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Autore: FraRose    01/06/2011    7 recensioni
Tutti abbiamo un sogno.
Io voglio riuscire a librarmi nel cielo senza usare aerei o cose simili. È il mio obiettivo da quando avevo quattro anni. Non voglio arrendermi, per quanto io già sappia che è impossibile.
Ho l'impressione che mamma sapeva da sempre che Damon Salvatore sarebbe entrato a far parte della mia vita. Forse è per questo che mamma me lo aveva promesso: un giorno ci sarei riuscita. Avrei davvero volato.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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7. Promessa

 

 

Got me out here and the water so deep
Tell me how you gonna be without me
if you ain’t here I just can’t breathe
It’s No Air No Air

 No Air, Jordin Sparks

 

 

Damon atterrò con grazia sulla spiaggia e mi adagiò sulla sabbia non troppo calda. Ormai il sole era quasi scomparso all’orizzonte, ma nonostante questo i suoi raggi illuminavano ancora di luce chiara le bellissime coste del Brasile.
I granelli di sabbia mi solleticavano la schiena; chiusi gli occhi, come per godermi fino in fondo questo momento. Era semplicemente un momento bello: lui, il mio Damon, era bello, il tramonto era bello. Tutto era bello. Mi sentivo l'errore in quel dipinto perfetto; avevo la sensazione di essere il soggetto che rovinava tutta l’atmosfera e la bellezza della pittura. Nella mia testa avevo in mente la foto di quell’attimo: era sfocata ad arte sullo sfondo e su di me: si distingueva solamente il mio vampiro, Damon. Dovevo ammettere che per nulla al mondo avrei ceduto quella foto e riconoscevo che l’atto del mio vampiro nel bruciare quella della sua famiglia era stato fin troppo altruista nei miei confronti. Ma forse l’avrei fatto anch’io per amore.
Quindi Damon mi amava davvero, altrimenti non avrebbe rinunciato ad un oggetto così a lui caro e prezioso.
"Come hai fatto?" domandai tenendo sempre gli occhi chiusi, cambiando argomento per smettere di pensare sempre alle stesse cose. Davvero non capivo come Damon fosse stato in grado di sollevarmi e farmi volare nel cielo in quel modo così spensierato, come se fosse la cosa più normale del mondo. Avevo capito che era stata una magia, ma a pensarci bene l’idea di due corpi di dimensioni umane che si librano nel cielo e non vengono sballottati a terra per la forza di gravità è strano. Va contro tutte quelle complicate leggi fisiche e chissà quant’altro.
Volevo sapere perché la magia lo aveva trascinato con me sopra l’oceano.
"A fare che?" rispose Damon adagiandosi accanto a me. Sentii le sue calde braccia stringermi dolcemente e mi sentii bene, felice e amata come non mi ero mai sentita prima.
"A volare insieme a me" risposi aprendo gli occhi e sperando di trovare le sue iridi color del ghiaccio. Ma non le vidi: le sue palpebre coprivano i suoi stupendi occhi.
Poi li aprì, come se avesse capito il mio bisogno di vederli. "Beh a dirla tutta non sono molto sicuro di come sia andata. Tu mi hai voluto con te e la polvere ha fatto tutto da sola, probabilmente. Sappi solamente che io sono contento che sia andata così perché… beh così rimarrò per sempre nei tuoi ricordi" dichiarò Damon.
Mi commossi; aveva ragione: avevo appena visto il mio sogno di una vita diventare realtà e avrei per sempre ricordato quel momento passato in volo sopra il mare. Me lo immaginavo diverso a dirla tutta, perché Damon non era programmato. Il mio primo e vero volo era stato mille volte meglio di tutte le mie aspettative più spinte.

