stato creato dieci anni prima di quello da cui provieni tu. Quindi si può dire che siano corrette entrambe le cose, cara Kotone. -
La giovane allenatrice sospirò, senza saper più cosa pensare e solo dopo un po' si accorse di essere appena stata chiamata per nome.
Spaventata com'era, aveva scordato le buone maniere e non si era presentata.
- Come sai il mio nome? - chiese.
- Io ti conosco da quanto ti hanno creata. -
- Come? -
Kris si poggiò allo schienale della sedia e guardò Kotone negli occhi. - Come ti ho già detto questi mondi sono dei programmi e il tuo, ma prima ancora questo mondo, sono un rifacimento di altri due mondi. Tu, come me, sei la 'protagonista femminile' dei tuoi mondi. Abbiamo lo stesso ruolo in mondi molto simili tra loro, ambientati nella stessa regione, con gli stessi pokémon. Ciò che hai vissuto finora l'ho vissuto anche io dieci anni fa. Questo, e lo stato di decadenza in cui è il mio mondo, potrebbe aver creato un legame tra di noi. Io ho sempre percepito la tua presenza da qualche parte, so chi sei, come ti chiami, cosa ti piace e cosa odi, cos'hai provato nel corso della tua avventura... ad esempio non ho mai visto il Global Center ma sentendone parlare da te ho provato un senso di déjà-vu, come se conoscessi le sensazione che dà quel posto. Questo perchè TU ci sei stata. -
La più giovane delle due sembrava ancora più confusa, non riusciva ad afferrare bene ciò che stava sentendo.
Non seppe cosa dirle quindi decise di fare un'altra domanda.
- Perchè questo mondo è in decadenza? -
Kris chiuse gli occhi, sospirando.
- Perchè è vecchio e perchè i rifacimenti, o remake se preferisci, hanno delle conseguenze. -
- Conseguenze? -
- Quello che vedi. Il mondo è fermo, non c'è più nessuno. Sono impazziti tutti e sono stati cancellati. -
- Impazziti? Cancellati? - quelle parole suonavano terribili, alle sue orecchie della 'nuova arrivata'.
- Accadevano cose strane, ovvero i bug. Le persone ne finivano spesso coinvolte e sparivano. Persone e pokémon si sono resi subito conto che c'era qualcosa di strano. Ma nessuno sapeva il motivo. -
- E tu? - si permise di chiederle Kotone.
- Io? Io ho continuato a cercare finché non ho scoperto la vera natura di questo mondo. Quando anche Silver e Gold sono spariti mi sono rassegnata. -
- Silver? -
- Anche tu conosci una persona di nome Silver. Due persone diverse ma, allo stesso tempo, la stessa persona. Gold, invece, è colui che tu conosci come Hibiki. -
- Hibiki è Gold? -
- Tutti i giochi, ovvero i mondi, hanno nomi diversi. Di solito i protagonisti hanno i nomi di quei mondi. Mondo d'Oro e Mondo d'Argento. Gold e Silver. E poi il mondo di Cristallo. E io, che mi chiamo Kris, ovvero Crystal. Nei remake di Oro e Argento è naturale che ci siano anche Silver e Gold.-
- Quindi conosci anche loro... -
- I dati di Gold e Silver furono inseriti anche qui. Quindi sì, posso dire di conoscerli. Ma non ho mai incontrato Gold. -
- Come? -
- Il Mondo di Cristallo non era programmato per farci incontrare. O c'ero io o c'era lui. Ma, in entrambi i casi, potevamo percepire la presenza l'uno dell'altra esattamente come son sempre riuscita a percepire te. -
Kotone stette zitta qualche istante, ormai in uno stato di rassegnata confusione.
- Lo so, ti è difficile crederlo. Ti capisco bene. Ma ora dobbiamo farti tornare nel tuo mondo. Non devi rimanere qui, è pericoloso. -
Kris si alzò, diventando improvvisamente seria.
La ragazza dai capelli castani la imitò istintivamente. - Sai come farmi tornare a casa? -
- Non esattamente. L'unico modo è usare un bug. Ma non so quale e non so se funzionerà. E anche se funzionasse non c'è la certezza che tu riesca a tornare nel tuo mondo. Ogni programma può avere dei bug e uno di essi deve aver unito i nostri mondi tramite il Global Center. -
- Le probabilità di successo, quindi, sono minime - comprese Kotone.
