Per colpa dei miei mari
È già sera sui miei sorrisi
quando ti cullo tenero fior
in questi miei scuri giardini
nascosti al fragor della marea.
E qui profumo ti saluto
dove mi diceva il respiro
che giungevi a scortarmi fin lì
di fronte al mar sulla collina.
Mi volgerò ancora indietro
come tutti quei naviganti
per quelle tremende acque
che ci solcano nel petto.
Voi migranti di poetici estri
in balìa di quali venti,
la libertà ha altri maestri.