Perché c'era Damon.
Non avrei mai pensato nella vita che avrei potuto trovare qualcuno che mi amasse come mi amava lui e non avrei nemmeno mai creduto che io fossi in grado di amare tanto come amavo lui. Non avrei mai immaginato che qualcuno non mi avesse presa in giro per quel ridicolo sogno che mi tormentava da anni. È proprio vero che la vita riesce sempre a sorprenderti, nel bene e nel male. E Damon aveva ragione: il mio ricordo non sarebbe mai sbiadito e sarebbe rimasto sempre impresso nella mia mente, indelebile. E Damon ne avrebbe sempre fatto parte, per sempre. La foto di quel momento improvvisamente cambiò, e pure io diventai bella definita. Perché quello non era il momento di Damon, ma era il mio momento. L’attimo che io condividevo con lui.
"Lo sai che ti amo" confessai senza la mia solita timidezza.
Damon sorrise a 1000 Watt: "Lo so, piccola. E sai che ti amo anch'io?" chiese poi.
Sorrisi a mia volta, ma ero perfettamente consapevole che il mio sorriso non era minimamente paragonabile al suo. "Lo so" risposi solamente, senza aggiungere nulla. Non sentivo il bisogno di parlare. Capitava spesso con lui.
Non avrei mai potuto fare a meno del suo sorriso. Nemmeno il modello più affascinante e desiderato del mondo avrebbe mai potuto eguagliare Damon. Nessuno aveva il suo carattere: dolce, sexy e sfacciato contemporaneamente, accompagnato sempre da un sorriso diverso; a volte provocante, altre comprensivo e altre ancora semplicemente un sorriso.
Amavo proprio tutto di lui e volevo amarlo per sempre.
Questo però complicava la discussione. Avrei dovuto lottare per ottenere il mio per sempre, e questo lo sapevo bene.
Sospirai; volevo chiedergli un’altra cosa: “Come hai fatto a…” feci una pausa, “… a bruciare quella foto? Come puoi riuscire ad abbandonare l’unica foto che ti è rimasta di tua madre, tuo padre e…” chiesi io, che non riuscivo davvero a capire.
Lui mi fissò, come se la risposta fosse ovvia: “Perché ti amo, Elena” disse semplicemente. Di solito le persone si stancano di sentirsi dire sempre le stesse cose, ma io non mi stufavo mai del suo “ti amo”.
“Sì, ma tu ami anche la tua famiglia” ragionai testarda.
Sorrise malinconico: “Giusto… ma li amo come li può amare qualcuno che si è rassegnato in 150 anni che sono morti e che non torneranno” sospirò. “Se ti avessero conosciuta ti avrebbero adorata” aggiunse stringendomi la mano, immerso nei ricordi. Non volevo interrompere quel suo momento. Lo avrei lasciato parlare per ore; era la prima volta che raccontava a ruota libera della sua famiglia: era strano, ma al contempo davvero affascinante.
“Mio padre era uno stronzo… ma questo lo sai. Tutti preferivano Stefan. Katherine, mio padre, tutti. Io ero sempre quello che non sarebbe dovuto nascere” sputò Damon, leggermente arrabbiato e amareggiato dai ricordi.
“Tutti i rifiuti che ho ricevuto, tutti i no che mi sono stati detti e i sì che ha invece ottenuto Stefan mi hanno portato ad essere quello che sono stato. Non credevo che qualcuno sarebbe riuscito a farmi diventare più o meno quello che ero prima di diventare un vampiro. Ma così è stato” concluse rapidamente, fissandomi.
Sorrisi, non sapendo bene come reagire. Non era una bella storia di certo.
Ora dovevo però andare incontro al discorso che avevo tentato di rimuovere dalla mia testa. Non potevo più schivarlo, dovevo sapere.
Attesi un momento prima di dire quello che volevo dire; ci avevo riflettuto molto in quei giorni e mi ero resa conto che il bisogno di avere Damon sempre al mio fianco era diventato primario, di fondamentale importanza. Non esisteva niente e nessuno che desiderassi più di Damon ed ero così convinta di questo che avrei fatto di tutto pur di stare con lui.
Fissai il cielo rosso e rosa, il sole che scendeva sempre più vicino al mare e che si rifletteva sullo specchio d'acqua e capii un'altra cosa: se in quel momento non avessi realizzato il mio sogno, la cosa che avrei voluto realizzare di più al mondo non era di certo volare, ma Damon. Solo e soltanto Damon.
