Di premi mancati e letture del
pensiero
Uscì per primo dalla sala con la
scusa di una chiamata in arrivo proprio mentre il discorso di ringraziamento per
il BAFTA al migliore attore finiva e quel ragazzino sconosciuto scendeva dal
palco tra gli applausi. Incrociò lo sguardo di Matt, mentre usciva, e si
scambiarono un cenno e un sorriso, come a dire “Se fossi stato tu a vincere
questo premio, sarei stato contentissimo”.
Sentì lo sguardo di Mark seguirlo
fino all’uscita, dove scelse la strada dei bagni. I paparazzi erano appostati
immediatamente fuori dalla porta pronti a documentare la sua fuga proprio mentre
– guarda che caso – il vincitore per il premio al miglio attore se ne tornava al
suo posto con il trofeo.
Si chiuse in uno dei cubicoli, premurandosi di
chiudere a chiave la porta. Nessuno l’avrebbe cercato, ne era sicuro – Mark
aveva mangiato la foglia, ma gli avrebbe lasciato i suoi spazi e Martin nemmeno
si era accorto della sua fuga, tanto era impegnato a continuare a riempirsi il
bicchiere per cercare di capacitarsi della vittoria di quella cosa che
era lo show che aveva soffiato un premio a Sherlock -, ma le sue esperienze nei
panni del detective più famoso d’Inghilterra lo avevano reso più accurato per
quanto riguardava persino i dettagli più miseri.
Appoggiò la fronte alla
porta, sospirando. Tutte quelle nomination per premi di grande, grandissimo
valore, e si ritrovava con niente in mano. Eppure, se arrivava tra i nomi
candidati, voleva dire che non faceva poi così schifo. Ma allora perché in dieci
anni di carriera e decine tra film e telefilm, ancora non era riuscito a
portarsi a casa quell’odiosissimo BAFTA?
Il cellulare in quel momento prese a
vibrare sul serio, quasi a ricordargli della scusa che aveva dovuto adottare per
fuggire indisturbato da quell’ambiente soffocante.
Ecco, ci mancava anche una
chiamata di Olivia.
“Ehi.”
“Ehi.”
“Sto vedendo tutto in diretta, siete
stati straordinari! Il premio per il miglior telefilm! Ed il migliore
co-protagonista a Martin! Fai i miei complimenti a tutti, vi siete meritati ogni
cosa.”
“Grazie.” Soffiò, aspettandosi poi la pena per quel pover’uomo
che erano secoli che ambiva ad un BAFTA e che ancora non l’aveva
raggiunto.
“E, Benny, mi dispiace per il tuo premio mancato, te lo meritavi
sul serio.” Se l’era già sentito dire dall’intera tavolata dedicata a Sherlock,
a ripetizione da quando il nome annunciato non era stato il suo.
“Bè,
grazie.”
Sentì una voce di uomo in sottofondo.
“Scusami, devo
andare.”
Sorrise amaramente. Si erano lasciati a Marzo, ma ancora non
riusciva a passare oltre. Dopotutto erano stati insieme per più di dieci anni,
non importava che ci fosse amore o meno, il loro rapporto era diventato una
sorta di… rassicurante quotidianità.
Ed ora si vedeva di nuovo tutto
scombussolato nel suo rapporto con Martin.
“Divertiti.” E riappese, facendosi
forza per uscire dal bagno e tornare in sala.
Controllò l’orologio, mentre si
risiedeva accanto allo sguardo inquisitore di Mark e a quello improvvisamente
sveglio di Martin. Coraggio, mancava poco.
***
Gli si affiancò mentre uscivano dalla sala, osservando ammirato il premio che stringeva tra le mani. Sorrise. Se l’era meritato.
Quanto meno per aver sopportato lui ed i suoi “umori da Sherlock” – come amava definirli Mark – di continuo in quegli ultimi mesi.
Matt gli passò accanto velocemente, lasciandogli una pacca sulla spalla ed un sorriso. “Ci rivediamo l’anno prossimo, Sherlock.”
Rise leggermente, tirandosi addosso l’occhiata incuriosita di Martin.
“Sempre se ci nominano di nuovo, Dottore.”
“Oh, non ti preoccupare. Dopotutto siamo due personaggi immortali.” E scomparve dietro alla sua signora con tanto di occhiolino.
