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Autore: Neal C_    28/05/2011    2 recensioni
One-Shot sul primo brano del concerto "Bullet in a Bible" dei Green Day in Inghilterra, nel 2005.
POW del cantante Billie Joe Armstrong, che, trovatosi per la prima volta in vita sua davanti ad una platea di 130.000 persone, fa appello alla musica per cancellare l'esitazione e controllare il filo dei suoi pensieri.
Una specie di catarsi, di purificazione attraverso la prorompente musica dei Green Day.
Cento volte meglio della Red Bull.
La descrizione del concerto è ispirato ad un video su Youtube, riportato sotto nel commento e, con lui, il glossario delle espressioni in inglese.
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[ATTENZIONE: Il Rating GIallo è dovuto al linguaggio, piuttosto scurrile e volgare]
Genere: Introspettivo, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Tré Cool, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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18 giugno 2005, 21:30
 National Bowl, Milton Keynes, England

Cazzo, quanta gente. Quanti saranno?  Più di centomila?
E urlano come dei dannati. Il palco è immenso,  e, riempita, quest’arena mi fa quasi impressione.
Meno male che ormai non sono più timido con il pubblico. Ecco ci siamo.
Do il via: mi riscaldo con qualche  schitarrata prima di prendere i familiari accordi di “American Idiot”.
Dopo di me attacca Mike con il suo Precision Bass. Usa ancora quello che gli ho regalato io nel ‘95.
E la Fender  ha pure creato un modello apposito, il Mike Dirnt Precision Bass.
Poi a distanza di qualche secondo tocca a Tre cool.
Ogni volta che lo sento alla batteria mi rifaccio le orecchie. Senza di lui saremmo ancora a Rodeo, col cazzo che arrivavamo a suonare davanti a mezza nazione.
Dietro di noi calano i teli neri mostrando gli stemmi dell’album,  la nostra bandiera.
Ai lati ci riprendono due enormi schermi,  intanto si accendono le luci, i fumi e non so che altra diavoleria si sono inventati. Bene così, che facciamo spettacolo.
Questa  gente è venuta per divertirsi e noi la faremo divertire.
Raggiungo saltellando il microfono avvicinandomi a centinaia di migliaia di mani che mi fanno le corna.

Don't want to be an American idiot.
Don't want a nation under the new media
And can you hear the sound of hysteria?
The subliminal mind fuck America.

Intanto sento l’eco della gente che ripete a pappagallo tutte le battute.
Mi piace stare in mezzo a loro. Fanno un gran fracasso.
 Se penso che l’ho scritta in uno studio, con la mia Blue, punzecchiando qualche corda,  quasi in silenzio se lo paragoniamo al casino che stiamo facendo.  
Il testo  mi era venuto di getto. Ero in un bar con Mike e Tre, loro davanti ad un paio di birre, io davanti una coca cola.
Già ogni tanto Adrie mi rompe i coglioni perché mi scappano parolacce davanti ai bambini e ha anche ragione. Ci manca solo che mi prendo una sbornia.
Non voglio causare guai alla mia famiglia. Adesso sono padre, diamine. Ho delle responsabilità e a quanto pare mi tocca essere un modello quindi col cazzo che posso permettermi di fare quello che voglio.
Insomma stavamo al bar, di fronte a noi una tv satellitare con la brutta faccia di un tizio che aggiornava noi americani sulla nostra ultima idiozia, la guerra in Iraq.
Mi era venuta così, guardando la faccia di quel coglione tutto impettito, in giacca, cravatta e polsini che blaterava. Dio, quanto mi fa schifo quella gente.  Chissà quante balle raccontano e le persone si bevono tutto.
Tutti sempre attaccati alla Tv a sentire questi pagliacci, a ripetere tutto quello che dicono.
Armi di distruzione di massa in Iraq. Ma quali armi! Fanculo…
Era esattamente quello che pensavo. Ci avrebbero trasformati in tanti idioti.
 Ci avrebbero fatto diventare isterici e intanto ci avrebbero detto che andava tutto bene, che avevano tutto sotto controllo, che avrebbero catturato il cattivo.
America idiota. Americani Idioti.
Insomma non c’è voluto molto. In pratica tutto il lavoro lo ha fatto quella faccia di cazzo in Tv.

