Serie TV > Skins
Ricorda la storia  |      
Autore: Mattotoro    27/05/2011    3 recensioni
"Una patina di tristezza e commiserazione gli velò gli occhi, ma non smise di sorridere, anzi, silenziosamente si avvicinò un po’ di più al suo amico, sempre osservandone i lineamenti del volto –così delicati, dolci. Doveva ammettere che Sid non era affatto un brutto ragazzo, il problema era che non sapeva valorizzarsi.
Il suo viso era pieno, grazioso, il naso regolare e le labbra chiare; osservare e soffermarsi su questi suoi tratti somatici era decisamente più facile quando lo si aveva quasi completamente nudo nel proprio letto.
Tony ebbe un sussulto quando vide Sid avvicinarsi a lui lentamente, ancora immerso nel sonno, così da posargli la testa nell’incavo del collo e le mani sul petto –ovviamente non poté fare altro che cingergli le palle e stringerlo a sé, mosso da un riflesso condizionato."
Ebbene ecco la prima slash Tony/Sid su questo sito ^^ Spero vi piaccia e che recensirete in tanti ^^
Uno speciale ringraziamento va a Crave, che ha betato la mia storia (la più linga che abbia mai scritto) e ha mantenuto i personaggi molto IC, sei un genio ^^ ^^ Grazie, mogliaH. Senza di te non sarebbe stato possibile ^^ Ricorda che ti amo *-*
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Anthony Stonem, Sidney Jenkins
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Buddy Holly.

 


 

*- A different morning. -*








Era una domenica mattina d’inizio estate; i raggi del primo caldo sole andavano a posarsi sugli occhi ancora chiusi di Tony e Sid, i quali erano ancora stesi nel letto matrimoniale nella stanza dello Stonem.
Il primo a svegliarsi fu Tony, che si alzò stropicciandosi gli occhi azzurri per poi dirigersi alla finestra così da chiuderne velocemente le tapparelle, e tornare a letto con la speranza di riprendere sonno. Gli ci volle discretamente poco tempo perché realizzasse che quel bastardo di sole ormai lo aveva totalmente svegliato e Morfeo certamente non sarebbe passato una seconda volta per lui. 
Stizzito, si girò di lato e osservò Sid dormire, e intenerito da quella visione un lieve sorriso gli increspò le labbra. Ora che ci pensava, erano passati diversi anni dal loro primo incontro, e nonostante questo Tony aveva nitido in mente ogni singolo attimo che avevano trascorso insieme.
Ricordava due piccoli bimbi dagli occhi diversamente colorati: uno li aveva chiari come il ghiaccio, particolari e limpidi, mentre l’altro di un anonimo nocciola acceso che si poteva trovare nel volto di qualsiasi persona che poteva sbucare da un qualsiasi e potenziale angolo.
Ricordava il calore che percepì la prima volta che strinse la mano di Sid, capendo che quello che aveva accanto non era un ragazzino qualsiasi –pensiero oltretutto ripetuto dal suo amico. Allargò il suo sorriso, quasi inconsciamente, e si accucciò meglio tra le coperte così da godersi meglio la vista del ragazzo che gli giaceva accanto.

Ricordava anche due ingenui tredicenni che fumavano la loro prima canna insieme, ridendo come idioti presi dall’estasi del nuovo e trasgressivo; sentiva ancora l’odore di pioggia e vento che si portava appresso una certa nottata tempestosa, passata al sicuro nel letto di Sid, abbracciandolo e carezzandogli i capelli, mentre lui piangeva per la consapevolezza di essere un enorme fallimento, per la sua miserabilità, perché non era bravo come Tony, semplicemente perché non era Tony.

Una patina di tristezza e commiserazione gli velò gli occhi, ma non smise di sorridere, anzi, silenziosamente si avvicinò un po’ di più al suo amico, sempre osservandone i lineamenti del volto –così delicati, dolci. Doveva ammettere che Sid non era affatto un brutto ragazzo, il problema era che non sapeva valorizzarsi.

Il suo viso era pieno, grazioso, il naso regolare e le labbra chiare; osservare e soffermarsi su questi suoi tratti somatici era decisamente più facile quando lo si aveva quasi completamente nudo nel proprio letto. 

Tony ebbe un sussulto quando vide Sid avvicinarsi a lui lentamente, ancora immerso nel sonno, così da posargli la testa nell’incavo del collo e le mani sul petto –ovviamente non poté fare altro che cingergli le palle e stringerlo a sé, mosso da un riflesso incondizionato.

Infondo gli era sempre piaciuto abbracciare il suo amico, sentire i loro corpi caldi a contatto, lo faceva sentire speciale. Sid non era un tipo da particolarmente affettuoso, o perlomeno non come Effy o Michelle; i suoi abbracci erano riservati solo a lui. Quando erano più piccoli ovviamente le loro strette erano meno sporadiche di come invece, col passare degli anni, erano arrivate a divenire.

Detestava davvero quel fatto, detestava che i loro momenti fossero ormai così rari, e avrebbe voluto con tutto il cuore cambiare quella situazione.

