Dedicata a
Linda.
Un
giorno mi perdonerai per questa... Cosa che ho scritto qui sotto. Ci
conto.
Voglio
rimandare alla tua giovinezza, quando eri ancora una fanciulla
e soprattutto quando gli anni non ti pesavano addosso come un macigno.
Sappi che
sei bella lo stesso.
Tanti
auguri, Mon Amour <3
Cadeaux
«Mi
dite di nuovo il motivo per cui vi ho seguito fin qui, Mio
Signore?»
borbottò Merlin, incespicando su un piccolo ramoscello
ai suoi piedi. «Devo
averlo scordato.»
«Preferisci
questo o la gogna per tutti i prossimi mesi?»
«Questo.»
«Bene.
Zitto e cammina» Merlin
sbuffò per i modi altezzosi del suo padrone, troppo stanco
persino
per arrabbiarsi.
Regnò il silenzio per qualche secondo,
prima che il mago lo rompesse di nuovo con la sua parlantina.
«Non
potrei sapere, almeno, dove siamo diretti?»
chiese con tono leggermente lamentoso.
«Tu
non vuoi saperlo, Merlin.»
«Certo
che voglio saperl…»
«Tu
NON vuoi
saperlo, Merlin.»
il tono basso –quasi come un ringhio- di Arthur lo fece
zittire.
E Merlin di nuovo sospirò,
rassegnandosi.
Perché lo aveva seguito?
Quella domanda aleggiava nella sua
testa da parecchio; le gambe e la schiena gli dolevano, aveva sete e
moriva di fame.
Insomma, non c’era niente che andava
per il meglio ed erano due ore che mugugnava senza trovare risposta.
E quella di Arthur, di certo, non gli bastava –anche se la
gogna lo
spaventava sul serio.
«E
adesso perché non parli più?»
proruppe all’improvviso Arthur, facendolo sobbalzare
visibilmente.
«Ma
signore, me lo avete chiesto voi di restare zitto…»
«Certamente,
ma sei taci per un certo periodo tempo, allora vuol dire che qualcosa
ti turba» continuo il principe con ovvietà. «Dunque,
c’è qualcosa che ti turba?»
«Non
saprei… » disse
Merlin, con sarcasmo. «Magari
trovarmi in una foresta senza avere idea della meta non è
esattamente ciò che agognavo di più, stamattina,
quando ho aperto
gli occhi.»
«Quante
storie per una piccola camminata. Sei deboluccio come una donzella.»
Merlin aprì la bocca, pronto a
ricordare ad Arthur la sua natura da Asino –condito con
un’altra
serie d’improperi-, ma fu bloccato da un rumore alla sua
sinistra.
Arrestò il passo, voltandosi a
guardare il Principe, in attesa di una sua reazione; questi,
però,
era visibilmente rilassato e, guardandolo più attentamente,
notò
anche che tratteneva un ghigno.
Ma che accidenti stava
succedendo?
Si fece guardingo, fissando con
attenzione il punto in cui aveva sentito dei leggeri passi.
Niente. Solo silenzio.
Allarmato, stava per chiedere ad Arthur
di prestare la giusta attenzione alla faccenda, quando fu interrotto
da un boato che lo fece sussultare esageratamente.
«Sembri
un pulcino spaurito, Merlin.»
Si voltò verso la provenienza della
voce, sapendo già di trovarci Gwaine e il suo sorriso,
avendo riconosciuto la sua voce; ma al suo
seguito c’erano anche Gaius e Gwen, cosa che lo sorprese
ancor di più.
Sorrise, sorpreso e contento allo
stesso tempo, rallegrandosi ancora di più quando
notò che dietro di
loro c’era sua madre.
«Madre!»
Era tanto, troppo tempo che non la
vedeva; corse verso di lei, abbracciandola stretta e non credendo ai
suoi occhi.
La giornata, da orrenda
com’era
iniziata, era diventata tra le più belle che avesse mai
vissuto.
«Buon
compleanno, figlio mio»
disse la donna, felice come non mai.
«Ma…
Come… Cioè come avete fatto a trovarvi tutti qui?
»
chiese Merlin, una volta aver ringraziato tutti.
«E’
Arthur che ha organizzato tutto. Aveva voglia di farti sgobbare per
bene prima di prenderti i meritati auguri.»
gli rispose Gaius con un sorriso.
Merlin si voltò immediatamente verso
di Arthur, non sapendo esattamente cosa dire.
«Te
lo avevo detto che sembri una
donzella: adesso stai anche piangendo»
e solo allora Merlin notò che aveva veramente le
lacrime agli occhi. «E
comunque io ho semplicemente dato l’idea, non è
vero che ho
organizzato tutto e poi… Oh, insomma, io non ho certo fatto
tutto
questo per renderti felice o altro. Ci mancherebbe.»
«Siete
uno stupido e borioso Asino…»
poi Merlin si ritrovò a sorridere, così
naturalmente
da risentire di nuovo le lacrime agli occhi. «…Ma
questa è la cosa più bella che poteste farmi.»
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E dopo mesi e mesi che non scrivo nulla, torno con una storia così orrenda .__.
Tra l'altro, ha anche la funzione di primo approccio con questo Fandom, visto che non avevo mai scritto su Merlin.
Insomma, il risultato è un vero disastro. Siete libere/i di uccidermi.