"Trasformami" dissi solamente, con sicurezza. Volevo trasmettere la mia determinazione in modo chiaro. Non volevo che trovasse una nota di incertezza nella mia voce, da cui avrebbe potuto trarre chissà quante ridicole scuse forzate per sviare la mia richiesta.
Vidi i suoi occhi guardarmi con rimprovero, paura, felicità. Emozioni miste che si lasciavano svelare una ad una. "Elena... sai che non posso" sussurrò.
Scossi la testa: "Voglio delle valide ragione per le quali tu non potresti farlo" dissi io sempre molto determinata.
Lui parve pensarci un attimo: "Perché... non posso condannarti a questa vita. Non voglio che tu uccida, non voglio che tu sia costretta a manipolare la gente se fosse necessario. E se rimani umana, non combinerai mai niente per cui saresti costretta a controllare la mente di una persona. E poi... non voglio che tu cominci a commettere atti fuorilegge come rubare il sangue se fosse necessario, non voglio che tu debba vivere per sempre all’inferno. Ho paura di farti soffrire e che qualcosa vada storto e poi? Saresti furiosa con me perché mi sono lasciato convincere a trasformarti e... come farai con Bonnie, Jenna, Jeremy? Alaric? Caroline? Elena, è una delle idee più..." disse tutto d'un fiato Damon.
Lo interruppi, non volendo sentire una sola scusa stupida di più: "Come puoi solamente pensare che qualcosa vada storto fra di noi, eh?" mormorai. Davvero, come poteva pensarlo?
“Voglio dire, è più probabile che qualcosa non funzioni fra di noi ora che siamo un'umana e un vampiro. Cosa vuoi che succeda quando saremo tutti e due vampiri? La probabilità di una separazione futura è pari a quella che un meteorite ci cada sulla testa in quel preciso istante” tentai di farlo ragionare, cominciando ad alzare leggermente i toni.
"Non si sa mai, Elena. Non si sa mai nella vita cosa può succedere" disse Damon, testardo come non lo avevo mai visto.
Incominciai ad arrabbiarmi e spostai una ciocca di capelli che il vento mi aveva spostato sugli occhi. "Damon! Come puoi solamente pensarlo? Io farei di tutto pur di stare con te, lo capisci questo?" esclamai scioccata, ripentendo sempre le stesse frasi con lo stesso tono stupefatto e arrabbiato al tempo stesso.
Lui sorrise triste: "Elena, non posso trasformarti. E capisco che tu mi ami e ti amo anch'io. Ed è proprio perché ti amo che non posso trasformarti. Sarebbe il gesto più egoista che potrei mai compiere, Elena" spiegò lui.
Amavo il suo modo di essere altruista, generoso, corretto. Ma non troppo. "Damon" ricominciai decisa, "io dico che se ci amiamo così tanto e abbiamo a disposizione l'eternità... perché non sfruttarla?" aggiunsi, sperando di averlo convinto almeno un pochino. “Non hai idea di quante coppie vorrebbero vivere per sempre nel loro amore, e noi… noi siamo una di quelle poche che hanno a disposizione questa opportunità!” esclamai, cominciando ad impazzire. Sentivo che se mi avesse detto di no un’altra volta, sarei scoppiata.
Il vento alzò la sabbia e mi andò negli occhi e mi spostò i capelli. Damon allungò una mano e me li mise dietro alle orecchie: "Non potrei mai rinunciare a te umana. Amo il tuo profumo e quando le tue guance arrossiscono in modo così naturale. Amo tutto di te, Elena. E non posso uccidere tutto questo. Sarei egoista, molto ma molto egoista" confessò lui continuandomi a sistemare i capelli con dolcezza.
Improvvisamente capii una delle ragioni che stava alla base di tutta quella riluttanza. Damon aveva detto "non posso uccidere tutto questo". Sì, perché per trasformarmi lui doveva uccidermi. E aveva paura. "Damon... la ragione è che tu hai paura di..." dissi io lasciando la frase in sospeso, non volendo dire quella parola e sperando che lui la capisse.
Lo vidi chiudere gli occhi nuovamente e mi resi conto che aveva smesso di toccarmi i capelli. Poi lo vidi annuire quasi impercettibilmente, e capii che avevo fatto centro.
"Damon mi fido di te" dichiarai io. Mi avvicinai a lui fino a quando non lo costrinsi ad aprire gli occhi.
"Non dovresti, invece" sussurrò lui in risposta.
