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Autore: Afterlife    25/05/2011    4 recensioni
Una misteriosa notizia al telegiornale basterà per far partire Matt, e trascinare quindi anche il povero Dom, in un'avventura un po' come dire... alternativa!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sssalve a tutte! :3
Allora, parto con la premessa che io, pur avendo scritto questa stupidaggine, non l’ho pensata. Per niente, ve lo giuro! D:
Settimana scorsa però stavo guardando il telegiornale, e dopo una particolare notizia questa storia m’è praticamente venuta in mente da sola.. ma non vi dico altro, o vi svelo la sorpresa. Eheh ^-^

Alla fine mi è venuta parecchio lunga la parte riguardante il rapporto tra Matt e Kate.. beh, è solo la mia opinione, so che ce ne sono tante e diverse in giro e le rispetto tutte! Lei personalmente non mi stava simpatica nemmeno prima, e ora che l’invidio pure potete immaginare xD

Eh okay, so che prima avrei dovuto continuare l’altra ff... ma questa s’è scritta davvero da sola! Comunque non penso che avrà più di tre capitoli! Cercherò di aggiornare il prima possibile, ma tra scuola e allenamenti la vedo dura..
 
Spero abbiate voglia di leggerla, è un po’ lunghetta!
Notte a tutte :)
 
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono e non scrivo a scopo di lucro. Amen.

 
 
I am waiting patiently.

 
-Allora.. berretto ce l’ho, sciarpa sì..mmh però forse è meglio prenderne due, che non si sa mai..bene, poi il cappotto c’è, l’ombrellino pure, maglioni.. dove diavolo è finito il maglione rosso che mi ha regalato mamma per Natale?? Oh insomma, sono sicuro di averlo messo qui da qualche parte.. Non può essere sparito.. Kaaaaaaaaate tesoooro, hai per caso visto il mio maglione rosso da qualche parte?-

-Dici quell’orrendo coso di lana che sembra un sacco della spazzatura, caro? Sì in eff... Oh mio dio!! Ma che è successo qui, sembra una giungla! La domestica aveva pulito gli armadi giusto stamattina... Ma che..?! MATTHEW JAMES BELLAMY, PER TUTTI I DIAMANTI DEL MIO NUOVO ANELLO, TI DEGNERESTI DI SPIEGARMI PERCHE’ PER RAGGIUNGERE LA CAMERA SI DEVE SUPERARE UN PERCORSO AD OSATCOLI?!!-

Allo stridore delle acute grida della bionda attrice Kate Hudson finalmente qualcosa si svegliò nella camera matrimoniale dell’appartamento londinese, e una sagoma prese ad alzarsi dalla montagna di vestiti sparsi sul pavimento, assumendo pian piano le sembianze della ben nota rockstar Matthew Bellamy.
Il quale, dopo aver poco elegantemente sputacchiato un calzino verde, riprese anche la facoltà della parola.

-Scusami cara, qui sotto non si sentiva niente. Comunque, dicevi..?-
-Dicevi..? DICEVI???? Io quasi rischio di rompermi l’osso del collo inciampando in un paio di mutande rosa-fluo GLITTERATE e tu mi dici “dicevi”?!-
L’attrice sembrava parecchio alterata e Matt ritenne più opportuno accompagnarla lontano da qualsiasi oggetto contundente che avrebbe potuto causargli una permanenza più o meno lunga all’ospedale e perciò le si avvicinò dolcemente, con gesti lenti e calmi.
Ci si deve muovere piano e senza fare mosse brusche, lo dicono sempre nei documentari alla TV.. Ecco, ci sono quasi...piano...”

-Matt, Cristo Iddio, smettila di fare il cretino e dammi una qualche spiegazione che non comporti un complotto dei tuoi capi d’abbigliamento che volevano strangolarti per guadagnare la libertà e distruggere Harrods in modo da non essere sostituiti da nuovi abiti!- esplose- E soprattutto dimmi che cavolo ci fai con quel trolley aperto sopra il letto, immediatamente. -
Matt la guardò a bocca aperta, allibito.
Ora aveva la conferma: quella donna era VERAMENTE un alieno in grado di leggergli nel pensiero. Finalmente la sua missione era giunta al termine: dopo un anno di osservazione e interazione con l’oggetto sospettato avrebbe finalmente potuto comunicare alla comunità scientifica internazionale dell’esistenza di forme di vita aliene, avrebbe tenuto conferenze e poi...

