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Autore: Silvia Galassi    26/05/2011    5 recensioni
l'anima è piena di stelle cadenti.
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'black and white...?'
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Fun
Scherzando, si può dire di tutto, anche la verità.
Sigmund Freud

 

 
È straordinario come nessuno se ne accorga.
Sarà che a me sembrano evidenti perché ormai lo conosco bene.
E conosco tutti i piccoli difetti rimasti perenni da quella caduta.
Li ho scoperti pian piano,ma il fatto che nessuno oltre a me lo sappia mi fa sospettare sempre più che sia stato lui a volermeli mostrare…


-dance -

Una delle cose che ci accomuna è l’odio per le faste dell’istituto.
Primo perché sono feste in cui è obbligatorio vestirsi in modo ridicolo
Secondo perché c’è sempre un caos inimmaginabile.
Il più della festa la passiamo sul terrazzo a bere drink e a commentare i ridicoli costumi dei nostri compagni.
Fu in una di quelle serate,precisamente quella in stile 800 (che non sarebbe neanche così male se non fosse stato per la maschera sproporzionata e la gonna scomoda e ingombrante),che mi accorsi che non piegava l’indice della mano sinistra.
Precisamente me ne accorsi quando mi strinse e mi invitò a ballare…dettagli.


-rain-

La seconda volta fu dopo il rientro da un ballo di febbraio.
Il perché ci dovessimo vestire da cuccioli di leopardo rimarrà per sempre un mistero.
Per di più pioveva a dirotto e quando arrivammo al dormitorio eravamo zuppi d’acqua.
E mentre gli asciugavo i capelli con il phon la vidi,o meglio sentii.
Una cicatrice lunga e bianca che partiva dal collo e andava via via inspessendosi e creando un solco largo,attraversava tre quarti della testa e si fermava qualche centimetro prima di toccare l’orecchio.
Il tutto coperto a regola d’arte dai suoi morbidissimi capelli castani.
Vladimir sorrise.
-non mi fai male-
Lo guardai allibita,ma come cavolo faceva a sapere quello che stavo guardando?


-sun-

Della terza ricordo che era un giorno bollente.
Non ricordo precisamente il perché ma eravamo rimasti in palestra all’orario pomeridiano per qualche faccenda da sbrigare.
Mi sembra riguardasse qualcosa di inglese…comunque faceva un caldo insopportabile.
L’unica cosa che mi rallegrava un po’ era la vista celestiale di Vladimir a petto nudo.
Non mi accorsi della cicatrice che della spalla gli attraversava l’intera scapola ramificandosi fino a che non mi prese in braccio di peso e mi buttò letteralmente addosso a un materassino.
-in palestra non si studia!-
-saremo rinchiusi qui dentro per le prossime tre ore,proponi tu allora!-
Sorrise e mi baciò.
Sì,avete capito bene. Mi baciò.
Tralasciamo la mia faccia da ebete totale per favore…
Non mi diede neanche il tempo di ribattere che mi spinse poco gentilmente all’indietro.
-ehi!-
-prova a prendermi!-
 
Quelle tre ore non furono poi così noiose…
 
Eccomi qui! Allora…non so che dire,si è scritto da solo giuro!! Comunque penso sia venuto abbastanza benino.
Spero che non sembri un’emerita schifezza! Baci silvia.
Ps.dedicato a JULIANI_KO PEPSI9,RAVEN CULLEN,FRA ANGEL e chiunque voglia unirsi all’allegra combriccola.
Ciao!! 

  
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