- Ma dobbiamo almeno provare - la incoraggiò Kris. - Ti aiuterò. -
Kotone annuì.
- Oh, i miei pokémon! - ricordò poi.
- Cosa? -
- Numel, Shinx e Bidoof sono spariti nel nulla! Non sono usciti dalle pokéball né scappati, sono proprio scomparsi! -
- Numel, Shinx e Bidoof? - chiese Kris.
- Sono pokémon di Hoenn e Sinnoh - spiegò l'allenatrice.
- Nuove regioni che, quando è stato creato questo mondo, non esistevano. Probabilmente il programma non li ha accettati. No, se tu sei qui anche i tuoi pokémon dovrebbero esserlo. -
- Li ho cercati dappertutto! -
- Accidenti. - Kris si mise una mano all'altezza del mento, pensierosa. - Potrebbero essere rimasti intrappolati nel bug. -
- Sono in pericolo? -
- Se lo fossero sarebbe troppo tardi. Ci sono bug che cancellano i dati in modo irreversibile, com'è successo a chi abitava qui. -
- N-no! -
Vedendo Kotone disperata, la ormai ex-allenatrice di pokémon si affrettò a rassicurarla e le mise le mani sulle spalle.
- Ma molti bug sono innocui. Hai detto che eri a Fiordoropoli, vero? Torniamo lì. -
- M-ma... -
- Ascoltami, se non sono qui potrebbero essere finiti in un altro mondo, magari proprio ambientati nelle loro regioni. Se così fosse staranno bene. -
Kotone, rassicurata appena da quelle parole, annuì.
- Sei venuta qui volando? -
- Sì - confermò lei.
- Bene, così faremo in fretta. -
La prese per mano, comprendendo bene la paura della sua controparte e uscirono fuori.
La mancanza del vento sulla pelle, sensazione scontata in quella città, rattristò Kotone. La presa della mano da parte della ragazza dai capelli blu si strinse appena e comprese che anche lei stava provando la stessa amarezza.
Era davvero molto triste, quella situazione, e Kris viveva lì, sola, attendendo la fine di quel mondo. Eppure la stava aiutando.
- Non è rimasto nessun pokémon qui? - chiese, sperando che almeno qualcuno fosse rimasto a far compagnia alla ragazza.
- No. A poco a poco anche i dati di tutti i pokémon sono impazziti. -
Kotone la guardò dispiaciuta e Kris se ne accorse.
- All'inizio ero disperata anche io. Poi sono venuta a conoscenza della verità e ho capito tutto. Percepire la tua presenza mi ha aiutata. Ero sempre triste ma non sono impazzita. -
- Perchè Hibiki e Silver sono stati rifatti nei nuovi mondi e tu no? Perchè ci sono io, perchè non sono come te? -
Kris scrollò appena le spalle, sorridendole. Era un sorriso malinconico eppure pieno di dolcezza.
- Perchè io sono nata per questo mondo. Che senso ha mettere Kris in un mondo che non è quello di Cristallo? - chiese amaramente. Kotone notò il tono di voce della ragazza.
- Ma Silver e Gold erano nel tuo mondo anche se avevano i loro - commentò, seria. L'altra si voltò dandole le spalle
- Perchè questo mondo è stato programmato per accettarli ma Oro e Argento non erano programmati per accettare ME. A quei tempi io non ero ancora stata creata. Immagino sia per questo. Comunque non avrebbe cambiato le cose. Mi sarei solo ritrovata davanti la mia fotocopia proveniente da un altro mondo. -
Kotone non ribatté, decidendo di non fare altre domande.
La sua controparte, pensò, non riusciva a nascondere quella che doveva essere la delusione per non essere stata inserita nei nuovi mondi e trovò giusto non infierire. La situazione era già troppo difficile e il dolore dell'ex-allenatrice era già troppo intenso.
Lei stessa era fin toppo spaventata e confusa per entrare in un discorso così complicato.
Chiamò Pidgeot e volarono a Fiordoropoli.
Kotone voleva tornare a casa al più presto ma, allo stesso tempo, non accettava l'idea che Kris rimanesse lì sola in attesa del suo destino.
  
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