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Autore: Memel    30/05/2011    8 recensioni
Maka e Soul.
Semplicemente loro.
Una Meister e la sua Buki, nient'altro.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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soul

#1-Occhi             

Adorava il colore dei suoi occhi: un verde intenso e brillante, capace di scioglierti e ucciderti in un istante.

 

Erano rubini quelli che aveva per occhi?

Grossi rubini che indugiavano su di lei facendole sempre perdere la concentrazione.

 

#2-Mattina

Era mai possibile che ogni mattina era sempre la solita storia?

Lei doveva svegliarlo.

Lei doveva trascinarlo in bagno.

Lei doveva preparagli la colazione.

E doveva pure sorbirsi le lamentele di quel baka?!

Se non fosse stato per quel viso addormentato e dolce che vedeva ogni mattina, e che la metteva ogni volta di buon umore, a quest’ora quell’idiota sarebbe morto a forza di Maka-chop!

 

#3-Compatibilità

Sospirò.

Vedere BlackStar e Tsubaki andare d’amore e d’accordo talvolta l’imbestialiva.

Le facevano venire in mente Soul e il suo caratteraccio, di cui però non poteva fare a meno.

 

#4-Gelato

«Yoghurt e limone» disse Maka senza esitazione

Che Meister monotona che mi ritrovo»

«Parla per te idiota!»

Che baka, l’avrebbe mai capito il perché di questa casualità?!

 

#5-Complimenti

«Stai … bene …» disse in un sussurro Soul

«Cosa?»

Davvero le aveva fatto un complimento? O era stata la sua immaginazione?

Quelle parole, dette da lui, avevano un significato diverso, del tutto particolare.

Si guardò allo specchio soddisfatta, incontrando lo sguardo della sua Buki.

«Certo, di tette neanche l’ombra …»

Ecco, era troppo presto per parlare.

 

#6-Fear

L’ansia la stava uccidendo.

Le entrava dentro, le distruggeva ogni speranza, attorcigliandole lo stomaco in una morsa indomabile.

Quella paura di perderlo ancora, non le lasciava scampo, nemmeno quando la mano di Soul stringeva forte la sua.

 

#7-Smile

“Grandiosa! Sei la partner più fica che si possa avere”

Quel ricordo le faceva sempre venire il buonumore, un sorriso si allargava spontaneamente sul suo viso cancellando qualsiasi cattivo pensiero.

 

#8-Piacere

Sentire le sue mani scorrere velocemente sulla sua lama era una delle sensazioni più piacevoli al mondo.

Certo, mai quanto quelle stesse mani si muovevano velocemente sulla sua schiena, su e giù, facendolo quasi impazzire di piacere.

 

#9-Grammofono

Quei passi così vicini.

Le mani ancorate ai suoi fianchi.

E il suo caldo respiro sul collo.

Le fecero dimenticare tutto: la presenza di Chrona là fuori in procinto di ucciderla, il contesto in cui si trova, il pericolo che tutta Death City stava correndo.

In quel momento c’erano solo loro due , Soul e Maka.

E le loro mani intrecciate, decise a non lasciarsi andare.

 

#10-Credere

«Penso che valga la pena provare»

Quella frase lo aveva spiazzato, quella ragazza che si trovava con lui nella Dark Room era davvero Maka?

Era davvero quella secchiona, risoluta e violenta che si ritrovava come Maestra d’Armi?

La guardò intensamente, fissando quegli enormi occhi verdi, specchi profondi di un’anima immensa.

E quel vestito nero le donava davvero, la rendeva irresistibilmente sexy.

Scacciò subito quel pensiero, non era il momento di lasciarsi prendere dagli ormoni.

Strinse più saldamente la presa sulla vita della Meister, accennando un sorriso, il suo sorriso.

«D’accordo»

 

 #11-Pancia

Guardò per l’ennesima volta il suo aspetto allo specchio.

La pancia era gonfiata  davvero parecchio, e il seno era aumentato per la gioia della sua Buki.

«Diventi sempre più simile ad un pallone aerostatico, lo sai?»

Soul, in risposta, si beccò due Maka-chop di fila.

«Ehi, perché due ?» esclamò contrariato, massaggiandosi il cranio

«Uno è da parte del signorino che ho in pancia , idiota-senza-cervello!»

Ebbravo il piccoletto, neanche tempo di nascere ed è già cool come il suo papà!

 

#12-Bottiglia

«E’ davvero necessario?» chiese con un finto tono scocciato la bionda Maestra d’Armi

«Certo che sì» le rispose BlackStar trattenendo a stento le risate, tra l’ilarità generale

Maka volse il capo verso la sua Buki, che la guardava con sguardo supplicante

Non sa nemmeno recitare quell’idiota.

Sospirò, cercando di annullare la distanza che li separava, tra la tensione dei presenti.

Appoggiò le sue labbra morbide su quelle di Soul, assaporandole e staccandosi da esse subito dopo.

