Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |       
Autore: winnie343    04/06/2011    2 recensioni
Una storia ambientata in un futuro ipotetico dove, dopo 8 anni dalla fine del liceo, i ragazzi del Glee si rincontreranno per affrontare una nuova sfida e dove il destino di alcuni di loro si incrocerà di nuovo, inaspettatamente.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Finn Hudson, Jessie St. James, Quinn Fabray, Rachel Berry
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I – The way we Were



Will Schuester stava guardando distrattamente fuori dalla finestra della sala mensa la solita giornata passare noiosamente nella scuola superiore in cui insegnava ormai da molti anni. Era il professore di spagnolo, una lingua che non interessava praticamente a nessuno dei suoi studenti. Un tempo era stato anche un aspirante stella di Broadway, nonché il direttore del Glee Club.

Come stella di Broadway,la sua carriera si era conclusa prima ancora di cominciare. Per sua scelta. Una scelta dettata dall’amore. Una scelta dolorosa di cui ancora sentiva il peso addosso.

Del Glee Club non era più direttore, ormai da molti anni. Aveva raggiunto il suo massimo successo, vincendo le nazionali otto anni prima. Dopo quella epica gara, tutto si era consumato, logorato e alla fine polverizzato. I ragazzi che avevano compiuto l’impresa se ne erano andati. Ognuno seguendo la propria strada e lui era rimasto lì, continuando ad insegnare spagnolo e tentando di mantenere i fasti raggiunti dal Glee Club. Eppure tutta la sua fatica e la sua dedizione non erano riusciti ad impedire che il club di canto corale della scuola perdesse importanza, fino a tornare nell’oblio della dimenticanza, da cui quegli splendidi ragazzi erano riusciti a tirarlo fuori.

I suoi pensieri furono interrotti da un cof cof sussurrato nel suo orecchio. Voltandosi velocemente, si ritrovò quasi a baciare inavvertitamente il preside Figgins. Erano ormai talmente tanti anni che quell’uomo si trovava in quella scuola che quasi sembrava esserne diventato parte: come un mobile vecchio o una libreria impolverata a cui nessuno fa più caso. Schuester sospirò pesantemente, pensando che la stessa cosa si poteva dire di lui. Il preside, con un altro colpo di tosse, attirò nuovamente la sua attenzione

  • Voleva dirmi qualche cosa?

  • Volevo informarla di una cosa – Figgins si sedette di fronte a lui. Il gesto fu strano, considerato che solitamente fuori dal suo ufficio, praticamente non rivolgeva la parola a nessuno

  • La ascolto

  • Ci è stato chiesto …

  • Da chi?

  • Come?

  • Da chi ci è stato chiesto ?

  • Mi faccia finire Schuester. – Figgins lo incenerì con lo sguardo e Will sorrise mentalmente. Ormai, in assenza di Sue Sylvester, andata via ormai da anni, tutto quello che gli rimaneva era tormentare il povero uomo – Ci è stato chiesto di rintracciare tutti i membri del nostro glorioso Glee Club

  • Cosa? Perché? – Schuester lo guardò sbigottito.

  • Per partecipare ad una gara nazionale a cui prenderanno parte tutte le squadre che hanno vinto negli ultimi dieci anni.

  • Ma è ridicolo

  • Lo penso anche io – la faccia seria di Figgins lo mise a disagio – ma è per beneficienza. E poi diciamoci la verità. Un po’ di revival farà bene a questa scuola

  • Ma … come faremo a rintracciarli tutti? Ormai ho perso ogni contatto con loro. Perfino con quelli che vivono ancora in città non ho più rapporti da molti anni.

  • Non si preoccupi per questo. Li ho rintracciati io. Internet. Ormai su questi social network c’e’ la vita di tutti. Li ho chiamati ad uno ad uno, raccontando loro la cosa

  • Veramente? – Will ebbe un sussulto – e cosa hanno detto?

  • Tutti mi hanno risposto che non ci pensano minimamente a tornare al Glee Club … - Schuester rimase male, non che avesse voglia di vivere una rimpatria, ma in fondo per lui, un tempo, quei ragazzi erano stati come dei figli - … tranne una

  • Chi ?– Will ebbe un altro sussulto. Era felice, suo malgrado, di sapere che almeno uno di loro fosse ancora affezionato al Glee

  • Rachel Berry

  • Rachel? Ma è impossibile!!

