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Autore: Medea Astra    30/05/2011    3 recensioni
Nevius è sceso sulla terra con l'intento di portare via agli umani l'energia necessaria per risvegliare la regina Metallia.
Durante il suo viaggio però qualcosa, o meglio, qualcuno, lo farà cambiare radicalmente. L'amore per una giovane e fragile umana può spingere uno degli uomini più crudeli della galassia a sacrificarsi per lei?E se questo avvenisse, il loro amore sarebbe stroncato sul nascere?
Augurandovi buona lettura vi invito a farmi sapere cosa ve ne pare :) un bacione a tutti con affetto la vostra Sosy_chan!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima serie
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Una bambina
vuole toccare il sole.
L’annullamento della bontà
non ha oscurato
il suo paradiso di speranze.
Il drappo dell’orco
non è arrivato
a lambire le ferite
del suo ego.
Bambole piangono
concimano
dove il fiore è esanime.
Rinasceranno arcobaleni
della Nuova Era.

La bambina
non può toccare il sole,
ma tende la mano
e aspetta
che il tepore della vita
la prenda con sé.


Cammino lentamente per le strade di una Tokyo deserta. Le luci dei lampioni illuminano il selciato e le aiuole da poco fiorite. Il profumo dei fiori non mi piace affatto, mi ricorda Zackar quella vile e spregevole traditrice che mi ha voltato le spalle. Certo, forse il termine traditore, sarebbe più adatto a me, d'altronde sono io quello che ha ucciso uno dei servi di Periglia per proteggere un’umana.
Già, come è strana la vita, dopo millenni di servizio per il regno delle tenebre, adesso mi ritrovo qui  con una ragazzina in braccio, a scappare da quelli che fino a ieri erano i miei compagni. Nina è entrata nel mio mondo come un fulmine a ciel sereno, ero sceso sulla terra per catturare l’energia degli esseri umani per risvegliare la regina Metallia ed invece, mi sono imbattuto in lei.
Inizialmente la volevo solo sfruttare per raggiungere più velocemente i miei scopi, poi però, mi sono reso conto che lei si stava affezionando a me fino a quando, qualche sera fa, non si è frapposta fra me e la tiara di luna di Sailor moon. È stata una sciocca, ha rischiato la sua vita per proteggermi, ha rischiato di morire per me che non avevo fatto altro che mentirle.
Questa notte sono andato a farle visita con l’intenzione di spiegarle tutto, di dirle la verità ma anche di acquisire il vero nome della paladina delle guerriere Sailor in modo tale da potermi poi dileguare per sempre dalla società del Male.
Dopo che me ne sono andato però tre Youma di Zackar l’hanno rapita ed io non me la sono sentita la di lasciarla in balia di quei mostri crudeli… lei è così dolce ed innocente, non merita di pagare per le mie colpe. Se sono andato a salvarla non è stato per amore ma solo per gratitudine nei suoi confronti… almeno credo.
Improvvisamente la sento muoversi tra le mie braccia, le sue labbra sfiorano la mia giacca prima di regalarmi uno dei suoi sorrisi più belli.
“Mi hai salvata… grazie Nevius” sussurra diventando rossa.
“Non so nemmeno io perché l’ho fatto…” rispondo freddo, credo che principalmente io stia mentendo a me stesso, mi sento confuso con le vicino.
“Oh… ma non mi importa, l’importante è che sono con te” mi risponde accoccolandosi ancor di più a me. Sento il suo cuore battere sereno di fianco al mio che, al contrario, ha accelerato di qualche battito. Forse non sono del tutto indifferente alla sua presenza.
“ Ma sei ferito!” esclama Nina saltando giù dalle mie braccia. È solo un graffio ma lei si ostina a volermi medicare, è tanto premurosa…
Velocemente ci dirigiamo all’interno di un parco cittadino in cerca di un posto sicuro dove fermaci qualche momento.
Finalmente vedo una grande quercia, credo sia il posto ideale, così la invito a sedersi e non appena la vedo per terra mi pongo vicino a lei, forse ancor più vicino di quanto io stesso volessi.
La vedo muoversi un momento, si è strappata un pezzo di pigiama per medicarmi, come è dolce, i miei occhi non possono fare a meno di indugiare sul suo viso così bello… oh… ma cosa sto dicendo? Devo darmi un contegno altrimenti qui va a finire male la storia.
“Leva la giacca” mi dice decisa.