«Tutto qui?» esclamò la Meister, sogghignando di fronte agli sguardi allibiti di Kid e BlackStar

Si rimise al suo posto incontrando lo sguardo complice del suo partner, alquanto divertito della faccenda.

Certo che se sapessero che cosa facciamo la notte, passeremmo per veri pervertiti . . .

Pensò aggiustandosi un ciuffo ribelle.

 

#13-Lavatrice

Che palle, che stra-palle!

Odiava fare il bucato, e odiava ancora di più quei giorni in cui Maka scompariva con Liz e Tsubaki, o si rifugiava in biblioteca, facendosi viva solo a tarda sera.

Gli prepara sempre una lista di cose da fare, metodica com’era, sapendo bene che lasciare campo libero a Soul non avrebbe portato a nulla di buono.

Si diresse così verso il cesto dei panni sporchi, deciso a sbrigare al più presto queste faccende snervanti.

E fu lì che lo vide: un completino intimo striminzito viola.

Ah il regalo di Spirit,ora ricordo; non capisco cosa possa avere in comune quell’uomo con una come Maka!

Lo prese tra le mani, guardandolo incuriosito.

Certo che potrebbe anche starle bene.

Un rivolo di sangue gli colò dal naso.

Naaah, ma che andava a pensare?!

 

«Soul, hai visto per caso il regalo che quell’idiota mi aveva fatto per gli esami?»

«Chi io? Ma cosa ne posso sapere ?» disse in risposta l’albino con aria disinteressata, mentre sistemava in fondo alla tasca l’oggetto in questione.

 

#14-Blair

Maka si stiracchio stancamente sulla sedia, osservando l’orologio sulla scrivania.

Soddisfatta per essere riuscita a finire di studiare giusto in tempo per una buona tazza di te, si diresse verso la cucina.

Tirò fuori due tazze, ricordandosi solo in quel momento che Soul era uscito con BlackStar.

Stava giusto per riporle, quando sentì i passi felpati di un gatto, o meglio di una gatta, alle sue spalle.

«Blair, vuoi del te?»

«Miao! Certo che sì!»

E detto questo si accoccolò sulla sedia, assumendo subito dopo sembianze umane.

Era strano ritrovarsi a girare per casa una gatta ninfomane  come Blair, strano e inquietante talvolta.

C’era una cosa che Maka si era sempre chiesta dal primo momento in cui l’aveva incontrata, una domanda che si poneva spesso, ma che data la poca confidenza che avevano non era mai riuscita a chiederle.

«Blair, mi spieghi perché stai sempre appiccicata a Soul? Ti piace davvero così tanto?» disse in un sussurro, temendo di essersi spinta troppo in là.

«Miaw, non saprei . . . forse perché, almeno da quanto ho potuto vedere, è davvero superdotato come arma , in tutti i sensi. . . » rispose la gatta, ammiccando maliziosa alla Meister che aveva assunto una tonalità di rosso davvero preoccupante.

Ecco perché Maka parlava raramente con Blair.

 

#15-Gemiti

Che Soul era un idiota lo sapeva, e anche da tempo.

Ma che fosse imbranato fino a questo punto era una cosa totalmente impensabile!

«La vuoi smettere? Mi stai facendo male!»

«Se stessi più ferma, magari centrerei il buco!»

«Mmm, un po’ più su, sii proprio lì . . . con delicatezza baka!»

«Stai rendendo tutto più difficile, sai?»

«Ahh, stai spingendo troppo. . . Soul!!»

«Cretina, mi stai facendo schizzare ovunque!»

«Ahhh, finalmente , siii siii, ahhhh siii»

La porta si aprì con violenza, mostrando una Liz super-incazzata.

«La volete smettere con questa urla ambigue? Quante storie per una pomata

Bè, forse in queste cose Soul non era l’unico imbranato.

 

#16-Cena

«E’ prontooo!! Ma quante volte ti devo chiamare stupida Buki!?» esclamò Maka palesemente incazzata

Soul arrivò lentamente, con passo strascicato e l’aria scazzata, tutto molto “cool” secondo lui, e si sedette a capotavola, incrociando le braccia dietro la schiena.

«Mi spieghi perché ogni sera ti devo chiamare una ventina di volte, prima che sua altezza muova le sue chiappe?» continuò la sua Maister riempiendogli il piatto.

«Non è cool apparecchiare la tavola, Maka, dovresti saperlo. . . »

«Taci idiota, e ringrazio che ho entrambe le mani occupate sennò una scarica di Maka-chop non te li toglieva nessuno!»

Soul osservò divertito la sua artigiana attenta a tenere in bilico due grosse e bollenti pentole di zuppa, troppo orgogliosa per chiedere aiuto a qualcuno e troppo testarda per decidere di fare una cosa alla volta, e si ritrovò a sorridere, pensando a quanto adorasse la piccola ruga che le spuntava in fronte ogni volta che si incazzava con lui.

