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Autore: imjonah    27/05/2011    5 recensioni
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E' mai possibile che uno sconosciuto riesca a leggere e controllare le nostre emozioni, i nostri pensieri più profondi? Scandagliare il nostro io e rapire completamente la nostra anima?
Questa è la storia di Alex e Nigel. La storia di un attrazione durata l'attimo di una notte.
Due ragazzi, due sconosciuti, un unico destino.
Genere: Dark, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: I personaggi di questa storia non mi appartengono. Tutto ciò che leggerete è esclusivamente frutto della mia fantasia (leggesi anche: "mente malata" ^^) e non scrivo a scopo di lucro.
La storia inoltre nasce e trae libera ispirazione da un film che potrei definire di 'nicchia' che qui in italia potete trovare sotto il titolo "Symbiosis - Uniti per la morte" ("Like Minds" - nella versione originale).
Buona lettura!


* Together Forever *


 "Have you ever had that feeling that there
was someone inside your head, listening
to your thoughts? I read this article on
Twinny, about how two people can
 communicate across countries through
the mind. Now just imagine if that
 were true. Your darkest secrets, floating
out there like radio waves.
Just waiting to be picked up on.
There was something about this guy."
- Alex Forbes -






Più i giorni passavano, più sentivo il suo sguardo indagare su di me. Attento, assorto.

C'era qualcosa di veramente strano in lui.
Era diverso si, ma non capivo quanta ostilità, curiosità, freddezza ci fosse realmente in quegli occhi.
Erano gelidi, incapaci di lasciar trasparire alcuna emozione. Inquietanti.
Persino la sua bellezza, eterea, sembrava renderlo inumano. Quasi appartenesse ad un'altra specie.
Cos'era?
*Cosa sei Nigel?*



~~~~~~~~




Dividevamo quella che un tempo fu la mia stanza, da più di dieci giorni ormai.
Io relegato nel mio angolo intento ad ignorarlo per quanto mi fosse ancora possibile, lui nel suo, immerso nelle sue interminabili letture.
Sembrava quasi non esistesse. Come se la sua presenza in quella stanza fosse inconsistente, pressocchè impalpabile.
Non una parola o saluto più del dovuto tra noi.
E le giornate, persino quelle, passavano così, le une uguali alle altre.



~~~~~~~~



Una notte, poco dopo spente le luci, tornai ad avvertire quella strana sensazione.
Mi sentii ancora una volta osservato, scrutato da quegli occhi spenti.
Sentivo il suo sguardo freddo, inanime, lacerare le lenzuola e posarsi sulla mia pelle.
In uno scatto fui in piedi e accesi la luce.
Dormiva.
Disteso in quel letto anonimo e coperto da un manto nero corvino, lui dormiva.



~~~~~~~~



Un nuovo giorno busso così alle nostre porte, e anche quella mattina né lo vidi né lo sentii lasciare la stanza.
Il letto rifatto, e tutte le sue cose in perfetto ordine lì dove le aveva lasciate.
Mi alzai, e trascinandomi dietro l'intero pesante piumone mi diressi verso la sua scrivania.
La osservai attento, quasi incantato dalla maniacale disposizione con cui aveva ordinato tutti i suoi libri, i suoi quaderni.
Ne afferrai uno e lo sfogliai.
La sua calligrafia minuta ed elegante scorreva sotto i miei occhi assenti, quasi completamente rapiti.
Mi ci volle qualche istante prima di avvertire qualcosa di morbido sotto la mia mano poggiata sullo schienale della sedia.
La sua vestaglia.
Era di un rosso rubino particolarmente simile al colore del sangue.
La tirai su, e con un gesto quasi inconscio l'avvicinai al mio viso.
Per la prima volta ebbi la sensazione di star creando finalmente un contatto.
Il suo odore sulle mie mani. Il suo profumo ad inebriarmi i sensi.
Mi sentii come cullato in un limbo di assoluto piacere.
Ma ad un tratto una voce cupa e suadente mi fu alle spalle.
Trasalii.
"Cercavi qualcosa?" chiese.
Avvertivo il suo respiro sul mio collo, le sue labbra sfiorare la mia pelle.
*Oh Nigel*
Come avesse fatto ad entrare nella stanza senza che io me ne accorgessi, me lo domando ancora.