Kate cominciò a tamburellare con le dita perfettamente curate sul comodino in legno, alzando un sopraciglio.
Matt deglutì -Ehm...sì, dunque...ecco...- Doveva cercare di prendere tempo: ora che l’alieno aveva sondato la sua mente l’aveva messo in trappola e gli serviva una nuova motivazione da inventarsi.
“Din don! La Signora Ispirazione è attesa alle casse, grazie. Rifletti in fretta Matt, se vuoi salva la pelle!”
-Allora..praticamente è successo che ieri..o forse era l’altro ieri?Mmmh, non mi ricordo più, aspetta che ci devo pensare... Tesoro caro, non sarebbe meglio che tu ti sedessi qui, su questo morbido letto circondato da cuscini leggeri e soffici come piume? Sai, il bambino...- Lo sguardo severo di Kate fu abbastanza eloquente.

-Va beh immagino che non abbia importanza!- si affrettò a continuare Bells- Quindi, dicevo, ieri...o l’altro ieri, tanto è uguale... sì, allora... Ma sei sempre sicura di non voler sederti per riposare? ...Okay okay stai benissimo in piedi, sì in effetti è la posizione migliore per favorire la circolazione del sangue... Okay, veniamo al dunque. Praticamente sono stato contattato dal presidente degli Stati Uniti d’America e dalla Regina Elisabetta II che mi hanno ingaggiato per...-
A quel punto toccava a Kate restare a bocca aperta. –Non posso crederci! Tu VERAMENTE avevi pensato alla storia della rivolta dei vestiti??!!-
Il sorriso colpevole di Matt fu una risposta sufficientemente chiara, ma visto che l’attrice era in una delle sue giornate migliori decise comunque di dare un ultima possibilità al povero chitarrista.

-Allora, adesso ascoltami bene perché le cose sono due. O mi spieghi che cosa sta succedendo e soprattutto dove diavolo stai andando nel giro di cinque secondi, o ti conviene cominciare a correre, e spero per te che tu abbia già corso qualche 110 a ostacoli. Ora comincio a contare.Cinque, quattro...-
- Kate caruccia, insisto perché tu ti sieda.. credo che tutto questo stress e quest’ agitazione non facciano per niente bene al bambino e sai, non vorrei che...- Matt tentò inutilmente di temporeggiare.
-Uno e mezzo, uno, zero. Spiega ora o preparati a morire, chitarrista dei miei stivali.- sibilò l’attrice, che in quel momento al suddetto chitarrista dei suoi stivali appariva più come Medusa, con tanto di occhi dardeggianti e capelli che le svolazzavano minacciosi attorno al viso.

-Okay, okay va bene!- Matt si arrese e cominciò a parlare, nascondendosi dietro a un cuscino per precauzione- Te lo dirò, con caaalma! Sto preparando le valigie perché vado in Siberia con Dom, ma solo per qualche giorno! Pochisssssimi giorni, giuro!! E’ per una faccenda della band, importantissima!- Bellamy si fece coraggio e osò sbirciare al di là del suo scudo protettivo, ma la visione non fu molto rassicurante.

-No scusa, forse non ho capito bene. Quindi tu- ricapitolò Kate, puntando contro al fidanzato una tanto affilata quanto curata unghia laccata di rosso- pianteresti qui me e tuo figlio che, non so se ti ricordi, sta per nascere, per andartene a zonzo col tuo amichetto Dominic?-
-Beh, non propriamente- Matt abbandonò il cucino e cominciò a spazientirsi. Okay la gravidanza e tutto il resto, ma cominciava ad essere veramente stufo dell’atteggiamento arrogante e dell’invadenza della sua compagna.

-Primo: non “pianto qui” te e mio figlio che, non so se ti ricordi, nascerà tra un mese e mezzo. Sono sempre stato presente in questi mesi, non puoi di certo lamentarti! E tra tua madre e i tuoi domestici vari- sputò Bells che letteralmente odiava avere costantemente gente estranea per casa- credo che per qualche giorno potresti anche sopravvivere senza di me.
Secondo: non vado “a zonzo col mio amichetto Dominic”. Ti ho detto che vado in Siberia, che non si sembra proprio il luogo più adatto per spassarsela in vacanza, e che devo sbrigare faccende della band. E sì, mi accompagnerà Dom ma solo perché Chris è impegnato con la sua famiglia e Tom è in America per occuparsi della pubblicità e delle nuove date.
E poi, terzo punto, avevamo stabilito che nessuno dei due avrebbe dovuto intromettersi nel lavoro dell’altro, perciò vedi di smetterla con queste scenate.
Ah, e non mi dire che sei preoccupata per il parto, perché se anche il piccolo dovesse nascere con così tanto anticipo, cosa alquanto improbabile, impiegherei solo qualche ora ad andare all’aeroporto e se necessario a prenotare un jet privato per arrivare qui. Sicuramente non ci mancano i soldi per farlo.

