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Autore: Nami_Loves_Ruki    25/05/2011    4 recensioni
Sgomitare tra abiti neri in corpi troppo lussuriosi, sopravvivere a sguardi ammiccanti, evitare gesti maliziosi e cedere a ciliegie succose. Tutto questo per dare una svegliata a Reita, convincere Kai, sostenere Uruha e far
aprire gli occhi ad Aoi. L'impresa, per Ruki, potrebbe rivelarsi più faticosa e dolorosa del previsto. Ma lui addenta un altro frutto e osserva tutto da così
vicino, più vicino del solito, che ormai è tutto chiaro e ben definito. Servono un locale notturno dalle luci soffuse, in una serata che è solo un pretesto, e tanta determinazione.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: questa fan fiction non è stata scritta a scopo di lucro, i personaggi non mi appartengono e i fatti non sono realmente accaduti.

Buona lettura, miei cari!

 

 

. Prologue

 

<< Defenestrazione >>

<< Nel senso che mi vuoi cacciare dalla band? >>

<< No, Aoi. Nel senso che ti lancio fuori dalla finestra se non ti muovi >>

Lo smalto nero che il chitarrista, da una mezz’oretta buona, stava facendo asciugare sulle proprie unghie iniziò ad infastidire parecchio Takanori.

Lo strabiliante anticipo con cui Yuu era arrivato a casa Mastumoto, quel pomeriggio, sbalordì il vocalist al punto di fargli aprire la porta e piantarsi davanti alla figura sorridente del più vecchio, incredulo.

L’unico motivo dell’arrivo anticipato era solamente perché Aoi aveva finito il suo prezioso smalto nero. Poi, Ruki notò il colore di capelli dell’altro, indicò con l’indice la testa di Yuu e questo si giustificò dicendo << E’ per cambiare un po’ >>. Inutile riportare gli insulti che si è preso il chitarrista fucsia.

<< Ti ricordo che sei venuto qui perché abbiamo da fare >> Ruki sbottò di nuovo, mentre l’amico stava finalmente iniziando ad alzarsi dal divano -con la sua solita flemma- per uscire di casa con solo venticinque minuti di ritardo.

<< … E perché tu non hai la patente, Takachan! >> sorrise Aoi, consapevole che questo avrebbe fatto infuriare l’altro. Magari l’avrebbe pagata appena tutto sarebbe finito, appena avrebbero avuto un po’ di tempo.

Forse, Takanori stava progettando di gettargli nel cestino tutte le sue creme di bellezza, un giorno in cui si sarebbe trovato a casa sua. In quel momento, si limitò a sbuffare << Muoviti >>

E, dopo tutto questo penare, presero le loro cose e uscirono.

La direzione? Un locale notturno poco conosciuto e lontano dal mondo, il posto ideale dove organizzare la festa a sorpresa.

<< E’ tra due giorni. Due giorni! Hai capito?! Non ce la faremo mai, abbiamo già sforato sulla tabella di marcia! >> Nella breve strada percorsa, il vocalist non aveva ancora chiuso bocca, continuando ad asfissiare Yuu con le sue lamentele.

<< La tua tabella di marcia è distorta. E perché non è compreso Kouyou nell’equipaggiamento? >>

Si accese una sigaretta intanto, Aoi. Espirò forte il fumo su Ruki << Ma vedi di smetterla! >> tossì il piccoletto << E, comunque, la bambolina è a casa di Reita per cercare di distrarlo dal fatto che -probabilmente- stiamo architettando qualcosa e che -quasi certamente- questo qualcosa sarà scomodo >>

<< Io non direi scomodo. Piuttosto, sconvolgente >>

Era una cosa a cui stavano mirando da tempo.  Scuotere Akira dal suo evidente blocco mentale che non gli permetteva di vedere oltre la gentilezza di Kai che lui considerava solo un favore da un amico. Un favore, due, tre, mille. Per lui era sempre lo stesso.

Persino Uruha ci era arrivato <>

Quanto sperava, Ruki, che fosse davvero così. Che andasse tutto liscio e senza intoppi << Siamo arrivati >> sospirò, non appena riconobbe il pub chiuso a quell’ora, ma passarono dal retro, come concordato.