… the subliminal mind fuck America…

Alzo un bel dito medio e sento gli urli che si fanno più alti, striduli. Mezza platea può vedere le vignette tatuate sul braccio. Sono fototessere di mia moglie. Ho anche tatuato il nome di Adrienne sul braccio destro assieme ai due angeli di Jesus Christ Superstar.  Un grande film, una pietra miliare del Rock.
Poi più sotto il nome di Joseph e sull’altro braccio quello di Jakob, a colori, in maiuscolo con un pallone da calcio e tante stelle  e razzi intorno e mi fermo qui.
 Loro sono la mia vita e così ho trovato il modo di portarli sempre con me.
Almeno finché non mi tagliano un braccio.

ALLRIGHT!!!

Welcome to a new kind of tension.
All across the alienation.
Everything isn't meant to be okay.
Television dreams of tomorrow.
We're not the ones who're meant to follow.
For that's enough to argue… ENGLAND!!!!

Il boato della gente riprende, saltano in alto più che mai. Salto con loro.
Come è piacevole il sudore. Cazzo, come è piacevole stare su un palco, davanti ad un mucchio di sconosciuti che, nonostante tutto, ti sorridono, ti acclamano, vogliono la tua musica.
Ecco che cosa ci unisce.
La musica che ho tirato fuori dalla mia vecchia Fernandes Stratocaster, la mia prima chitarra elettrica.  
La nostra musica, perché senza il resto del gruppo non sarei niente.

Well maybe I'm the faggot America.
I'm not a part of a redneck agenda.

Quando canto la strofa, sento solo la batteria di Tre, che  scandisce il ritmo assieme alle urla del pubblico,  alzo le mani al cielo davanti a loro e urlo il mio messaggio. Poi, fra un verso e l’altro, le mie mani scorrono repentine alla tastiera e alle corde per farle vibrare. Ormai è meccanico il movimento tante volte l’ho fatto. È una sensazione stupenda: calore, eccitazione, il ritmo che mi prende tutto. E anche per loro è così ;
lo vedo.

Now everybody do the propaganda.
And sing along in the age of paranoia
ALLRIGHT!!!

Cazzo, che ruggiti che mi escono.  Li infiammo sempre di più. Agito la testa, seguo il ritmo.
Fortuna che non ho problemi di capelli davanti agli occhi, ho risolto tutto con quattro noci di gel ogni mattina.  Poi prima di andare a letto ovviamente mi  lavo i capelli.
I primi tempi me ne scordavo e i miei cuscini si riducevano una merda.  E altrettanto una merda mi faceva Adrie. E anche stavolta aveva ragione.
Scatta il ritornello e sento la voce di Mike che si unisce alla mia. Lui canta sempre i cori di sottofondo e ruggisce I ritornelli. Quando dobbiamo andarci pesante la mia voce non basta.  
Mi ci vuole lui che ha una voce più bassa, più roca.
Eppure, all’occorrenza, sa essere due volte più acuto di me.
Me lo ricordo in “Homecoming”, terzo movimento ;  il suo  “Nobody likes you, everyone left you”sembrava una voce bianca rispetto al mio!

Welcome to a new kind of tension.
All across the alienation.
Everything isn't meant to be okay.
Television dreams of tomorrow.
We're not the ones who're meant to follow.
For that's enough to argue.
UAAAH!!!

In un attimo, do il fianco al pubblico e mi giro verso Mike. Lui fa lo stesso.
Saltiamo. Ginocchia al petto come facevamo da bambini. Mi sembra davvero di tornare bambino quando faccio queste cose. Chi cazzo lo farebbe alla soglia dei suoi 33 anni?
Sicuramente i concerti mi tengono più in forma della palestra ma a 33 anni ormai sono vecchio.
Gesù ci è morto a 33 anni…
Live hard, die young!
 