-E a proposito di soldi, visto che alla fine sono quelli che ti interessano, se non mi lasci andare a inseguire l’ispirazione la vedo molto dura la composizione del nuovo album. Quindi, con o senza il tuo permesso, io parto oggi e tanti saluti. - Matt prese un bel respiro profondo, guardando duramente la compagna che si era azzittita di colpo.
Sapeva di aver ragione, esattamente come sapeva che Kate aveva bisogno di una bella regolata visto che pretendeva attenzioni, nuovi regali e uscite ogni giorno. E soldi, quella donna era eccessivamente ossessionata dai soldi.
Non era il suo burattino, e non avrebbe cresciuto suo figlio viziandolo spropositatamente come invece avrebbe voluto la madre.
Che lei lo volesse o no il suo lavoro era la priorità, almeno finché non fosse nato il bambino. E poi era così stressato da quella donna e da quella vita, aveva davvero bisogno di staccare la spina per qualche giorno.

-Ah, e comunque risparmiati pure la solita scenata della “povera Kate piccola che piange perché il suo fidanzatino non la ama abbastanza” perché lo so benissimo che sei una grande attrice, Kate.
Ti dico solo questo: non lascerò che il nostro bambino cresca senza padre, ma ti conviene cambiare atteggiamento perché mi stai davvero stancando.
Non guardarmi così, non sto dicendo che è finita! Non pensare stupidaggini. Non butterò all’aria tutto per questi stupidi capricci, però penso che entrambi dovremmo stare un po’ lontani per riflettere sui nostri sbagli. Sfrutta bene questo tempo, Kate.- Matt mantenne lo sguardo duro, ma addolcì un po’ i toni. In fondo sì, sapeva che Kate stava mentendo, ma non si poteva certo dire che lui fosse Mister sincerità.

Lei non l’amava veramente, quello l’avrebbe sempre saputo, ma in fondo nemmeno lui. La loro era convivenza: si volevano bene e si facevano comodo a vicenda. Un tacito accorto stabilito sin dall’inizio, che serviva a entrambi per allontanare i giornalisti e per cercare di dimenticare chi realmente amavano.
Non che loro non si amassero, per carità, ma il loro amore incondizionato andava a qualcun altro che in un modo o nell’altro non potevano avere.
“Già, pensò Matt, e chissà se partendo per questo viaggio non chiarirò una volta per tutte i miei sentimenti confusi..”

-Certo Matt, capisco. Se avrò bisogno ti chiamerò, tu cerca di essere raggiungibile. Spero che tu possa davvero essere qui velocemente in caso di necessità. –Kate rispose gelida: sapeva che Matt aveva ragione ma non voleva ammetterlo. Tipico carattere orgoglioso.
- Non ti preoccupare cara, è una promessa. Ora, se non ti dispiace, dovresti dirmi dov’è il mio maglione rosso. Avrei un aereo da prendere in- e consultò l’orologio- tre ore, e devo ancora finire di preparare i bagagli.-

A quel punto toccò invece a Kate assumere un’espressione colpevole. –In verità ecco..io...il tuo maglione, ecco, l’ho buttato il mese scorso.- ammise a testa bassa.
Matt strabuzzò gli occhi, cercando di mantenere il controllo. Se c’era una cosa che odiava nel profondo era quando lei si metteva a rovistare tra le sue cose e decideva per lui cosa fosse bello o brutto, in o out. Ci teneva alla privacy, e visto che rispettava la sua pretendeva che anche lei lo facesse. Ma probabilmente chiedeva troppo.
-E sentiamo, Chi diavolo ti avrebbe detto di buttarlo?!- le urlò contro, serrando le nocche. Doveva sfogare la rabbia e la frustrazione represse.
- Nessuno, ma era semplicemente orrendo! Non ti avrei mai permesso di essere fotografato con quell’obbrobrio addosso!-
-Certo, ma si da il caso che quell’obbrobrio l’avesse fatto mia madre a mano, apposta per me, e che a me piacesse!-

- Oh insomma, come ti può piacere un simile affronto alla moda?! Senti, ti comprerò un altro maglione rosso la prossima volta che vado al centro commerciale.-
-Io NON voglio un altro maglione rosso, io voglio quel maglione rosso, perché l’ha fatto mia madre per me! Non ti permettere mai più di buttare i miei vestiti senza il mio consenso, hai capito??-