  • E’ quello che ho pensato anche io. Ma lei era talmente tanto entusiasta che alla fine le ho detto di venire. Quella ragazza è sempre stata strana. Comunque Schuester, arriverà in giornata. In incognito – lo sguardo severo del preside gli impedì di ridere – mi raccomando. La tratti bene

  • Ma preside, anche se Rachel venisse qui, non sarebbe sufficiente la sua presenza per riformare il Glee.

  • Ma almeno ci porterà un po’ di pubblicità

Il preside si allontanò, lasciando Schuester nuovamente ai suoi pensieri. Rachel Berry, chi l’avrebbe mai detto? La brillante stella di Broadway che accetta di tornare nella sua scuola, dove per altro aveva vissuto un periodo orribile. Will, sorrise. Lui ci avrebbe scommesso. In fondo, sapeva quanto Rachel amasse il Glee Club. Il sorriso gli morì sulle labbra. Ovviamente la sua presenza non sarebbe stata sufficiente. Inoltre, lui non era sicuro di volerla rincontrare. Ormai il mondo in cui viveva Rachel era lontano anni luce dal suo. La ragazza, appena diplomata, era partita alla volta di New York per inseguire il suo sogno e alla fine aveva sfondato, era diventata un’attrice di Broadway. La star dei musical, il cui nome sui cartelloni fa avere il sold out per anni.

Passò tutta la mattinata nella stanza in cui un tempo il Glee provava. Si aggirava nervosamente per la stanza avanti e indietro. Dopo quattro ore passate a consumare le suole delle sue scarpe, la voce di quella che un tempo fu la star del Club lo fece sobbalzare.

  • Mr Shue

Will si voltò velocemente, per ritrovarsi perso negli occhi da cerbiatta della piccola Rachel. Era diventata una donna, bella e affascinante, eppure gli occhi che lo stavano guardando erano ancora quelli della ragazzina ebrea, saccente e dolce che aveva conosciuto un tempo. Rachel, senza aspettare la reazione del suo vecchio professore, gli corse incontro e lo abbracciò con slancio.

  • Oh, Mr. Shue! Che bello rivedervi. Siete …. Wow … non siete cambiato per nulla. Magari qualche ruga … ma siete sempre voi … con tutti i vostri folti capelli

Rachel parlava a raffica, senza dargli la possibilità di inserirsi per dire almeno “ciao Rachel”

  • Il preside mi ha raccontato tutto. Mi ha detto che sono l’unica ad aver accettato. Non preoccupatevi. Riusciremo a far venire anche gli altri. Voglio dire. Se ha accettato una star come me.

Schuester si era ormai rassegnato a sorbirsi il monologo della ragazza. Sorrise: in fondo quegli sproloqui gli erano mancati. Rachel si avvide del suo sorriso e allontanandosi da lui, sorrise a sua volta

  • Sono imperdonabile, Mr. Shue, come al solito ho monopolizzato l’attenzione. Non vi ho permesso di dire nulla. Perdonatemi. Ditemi. Raccontatemi. Come state. Come vanno le cose? La vostra carriera? La professoressa Pillsbury? Siete ancora sposati? Perché poi vi siete sposati, vero?

  • Si, siamo sposati – Will le regalò un sorriso tirato, non voleva parlare di questo con lei – per il resto va tutto bene. Sai Rachel, mi ha sorpreso sapere che proprio tu abbia accettato …

  • Perché Mr. Shue? Io sono così felice. Tornare al Glee. Dove tutto è cominciato. Che meraviglia. Avanti non perdiamo tempo, ho già il piano perfetto per far venire gli altri. Mi dia carta e penna.

  • Ai tempi di internet mi chiedi carta e penna? – Schuester sorrise

  • Nei musical non esiste internet, Mr. Shue. Non dica assurdità!

Will non disse nulla. Era abituato alle stranezze della ragazza, perciò decise di non fare domande. Continuava a non piacergli l’idea di riunire i membri del vecchio Glee Club, ma al tempo stesso, sentiva la necessità di un cambiamento, di un evento, di qualcosa che lo distraesse dalla deriva in cui stava andando la sua vita.

Schuester non sapeva cosa Rachel avesse scritto su quelle lettere, ma il piano funzionò. In meno di due giorni tutti i vecchi ragazzi del Glee si presentarono al suo cospetto e tutti con una faccia da funerale.

