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Autore: Beads and Flowers    26/05/2011    1 recensioni
E' una poesiola che ho ripescato tra quelle che scrivevo a tredici anni:
allora vedevo il Sole come un attore che recita sempre le solite scene, e la Luna come una cantante modesta ed ammaliante. Spero vi piaccia!
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Palcoscenico Astrale.


Guardo il Sole, che alla sera scende lento.
Focoso, nella sua semplice parte fondamentale.
Ma di un rosso cupo è tinto il Cielo, un sereno troppo fitto.
Il silenzio, tra le nubi, di un pubblico annoiato.
L’ usanza è spenta.

Un abito scuro, trafitto da un ago inclemente .
Punti bianchi, numerosi, compaiono a rammendare il Cielo.
Frivola donna ridente, mora e pallida, un viso paffuto e pieno.
La Luna indossa il mantello ed inizia il canto sommesso...
Che ammaliante e gelido sussurro...

 
 
 
 
Angolo dell’ Autrice:
Che dire, da ragazzina avevo qualche problema. Ma preferivo di gran lunga la Luna al Sole, quest’ ultimo a quanto pare era troppo invadente. Sostengo quest’ idea ancora oggi, la Luna mi sembra tremila volte più bella. :) Va be’,  spero di aggiungerne presto qualcun' altra, ma vedremo in seguito. A' tout à l' heure!
Beads & Flowers.
   
 
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