Io scossi la testa, chiedendomi disperatamente perché fosse così riluttante all'idea di passare l'eternità assieme. Forse non mi amava così tanto come lo amavo io? Forse aveva davvero paura... "Damon. Sarà una cosa veloce. Altrimenti mi uccido da sola, una coltellata nel cuore, un salto da qualche metro. Non è poi così difficile" lo minacciai. E ci riuscii: lo vidi letteralmente impallidire.
"Elena... tu non oseresti" farfugliò lui. "Comunque avresti bisogno del mio sangue. E io il mio sangue non te lo do" aggiunse poi leggermente più sereno.
Ops. Giusto: mi serviva il suo sangue, altrimenti sarei morta e non sarei resuscitata vampira. L'avevo dimenticato, presa dall'entusiasmo di poter diventare come il mio Damon senza il suo aiuto. "Uffa. Sei davvero un rompiscatole!" sbuffai seccata, allontanandomi da lui un poco. Avrei potuto cavarmela anche con il sangue di Stefan oppure quello di qualche neovampiro che capitava in città. L’idea di essere trasformata da Damon e di avere in circolo il suo sangue
Lui mi sorrise divertito; ma che aveva da sorridere? Io volevo diventare come lui, per passare il per sempre assieme e lui rideva come un cretino.
"Un rompiscatole che ha realizzato il tuo sogno" puntualizzò lui riaccorciando le distanze.
Aveva ragione; qualcosa di giusto l'aveva pur fatto. E non potevo essere indifferente a questo. "Ok... ma un giorno lo farai. Mi trasformerai. Promettimelo" dissi io avvicinando il mio viso al suo. La vicinanza con i suoi splendidi occhi azzurri mi mandava in fibrillazione, non capivo più niente. Il resto non contava; vedevo solo lui.
"Mmm mmm" mugolò lui accorciando definitivamente le distanze e facendo scontrare le nostre labbra con dolcezza. Quanto mi era mancato quel contatto! Ogni volta che Damon mi sfiorava, non capivo più niente. Andavo su un altro pianeta, dove le uniche forme di vita eravamo io e lui. Nessun altro. Avevo sempre sognato quel momento: un ragazzo insieme a me, sulla spiaggia, al tramonto, che mi baciava con dolcezza.
Avevo sempre sognato quel ragazzo che mi facesse sentire amata. E ora tutto era realtà: lo avevo ed era lì con me. E pensai che me lo avesse mandato mamma, che da lassù, in un punto indistinto del cielo mi seguiva e mi assistesse in ogni mia decisione. Perché mamma era l'unica che sapeva del mio sogno: volare. Mamma era l'unica che ne era a conoscenza, sapeva quanto volevo volare. E mi aveva mandato Damon, che era riuscito a farmi realizzare il mio sogno e che aveva fatto anche un'altra cosa: aveva lasciato che io mi innamorassi di lui.
Non so come feci, ma interruppi quel contatto: "Damon" ansimai.
Lui parve leggermente infastidito da quella breve pausa. "Damon, promettimelo. Promettimi che prima di aver raggiunto i... venticinque anni tu mi trasformerai" sussurrai.
Era in lotta con sé stesso, e lo vedevo bene. Come sempre, i suoi occhi erano lo specchio delle sue emozioni. "Te lo prometto" dichiarò poi.
Lo guardai stupita: "Davvero?" chiesi felice.
Lui annuì sorridendo: "Ma prima devi vivere il più possibile, devi vivere come ogni essere umano", aggiunse. Oh no! C'erano delle condizioni...
"Quali esperienze devo vivere ancora? Sono andata a scuola, ho avuto degli ex, ho un fidanzato, ho fatto la babysitter, cucino, stiro, ho perso i genitori, ho realizzato i miei sogni. Che manca?" domandai senza smettere di sorridere. Ero troppo felice, davvero troppo felice.
"Elena. Sposami” disse solo lui. Rimasi allibita dalla sua richiesta: faceva sul serio o era un brutto scherzo a cui volevo credere come una bambina? Era la realtà o era l'ennesima favola in cui mi pareva di essere capitata?
"Elena. Sposami" ripeté lui, serio e più deciso. Qualcosa mi fece capire che non mi stava prendendo in giro, voleva davvero che io lo sposassi.
"Oddio, Damon. Sì. Sì. Mille e milioni di volte sì" urlai io abbracciandolo. Piansi e risi contemporaneamente; lacrime di gioia mi rigavano le guance. Ero felice perché mi sentivo la donna più fortunata del mondo, mi sentivo la donna che aveva l'uomo più altruista e bello del mondo.
"Ti amo piccola. E ti trasformerò, te lo prometto" sussurrò lui infine.
Lo guardai e ci abbracciammo. Davvero non potevo più chiedere nient'altro dalla vita.