Il primo a presentarsi fu Artie. Al suo arrivo, con le lacrime agli occhi si avvicinò a Schuester, ringraziandolo dei bellissimi momenti che gli aveva fatto vivere durante l’adolescenza. Poi fu la volta di Mike Chang che, senza dire nulla lo abbracciò e quasi lo soffocò. Alla spicciolata arrivarono Tina che corse ad abbracciare il suo vecchio professore, ignorando Mike. Eppure Schuester era quasi sicuro che i due fossero sposati. Non ebbe però il tempo di fare domande, perché venne travolto da Lauren che nel salutarlo quasi lo stritolò. Rimase comunque sconvolto nel vedere che la ragazza che un tempo occupava due sedie del Glee Club, era arrivata ad indossare una taglia 40. Ma cosa diavolo le era successo in questi otto anni? Non ebbe il tempo di chiedere. Arrivarono Sam, Santana e Brittany. Kurt fece la sua solita entrata ad effetto, vestito in maniera bizzarra. Mai quanto quella che fece però Mercedes. La cosa che lasciò tutti sbigottiti fu l’abito che la ragazza indossava: da suora. Schuester pensò alla possibilità che stesse recitando in un musical tipo Sister Act, ma non riuscì a fare domande, impedito dall’entrata in scena di Puckerman, sempre uguale a se stesso: sembrava che il tempo su di lui non avesse fatto nessun cambiamento. Chi invece aveva subito un trattamento crudele dal tempo era Quinn: la bellezza di un tempo appassita e il volto spento; entrò nella stanza con Finn, sottobraccio. Schuester colse lo sguardo che il ragazzo e Rachel si scambiarono: possibile che dopo tutti questi anni i due provassero ancora qualcosa l’uno per l’atra? Tutti si sedettero nei loro vecchi posti, in attesa che Will dicesse qualcosa.

  • Beh, ragazzi. Mi fa veramente piacere che alla fine Rachel sia riuscita a convincervi.

  • Mr. Shue, non potevamo mancare. – fu Mercedes ad intervenire – non dopo quello che ci ha raccontato Rachel

  • Si. Mr Shue. Ci dispiace molto – Santana, la ragazza battagliera, aveva le lacrime agli occhi

  • Mr. Shue, ci dispiace di averla persa di vista in tutti questi anni. Ma ci creda, le vogliamo bene

  • Grazie Kurt, ma io non capisco. Perché avete tutti queste facce? – Schuester sorrise – non è che vi abbia invitato ad un funerale

  • Oh Mr. Shue … sigh – Brittany si interruppe e cominciò a piangere

  • Ma co …. – Will si voltò a guardare ognuno di loro. Tutti, ad eccezione di Rachel, stavano piangendo. Un sospetto attraversò la sua mente – Rachel, cosa hai detto loro per convincerli a venire?

  • Che lei stava morendo – il sorriso di Rachel. Ecco cosa lo aveva sempre urtato. Quel sorriso, che la ragazza usava nelle occasioni più disparate, anche in quelle dove era totalmente fuori luogo.

  • COSA? – Schuester si alzò rabbiosamente, seguito dagli altri – Rachel! MA come hai potuto!

  • Oh avanti Mr. Shue, l’ho fatto per una buona causa.

  • Vuoi dire che non è vero niente? – Kurt si fece promotore del disdegno di tutti gli altri – Rachel! Vergognati

  • Voi vergognatevi – Rachel si alzò melodrammaticamente – avete abbandonato Mr. Shue. Vi ha chiamato per il Glee e vi siete fatti negare! Come prime donne!

Tutti, nessuno escluso, senza aggiungere nulla si sedettero. Colpiti e affondati. Schuester non potè non sorridere; in fondo i metodi della piccola Berry avevano sempre ottenuto dei grandi risultati.

  • Va bene, lasciamo perdere. I metodi di Rachel sono stati .. come dire .. poco ortodossi e irrispettosi .. soprattutto della mia salute

  • Mi scusi Mr. Shue

  • Però, ormai siete qui e mi farebbe piacere se rimaneste per partecipare a questa gara di beneficienza – in fondo Schuester era contento di come stavano andando le cose – che ne dite?

Tutti annuirono

  • Allora .. perché non cominciamo a parlare di noi? Ditemi .. cosa avete combinato di bello in questi anni? – nessuno aveva voglia di cominciare – Avanti, non siate timidi. Chi vuole cominciare? Santana?