All’istante ubbidisco a lei come se mi avesse dato un ordine, la mia testa non è in grado di agire in maniera diversa da quanto gli occhi della ragazza seduta di fianco a me sembrano volere.
Amorevolmente i fascia la ferita sul braccio, i suoi gesti sono pieni di premure nei mie confronti, non so come faccia, ma non ha paura di me, si fida per quanto assurdo possa sembrare.
Non appena finisce di medicarmi contraggo il muscolo per verificare che il bendaggio non sia troppo stretto. Noto con piacere che il dolore è quasi totalmente passato e che anche la fasciatura è a regola d’arte. Non so come abbia fatto ma è stata davvero brava.
Dopo un breve silenzio iniziamo a parlare, mi chiede se mi piacciano le torte al cioccolato, non volendola deludere, rispondo affermativamente ma la mia innocua bugia è presto scoperta. Mi sorride ingenua ed innamorata, non è arrabbiata con me perché sa che l’ho detto a fin di bene e non con l’intento di ingannarla.
“Ma nel mondo dove vivi tu avete dei pomeriggi liberi?”mi chiede lei curiosa.
Questa volta non riesco a trattenermi e scoppio in una fragorosa risata, è così bello averla vicino che quasi non sento più il dolore causato dalle ferite avute nel combattimento contro le Youma per salvarla.
All’improvviso sento una forza oscura alle nostre spalle e un sibilo attraversa le mie orecchie.
 È un attacco!
La mia prima mossa è allontanare Nina dal pericolo, mentre la spingo via però le radici mangia energia di quelle tre Youma mi trafiggono la spalla destra. Lentamente mi prosciugheranno di ogni forza fino alla morte. Se questa avverrà io non potrò proteggere Nina che rimarrà da sola in balia loro. Non posso permetterlo.
Cerco di allontanarla da me, ma lei testarda continua ad avvicinarsi fino a quando prende tra le mani le radici nel disperato tentativo di estrarle per salvarmi la vita.
È una ragazza splendida, potrebbe avere mille e più ammiratori, potrebbe avere un ragazzo intelligente ed educato come lei, eppure si ostina a stare con me.
Per la seconda volta da quando l’ho incontrata sta mettendo a repentaglio la sua vita per salvarmi.
Sono un guerriero, sono uno dei generali di Periglia non dovrei aver bisogno di lei eppure il solo fatto di averla vicino mi fa sentire meglio.
Con mia grande sorpresa le radici stanno per essere completamente estratte dalle sue fragili mani.  Purtroppo però non sono il solo ad essersi accorto della riuscita dell’impresa di Nina, anche le Youma l’hanno capito e scagliano l’ennesimo attacco contro di noi.
Quando vedo i sacchetti esplosivi volare contro di noi, il mio pensiero va subito al fragile corpo di Nina che non resisterebbe a ferite così profonde.
In un lampo la prendo tra le braccia e le faccio scudo con il mio corpo.
Non appena il fumo si dissolve la vedo, è sotto di me con il viso deturpato dalla paura, devo essere messo veramente male. Sento il sangue colare dalle ferite e improvvisamente le forze mi vengono meno.
Il tempestivo intervento delle guerriere Sailor ha salvato la mia Nina. Nonostante abbia temporaneamente ripreso i sensi, sono consapevole che per me non ci sia più nulla da fare.
Le guerriere della luna fanno circolo intorno a me e Nina, Zackar sarà pure riuscita a rubarmi il cristallo nero ma non mi ha tolto la cosa più importante… la mia piccola e dolcissima stella che piangendo mi tiene stretto al suo petto implorandomi di non lasciarla.
Piangono tutti, ma io no, non ho paura della morte perché ho vissuto a lungo e ho finalmente scoperto l’amore.
Con le ultime forze che mi sono rimaste sollevo il braccio e porto una mano al volto di Nina. Le dico che mi dispiace di non poterla accompagnare a mangiare la torta al cioccolato come le avevo promesso e le dico che mi ha fatto piacere conoscerla.
La sua mano copre la mia, quasi a volermi tenere con lei.
Prima di esalare l’ultimo respiro le sussurro ciò che avrei dovuto dirle già da tempo.
“Ti amo Nina”
 - - - - - 
Il mio Nevius se ne era andato per sempre, non potevo crederci, non volevo…
Cominciai a piangere disperatamente, il suo corpo stava pian piano svanendo ed io mi sentivo morire con lui.