~~~~~~~~



Quella stessa mattina mi fu difficile, se non assolutamente impossibile cercare di non pensarlo.
Il mio ricordo tornava continuamente a noi. A me con la sua vestaglia ancora tra le dita, e a lui che in assoluto silenzio scivolò via dalla stanza in un attimo.
Adesso non mi domandavo più il perchè del suo strano comportamento, volevo anzi spiegazioni sul perché del mio. Cosa mi aveva portato a compiere quel gesto? Perché all'improvviso mi sentivo così inspiegabilmente attratto da lui?
Cosa mi succedeva?
*Cosa mi stai facendo Nigel?*
Decisi che avremmo dovuto parlarne. La sera stessa.



~~~~~~~~



Ore undici.
La campanella del coprifuoco aveva appena smesso di suonare, ma di lui nella nostra stanza nemmeno l'ombra.
Optai per una doccia veloce nella speranza di ingannare il tempo e vederlo finalmente rientrare.
Ridicolo! Adesso cominciavo persino a preoccuparmi per lui.
Finii la doccia, mi sistemai l'asciugamano attorno alla vita, e ancora bagnato tornai in stanza.
Chiusi la porta alle mie spalle, e quasi nello stesso istante lanciai un ultimo sguardo al suo letto. Vuoto.
Raggiunsi così la finestra e chiusi anche quella, poi mi voltai.
Il cuore mi sembrò disintegrarmisi nel petto.
"Fanculo Nigel!" esclamai.
Lui era lì, in piedi accanto al suo letto, e ancora una volta non una parola.
"Ascolta dobbiamo parlare." mi affrettai a dire, senza prestare la dovuta attenzione alla parole che mi erano appena uscite di bocca.
Nessuna reazione.
"Ascolta, volevo chiederti scusa per oggi…" continuai.
"Non so cosa m'abbia preso. Ti giuro non volevo!" dissi mentre iniziai ad avanzare verso di lui senza alcun controllo.
"Non volevo ficcare il naso tra le tue cose. Mi spiace."
Ero a poco più di un palmo di mano distante dal suo viso ormai.
"E' solo che…"
Cercavo un appiglio. Continuavo a sforzarmi di trovare le parole, ma vidi solo due mani allungarsi verso di me e l'asciugamano scivolare a terra in un istante.
Il terrore negli occhi. La ragione offuscata.
Tutto accadde in un attimo.
Mi lasciai andare.
Nudo su quel pavimento mi abbandonai a lui. Ad uno sconosciuto di cui sapevo solo il nome.



~~~~~~~~



Di quella sera, dopo che Nigel scomparve misteriosamente nel nulla, mi resta solo un ricordo.
Una piccola cicatrice al di sotto del polso destro.
Un incisione rudimentale di due piccoli cerchi intrecciati tra loro*, ed un biglietto.
Un biglietto che all'indomani trovai poggiato accanto al mio viso sul cuscino.
La sua calligrafia, una piccola N in basso a destra, e un'unica frase che ci avrebbe legati in eterno.

"WE'RE ONE NOW."






* i cerchi intrecciati tra loro vogliono rappresentare il simbolo dell'infinito.

Questa è in assoluto una delle pochissime fan fiction che abbia mai scritto, e risale ormai ad un bel po' di tempo fa. Dunque nulla, spero ad ogni modo che sia stata di vostro gradimento, e che qualora vogliate lasciare qualche commento/critica a riguardo, siete tutti più che benvenuti!!! ^^



Nigel & Alex
  
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