<< Aoi, io continuo a dire che sei ridicolo con quei capelli. Ammettilo che l’hai fatto per sembrare più giovane! >>

<< Taka, piant- >> si bloccò, quando sbucò da dietro le spalle del vocalist una ragazza seducente, di cui si poteva dire tutto, tranne che fosse poco bella. Un seno prorompente, i capelli lunghi e lisci tinti di biondo, le mani affusolate e le unghie curate rosso fuoco, le gambe scoperte, fasciate in alto da una corta, cortissima minigonna.

Una visione pornografica.

<< Buongiorno, ragazzi! >> la voce suadente raggiunse le loro orecchie, una vampata di calore avvolse entrambi << Vi serve qualcosa? Siete quelli della festa di venerdì, vero? >>

Annuirono, incapaci di formulare una frase che sembrasse sensata.

<< Il titolare non è ancora arrivato, ma se avete bisogno di qualcosa, qualcos’altro, dite pure a me.

Inequivocabilmente, una proposta indecente. Ammiccò un po’ << Ci sono altre ragazze, se volete le chiamo per farvi un po’ di compagnia durante l’attesa. Io mi chiamo Cassie >> la splendida ragazza, indubbiamente americana, sfoggiò uno dei sorrisi più erotici che i due si potessero aspettare.

Ci pensò Ruki a dare un taglio a quella scena imbarazzante. Con qualcosa che imbarazzò un po’ tutti << Ecco, vedi… Se ci fossero ragazzi potrei anche pensarci su, ma, sai… Le ragazze non mi hanno mai soddisfatto più di tanto >>

Yuu si scavò una buca immaginaria nel terreno dove stare al riparo. Una uscita più falsa e sgradevole di questa non se la poteva sognare.

Il suono del proprio cellulare lo destò dai pensieri poco casti << Pronto? >>

Forse fece male a non dare un’occhiata allo schermo prima di rispondere << Aoi? Dove sei? Takanori è con te? Non mi risponde al cellulare… Avrei bisogno di voi… >> sì, era Kai.

<< Oooh, Yutaka-chan! >> all’udire il nome, il vocalist si voltò in preda al panico << Ecco…. Ruki… lui… insomma, noi stiamo… siamo… ecco… >>

<< Ah ok ho capito ciao >>

Poi mise giù.

<< Ha frainteso >> dichiarò il chitarrista, a cui per la seconda volta in due minuti venne in mente di sotterrarsi.

<< Pensava stessimo facendo sesso? >> anche se l’altro non rispose, capì comunque << Beh, non ha poi tutti i torti a pensarlo >> al che, la cameriera -?- mollò l’osso e si diresse a sbrigare le altre sue faccende.

E con quella esternazione, fu il terzo momento-buca per Aoi.

Takanori si guardò un po’ intorno e si ricordò di una cosa assolutamente importante << Cassie! Ho bisogno di te ancora un attimo! >>

La bionda uscì da dietro il bancone del bar, mandò indietro una ciocca di capelli << Dimmi pure >>

<< Domani >> iniziò Ruki << Gli unici ragazzi a quella festa dovremo essere noi >>

<< Niente ragazzi per divertirvi? >> miagolò la ragazza.

<< No, non ci serviranno. Solo tante belle ragazze vestite di nero e tutte addosso all’unico ragazzo moro che ci sarà >>

<< E il festeggiato? >> chiese, incuriosita dalla situazione anomala.

<< Tranquilla, non andrà in bianco >>

 

 

 

 

********************

Note dell’autrice:

*spunta fuori dal nulla* ispirazione mi ha colpita, mi dispiace.

E l’agonia sarà breve -ma intensa-, un paio di capitoli ancora, al massimo.

E’ per il compleanno di Reita? Forse. So solo che mi è venuta voglia di ReitaxKai, così, da un momento all’altro. Perdonatemi per il chap cortiiiissimo, ma il succo sarà nel prossimo, direi.

Anima buona e giusta che hai letto fin qui, ti ringrazio. Per te farò del mio meglio per il prossimo chappy.

^^Nami loves u^^

   
 
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