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Autore: Dazel    03/06/2011    3 recensioni
Posai le labbra sulle sue distrattamente, in un contatto leggero e gremito di sentimenti inespressi. Non sapevo decifrare il suo sguardo, poteva dire di tutto così come poteva non dire nulla.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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When love makes all possible.

Posai le labbra sulle sue distrattamente, in un contatto leggero e gremito di sentimenti inespressi. Non sapevo decifrare il suo sguardo, poteva dire di tutto così come poteva non dire nulla. Sapevo solo di averlo stupito, ma da lì a intuire se positivamente o negativamente era impossibile. C'era sempre stata un'aura di mistero ad avvolgerlo, come a schernirlo dagli sguardi altrui. Mai come allora desiderai poter capire qualcosa osservando i suoi occhi turchesi, ma non ottenni nulla se non l'indolenzimento del collo. Mi staccai spostando lo sguardo a terra, sul tappeto che copriva il parquet della sua camera da letto. Mi umettai le labbra, prima di alzarmi e infilarmi la vestaglia da notte «Non dovremmo riparlarne mai più, suppongo.»
«Non dovremmo, no» concordò William, prima di mettersi seduto. Mi fece quasi male sentirlo concordare. Quant'ero stato pazzo a sperare in una qualsiasi reazione positiva al mio gesto! Essendo entrambi uomini, anche solo immaginare un rapporto tra noi era simbolo di reticenza mentale. Abbassai la luminosità della lampada ad olio – sapevo bene che riusciva a dormire solo con il buio più totale – e uscii dalla stanza, richiudendo la porta alle mie spalle e camminando velocemente verso la mia stanza. Mi ero immaginato, per un attimo, di sentire le sue labbra sussurrare il suo nome. Cloud. Mai era stato così dolce se non su quelle dell'attore.
La mia camera da letto, per qualche ragione, mi sembrava più buia e angusta. Mi voltai per tutta la notte tra le lenzuola, senza tutta via mai riuscire a prendere sonno. All'altezza del petto gravava un peso impossibile da scacciar via, per quanto desiderassi disperatamente farlo. Avevo appena incominciato ad assopirmi quando una mano fredda si strinse attorno al mio posto, destandomi all'improvviso e facendomi sussultare dalla sorpresa «William, per l'amor del cielo!» esclamai «Stavo per prendermi un colpo»
«Cloud» sussurrò appena, avvicinandosi a me quanto bastasse per farmi cadere in tentazione di allungarmi verso di lui e lambire la sua bocca, dichiarandola mia ancora una volta, solo che più disperatamente, con più possessività di quanto la sera prima, nella sua stanza, non avessi osato. «Cloud, Cloud...» continuò a ripetere, come incapace di dire altro.
«Che ti prende, Will?» lo avevo chiamato così poche volte con il diminutivo del suo nome che si stupì al sentirmelo pronunciare. «Ehi,» dissi, prendendo il suo volto tra le mani. Era preoccupazione quella che cercava così disperatamente di comunicarmi? Non riuscivo a capirlo e mi odiai per il mio scarso intuito. E pensare che ero certo di conoscerlo più di chiunque altro.
«Ciò che avete fatto prima-» aveva detto con un filo di voce, socchiudendo gli occhi. Le sue ciglia lunghe e scure erano quanto più meraviglioso avessi mai visto. Le sue gote si imporporarono ed io non potei far altro che sentire una stretta avvolgere le mie interiora. «Non... Non l'ho compreso, temo. Cloud, voi-» finalmente mi guardò, «Cosa volevate dirmi con quel bacio? Vi prego di spiegarmelo, perché non riesco a capirlo da me.»
«William,» dissi, liberando il suo volto dalla mia presa e mettendomi seduto sul materasso, sospirando «Sei quanto più di prezioso ho al mondo. È questo quello che volevo farti comprendere, prima. Niente di più, niente di meno.»
Quelle mie parole lo spiazzarono, lo capii immediatamente, ma gli diedero anche il coraggio di prendere la mia mano e stringerla con una forza e con una audacia di cui non lo credevo capace. «Se è l'amore ciò di cui siete vittima, sappiate di essere in buona compagnia» e mi mostrò un sorriso, e mai più fu così bello come allora.
«Non... Sto forse fraintendendo? Will, tu-» il ragazzo non mi diede modo di terminare la frase. Posò le sue labbra sulle mie, sedendosi sulle mie gambe e premendo il bacino contro il mio ventre. Era così piccolo quel corpo, così sottile, così delicato... Avevo il timore di romperlo semplicemente sfiorandolo, ma non potei trattenermi un attimo di più dal farlo. Posai le mani sulla sua vita e approfondii il bacio, spingendo con lentezza esasperante la lingua contro la sua bocca.
«Vi amo così disperatamente» aveva detto poco dopo l'attore, riemergendo dal bacio. «Così... irrazionalmente. È folle, voi siete più grande di me di almeno dieci anni e siete stato sposato. Perché, mi chiedo, perché vi interessate a un commediante del mio calibro? Non potrei darvi nulla di ciò che meritereste. Posso solo recarvi disturbo, posso solo contribuire ai vostri guai, Cloud.» disse avvolgendo le braccia al mio collo e posando la fronte contro lo sterno «Perché la legge non lo permetterebbe, ma lei non avrebbe il coraggio di porre fine al rapporto da sé, non è così?»
Rimasi stupito, tanto da non riuscire a formulare una risposta subito. Ci misi un po', mi concessi di perdermi nell'odore fresco dei suoi capelli. Lì, tra l'attaccatura e la fronte, posai un bacio. «Ti amo, William. L'amore non è mai stata una cosa razionale, quindi non essere sciocco. Nulla di ciò che dici ha senso,»
Sentii il suo sorriso contro la mia pelle e ne fui grato. «Grazie mille per aver fatto il primo passo.» sussurrò. Lo attirai di più a me, costringendolo ad alzare il volto e lo baciai ancora. Silenziosamente, giurai a me stesso che non avrei mai smesso di farlo.

   
 
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