-Ma per favore, senza di me andresti in giro peggio di un barbone! Sono io che ti compro i capi migliori, e poi alcune di queste cianfrusaglie- disse l’attrice, indicando i boxer rosa glitterati abbandonati sul pavimento- non le indossi mai nemmeno tu. Non mi sembra il caso di fare tutte queste storie per uno stupido maglione.
E comunque- continuò, riappropriandosi della solita aria arrogante- non hai un aereo che ti aspetta? Forza, corri dal tuo caro Dominic. Qui mi serve spazio, tra poco arriveranno Jennifer e Angelina per bere il tè.- con queste parole girò i sui tacchi e fece per andarsene. –Ah, e vedi di riordinare tutto, che non voglio far figure. Buon Viaggio.-

Finalmente sparì dalla sua vista e Matthew finì di preparare il suo bagaglio in cinque minuti, poi lasciò velocemente la casa e salì sul taxi che già lo aspettava sul marciapiede.
Caricato il trolley si affrettò a comporre un ben noto numero sul suo prezioso iPhone.
Ops! Si era dimenticato di riordinare i vestiti nella stanza.. oh beh, poco male. Così Kate avrebbe avuto qualcosa di cui lamentarsi con Jennifer ed Angelina.
 

 
Take me down to the paradise city, where the grass is green and the girls are pretty..
Una mano emerse dal mucchio di lenzuola, andando a spegnere il loquace telefono che aveva interrotto il dolce riposo di Dominic.
“Paradise city sto cavolo, chi è che rompe a quest’ora del mattino?! Arrgh... Axl, stai zitto! Decisamente devo ricordarmi di non mettere più i Guns come suoneria del telefono!” Riuscì a pensare il batterista.

- Dom, sono io. No, non sono le quattro di mattina ma sono le tre del pomeriggio, quindi vedi sbrandare te e qualsiasi puttanella ci sia nel tuo letto al momento perchè tra venti minuti sono da te e mi aspetto di vederti pronto fuori dal portone con valigie alla mano.-
-Chi, cosa??? Matt?? Valigie?? Eh?! C’è qualche tour di cui mi sono dimenticato??- Dom, ormai completamente sveglio, cominciava già ad andare nel panico.
- Ahahah ma no idiota, tranquillo!- Matt rise e Dominic stesso non potè fare a meno di sorridere al suono di quella risata contagiosa.

-E allora che c’è?? Hai litigato ancora con la strega??- Il batterista si era alzato e aveva già provveduto a mettere alla porta la bella mora che gli aveva fatto compagnia quella notte e beh.. anche quella mattina.
-Anche, ma non è questo il punto. Io e te partiamo per qualche giorno, Dom.-
-Ah sì?? E dove andiamo?- quell’ “io e te” non suonava poi troppo male e il biondo si immaginava già disteso sulle spiagge caraibiche in compagnia del suo amico Matt e di qualche altra bella ragazza..proprio come ai vecchi tempi.

-No Dom, frena. Niente Caraibi, e nemmeno il Giappone!- entrambi i musicisti sorrisero pensando ai ricordi dei vecchi tour passati. – questa volta andiamo in Siberia, amico mio!-
Dom si fermò con un piede nella doccia.
-InSiberia? Hai veramente detto Siberia?!-
-Sì Dom, ho detto Siberia! Ma ti sei svegliato o cosa?-
-Sì, cioè...no... boh! E cosa ci andiamo a fare in Siberia, esattamente?-
Dom sentì Matt ridacchiare all’altro capo del telefono.
-Beh, di sicuro non andiamo a sbrigare faccende che riguardano la band!-
 

Open the  skies over me,
I am waiting patiently,
I’ll wait for a sign.

As conspiracies unwind
Will you slam shut, or free your mind,
or stay hypnotized?


***

Ecco qui, non è il massimo ma spero di aggiornare presto! E nel prossimo capitolo capirete in che guaio si stanno cacciando quei due... vi posso dire che non è niente di quello che vi state immaginando adesso, eheh xD
Se vi è piaciuta e non vi ha annoiato lasciatemi almeno un piccolo commentino.. basta anche una riga, veramente, tanto per sapere la vostra opinione! E anche se vi ha fatto schifo le critiche sono ben accette, aiutano sempre a migliorare! :)

P.S. Per adesso ho lasciato “generale” e non ho inserito alcun avvertimento per non farvi troppo intuire di cosa si tratta, inserirò quello che serve dal prossimo capitolo.

Un bacio!
G.
  
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