Fanculo gli altri, fanculo il poter essere fraintesi. Nulla gli avrebbe potuto impedire di abbracciare Sid quando gli andava.
Quasi come se l’altro ragazzo avesse intercettato i suoi pensieri, improvvisamente si mosse, spostandosi fino a posare il suo orecchio nel petto –precisamente dove batteva il cuore- di Tony, facendo scivolare lentamente le mani sulla pancia piatta di quest’ultimo.

Un paio di occhi glaciali si misero a fissarlo, senza l’accompagnamento di alcuna parola o rumore che non fosse un basso e sommesso mugolio, finché il loro proprietario –mosso da uno strano sentimento- non alzò una mano per carezzargli i capelli per poi sfiorargli la sua nuca e la schiena, percorrendo la spina dorsale col la punta dell’indice, come se si fosse trattato di una matita che disegnava linee su una liscia tela bianca. Arrivato all’elastico dei boxer si fermava, quasi con rammarico, per poi risalire e continuare a disegnare su quella pelle chiara. Continuò così per un po’, tanto che Tony non poté che ricordare “Buddy Holly” degli Weezer. Non che c’entrasse molto col contesto, ma in qualche modo gli venne in mente senza più andarsene.

Le note, le parole, ad un certo punto si fecero talmente forti che si ritrovò a doverle cantare, nonostante la sua voce fosse ancora un po’ roca – la cosa comunque non aveva grande importanza, dato che Tony rimaneva un bravissimo cantante, e ciò era sicuramente noto ad Abigail Stock.
Fece appena in tempo ad intonarne qualche strofa, pensando alla bellezza di ogni singola parola, che la sua voce, ormai divenuta discretamente alta, svegliò Sid.

Ovviamente il ragazzo, rimasto per una manciata di secondi attonito dall’ambiente in cui si ritrovava e da quelle mani che delicate gli sfioravano la pelle, cominciò ad arrossire e borbottare frasi che teoricamente gli avrebbero dato un valido motivo per alzarsi ed andarsene in fretta –cosa che Tony non gli permise assolutamente, fermandolo per un polso.
«Resta con me.» Supplicò il giovane con gli occhi celesti, con un tono che però non sapeva di implorazione, ma bensì di ordine. Sid rimase immobile col polso ancora stretto dalle dita del suo amico. Non fiatò, né rispose o replicò; si lasciò semplicemente trascinare di nuovo sul materasso da quella mano forte e decisa che lo stava bloccando.
«Ne è passato di tempo dall’ultima volta, Tone.» Esordì, spezzando il silenzio che si era creato tra loro, Sid.

«Ultima volta di che cosa?» Chiese l’altro, visibilmente crucciato, mentre stringeva a sé il suo amico.
«Di questo.» Sid cercò di fare una lieve resistenza all’abbraccio dell’altro ragazzo, senza riuscire a fare nulla se non assicurarsi una stretta maggiormente forte da parte di quest’ultimo.
«Intendi dire che non ci facciamo le coccole da parecchio?» Gli domandò il giovane moro, quasi strafottente, mentre lo fissava in volto così da godersi lo spettacolo di vederlo arrossire e mettere il broncio, magari uscirsene con una frase un po’ stizzita e imbarazzata.
«Detta in questo modo sembra così gay!» Le aspettative di Tony furono deluse da una cristallina risata, così «Fanculo…» ridacchiò, finemente, in fondo felice che l’altro l’avesse presa sul ridere.

«Ma, Woo-hoo, and you know I'm yours» Sbottò, senza contegno, mentre l’altro lo fissava e cominciava a sogghignare.

«Woo-hoo, and I know you're mine. Woo-hoo, and that's for all of time» continuò, esplodendo poi in una fragorosa risata. In quel preciso istante, Tony si sentiva estremamente felice e soddisfatto. Sid tentò di calmarsi, schiarendo poi la sua stessa voce.

«Ti sembro Michelle, io?» Chiese, poi, guardando il suo amico dritto negli occhi, nonostante quello non fosse un suo gesto abitudinale data la sua natura schiva e timorosa.

Se avesse ricevuto un’ironica risposta positiva non gli ci sarebbe voluto molto per mettersi in ginocchio sul materasso, tirarsi giù i boxer e far vedere quanto Tony si sbagliasse. E, no, fargli notare che il suo petto era piatto sarebbe stato insufficiente e anche troppo facile da compiere come gesto.

«Per nulla. Lei è il mio stupido cagnolino fedele, tu» ridacchiò mentalmente pensando che effettivamente anche Sid lo idolatrava «il mio migliore amico; una persona che mi è sempre stata attorno senza indugio.» sorrise, ricambiando lo sguardo dell’altro giovane.

«Spiegami dov’è la differenza.» Gli rispose con un tono lievemente biasimante, Sid, mentre lo sguardo dello Stonem cominciava ad assumere una strana intensità.

«Che il mio migliore amico non me lo scoperei mai.» Nel dire così, Tony avvicinò il proprio volto a quello dell’altro ragazzo, posando il naso sul suo incavo del collo per aspirarne l’odore e lasciarvi successivamente un piccolo morso.

