○• I Feel You ○•
7. Promessa
Got me out here and the water so deep
Tell me how you gonna be without me
if you ain’t here I just can’t breathe
It’s No Air No Air
No Air,
Jordin Sparks
Damon
atterrò con grazia sulla spiaggia e mi adagiò
sulla sabbia non troppo calda. Ormai
il sole era quasi scomparso all’orizzonte, ma nonostante
questo i suoi raggi
illuminavano ancora di luce chiara le bellissime coste del Brasile.
I
granelli di sabbia mi solleticavano la schiena; chiusi gli occhi, come
per
godermi fino in fondo questo momento. Era semplicemente un momento bello: lui, il mio Damon, era bello, il tramonto era bello.
Tutto era bello. Mi sentivo
l'errore in quel dipinto perfetto; avevo la
sensazione di essere il soggetto che rovinava tutta
l’atmosfera e la bellezza
della pittura. Nella mia testa avevo in mente la foto di
quell’attimo: era sfocata
ad arte sullo sfondo e su di me: si distingueva solamente il mio
vampiro,
Damon. Dovevo ammettere che per nulla al mondo avrei ceduto quella foto
e
riconoscevo che l’atto del mio vampiro nel bruciare quella
della sua famiglia
era stato fin troppo altruista nei miei confronti. Ma forse
l’avrei fatto
anch’io per amore.
Quindi
Damon mi amava davvero, altrimenti non avrebbe rinunciato ad un oggetto
così a
lui caro e prezioso.
"Come
hai fatto?" domandai tenendo sempre gli occhi chiusi, cambiando
argomento
per smettere di pensare sempre alle stesse cose. Davvero non capivo
come Damon
fosse stato in grado di sollevarmi e farmi volare nel cielo in quel
modo così
spensierato, come se fosse la cosa più normale del mondo.
Avevo capito che era
stata una magia, ma a pensarci bene l’idea di due corpi di
dimensioni umane che
si librano nel cielo e non vengono sballottati a terra per la forza di
gravità
è strano. Va contro tutte quelle complicate leggi fisiche e
chissà quant’altro.
Volevo
sapere perché la magia
lo aveva
trascinato con me sopra l’oceano.
"A
fare che?" rispose Damon adagiandosi accanto a me. Sentii le sue calde
braccia stringermi dolcemente e mi sentii bene, felice e amata come non
mi ero
mai sentita prima.
"A
volare insieme a me" risposi aprendo gli occhi e sperando di trovare le
sue iridi color del ghiaccio. Ma non le vidi: le sue palpebre coprivano
i suoi
stupendi occhi.
Poi
li aprì, come se avesse capito il mio bisogno di vederli.
"Beh a dirla
tutta non sono molto sicuro di come sia andata. Tu mi hai voluto con te
e la
polvere ha fatto tutto da sola, probabilmente. Sappi solamente che io
sono
contento che sia andata così perché…
beh così rimarrò per sempre nei tuoi
ricordi" dichiarò Damon.
Mi
commossi; aveva ragione: avevo appena visto il mio sogno di una vita
diventare
realtà e avrei per sempre ricordato quel momento passato in
volo sopra il mare.
Me lo immaginavo diverso a dirla tutta, perché Damon non era
programmato. Il
mio primo e vero volo era stato mille volte meglio di tutte le mie
aspettative
più spinte.
Perché c'era Damon.
Non
avrei mai pensato nella vita che avrei potuto trovare qualcuno che mi
amasse
come mi amava lui e non avrei nemmeno mai creduto che io fossi in grado
di
amare tanto come amavo lui. Non avrei mai immaginato che qualcuno non
mi avesse
presa in giro per quel ridicolo sogno che mi tormentava da anni.
È proprio vero
che la vita riesce sempre a sorprenderti, nel bene e nel male. E Damon
aveva
ragione: il mio ricordo non sarebbe mai sbiadito e sarebbe rimasto
sempre
impresso nella mia mente, indelebile. E Damon ne avrebbe sempre fatto
parte,
per sempre. La foto di quel momento improvvisamente cambiò,
e pure io diventai
bella definita. Perché quello non era il momento di Damon, ma era il mio
momento. L’attimo che io condividevo
con lui.