  • E va bene – Santana, sospirò, pensando che da qualche parte bisognava pure iniziare, per non dover passare l’intera giornata a guardarsi imbarazzati – c’e’ poco da dire. Sono lesbica. Sono una piscologa che si sta affermando. Mi occupo di casi disperati. Voi sareste dei pazienti perfetti

Tutti spalancarono la bocca. Nessuno, ad eccezione di Brittany che mostrò indifferenza, sapeva che Santana si fosse scoperta lesbica. Quella si che era una notizia sconvolgente. Non ebbero il tempo di riprendersi, però

  • Ora tocca a me – prese la parola Brittany – io sono la star di una televisione

  • Veramente? – Sam la guardò impressionato – eppure io non ti ho mai visto.

  • Trasmette programmi su internet

  • E quanto guadagni? – Sam era ossessionato dai soldi, dopo quello che era successo ai suoi genitori

  • Nulla

  • E come vivi? – fu Kurt a chiedere

  • Facendo la cameriera in un fast food – l’aplomb di Brittany non era cambiato. Schuester sorrise, in fin dei conti, nulla avrebbe mai scalfito quella ragazza – e tu Sam?

  • Io sono il presidente di una società che realizza prodotti naturali per capelli. Non mi lamento. Me la passo bene – nessuno fece alcun commento, anche se avrebbe potuto discutere per ore sui capelli di Sam – tu Artie?

  • Io vivo a Boston dove insegno all’università. – il sorriso di Artie dimostrava l’orgoglio che provava nel dire di cosa si occupava, ma lo sguardo rivolto verso Brittany tradiva il nervosismo per una storia finita e non ancora superata – sono professore di scienze e vi assicuro che presto troverò il modo di scendere da questa sedia a rotelle

  • E tu Puck? – chiese Will

  • Niente di che – Noah si guardò intorno con diffidenza – tutto come al solito. Niente di nuovo

  • E tu Lauren? – fu Sam a domandare, sconvolto dal cambiamento della ragazza

  • Niente di che. Tutto come al solito

  • Ma … - Schuester avrebbe voluto approfondire, ma fu interrotto bruscamente da una delle sue prime donne

  • Beh. Di me lo saprete certamente – Kurt si alzò, sorridendo – sono uno degli stilisti emergenti più in voga al momento

  • Siiiiii – Rachel cominciò a saltellare divertita – e posso assicurarvi che i suoi abiti sono spettacolari

  • Rachel è la mia prima fan! - Kurt si voltò velocemente verso Mercedes che lo fulminò con lo sguardo

  • Io …. – la ragazza di colore si alzò in piedi – io sono Suor Maria Claretta

  • Che bello. Interpeti il musical Sister Act. E dove è messo in scena? – Rachel le sorrise dolcemente

  • No, Rachel … non sono la star di un musical .. sono una suora

  • Dici veramente? – tutti rimasero sbigottito, anche Schuester

  • Si. Dico seriamente. Ho scoperto la fede

  • E non canti più? – Rachel si alzò indignata – ma la tua voce

  • L’ho restituita al Signore. Canto solo per lui

  • Io … ho una scuola di danza – Mike Chang, visto l’imbarazzo generale prodotto dalle parole di Mercedes, tentò di distrarre tutti gli altri

  • Per bambini – Tina lo interrupe

  • Si comincia da piccoli ..

  • I tuoi sono privi di talento

  • Questo lo dici tu!

  • Lo dicono tutti!

  • Ehi … ragazzi… fermi – Schuester interruppe il diverbio tra i due – va bene che le discussioni fanno bene al matrimonio …

  • Siamo divorziati – Mike Chang rispose seriamente

  • Per colpa di sua madre – Anche Tina

  • Di mia madre? … - Mike si voltò verso di lei, arrabbiato – guarda che sei tu che …

  • Basta! – Quinn si alzò – abbiamo capito. Non tutti possono essere felici come me e Finn, vero caro? – Quinn si voltò verso suo marito che fece appena in tempo a distogliere lo sguardo da Rachel

  • Ehm .. si cara

  • Vi siete sposati quindi? – Sam domandò, mentre gli altri si voltarono verso di loro

  • E cosa fate nella vita, dolci piccioncini? – Tina li guardò in maniera sprezzante

  • Io faccio la casalinga e Finn ha rilevato l’officina del padre di Kurt. E’ il più bravo meccanico di Lima

  • Anche perché sono l’unico – il ragazzo non riusciva a togliere gli occhi di dosso da Rachel che sorrideva, ricambiando