Mi metto a correre. Il palco è lungo è voglio raggiungere ciascuna delle mani cornute che mi stanno davanti, voglio vedere le loro facce contratte mentre si seccano la gola a furia di gridare.
Non sto suonando solo io, non stiamo cantando solo noi del gruppo.
Voglio vedere il loro canto e il loro suono.
Anche Mike corre ma per poco.  Io passo da un estremo all’altro del palco, con la mia camicia a maniche corte, nera e chiusa fino al collo, nonostante stia schiattando di caldo e la cravatta sottile rossa che mi precede, penzolando avanti e dietro.
Mi fermo in mezzo al palco, lancio le braccia in aria, passo alle variazioni sul tema.
Sono un ottava più sopra.  Sto scoppiando.
Lascio la chitarra. Stendo le braccia, come un crocifisso, e, come un direttore d’orchestra, dirigo gli ululati della gente.

EHI!
….
AHIE!
….
EHIE!
….
AHIE!

Gli accordi si alternano agli “ehi” generali. Mi giro di qua e di là. Lancio i aria le braccia, li invito a suonare la loro canzone. Un unico coro scandisce il tempo come la batteria di Tre.

EHI! EHI! EHI! EHI! EHI! EHI! EHI!

Mentre loro continuano, imperterriti, mi scapicollo fino al microfono.

ALLRIIIIIGHT ENGLAAAAAAND!!!

Rispondono e le nostre mani indicano di nuovo il cielo, all’unanimità.

In singing EEEEEEYOOOOO!

EEEEEEYOOOOO!

Im singing EEEEEEYOOOOOOOO! Comeouuun!

EEEYOO!

HEY HEY HEY HEY HEY HEY!!!!

Mi volto verso Mike e Tre, mentre intorno a me c’è il delirio.
Devo tenerli ancora un po’ e poi sgonfiare  pian piano il pallone che ho gonfiato.
Mi  rispondono con un cenno. E intanto penso a come apostrofare il pubblico.
Voglio sentirli un’ultima  volta cantare per me.

ALRIGHT!
So…ARE YOU GUYS READY TO SING ALONG??

WOOOOOOOAOAAAAAHHHAHHAH!!!!

I WANT YA YO SING SOOOO LOUD, THAT EVERY FUCKIN' REDNECK IN AMERICA HEARS YA TONIGHT!!! ALRIGHT!?!?!?!??!

WOOOOOOOAOAAAAAHHHAHHAH!!!!

Dobbiamo concludere. Che cazzo, non voglio concludere.
Ero in paradiso.  Sentivo tutto rimbombarmi. La musica che mi scorreva  come un brivido dovunque, i muscoli che scattavano, incapaci di contenersi.  L’effetto è inebriante e nessuna fottutissima canna, pasticca, sniffata o siringa ti può dare una cosa simile.
Che droga, la musica.
Intorno a me il caos più totale e dentro di me regna sovrana la serenità.
Solo la musica può farti sentire così. La VERA musica!

Don't wanna be an American idiot.
One nation controlled by the media.
Information age of hysteri…GO!!!

Alzo le braccia. È l’ultimo atto del loro canto. Chiudono così il loro coro. Concedo loro l’ultimo verso.
E intanto penso che la mia musica non sarebbe completa senza di loro.

IT’S CALLING OUT IDIOT AMERICA!!!!

Riprendo il controllo della situazione.
Adesso ormai sono completamente svuotati e tutto ciò che riescono a fare e lanciare in alto le mani, a ripetizione.

 Welcome to a new kind of tension.
All across the alienation.
Everything isn't meant to be okay.
Television dreams of tomorrow.
We're not the ones who're meant to follow.
For that's enough to argue…COME ON!

Salto ancora, riscuoto applausi ma anche loro si sono accorti che siamo alla fine.
Mentre le corde continuano a sferragliare, salgo sul piccolo podio, davanti alla mia band.
Alzo le mani e chiudo la musica, allargando le braccia.
È quello il segnale.  
Scoppiano due petardi che provocano le urla feroci della gente. Crollano i teli dietro di noi, annientati.
Sento il fumo nero pizzicarmi gli occhi.
Adesso tutto il mondo intorno mi assorda.
Lancio baci alla folla e do loro il mio benvenuto:

WELCOME TO THE GREEN DAY TOUR  TWO THOUSANDS FIVE!!!

Ho aperto così il più grosso concerto della mia carriera.
Mentre la gente urla a squarciagola tanto da spaccare i timpani io ripasso i primi accordi di “Jesus of Suburbia” che mi navigano in testa e già voglio tornare a suonare.
Il silenzio della mia chitarra mi è insopportabile.