"Lo
sai che ti amo" confessai senza la mia solita timidezza.
Damon
sorrise a 1000 Watt: "Lo so, piccola. E sai che ti amo anch'io?"
chiese poi.
Sorrisi
a mia volta, ma ero perfettamente consapevole che il mio sorriso non
era
minimamente paragonabile al suo. "Lo so" risposi solamente, senza
aggiungere nulla. Non sentivo il bisogno di parlare. Capitava spesso
con lui.
Non
avrei mai potuto fare a meno del suo sorriso. Nemmeno il modello
più
affascinante e desiderato del mondo avrebbe mai potuto eguagliare
Damon.
Nessuno aveva il suo carattere: dolce, sexy e sfacciato
contemporaneamente,
accompagnato sempre da un sorriso diverso; a volte provocante, altre
comprensivo e altre ancora semplicemente un sorriso.
Amavo
proprio tutto di lui e volevo amarlo per sempre.
Questo
però complicava la discussione. Avrei dovuto lottare per
ottenere il mio per
sempre, e questo lo sapevo bene.
Sospirai;
volevo chiedergli un’altra cosa: “Come hai fatto
a…” feci una pausa, “… a
bruciare quella foto? Come puoi riuscire ad abbandonare
l’unica foto che ti è
rimasta di tua madre, tuo padre e…” chiesi io, che
non riuscivo davvero a
capire.
Lui
mi fissò, come se la risposta fosse ovvia:
“Perché ti amo, Elena” disse
semplicemente. Di solito le persone si stancano di sentirsi dire sempre
le
stesse cose, ma io non mi stufavo mai del suo “ti
amo”.
“Sì,
ma tu ami anche la tua famiglia” ragionai testarda.
Sorrise
malinconico: “Giusto… ma li amo come li
può amare qualcuno che si è rassegnato
in 150 anni che sono morti e che non torneranno”
sospirò. “Se ti avessero
conosciuta ti avrebbero adorata” aggiunse stringendomi la
mano, immerso nei
ricordi. Non volevo interrompere quel suo momento. Lo avrei lasciato
parlare
per ore; era la prima volta che raccontava a ruota libera della sua
famiglia:
era strano, ma al contempo davvero affascinante.
“Mio
padre era uno stronzo… ma questo lo sai. Tutti preferivano
Stefan. Katherine,
mio padre, tutti. Io ero sempre quello che non sarebbe dovuto
nascere” sputò
Damon, leggermente arrabbiato e amareggiato dai ricordi.
“Tutti
i rifiuti che ho ricevuto, tutti i no che mi sono stati detti e i
sì che ha
invece ottenuto Stefan mi hanno portato ad essere quello che sono
stato. Non credevo
che qualcuno sarebbe riuscito a farmi diventare più o meno
quello che ero prima
di diventare un vampiro. Ma così è
stato” concluse rapidamente, fissandomi.
Sorrisi,
non sapendo bene come reagire. Non era una bella storia di certo.
Ora
dovevo però andare incontro al discorso che avevo tentato di
rimuovere dalla
mia testa. Non potevo più schivarlo, dovevo sapere.
Attesi
un momento prima di dire quello che volevo dire; ci avevo riflettuto
molto in
quei giorni e mi ero resa conto che il bisogno di avere Damon sempre al
mio
fianco era diventato primario, di fondamentale importanza. Non esisteva
niente
e nessuno che desiderassi più di Damon ed ero
così convinta di questo che avrei
fatto di tutto pur di stare con lui.
Fissai
il cielo rosso e rosa, il sole che scendeva sempre più
vicino al mare e che si
rifletteva sullo specchio d'acqua e capii un'altra cosa: se in quel
momento non
avessi realizzato il mio sogno, la cosa che avrei voluto realizzare di
più al
mondo non era di certo volare, ma Damon. Solo e soltanto Damon.
"Trasformami"
dissi solamente, con sicurezza. Volevo trasmettere la mia
determinazione in
modo chiaro. Non volevo che trovasse una nota di incertezza nella mia
voce, da
cui avrebbe potuto trarre chissà quante ridicole scuse
forzate per sviare la
mia richiesta.
