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Autore: OhCheshireCat    31/05/2011    6 recensioni
[AU Arancia Meccanica][Frerard]
La tua forza è controllarti,ma non hai più scelta. Ormai ti spezzi su te stesso, lasci che le tue ginocchia si pieghino sotto il peso delle note inarrestabili.
E' la nona sinfonia. E' l'antitesi dell' amore.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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My Clockwork Romance

 



Premessa: questa è un AU ambientata nel contesto di Arancia Meccanica, quindi penso che per capirla a fondo bisognerebbe prima aver visto il film. Gerard immedesima il ruolo di Alex DeLarge, vero protagonista di Arancia Meccanica.
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, non scrivo a scopo di lucro e l'opera originale è di Anthony Burgess, dal quale è stato tratto l'omonimo capolavoro di Stanley Kubrick.

 

***
 

Amiamo la violenza. Amiamo la demolizione.
L'amiamo perchè ci porta dentro quel sentimento di liberazione dalla società, dagli ordini imposti con i quali lo stato cerca di annientare istante per istante la nostra vera essenza.
E non è mai abbastanza.
E cos'è questa violenza, se non una ricerca infinita che sfocia nella disperazione, nella rabbia, nel dolore...
Cos'è, cos'è se non l'estremo tentativo di uscire dall'ordinario, da quella malata normalità che ci uccide. E ci perseguita. E ci fa morire ogni giorno un po' di più.
Cos'è se non il raggiungimento di una perfezione proibita, che non trova pace e non la troverà mai.

Guardi le tue mani macchiate di sangue. Macchiate di violenza.
Le guardi e non riesci a contenere una smorfia. Le giri e le rigiri, sperando che il liquido cremisi svanisca, che il peccato appena compiuto possa dissolversi come un brutto sogno.
Ma questo non è un sogno, Gerard. Questa è la realtà.
Le guardi per convincerti che domani sarà migliore, proprio come vogliono farti credere.
Ti pulisci le dita sulla manica della camicia, terrificato nel veder apparire una striscia scarlatta al passaggio dei polpastrelli sporchi di rosso.
Poi ti rivolgi verso di lui. Lui, la candida perfezione. Lui, il tuo Frank.
Ti senti un verme per averlo trascinato in questa storia, lui, che è la purezza fatta carne. Lui che non farebbe del male ad anima viva.
E invece guarda cosa ne hai fatto, Gerard. Hai ucciso quell'immacolata parte del suo essere. No, non l'hai uccisa. L'hai mutata in qualcosa di peggio. Hai messo mano all'opera più perfetta di Dio, hai trasformato il suo bel Gabriele nel più temibile dei demoni. Hai sedotto il più incontaminato degli angeli, l'hai sporcato con la tua violenza.
E lui dorme. Placidamente dorme, accoccolato su quel pavimento lurido, quel pavimento impregnato di sesso e alcool. Ignaro, con un sorriso soave stampato sul volto, dimentica del mondo, dal mondo dimenticato.
Lo sfiori con gli occhi. Il sentimento che provi per lui è aldilà di qualsiasi altra cosa.
Vorresti andare lì, stringere la sua pelle fruttata fra le mani, respirare il suo odore fin dentro le ossa. Vorresti, ma non puoi.
Il controllo non è mai accertato. Non te lo permetteresti mai, se gli succedesse qualcosa di male, non è vero?
Lo culli con lo sguardo, invidiando l'ingenuità con la quale riesce ancora a prendere sonno.
Poi la senti.
Proviene da fuori, forse dal giardino, forse la primo piano, o forse, no Gerard, forse è solo nella tua testa. La musica sempre più crescente, quella musica che ti rimbomba nelle orecchie, che ti stupra i timpani fino allo strenuo. E' piacere cruento, la più alta forma di suono mai udito da alcun orecchio umano. Qualcosa dentro te si smuove, appena la senti.
La violenza incombe, non è mai a riposo, propensa ad attaccare appena sente il segnale. Questa violenza meccanica, pronta a esplodere come una bomba a orologeria.
E Frank se ne sta lì, dorme, inviolato. Stupido Frank, fuggi, ti prego, finchè sei in tempo, abbandona questa casa di desolazione.
Urli per farti sentire, urli per svegliarlo. Urli e lui se ne accorge, sgrana gli occhi, impaurito. Gridi di andarsene e lui resta impietrito, ti guarda, non capisce. Con le palpebre tumide di lacrime, tiri i suoi abiti cenciosi fuori dalla finestra. Prima il cappello nero, poi la camicia bianca, infine i pantaloni volano e atterrano sull'erba bagnata. Lui ammutolisce, raccatta le poche cose che sono rimaste nella stanza, apre la porta. Prima che se ne vada, cogli l'ultima scintilla nei suoi occhi. La conserverai cara, quella scintilla, mio caro Gerard. La metterai da parte, come un piccolo gioiello o un fiore raro; un pezzo di anima nascosto sotto pelle. Per ricordarti che, nostante tutto questo schifo, c'è ancora qualcosa in cui sperare.
Guardi il tuo angelo guasto attraverso la vetrata, lo segui fino a quando il il suo corpo nudo si allontana nel buio. Intanto la musica imperversa dentro di te, pulsa nelle vene, scivola nei ventricoli per giungere fino al cuore. E poi esplode, esplode dappertutto.
Questa violenza. Così assurda, così ridicola. Così meccanica.
E ci pensi a volte, che il sentimento che provi per Frank non è poi così meccanico. Che è un sentimento puro e naturale. Che lo ami, e questo ti fa paura. Che questo è lontano anni luce dalla violenza, e ne sei consapevole.
Ma ormai sei solo, Gerard. Solo, con il tuo Ludovico Van.
La tua forza è controllarti,ma non hai più scelta. Ormai ti spezzi su te stesso, lasci che le tue ginocchia si pieghino sotto il peso delle note inarrestabili.
E' la nona sinfonia. E' l'antitesi dell' amore.

   
 
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