Glossario

Scusatemi ma purtroppo alcuni passaggi non potevo tradurli, dovevo per forza riportarli nella lingua originale altrimenti ne veniva un orrore. 
E poi l'inglese è la lingua migliore per dire cose così semplici e allo stesso tempo troppo slang e complesse per il nostro italiano semi-letterario.

-Allright! : Bene! (Anche se ci starebbe meglio un "Avanti!" oppure "Forza!")

-England: Inghilterra! (esortazione)

-Im singing EEEEEEYOOOOOOOO! Comeouuun (Come on)! : Io canto eeeeyoooo! Con me! (In teoria sarebbe "Avanti!" però il senso della frase penso di averlo reso...)

- So…ARE YOU GUYS READY TO SING ALONG?? :  Allora ragazzi mi seguite?
(Sarebbe "Allora, ragazzi, siete pronti ad accompagnarmi con il canto?")

WELCOME TO THE GREEN DAY TOUR  TWO THOUSANDS FIVE!!! : Benvenuti al Tour 2005 dei Green Day!!!

-I WANT YA(you)  YO(to) SING SOOOO LOUD, THAT EVERY FUCKIN' REDNECK IN AMERICA HEARS YA(you) TONIGHT!!! ALRIGHT!?!?!?!??! : Vi voglio sentir cantare così forte che ci deve sentire  
ogni fottutissimo cristiano in America stanotte!!! Ok?!?!

Questa frase in italiano a momenti non è neppure corretta ma davvero non sapevo come rendere fedele la traduzione. Se vogliamo essere pignoli "redneck" ad esempio signica "Americano del Sud" ma anche "ignorante e razionario". E "cristiano ci stava bene" <.< 
Sono aperta a migliori traduzioni!
Se sembrano cose ovvie considerate che c'è  gente che non le sa e, siccome non voglio penalizzare nessuno per questa mia scelta, inserisco questo piccolo glossario xD




L'angolo dell'autrice

Non chiedetemi cosa ho scritto...
è uscita da sola,  questa sera, mentre guardavo il video di apertura del concerto "Bullet in a Bible".
Come avrete capito questa è una trascrizione del primo pezzo del concerto, "American Idiot"
, interpretato dal punto di vista del cantante BJ Armstrong.
Ho cercato di renderlo il più IC possibile, leggendo qualcosa su di lui, sulla sua famiglia, sulla sua band, pescando qualche intervista in rete (accludo poi una "Linkografia" xD ).
Per il resto tutto il sentimento è mio ù.ù
Per le grida di Billie devo ringraziare una certa Quiwiza che, nel suo commento, mi ha dato informazioni preziose: il mio inglese non è arrivato fino al punto di interpretare le grida ferine dei cantanti in delirio, purtroppo <.<
E ovviamente ringrazio il Green Day Channel, sul quale ho trovato i migliori concerti live del gruppo.
Spero di non aver scandalizzato nessuno con il linguaggio scurrile, ma se leggete le interviste (o anche semplicemente i loro testi) c'è da rimanere ancora più sconvolti, quindi l'ho fatto a cuor leggero, pensando che non sarò io ad insegnare parolacce ad un minorenne xD

Attendo ansiosa le vostre recensioni! Non siate timidi!

Misa



"Linkografia"


-La parte biografica su BJ in parte è presa da Wikipedia (quella UK, quella italiana è carente in materia) in parte da GreenDayAuthority .


Da Wikipedia UK sono state prese informazioni anche sui Green Day, su Mike Dirnt e Tre Cool  o Frank Edwin Wright III.

- Il testo della canzone con interpretazione è preso da Mondo Musicale

- La mappa dei Tatuaggi  

-
Ho riportato da un'intervista ai Green Day, comparsa sul Blunt Magazine nel 1994, le parole di Billie "Live hard, die young".
  
-Ho fatto un accenno ad "Homecomig", una canzone dei Green Day dell'album American Idiot, in particolare al terzo movimento, il “Nobody likes you, everyone left you” 
In questa canzone la voce di Mike Dirnt sembra essere piuttosto acuta però ad esempio in "American Eulogy" il tono di Mike è più basso rispetto a quello di BJ.


 





   
  
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