Vidi
i suoi occhi guardarmi con rimprovero, paura, felicità.
Emozioni miste che si
lasciavano svelare una ad una. "Elena... sai che non posso"
sussurrò.
Scossi
la testa: "Voglio delle valide ragione per le quali tu non potresti
farlo" dissi io sempre molto determinata.
Lui
parve pensarci un attimo: "Perché... non posso condannarti a
questa vita.
Non voglio che tu uccida, non voglio che tu sia costretta a manipolare
la gente
se fosse necessario. E se rimani umana, non combinerai mai niente per
cui saresti
costretta a controllare la mente di una persona. E poi... non voglio
che tu
cominci a commettere atti fuorilegge come rubare il sangue se fosse
necessario,
non voglio che tu debba vivere per sempre all’inferno. Ho
paura di farti
soffrire e che qualcosa vada storto e poi? Saresti furiosa con me
perché mi
sono lasciato convincere a trasformarti e... come farai con Bonnie,
Jenna,
Jeremy? Alaric? Caroline? Elena, è una delle idee
più..." disse tutto d'un
fiato Damon.
Lo
interruppi, non volendo sentire una sola scusa stupida di
più: "Come puoi
solamente pensare che qualcosa vada storto fra di noi, eh?" mormorai.
Davvero, come poteva pensarlo?
“Voglio
dire, è più probabile che qualcosa non funzioni
fra di noi ora che siamo
un'umana e un vampiro. Cosa vuoi che succeda quando saremo tutti e due
vampiri?
La probabilità di una separazione futura è pari a
quella che un meteorite ci
cada sulla testa in quel preciso istante” tentai di farlo
ragionare,
cominciando ad alzare leggermente i toni.
"Non
si sa mai, Elena. Non si sa mai nella vita cosa può
succedere" disse Damon,
testardo come non lo avevo mai visto.
Incominciai
ad arrabbiarmi e spostai una ciocca di capelli che il vento mi aveva
spostato
sugli occhi. "Damon! Come puoi solamente pensarlo? Io farei di tutto
pur
di stare con te, lo capisci questo?" esclamai scioccata, ripentendo
sempre
le stesse frasi con lo stesso tono stupefatto e arrabbiato al tempo
stesso.
Lui
sorrise triste: "Elena, non posso
trasformarti. E capisco che tu mi ami e ti amo anch'io. Ed
è proprio perché
ti amo che non posso trasformarti. Sarebbe il gesto più
egoista che potrei mai
compiere, Elena" spiegò lui.
Amavo
il suo modo di essere altruista, generoso, corretto. Ma non troppo.
"Damon" ricominciai decisa, "io dico che se ci amiamo così
tanto
e abbiamo a disposizione l'eternità... perché non
sfruttarla?" aggiunsi,
sperando di averlo convinto almeno un pochino. “Non hai idea
di quante coppie
vorrebbero vivere per sempre nel loro amore, e noi… noi
siamo una di quelle
poche che hanno a disposizione questa
opportunità!” esclamai, cominciando ad
impazzire. Sentivo che se mi avesse detto di no un’altra
volta, sarei
scoppiata.
Il
vento alzò la sabbia e mi andò negli occhi e mi
spostò i capelli. Damon allungò
una mano e me li mise dietro alle orecchie: "Non potrei mai rinunciare
a
te umana. Amo il tuo profumo e quando le tue guance arrossiscono in
modo così
naturale. Amo tutto di te, Elena. E non posso uccidere
tutto questo. Sarei egoista, molto ma molto egoista"
confessò lui continuandomi a sistemare i capelli con
dolcezza.
Improvvisamente
capii una delle ragioni che stava alla base di tutta quella riluttanza.
Damon
aveva detto "non posso uccidere
tutto questo". Sì, perché per
trasformarmi lui doveva uccidermi.
E aveva paura. "Damon...
la ragione è che tu hai paura di..." dissi io lasciando la
frase in sospeso,
non volendo dire quella parola e sperando che lui la capisse.