«Mhh…» mugolò sommessamente Sid, chiudendo gli occhi. Non sapeva spiegarsi da dove tutto quel coraggio e intraprendenza stessero sbucando fuori «Ah, sì?» Continuò, cominciando ad intrecciare le proprie dita contro i capelli ribelli di Stonem.

«Ovviamente.» Tony sembrava non volerla smettere di riempire il collo del suo migliore amico di morsi.

«Allora mi spieghi che cosa stai facendo?»

«Sto cercando di avere uno di quei momenti “Sid e Tony” che tanto mi mancano.»

Sid rimase in silenzio: sentiva che in un angolo del suo cuore qualcosa stava cominciando a strisciare, supplicando a gran voce ciò che alle sue orecchie sembrava solo un tremulo mormorio.
«Mi dai un bacio?» Il tono di voce dello Stonem sembrava innocente, così Sid si avvicinò il suo volto a quello di Tony, con l’intenzione di posargli un tenero bacio sulla guancia sinistra. Repentinamente, appena le labbra di Sid furono a poca distanza dalla sua gota, Tony mosse il volto così da ricevere un soffice e caldo bacio a stampo. Ci fu qualche secondo di stallo, in cui persino i pensieri si erano bloccati, poi Sid si alzò velocemente dal letto, scosso.

Quel qualcosa cominciava a strillare, e anche molto forte; le sue parole adesso erano forti e chiare –strano che ad udirle fosse stato solo lui.

Tony lo bloccò per la seconda volta durante il corso della mattinata «Fallo di nuovo» chiese serio.
«Cosa?» Sid teneva il volto ancora girato, troppo timoroso di guardare l’amico in volto.
«Baciami di nuovo.»
«Non posso.» gli rispose Sid, lievemente frustrato.

«Perché no?» Tony non si voleva arrendere –non era nella sua natura, in fin dei conti.
«Sono il tuo migliore amico, l’hai detto tu stesso. Non sopporterei di essere usato e scaricato come qualsiasi altra persona che ti porti a letto.» Sentì le dita di Tony stringersi attorno al suo polso, mentre lui guardava il pavimento.

«Ma tu sei…» Tony deglutì, incredulo di ciò che stava per dire «speciale.» Dio, cosa era costretto a dire!

Sid si girò, lievemente rosso in volto.
«Insomma, un migliore amico è diverso da un amante… mi spiego?» Si grattò la nuca, imbarazzato, lasciando il polso del suo amico, il quale sorrise.

«Ti voglio bene anche io, Tone.» Lo abbracciò affettuosamente.  

Passò qualche secondo, in cui si tenevano stretti l’un l’altro. Potevano sentire il calore reciproco contro la pelle.
«Tony?» Sussurrò Sid, roseo sulle guancie.
«Mh?» Mugolò l’altro di risposta.
«Baciami.» Tone non se lo fece ripetere due volte.

Sorrise, mentre posava castamente le sue labbra su quelle dell’amico. E pensare che quella scena il giorno prima sarebbe stata solo un'assurdità!
Dopo qualche secondo si lasciarono con un movimento morbido e lento, guardandosi negli occhi senza proferire parola.
Si abbracciarono ancora, sentendosi più ebeti che mai.

«Sai a cosa pensavo stamattina, Sid?» aveva il mento sulla spalla dell’amico, posato teneramente.
«E come faccio io a saperlo, scusa?» Lo prese in giro l’altro. Tony rise e gli passò un braccio attorno alla vita.
«A come ci siamo conosciuti, idiota.»  Sid sorrise imbarazzato, per poi dire «Avresti mai immaginato che sarebbe finita così?», considerando quella situazione ai limiti dell'assurdo.
«In realtà no, ma in qualche modo sentivo che c’era qualcosa di diverso tra noi.» Silenzio.

Tony sorrise, abbracciano stretto Sid.

Aveva preso una decisione: addio a chiunque, al mondo intero, alle scopate. Fanculo a tutto.

Lui aveva Sid e gli bastava. Gli bastava per sentirsi pieno, sentirsi amato per chi era davvero.

 

«Ehi, coglione?»

«Mi dica, signor Finezza.»

«Grazie.»








Matt's Place
Prima di dire qualsiasi cosa, vorrei ringraziare ancora ed infinitamente la mia amata mogliaH Crave che ha betato questa sciocchezzuola *-* Ti amo, troppo *-*
Grazie a lei i personaggi sono rimasti molto IC e mi ha -in pratica- salvato la fic. Grazie.
Finalmente la prima Tony/Sid *-*
Spero vi piaccia ^^ Recensite in tanti e fatemi sapere che ne pensate ^^
Già che ci siete, andreste a farvi un giretto fra le Nonsense per leggere la mia ultima storia, ovvero  Riprenditi le tue parole
? *-*
Grazie mille a tutti ^^

[*Let's Rock*]

Matt

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Skins / Vai alla pagina dell'autore: Mattotoro