Hello, I love you

Hello, I love you 

Won't you tell me your name? 

L'aveva notata fin da quando era salito sul palco, il che era strano, in quel mare di corpi. Ma il viso della ragazza, proprio sotto di lui, splendeva come una stella: troppo forte, per non notarlo. 

Durante l'arco di tutto il concerto, si ritrovò a cercarla svariate volte fra il pubblico. E la ritrovò sempre; sempre nello stesso punto, sempre gli occhi fissi su di lui. Le labbra incurvate e socchiuse in un sorriso incredulo, il corpo che ballava in mezzo a tutti gli altri, sembrava urlare “Sono qui! Sono davvero qui!”

Più tardi, nel backstage, se la ritrovò davanti; tremante ed emozionata nel suo camicione di flanella e nei suoi jeans strappati sulle ginocchia.

Era alta e morbida allo stesso tempo, e per questo non avrebbe saputo darle un'età. I suoi occhi sembravano quelli di una bambina. Il suo corpo, però, era quello di una donna: i seni che gonfiavano la camicia, i fianchi tondi e aggraziati.

Si sentiva attratto, davvero attratto.

Sul viso aveva ancora quel sorriso che gli aveva rivolto dal pubblico. Aveva delle labbra bellissime, come un bocciolo di rosa. I capelli castano chiaro, quasi biondi, le ricadevano sulle spalle in boccoli perfetti. E aveva gli occhi grandi, di uno strano verde-castano.

«Ciao, Jim» disse la ragazza, le guance imporporate e un leggero ansito nel respiro. E senza il minimo preavviso, lì nel backstage, di fronte a chiunque fosse presente, fece uno spavaldo passo avanti e lo baciò. «Ti amo» concluse con semplicità, prendendogli la mano. Allora il Re Lucertola sorrise, guidandola nel il suo regno.

Dopo, molto dopo, mentre lei si riabbottonava i pantaloni e cercava il reggiseno nel caos del camerino, Jim si scostò languidamente un ricciolo dalla fronte e disse: «Ti amo anch'io. Ora posso sapere il tuo nome?»

Hello, I love you 

Let me jump in your game