Lo
vidi chiudere gli occhi nuovamente e mi resi conto che aveva smesso di
toccarmi
i capelli. Poi lo vidi annuire quasi impercettibilmente, e capii che
avevo
fatto centro.
"Damon
mi fido di te" dichiarai io. Mi avvicinai a lui fino a quando non lo
costrinsi ad aprire gli occhi.
"Non
dovresti, invece" sussurrò lui in risposta.
Io
scossi la testa, chiedendomi disperatamente perché fosse
così riluttante
all'idea di passare l'eternità assieme. Forse non mi amava
così tanto come lo
amavo io? Forse aveva davvero paura... "Damon. Sarà una cosa
veloce.
Altrimenti mi uccido da sola, una coltellata nel cuore, un salto da
qualche metro.
Non è poi così difficile" lo minacciai. E ci
riuscii: lo vidi letteralmente
impallidire.
"Elena...
tu non oseresti" farfugliò lui. "Comunque avresti bisogno
del mio
sangue. E io il mio sangue non te lo do" aggiunse poi leggermente
più
sereno.
Ops.
Giusto: mi serviva il suo sangue, altrimenti sarei morta e non sarei
resuscitata
vampira. L'avevo dimenticato, presa dall'entusiasmo di poter diventare
come il
mio Damon senza il suo aiuto. "Uffa. Sei davvero un rompiscatole!"
sbuffai seccata, allontanandomi da lui un poco. Avrei potuto cavarmela
anche
con il sangue di Stefan oppure quello di qualche neovampiro che
capitava in
città. L’idea di essere trasformata da Damon e di
avere in circolo il suo
sangue
Lui
mi sorrise divertito; ma che aveva da sorridere? Io volevo diventare
come lui,
per passare il per sempre assieme e lui rideva come un cretino.
"Un
rompiscatole che ha realizzato il tuo sogno" puntualizzò lui
riaccorciando
le distanze.
Aveva
ragione; qualcosa di giusto l'aveva pur fatto. E non potevo essere
indifferente
a questo. "Ok... ma un giorno lo farai. Mi trasformerai.
Promettimelo" dissi io avvicinando il mio viso al suo. La vicinanza con
i
suoi splendidi occhi azzurri mi mandava in fibrillazione, non capivo
più
niente. Il resto non contava; vedevo solo lui.
"Mmm
mmm" mugolò lui accorciando definitivamente le distanze e
facendo
scontrare le nostre labbra con dolcezza. Quanto mi era mancato quel
contatto!
Ogni volta che Damon mi sfiorava, non capivo più niente.
Andavo su un altro
pianeta, dove le uniche forme di vita eravamo io e lui. Nessun altro.
Avevo
sempre sognato quel momento: un ragazzo insieme a me, sulla spiaggia,
al
tramonto, che mi baciava con dolcezza.
Avevo
sempre sognato quel ragazzo che mi facesse sentire amata. E ora tutto
era
realtà: lo avevo ed era lì con me. E pensai che
me lo avesse mandato mamma, che
da lassù, in un punto indistinto del cielo mi seguiva e mi
assistesse in ogni
mia decisione. Perché mamma era l'unica che sapeva del mio
sogno: volare. Mamma
era l'unica che ne era a conoscenza, sapeva quanto volevo volare. E mi
aveva
mandato Damon, che era riuscito a farmi realizzare il mio sogno e che
aveva
fatto anche un'altra cosa: aveva lasciato che io mi innamorassi di lui.
Non
so come feci, ma interruppi quel contatto: "Damon" ansimai.
Lui
parve leggermente infastidito da quella breve pausa. "Damon,
promettimelo.
Promettimi che prima di aver raggiunto i... venticinque anni tu mi
trasformerai" sussurrai.
Era
in lotta con sé stesso, e lo vedevo bene. Come sempre, i
suoi occhi erano lo
specchio delle sue emozioni. "Te lo prometto" dichiarò poi.
Lo
guardai stupita: "Davvero?" chiesi felice.
Lui
annuì sorridendo: "Ma prima devi vivere il più
possibile, devi vivere come
ogni essere umano", aggiunse. Oh no! C'erano delle condizioni...