  • Oh Finn .. sempre modesto – Quinn, sembrava non accorgersi dello scambio di sguardi tra i due ex fidanzati – e comunque siamo felici … molto. E tu Rachel? Come va la tua vita amorosa? Sui giornali non si riesce a capire nulla

  • Ah … ehm … beh – Rachel diventò rossa – ecco .. bene … Certo è difficile trovare un fidanzato … sono sempre impegnata … ma …

  • Ma non stai con Jesse? – Kurt la guardò sorpreso, mentre tutti si voltarono a guardarla

  • Eh .. ahahahah …. No … - Finn la fulminò con lo sguardo – ehm … cioè .. i giornali ogni tanto tirano fuori questa storia .. solo perché abbiamo recitato insieme .. e solo perché ci conoscevamo da prima .. ma no .. non stiamo insieme .. no

  • Mhhh … eppure dal modo in cui le vostre lingue si lucidavano a vicenda ogni volta che vi incontravate in mia presenza … avrei giurato di si

  • Ah ah ah .. .tutta scena … per i giornali di gossip .. lui star di Broadway … io star … eh … tutta pubblicità .. ma poi tu sai come vanno queste cose, vero? Anche tu e Blaine, ormai famoso cantante pop , fate scena per i giornali

  • Veramente io e Blaine ci siamo lasciati

  • Ma non è vero – Rachel continuava a sorridere imbarazzata.

  • Si, Rachel è vero! E sono ormai due anni che ci siamo lasciati, ma tu sembri essere l’unica a non averlo capito.

  • Ma … ma … allora dici seriamente? – Rachel lo guardò sorpresa – ma come mai? Siete così carini insieme …

  • Non mi va di parlarne

  • Ma …

  • Rachel ho detto che non mi va di parlarne!! – Kurt urlò in falsetto verso Rachel

  • Visto che state bene, Mr. Shue, io me ne vado – Mercedes fece per andarsene, ma Rachel la bloccò

  • Ma non puoi andartene

  • Perché? – lo sguardo assassino di Mercedes fece mollare la presa a Rachel

  • Ma … perché siamo qui per cantare

  • Te l’ho detto prima, Rachel. Io canto solo per il Signore

  • Ma puoi sempre restare a farci compagnia – questa volta fu Schuester a bloccare Mercedes, avendo intuito che qualcosa turbava la sua ex- allieva – mi faresti … anzi … ci faresti contenti.

  • Va bene – Mercedes dopo un momento di titubanza accettò – ma lo faccio solo per lei.

  • E voi, ragazzi? Rimarrete?

  • D’accordo, Mr. Shue, ma sia chiaro io non sono qui ne per psicoanalizzare nessuno, ne tanto meno per riverire chi che sia. Se rimango pretendo che si facciano delle audizioni per scegliere chi farà l’assolo! – Santana tirò fuori il suo atteggiamento aggressivo e Schuester sospirò, pensando, che forse il lavoro da piscologa era il meno adatto per una tipa come lei

  • Ma cosa dici Santana! – Rachel le rispose per le rime – E’ logico che l’assolo lo farò io. Del resto sono io la star

  • La star un corno. Senti Bambi!

  • Va bene, va bene … basta! Wow! – Schuester sorrise – mi ero dimenticato quanto fossero movimentate le nostre riunioni. Che ne dite di rivederci domani?

  • Mr. Shue – Sam si alzò – mi duole farle sapere che io domani non potrò … ho delle riunioni di lavoro

  • Ah ..allora dopo domani

La discussione durò per ora, tutti avevano impegni e sembravano non riuscire a mettersi d’accordo su come e quando incontrarsi per fare un minimo di prove. Quando Will stava per mollare, sconfortato dalle difficoltà e con l’idea che i suoi vecchi ragazzi non avessero più interesse, Rachel propose di incontrarsi di sera, in modo che nessuno avesse impegni lavorativi. Tutti accettarono, con l’unica condizione posta da Puckerman di organizzarsi per incontrarsi verso l’ora di cena e concludere le prove entro le 22. Rimasero d’accordo per la sera successiva e tutti, dopo aver abbracciato Schuester uscirono. Una sensazione di leggerezza invase il cuore di Will. Quei ragazzi gli erano mancati e l’idea di passare ancora del tempo con loro lo riempiva di gioia.