 

 

Angolino della Matta Fra

Non uccidetemi.
Ecco, inizio così questo angolino.
Non uccidetemi, vi prego.
Sono superoccupata e davvero ho provato ad aggiornare un po’ più in fretta, ma sono sotto stress e non ce la faccio più. Questo capitolo era in parte già scritto e per questo ho deciso di mettermi qui e ad ampliarlo un po’. Spero che vi sia piaciuto, sappiate che la storia comunque va avanti di massimo due o tre capitoli, visto alcune vostre richieste.
Allora… Elenuccia e Damonino si stanno avvicinando parecchio, non trovate? Fatemi sapere che ne pensate, anche se so di essere una brutta bambina cattiva che non ha recensito voi. Ma sempre per la stessa ragione: non ho tempo, sono sommersa di roba da fare almeno fino al 3 giugno. Poi basta, it’s praticamente over.
Il prossimo capitolo sarà o l’epilogo oppure il pov Damon… devo ancora decidere. Vedremo! L’aggiornamento è previsto per… mmmm non lo so, cercherò di fare in una settimana e mezza?
J Spero, io ci provo! Devo ancora fare un esame…
Ok, ora passiamo alla pubblicità e ai ringraziamenti:
Ringrazio un milione di volte tutte quelle splendide ragazze (10!) che hanno recensito circa un anno fa
J Mi dispiace, spero che mi perdoniate e mi lasciate il vostro parere. Vi prego, davvero, perdonatemi.
Dedico questo capitolo a Mary che mi ha perdonata insieme  Glo per l’immenso ritardo. Grazie grazie mille per la comprensione. Marghi ti adoro! Sei diventata una grande amica, anche se vivi dall’altra parte dell’Italia! Ahah tvb. Mi mancano le recensioni di  NaduzzaNadina
J! Dove sei? Per fortuna la sento ancora su twitter… ah se lo avete io sono @fra_is_fearless, da grande fan di zia Taylorina Swift (Naduzz ascolta “Superstar”! E’ OMG).
Ok non posso ringraziarvi tutte che divento matta con questi link che non funzionano, ma grazie davvero. Anche a chi segue la storia in silenzio, o chi l’ha aggiunta alle preferite, seguite e ricordate. Grazie. Siete sempre di più e vorrei sentire i vostri pareri! Fuori dal nido e venite, non mordo
J
Infine questa volta consiglio la storiellina…  A Mystic Love e  Crystalized! Anche con Marty e Kikka mi devo mettere in pari… arrivooo!

Infine mi farebbe piacere se passaste  qui a leggere e a commentare una mia tragica OS che ho scritto un po’ di tempo fa e che è stata in parte la causa del mio immenso ritardo… fatemi sapere che ne pensate!
Bacioni
Fra

 

 

 

   
 
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