Sì, adorava farla arrabbiare, lo eccitava da morire.

 

#17-Baci

I baci di Soul erano l’unica cosa al mondo che sapevano mettere il suo cervello definitivamente K.O.

Nemmeno il più difficile dei compiti ideato da Stein la metteva in difficoltà come la sua Buki sapeva fare.

Lì, tra le lenzuola bagnate del loro sudore, e i loro corpi che entravano in collisione, lambendosi a vicenda, tra baci roventi e carezze morbose, pensare -o tentare di fare qualcosa di razionale- era l’ultima cosa che alla Meister veniva in mente di fare.

E poi a scuola, il suo gioco proseguiva, tra occhiate bollenti e commenti imbarazzanti: come se quei segni violacei e quelle guance costantemente arrossate non fossero causa sua!

 

#18-Caldo

Faceva caldo. Troppo caldo.

E quando Soul intendeva “troppo caldo”, significava che uscire per strada era come decidere di morire per liquefazione, come la strega del mago di Oz.

E a proposito di “streghe”, era strano vedere come Blair fuggiva il caldo, chiudendosi in camera con il condizionatore al massimo, con la scusa di una pelliccia ingombrante.

L’unica che sembrava godere di questa stagione era Maka: felice come una pasqua, trotterellava per casa, preparando granite e gelati e rinchiudendosi al fresco della sua stanza.

Proprio non la capiva, e non capiva soprattutto perché ogni notte si presentasse davanti alla porta della sua camera, chiedendo “ospitalità” per il troppo caldo . . .

Curioso davvero, se non fosse per il fatto che senza questo piccolo particolare, Soul non avrebbe la forza per affrontare questa stagione bollente.

 

#19-Compromesso

«Eddai Maka! Ti pregooo!»

«No Soul, non se ne parla! Non posso farti copiare ogni volta!»

«Ti giuro che questa è l’ultimaaa!»

«See come no, lo era anche quattordici volte fa, o sbaglio?»

«Ti prometto che farò tutto quello che vuoi in cambio!»

Ecco quella era la famosa frase che la faceva vacillare ogni volta.

Una frase che riusciva sempre nel suo intento: corromperla.

«Se Stein dovesse scoprirci, sappi che farai la più brutta delle fini, stanne certo!»

Soul esultò soddisfatto, dirigendosi allegro verso la loro aula.

Maka sospirò.

Bè in fondo non era andata tanto male, anche lei aveva ottenuto qualcosa, no?

 

«Ehi! Non era così che intendevo ricambiare il favore!» protestò la Buki

La Meister dal canto suo, sorrise sadica, alzando i piedi giusto per permettere al suo nuovo “schiavetto” di passare l’aspirapolvere, mentre restava comodamente sdraiata sul divano, intenta a leggere un libro.

 

#20-Assenza

«Io esco con Chrona! Ci vediamo più tardi, e vedi di non combinare casini! Ciao»

Casini! Ma quali casini poteva combinare?!

Soul sbuffò affranto, lasciandosi cadere sul divano.

Butto un’occhiata all’orologio e accese svogliatamente la televisione.

Neanche mezz’ora dopo la spense, annoiato a morte.

Senza Maka non c’è gusto.

Un pomeriggio senza di lei era così vuoto e lungo,così noioso e silenzioso.

Sapere poi che era uscita con quel pesce-lesso-mezzo-addormentato non lo consolava affatto, anzi lo innervosiva ancora di più!

Non che ce l’avesse con Chrona, in fondo non ne aveva colpa, no, solo che pensare che la sua Meister stesse trascorrendo del tempo con altri , che non fossero lui, lo faceva incazzare, e di brutto …

Era forse gelosia?

#21-Incubi

Ogni notte per lei era un inferno.

Un inferno molto reale.

I ricordi del primo scontro con Chrona si facevano vivi appena chiudeva gli occhi, sempre più vividi e realistici, trafiggendola come piccoli aculei e facendole rivivere di nuovo quella sensazione di impotenza e di debolezza di fronte allo strazio di Soul.

Sì perché lei era debole, debole e incapace di proteggere la sua Buki.

E queste considerazioni, ancora più di quegli incubi, la terrorizzavano a morte.

 

 

 

 


N.D.A

Salve gente, primo timido tentativo di scrivere flashfic! Sono tre giorni che guardo ininterrottamente Soul Eater e dire che me ne sono innamorata è un eufemismo! Ok, leggendo quanto segue capirete la mia ossessione per questa coppia, che trovo fantastica *_* Davvero fantastica! E se questo non è amore! Comunque sia, sappiate che le le flashfic sono 21 perché al momento ho visto solo 21 episodi, *si ecclissa* scusate ma la scuola è agli sgoccioli – e pure io!-.

Ho scritto tutto in una sera in un pomeriggio , oggi per la precisione.

Fatemi sapere,

Mely

   
 
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