All’uscita dalla scuola, mentre tutti si fermarono a parlottare in gruppi per raccontarsi le novità degli ultimi anni, Finn fece in modo di attardarsi con Rachel. Il ragazzo aveva seguito tutta la sua carriera attraverso i giornali ed internet. Aveva gioito dei suoi successi e al tempo stesso disperato, sapendo che ogni sua ottima interpretazione l’avrebbe allontanata da quel posto e da lui. Aveva sofferto e provato rabbia nel leggere le notizie che la individuavano come la fidanzata on-off di Jesse St. James, star di Broadway e attore ambito dalle metà delle ragazze in età da marito. Ora, camminandole affianco, mentre la osservava con la coda dell’occhio, aveva avuto la conferma che, nonostante il tempo passato, lei era la stessa. Inoltre, pochi istanti prima aveva avuto la notizia dalle sue stesse labbra che non era fidanzata con quel maledetto. Doveva solo capire quanto ancora tenesse a lui

  • Ehm … insomma – Finn si bloccò - … quanto tempo è passato. Quando è stata l’ultima volta che ci siamo visti?

  • Quando ti ho chiesto di seguirmi a New York e tu non lo hai fatto – nella voce di Rachel non c’era rabbia, ma delusione

  • Rachel … io … senti mi dispiace … ma …

  • Non fa nulla Finn – il suo sorriso era come al solito radioso e caldo – abbiamo seguito strade diverse … io ho realizzato uno dei miei sogni e tu hai sposato Quinn

  • Già – Finn sorrise goffamente

  • Scusami … devo andare – Rachel si voltò per allontanarsi, ma Finn la bloccò

  • Aspetta Rachel – la ragazza lo guardò – hai detto che hai realizzato uno dei tuoi sogni … ma quale sono quelli che non hai realizzato?

  • Io … - Rachel arrossì, si vergognò, ma poi penso che non aveva nulla da perdere - … l’altro mio sogno era quello di vivere con te.

  • Io …

  • Ora devo andare – Finn la bloccò nuovamente

  • Era anche il mio sogno … Rachel

  • Ma … Quinn? – Rachel lo guardò sorpresa

  • Un errore

Rachel avrebbe voluto fare altre domande, chiedere, sapere, ma i due vennero interrotti dall’arrivo della moglie di Finn che, dopo averlo abbracciato, sorrise a Rachel

  • E insomma sei diventata una star

  • Già. Ora scusatemi … devo proprio andare – Rachel si allontanò

  • Hai deciso di tradirmi, Finn? – Quinn rivolse la domanda a suo marito con la solita calma

  • No … stavamo solo parlando .. niente di più

  • Parlando – la bionda scosse le spalle – tu e Rachel non parlate … vi scambiate sguardi languidi, da amanti disperati … siete patetici!

  • Quinn … stai esagerando

  • L’ho vista la tua reazione quando ha detto di non essere fidanzata con St. James …. È pazzesco … dopo tutti questi anni sei ancora geloso di lui …

  • Io … non sono geloso di quel bastardo …. Non mi frega nulla di lui …

  • Forse

Quinn si allontanò senza dire nulla, mentre Finn ripensò alle parole di Rachel … nonostante gli anni passati, sognava ancora di lui. Sorrise inebetito da quella notizia.

Nello stesso istante, mentre Rachel, saliva le scale di quella che un tempo era stata la sua casa, ripensava alla conversazione avuta con Finn. Aveva detto che Quinn era stato un errore, ma cosa voleva dire con quella parola? Che forse aveva ancora la sperazna di realizzare il secondo dei suoi sogni? Quando aprì la porta della sua camera, vi trovò ad attenderla una vecchia conoscenza del Glee Club. Il ragazzo che le dava le spalle, smise di osservare il panorama fuori della finestra per voltarsi a guardarla, mostrando il suo solito sorriso strafottente

  • Ciao Rachel

  • Jesse – la ragazza arrossì – cosa ci fai qui?

  • Volevo sapere che fine avesse fatto la mia ragazza



Ciao a tutti, eccomi alla prima esperienza con una storia su Glee. Fino ad ora non ho mai affrontato questa serie televisiva, anche se me ne sono innamorata dal primo episodio. L’idea di scriverla mi è venuta vedendo le ultime puntate della seconda serie. Ho deciso di ambientarla in un futuro ipotetico e in essa compariranno tutti i personaggi, anche se quelli che avranno più spazio saranno Rachel, Finn, Quinn e Jesse. Semplicemente perché il comportamento di Finn nelle ultime puntate mi ispirato.

Spero che vi piaccia.



  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: winnie343