E poi venne il momento anche per la troupe di Sherlock di uscire allo scoperto. Mark gli diede il premio per le foto promozionali.
“Dopotutto noi saremo anche i produttori, ma sei tu che hai dato spessore al personaggio.” Gli sussurrò all’orecchio, stringendosi a lui per far entrare tutti nella foto di gruppo. Benedict gli sorrise, mentre con la scusa degli obiettivi si premurava di tirarsi accanto anche Martin, incredibilmente silenzioso da tutta la serata da quando era stato nominato vincitore – “I really, really, really did expert it.” Aveva scherzato quando l’avevano premiato. Lo aspettava per Benny, quel riconoscimento non per se stesso.
“Ehi, ragazzo, sei silenzioso stasera.”
Sorrisero ai giornalisti.
“Sono contrariato.” Gli sussurrò a mezza voce, continuando a dispensare sorrisi a destra e a manca.
Benny si voltò appena verso di lui. “E si può sapere per colpa di cosa?”
“Il tuo BAFTA.”
“Oh, andiamo…”
“Benny,” si voltò completamente verso di lui “il premio era tuo di diritto, non cominciare ad accampare scuse.”
Si aprì in un sorriso a trecentocinquanta denti. “Bè, ora che me l’hai detto tu posso anche crederci.”
Martin gli tirò una sberla sul braccio, sbuffando con disappunto, ma sorridente. Almeno sembrava averlo risollevato quel poco che bastava. “Non prendermi in giro.”
“Guarda che ero serio.”
“Si, certo.” Tornarono a rivolgersi ai giornalisti, rimanendo disorientati notando che erano rimasti soli sul red carpet; i paparazzi erano passati a scattare foto all’impazzata al cast di Dr. Who, mentre Mark, Steve e tutti gli altri erano raggruppati in un angolo da cui si levavano battute e stralci di conversazioni. Martin si affrettò a raggiungerli, mentre Benedict lo seguiva lentamente cercando di ignorare le occhiatine maliziose di Mark.
Era impossibile come tendessero ad isolarsi quando si trovavano insieme, finendo a battibeccare peggio di marito e moglie.
“Smettila.” Gli sussurrò Benny, affiancandoglisi, mentre cercava di captare l’argomento di conversazione.
“Sai, ho visto un’amicizia del genere, non molto tempo fa.”
Benedict si voltò appena verso di lui, un punto interrogativo stampato in fronte.
“Tra me e mio marito.” E scomparve, scusandosi con tutti per il suo impellente bisogno di trovare una toilette.
Benny lo seguì con lo sguardo fino all’entrata dei bagni, ridacchiando. Che carogna.
In quel momento la nuca prese a pizzicargli e, voltandosi, trovò Martin a fissarlo preoccupato, improvvisamente materializzatosi al suo fianco.
“Lasciamo perdere, Mark comincia a dare segni di capacità paranormali.”
“Hmm?” se possibile, l’altro era ancora più confuso.
“Lettura del pensiero.” Annuì Benedict, prendendolo a braccetto.
[Eccoli tornati. Tremate nemici
dell'erede.]
E come promesso sono tornata a scrivere dei miei
amatissimi Benny e Martin, in una shot basata - ovviamente - sui BAFTA di domenica
sera (ciò che si può chiaramente definire pre-slash. Ma giusto perchè Martin è
tardo, perchè sia Benny che Mark hanno capito perfettamente ù_ù). Di cui non
parlerò perchè potrei seriamente tirare su un casino mondiale sul fatto che nè
Benny nè Matt (Smith, il nuovo Dottore di Dr. Who nda) hanno vinto il premio per
il miglior attore. Perciò mi limiterò a ripetere ciò che girava su Tumblr:
BAFTAs, ARE YOU DRUNK?!
Si, purtroppo le cerimonie di questo tipo mi
scatenano reazioni anomale che non sempre riescono positivamente, chiedo
scusa.
E prometto che entro la fine del secolo arriverà anche la shot sugli
Oscar, giuro. Dopotutto sono passati solo... tre mesi.
No, seriamente, spero
arrivi entro la fine del secolo o quantomeno entro i prossimi Awards xD
E con
ciò vi lascio, meglio.
A presto,
-J
P.S.: una foto da andare in brodo di giuggiole: qui