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Autore: unbound    01/06/2011    4 recensioni
L’ultimo video di noi cinque uniti. Anzi, visibilmente uniti, internamente già distrutti.
Io che guardavo la foto di Josh, per poi buttarla a terra.
Che urlavo in faccia ai Farro di non accusarmi, ed eccoli lì, che dicevano di essere stati membri della band di Hayley. Josh, Zac. Voi sapete che io odio questo termine, la mia non era la band di Hayley, ma era la band di hayley, Josh, Zac, Taylor e Jeremy. Erano i Paramore.
Josh, forse tu non volevi la band di Hayley, Josh, Zac , Taylor e Jeremy, tu volevi la band di Josh. La band dei tipi di Josh Farro, il chitarrista figo. Sei andato via perché volevi essere il protagonista assoluto forse?
-Il volume due di "My heart is yours". I paramore senza i Farro.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My heart is yours- la serie.'
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Ripeto sempre le stesse cose ma non m’importa.
Non potevo fare altrimenti, non avevo argomenti da trattare.
Oltre a dire che sono distrutta, rotta, frantumata,pestata cosa posso dire? Ah sì, mi manca Josh.
Tra l’altro per lui avevo anche litigato con la mia Dakota. Ma questa è tutta un’altra storia.
Qualche giorno fa , lei venne a trovarmi e mi sgridò perché si rese conto di quanto fossi sotto terra. Lei voleva il mio  bene, anche io volevo il suo; quando soffriva lei, non facevo altro che cercare di farla ridere. So come ci si sente a vedere un’amica piangere e soffrire per qualcuno al quale non puoi fare niente; so come ci si sente a soffrire di impotenza in queste situazioni. Io non volevo farla soffrire soffrendo io, ma non riuscivo neanche a stare bene.
Era più forte di me, come una forza oppressiva che mi schiacciava il buon umore. Il mio sorriso, la mia spensieratezza potevano durare solo pochi minuti. Poi mi ritrovavo sola, e mi sentivo malissimo. 
Sentivo morire l’Hayley di un tempo, sentivo spegnere la sua vita dentro me. Sentivo i miei polmoni seccati respirare a mala pena, sentivo i miei occhi stanchi piangere senza fermarsi. Sentivo le mie gambe non reggersi in piedi, sentivo le mie braccia impotenti, sentivo il mio cuore battere a stento, tanto per far rimanere in vita il mio corpo.
Mi sentivo una dannata depressa.
Avevo sempre detto alle mie fan che nessun ragazzo era degno di loro, ma adesso, chi è disponibile a dirlo a me?
Oltre Jeremy e Taylor non avevo più nessuno. Dakota era arrabbiata con Josh, quindi anche con me. Le mie sorelle erano lontane, e anche se fossero state vicine, non avrei voluto farle stare male.
A egual modo anche mia madre, e mia nonna.
Chi poteva capire in quel momento le mie sensazioni senza essere superficiale? Qualcuno che provava ciò che provavo io.
 
Distesa sul divano, facevo zapping davanti alla televisione cercando un dannatissimo sfogo che ovviamente non trovavo. I miei occhi erano troppo occupati a piangere per guardare qualcosa oltre le lacrime.
Dakota, in questo momento mi manchi. Dakota , ho bisogno di te, per favore perdona il mio piccolo e fragile cuore e ritorna a consolarmi come solo tu sai fare. In questo momento, ho bisogno di te più che mai. Ti prego.
Toc.
Balzai in piedi e per prima cosa allo specchio studiai la mia situazione: ero in tuta e abbastanza presentabile, perciò non esitai ad aprire.
Ecco che le mie interiora si auto-distrussero, che il mio cuore scoppiò e che le mie gambe iniziarono a tremare come alberi davanti ad un tornado.
 
