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Autore: Friekie6    03/06/2011    4 recensioni
Una Maiko quanto mai strana, che però non può fare a meno di strapparti un sorriso.
Bene, Sokka ed Aang sono delle vere canaglie, bisogna dirlo, ma siccome è anche abbastanza semplice fregare uno come Zuko direi che viene anche spontaneo prendersi gioco di lui.
La traduttrice di quest'opera, creata da Friekie6 cui link compare alla fine della fic, è Madness queen.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aang, Mai, Sokka, Zuko | Coppie: Mai/Zuko
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Zuko non conosceva la parola "vacanza". L'unica cosa che continuava a fare era lavorare, lavorare e lavorare, e perfino quando non lo stava effettivamente facendo la sua mente non faceva altro che pensare al lavoro. Ciò non stava facendo andare fuori di testa solo lui, persino gli altri cominciavano a trovare la cosa bizzarra e stressante. Forse fu per questo motivo che Sokka ed Aang adesso se ne stavano di fronte alla sua scrivania, disturbandolo quando era nel bel mezzo dell'approvazione di una nuova legge.

«Ragazzi» cominciò, con un sospiro stanco «non potete parlarmene dopo? Sono un pò occupato ora.»

«Tu sei sempre occupato!» strillò Sokka, agitando teatralmente le braccia in aria.

«Esatto.» perfino Aang era d'accordo con lui, anche se lo dimostrava con meno enfasi «E poi dobbiamo proprio chiedertelo adesso.»

Zuko tentò di leggere la prima riga della legge ancora una volta, ma fallì miseramente nel carpirne il significato nel momento stesso in cui Sokka ebbe cominciato la sua tiritera dicendo "Smettila di leggere per un secondo e rispondi, che diavolo!". Chiuse gli occhi, dicendo a se stesso di non perdere il controllo e di mettere giù la carta che stringeva fra le mani. Alzò lo sguardo sui suoi amici, i quali gli sorrisero amabilmente.

«Allora?» domandò Aang, dopo un attimo di silenzio.

«Cosa dici Zuko, ci stai?» aggiunse Sokka.

Zuko dovette per forza di cose cercare di richiamare alla mente l'attimo in cui i suoi amici gli avevano posto la data domanda: ricordava vagamente le parole "vacanza", "lavori sempre" e "ti uccideremo se non lo farai". L'ultima parte suonava abbastanza convincente.

«Sì, ok...» rispose finalmente, annuendo «Ci sto.»

Quando Aang e Sokka se ne andarono, con due grandi sorrisi stampati sulle loro facce, Zuko si domandò che cosa esattamente avesse accettato.

 

*** *** *** *** ***

 

Zuko non si era mai pentito così tanto di aver accettato una richiesta di un amico come quel giorno.

Mai aveva addosso una tale espressione da fargli capire che, presto o tardi, si sarebbe presa la sua vendetta e, di certo, quella sarebbe stata assai dolorosa. Aveva cercato di spiegarle che non era colpa sua, che lui stava lavorando, che non aveva prestato la dovuta attenzione ai compagni e che pensava davvero che avrebbero preso una vacanza tutti insieme.

Sokka ed Aang erano suoi amici, certo, ma evidentemente non tanto quanto lui credeva.

Sennò che altra spiegazione ci poteva essere di fronte al fatto che lo avevano spedito, assieme alla sua ragazza, al Polo Sud per aiutare degli abitanti ad espandere la città?




Spazio alla Traduttrice:
Ecco a voi di seguito i link importanti, ovvero quello dell'autrice in persona --->Photobucket e quello della pagina con la fanfiction in lingua originale ---> Photobucket
  
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