Non vedevo più nulla oltre le mie lacrime che prepotenti rigavano il mio volto.
Lo amavo così tanto…
Ero così disperata che non udii la voce di Sailor moon che mi chiamava.
Solo quando mi pose una mano sulla spalle mi risveglia dal mio torpore.
“Guarda Nina, Nevius sembra stare meglio!” disse la guerriera della luna in modo concitato.
Speranzosa chinai lo sguardo verso il corpo del mio generale e vidi che effettivamente aveva smesso di dissolversi e stava tornando a prender forma.
Ad un certo punto il mio Nevius riprese conoscenza ed alzò lo sguardo verso di me.
“Cosa è successo?  Io ero morto ed ora…” mi chiese lui osservando basito il suo corpo.
Non gli risposi, non ne avevo la forza ma mi gettai a capofitto tra le sue braccia stringendolo forte.
In un primo momento lui rimase immobile, poi però, mi abbracciò a sua volta.
Spossata dalla miriade di emozioni provate persi i sensi.
 - - - -
Vedo che guerriere Sailor ci guardavano felici, cerco di alzarmi ma non ne avevo la forza.
Volevo portare Nina al sicuro ma non riesco nemmeno a mettermi in piedi, figuriamoci a teletrasportarmi con lei in un posto sicuro.
Sailor moon si avvicina a me, si abbassa e mi fa cenno di poggiarmi a lei. Non appena sono in posizione eretta vedo che le altre guerriere hanno preso in braccio Nina e si stanno dirigendo fuori dal parco.
“Dove avete intenzione di portarla? Io vado con lei!” dico convinto.
Sailor Mars si volta verso di me e con un sorriso comprensivo mi dice che l’avrebbero portata in una casa poco distante dalla città dove sarebbe stata al sicuro.
Dopo un’ora di camminare sono  piuttosto spossato e quando vedo la casa ne sono sollevato.
Aspetto che entrino in camera le guerriere con la mia piccola Nina e poi entro a mia volta.
“Voltati…- dice Bunny- dobbiamo spogliare Nina!”
Ubbidisco senza fare storie, arrossendo al solo pensiero di averla così vicino a me senza abiti. L’avevo vista nuda quando avevo usato il cristallo nero ma non è  il caso di dirlo.
Passano pochi minuti e Bunny mi dice che posso girarmi. Vedo che Nina adesso indossa una leggera camicia da notta bianca che lascia intravedere il suo corpo perfetto.
“Noi vi lasciamo soli, mi raccomando comportati bene… torneremo domani mattina per portarvi cibo e vestiti puliti!” dice Sailor Mars.
Annuisco e le accompagno alla porta.
Quando entro nuovamente nella camera dove riposava Nina per poco non mi metto a piangere.
Ho rischiato di non rivederla mai più, sono stato così sciocco.
Mi spoglio e mi sdraio al suo fianco. Timidamente l’abbraccio da dietro e così, mi faccio trasportare da Morfeo.
L’alba mi coglie impreparato. Avrei voluto dormire ancora un po’ ma subito la mia attenzione viene catturata dall’angelo che riposa sul mio petto. Comincio ad accarezzarle i capelli ed il viso, senza volere l’ho svegliata. Perdonami amore penso tra me e me.
Lei, con le gote leggermente arrossate mi chiede dove si trova. Le spiego quanto accaduto e la ringrazio per avermi riportato in vita. Sono convinto infatti che sia stato il suo amore a portarmi indietro.
Lei mi sorride e si guarda stranita, credo di sapere a cosa stia pensando.
“Mi hai cambiata tu?” chiede innocente.
Ecco, come mi aspettavo, sorrido e le dico di no. Sembra sollevata, credo la imbarazzi ancora molto farsi vedere da me. Io non ne capisco molto, le uniche donne con cui sono stato erano frutto di bottini di guerra e con loro non ero affatto premuroso, le usavo solo per soddisfare i miei più bassi istinti.
La osservo mentre fa scorrere le sue dita sulle mie cicatrici. È assorta nei suoi pensieri quando la chiamo. Si volta subito verso di me ed io, senza darle il tempo di parlare la bacio castamente.
“Ti amo” le dico ancora una volta.
“Anche io!” risponde lei felice come non mai.
La vita mi ha donato una seconda chance ed io non la sprecherò, farò di tutto per proteggerla da ogni male e la tratterò come merita.
Sono certo che tra noi sarà un amore infinito.
 
   
 
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