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La ragazza diede un'ultima occhiata all'”errore”, per poi girare i tacchi e andarsene.

 

"Da non credere. Sei una sciagurata, te e quell'idiota del tuo ragazzo!"

"Ti prego papà non dire così.."

Quella conversazione non era nuova in casa Williams. In effetti durava da nove mesi. Nove lunghi mesi.

"E dimmi, lui dov'è?" Più che una domanda diretta alla figlia era una domanda retorica. Perché lo sapevano già tutti quanti.

Lui se ne era andato.

"Beh comunque non è un problema vero? Insomma sei grande ormai! Hai 15 anni!"

"Cosa? Non capisco" O meglio non voleva capire.

"Scusa pensi davvero che io e tua madre ci prenderemo cura di lei?"

La ragazza rimase basita difronte a quella frase. Cercò l'appoggio della madre ma distolse lo sguardo.

"Ho.. solo 15 anni! Sono una bambina! Non posso prendermi cura di un'altra bambina!"

"Ah no?! Non me lo dire! Hai solo quindici anni, povera piccola. Sei piccola per crescere una figlia ma abbastanza grande per darla al primo che capita! E' una tua responsabilità. Tuo errore tua soluzione." Posò il mozzicone della sigaretta nel posacenere, per poi entrare in casa.

La ragazza rimase qualche istante seduta sul porticato di casa.

Si asciugò le lacrime, pensando al suo amore che se ne era andato. Non erano stati insieme per molto. Lei ne era sempre stata innamorata, poi ci fu il ballo, la stanza dell'hotel..

La ragazza scosse la testa per scacciare il brutto ricordo.

Come quando lei gli aveva detto della bambina.

La sua reazione incredula quando lei si era illusa che sarebbe rimasto

La reazione violenta del padre, la delusione della madre.

Pose lo sguardo sulla carrozzina a qualche passo da lei.

Fisso la bimba con odio, già lo sapeva. Lei non sarebbe mai stata sua figlia. L'avrebbe odiata sempre nello stesso identico modo.

Perché lei era solo un errore. Per colpa sua aveva perso tutto.

Il ragazzo che amava.

La sua infanzia.

Se stessa.

 

17 anni dopo.

 

Per l'ennesima volta Amy stava guardando quella foto. Era l'unica foto che la ritraeva da piccola.

Una bimba paffutella e dolcissima le sorrideva dalla fotografia.

Sorrise, incredula che quella bimba così sorridente potesse essere lei. Adesso che era così spenta, così dannatamente chiusa, così sola.

 

Era talmente presa che non si era resa conto dell'orario.

Erano le 7:40.

Avrebbe fatto tardi a scuola.

Di nuovo.

Prese di corsa lo zaino e scese.

Aprii la porta e si trovò davanti il suo migliore amico.

"Alla buon'ora Amy! Siamo in ritardo. Di nuovo."

"Lo so.. scusa." Accompagnò le sue parole con uno il suo solito sguardo dolce. A cui lui non resisteva mai.

"Ok ok. Sali in macchina su!" Sorrise e gli diede un bacio sulla guancia.

"Lo sai che ti adoro?" Disse avvicinandosi alla Mustang.

"Cammina in macchina!" Nonostante lui non volesse darlo a vedere, non riusciva a tenergli il broncio. Lei era la sua migliore amica, e l'adorava.

Amy rise ed entrò in macchina. Lui la seguii, sedendosi e mettendo la macchina in moto.

"Ritardo numero cinque arriviamo!"

She was brought into this world 

Out of a beautiful mistake

When her mom was just a girl

And her daddy didn't stay

[Lei è venuta al mondo

da un bellissimo errore

quando sua mamma era solo una ragazza

e suo padre non rimase]

Nick Jonas And The Administration - Rose Garden

Ehila, grazie per aver letto il prologo :)
Piccola premessa.
So che stai pensando, questa storia l'ho già letta l'hai copiata!
Ehm no. L'ho scritta io, ma ho fatto il terribile errore di postarla sulla mia pagina facebook. 
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=215497301813993&set=a.145945565435834.25152.145902625440128&type=1¬if_t=like
E' mia la storia ok?
Detto questo ti saluto :3
Ciuffo.

 

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