"Quali
esperienze devo vivere ancora? Sono andata a scuola, ho avuto degli ex,
ho un
fidanzato, ho fatto la babysitter, cucino, stiro, ho perso i genitori,
ho
realizzato i miei sogni. Che manca?" domandai senza smettere di
sorridere.
Ero troppo felice, davvero troppo felice.
"Elena.
Sposami” disse solo lui.
Rimasi
allibita dalla sua richiesta: faceva sul serio o era un brutto scherzo
a cui
volevo credere come una bambina? Era la realtà o era
l'ennesima favola in cui
mi pareva di essere capitata?
"Elena.
Sposami" ripeté lui, serio e più deciso. Qualcosa
mi fece capire che non
mi stava prendendo in giro, voleva davvero che io lo sposassi.
"Oddio,
Damon. Sì. Sì. Mille e milioni di volte
sì" urlai io abbracciandolo.
Piansi e risi contemporaneamente; lacrime di gioia mi rigavano le
guance. Ero
felice perché mi sentivo la donna più fortunata
del mondo, mi sentivo la donna
che aveva l'uomo più altruista e bello del mondo.
"Ti
amo piccola. E ti trasformerò, te
lo
prometto" sussurrò lui infine.
Lo
guardai e ci abbracciammo. Davvero non potevo più chiedere
nient'altro dalla
vita.
Angolino
della Matta Fra
Non
uccidetemi.
Ecco,
inizio così questo angolino.
Non
uccidetemi, vi prego.
Sono
superoccupata e davvero ho provato ad aggiornare un po’
più in fretta, ma sono
sotto stress e non ce la faccio più. Questo capitolo era in
parte già scritto e
per questo ho deciso di mettermi qui e ad ampliarlo un po’.
Spero che vi sia
piaciuto, sappiate che la storia comunque va avanti di massimo due o
tre
capitoli, visto alcune vostre richieste.
Allora…
Elenuccia e Damonino si stanno avvicinando parecchio, non trovate?
Fatemi
sapere che ne pensate, anche se so di essere una brutta bambina cattiva
che non
ha recensito voi. Ma sempre per la stessa ragione: non ho tempo, sono
sommersa
di roba da fare almeno fino al 3 giugno. Poi basta, it’s
praticamente over.
Il prossimo
capitolo sarà o l’epilogo oppure il pov
Damon… devo ancora decidere. Vedremo!
L’aggiornamento
è previsto per… mmmm non lo so,
cercherò di fare in una settimana e mezza? J
Spero,
io ci provo! Devo ancora fare un esame…
Ok, ora
passiamo alla pubblicità e ai ringraziamenti:
Ringrazio
un milione di volte tutte quelle splendide ragazze (10!) che hanno
recensito
circa un anno fa J
Mi dispiace, spero che mi perdoniate e mi
lasciate il vostro parere. Vi prego, davvero, perdonatemi.
Dedico questo
capitolo a Mary
che
mi ha perdonata insieme Glo
per l’immenso
ritardo. Grazie grazie mille per la comprensione. Marghi
ti adoro! Sei
diventata una grande amica, anche se vivi dall’altra parte
dell’Italia! Ahah
tvb. Mi mancano le recensioni di NaduzzaNadina
J!
Dove
sei? Per fortuna la sento ancora su twitter… ah se lo avete
io sono
@fra_is_fearless, da grande fan di zia Taylorina Swift (Naduzz ascolta
“Superstar”!
E’ OMG).
Ok non
posso ringraziarvi tutte che divento matta con questi link che non
funzionano,
ma grazie davvero. Anche a chi segue la storia in silenzio, o chi
l’ha aggiunta
alle preferite, seguite e ricordate. Grazie. Siete sempre di
più e vorrei
sentire i vostri pareri! Fuori dal nido e venite, non mordo J
Infine questa
volta consiglio la storiellina… A
Mystic Love
e Crystalized!
Anche
con Marty e Kikka mi devo mettere in pari… arrivooo!
Infine
mi farebbe piacere se
passaste qui
a
leggere e a commentare una mia tragica OS
che ho scritto un po’
di tempo fa e che è stata in parte la causa del mio immenso
ritardo… fatemi
sapere che ne pensate!
Bacioni
Fra