Josh Farro indossava una tuta nera, un paio di occhiali da sole alzati e poggiati tra i capelli arruffati. Aveva gli occhi spenti e lucidi, le mani lungo i fianchi e le gambe traballanti.
Non parlammo. Bensì lui si chinò, facendo cedere le gambe e restando in ginocchio davanti a me, con lo sguardo fisso sul pavimento.
Implorante, come un servo davanti al suo signore, un credente davanti a Dio e un ragazzo alla sua prossima sposa. In ginocchio.
Era uno spettacolo raccapricciante.
Non parlò, e neanche io riuscii a farlo nonostante volessi.
Un momento di drammatica depressione tra due innamorati e nello stesso tempo nemici.
«Sono una merda.» affermai e gli chiusi la porta in faccia.
Ma che sto facendo? Che cosa stai facendo Hayley?
Poggiai la schiena alla porta, e sentii che lui fece lo stesso. Seduti schiena contro schiena, con una sola porta a dividerci.
Percepivo i suoi singhiozzi, sovrastare i miei. Sentivo il rumore impercettibile delle sue lacrime infrangersi sul pavimento del corridoio, sentivo le mie bagnare la moquette.
Mi alzai e aprii la porta. Al diavolo tutto e tutti.
Lo aiutai ad alzarsi e lo feci accomodare in casa mia.
Mi alzai in punta di piedi, e non resistetti a dargli un bacio sulle labbra. Mi accarezzò la schiena.
Sì, quello era un bacio di addio. Quello era un dannatissimo bacio d’addio.
Mi stava facendo male, continuava a farmi male, e lo farà ancora. Aveva lasciato la band famiglia,
se n’era creata una nuova, stava intraprendendo una carriera di concorrenza. Lo so, lui è una merda.
E’ un bastardo so-tutto-io.
Un egocentrico dei miei stivali.
Un fottuto santarellino.
Continuavo ad amarlo. Lo amerò per sempre. Stupida.
«Hayley ti amo tantissimo.» sussurrò in preda ad una crisi di pianto trattenuto.
Gli diedi uno schiaffo.
Si, non riuscii a bloccarmi.
Un sonorissimo schiaffo sulla guancia. Se lo meritava.
Uno schiaffo che aveva fatto arrossire il suo viso pallido, che gli fece male.
Uno schiaffo che gli fece massaggiare la guancia per attenuarne il dolore.
Moltiplicalo all’infinito, aggiungigli un pugno allo stomaco ed ecco che cosa sento io.
Scossi la testa.
«Direi di essermela meritata.» annunciò abbassando lo sguardo.
Lo guardai rabbiosa. Mi aveva fatto perdere tutto, compreso il carattere. Mi aveva fatto piangere e disperare. Certo che se lo meritava, anzi.
«Sono sola per colpa tua. Mi sono messa contro il mondo per te, e tu che fai? Mi avevi promesso amore eterno, e mentre mi baci mi pugnali la schiena? E’ finita.» ripresi a piagnucolare.
«Siamo un po’ entrambi soli in questo momento.» Ma che dici Josh? Sei ridicolo.
 «Ho lasciato Jenna.» mi salii il cuore in gola.
«Cosa?» chiusi e riaprii velocemente le palpebre, ingoiando le fottutissime farfalle e trattenendo il fiato.
«Abbiamo litigato.  Per te. Tra noi non è definitivamente finita, ma lo sarà molto presto.» In quel momento mi sentii in colpa. In quel momento, si cancellarono alla velocità della luce tutte le pene che mi aveva fatto passare il ragazzo di fronte a me.
Non potevo assecondarlo, era ciò che voleva. Dovevo essere una dannata bastarda, dovevo fargli provare almeno un quarto del dolore provato da me. Come dicevamo, il dolore è solo un compromesso.
«Puoi andarla a riprendere. Puoi amarla e onorarla per tutti i secoli dei secoli per me.» mi tremava la voce, si vedeva da un miglio che stavo mentendo.
 «Hayley.» mi bloccò, non facendomi finire la frase.
«Lo so. Ho sbagliato, sono una merda. Meritavi più ascolto. »
«Josh, ascolta. Lo senti il mio cuore urlare e battere all’impazzata? Fosse per me continuerei ad amarti. All’infinito. Come avevamo promesso.» Il Come avevamo promesso lo pronunciammo assieme.
«So che non doveva andare a finire così. Ma adesso i dadi son tratti: io sono uscito dai Paramore per miei problemi, vedevi anche tu che non ero felice.  »
« In questo contesto, ho pensato alla tua felicità. Ma tu hai pensato alla mia?» mi poggiai la mano sul cuore. Mi venne in mente la sera quando mi annunciò di voler lasciare i paramore.
My heart is yours ed io che mi puntavo il cuore. Quel coro strozzato, quella chitarra rotta sul pavimento, il suo abbandono dal palco. Il mio cuore continuava ad essere suo, nonostante fossero passati nove lunghissimi mesi.
«Ho tutti i tuoi fardelli sulle spalle» Sussurrai.
 
 
«Va bene un la minore qui?»
Taylor era disteso sul mio divano, aveva una chitarra classica sulle gambe e un foglio poggiato su essa.
Si, stavamo scrivendo una nuova canzone. Niente di serio, qualcosa per divertimento.
«Quindi, ricapitolando  » si grattò la testa, stimolando il pensiero «La prima strofa è You escape like a runaway train Off the tracks and down again. My heart’s beating like a steamboat tugging....??»
Mi guardò, e canticchiò un motivetto su quelle parole, appuntandone le note. Sussurrai, continuando a canticchiare
«All your burdens, on my shoulders»
Ripensai a quel momento di giorni fa, quel “Ho tutti I tuoi fardelli sulle spalle” e decisi di metterlo nel testo, in modo che, se avesse ascoltato, avrebbe pensato a me. Era un messaggio che gli stavo urlando attraverso la canzone, chissà se capirà.
«Hayley ,stai bene?»
Mi ero bloccata, chiudendo gli occhi. Li riaprii lentamente. «Si, tranquillo. Continuiamo.» sorrisi debolmente.
«Qui che mettiamo? Adesso deve starci il ritornello!» mi riguardò, masticando la punta della penna di plastica e fissando il soffitto ,pensieroso. Jeremy, seduto sul pavimento, continuava a canticchiare con il foglio del testo davanti, e annuiva facendomi capire che gli andava a genio.
«In the mourning I’ll rise» cantai. E risorgerò nel mio lutto, più forte che mai, capito Josh?
Taylor e Jeremy annuirono insieme, appuntando quella frase nei loro appunti.
Jeremy continuò «In the mourning I’ll let you die» . In poche parole, mi stava dicendo : lascialo fottere, lascialo morire. Fai in modo che nel tuo cuore non ci sia sua traccia. Dal lutto, lascialo morire.
Mi guardò e sorrise stringendosi sulle spalle. Abbassai lo sguardo.
«In the mourning all my worry» continuai. Risorgerò, lo lascerò morire e ucciderò con lui le mie preoccupazioni. Mi piaceva quel motivo, dannatamente. Parlava ancora una volta di me.


Grazie a Sam per l'ispirazione :)
   
 
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