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Autore: Cassiopeia    05/06/2011    0 recensioni
Jessica e Clio sono completamente diverse. Non diventeranno amiche, anzi da quella fatidica notte sarà guerra aperta.
Ferdinando e Umberto appartengono all'alta società, ma vedono la vita in modo differente. L'uno irresponsabile, l'altro con la testa fin troppo sulle spalle.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jessica
 
Avevo passato gran parte del pomeriggio a prepararmi. La sera stessa sarei andata a un party, organizzato da un mio caro amico.
Dopo una maschera esfoliante, trucco e svariate prove decisi di indossare una microgonna nera e un top aderente dello stesso colore. Un sandalo tacco dodici di raso andava a completare il tutto.
 
Varcai la soglia dell’imponente villa con una sicurezza che avevo acquisito con il tempo e di cui andavo immancabilmente fiera.
Non conoscevo nessuno, tranne Eugenio il proprietario della casa.
 
Risi alla vista di una minuta ragazza dai capelli color caramello che era fuggita, quasi correndo, con dei vistosi sandali argentati fra le mani.
Uscite di scena poco eleganti.
 
Un elegante ragazzo in giacca e cravatta continuava a fissarmi insistentemente. Mi avvicinai perfettamente consapevole di come sarebbe finita la serata.
Ero abituata a essere in compagnia di bei ragazzi. Solitamente i giovani rampolli dell’alta società non desideravano storie serie e a me andava bene così.
 
Clio
 
Umberto mi aveva trascinata a quella dannata festa. Io e i party non andavamo molto d’accordo, ma il mio fidanzato teneva molto a Eugenio, un suo compagno di corso.
Fidanzato. Parola così assurda alle mie orecchie. Eppure lui era stato in grado di scaldare il ghiaccio che mi avvolgeva il cuore.
Entrai nella villa con un’insicurezza inaudita, aiutata in minima parte dalla mano di Umberto, che entusiasta stringeva la mia in una piacevole morsa.
Dopo aver salutato di sfuggita gli amici e i nemici, mi accomodai al fianco del mio cavaliere su un soffice e candido divanetto bianco.
Passai la serata a chiacchierare, tra cocktail e presentazioni.
Quando Umberto mi lasciò sola per andare a fumare, mi alzai e imprecai dentro di me per il dolore ai piedi, provocato da tacchi troppo alti.
Feci un paio di scoordinati passi a bordo piscina, rischiando più di una volta di perdere l’equilibrio. Fortunatamente, o sfortunatamente, nel momento preciso in cui decisi di sedermi su un dondolo poco distante per rimirare le stelle Ferdinando prese l’ardua decisione di prendere posto accanto a me. Noncurante continuai la mia ricerca di costellazioni non visibili tutto l’anno.
- Cosa stai cercando? –
Mi lisciai il vestito nervosamente, consapevole che se Umberto fosse arrivato mi avrebbe fatto una scenata.
- Andromeda –
- Siamo in estate, non in autunno –
Feci spallucce. Non ero abbastanza lucida per poter ribattere e spiegare che io studiavo astronomia da diverso tempo, e che sapevo esattamente che in quel periodo dell’anno non era visibile.
- In compenso Cassiopea, sua madre, è sempre visibile – sorrisi sempre guardando il cielo stellato.
 
Mi alzai svogliatamente dal dondolo quando vidi, in lontananza, avvicinarsi Umberto.
Salutai il volto angelico che poco prima aveva fatto a gara a chi riconosceva più costellazioni.
 
- Proprio con Ferdinando dovevi fermarti a parlare? –
Evviva. L’ennesima sfuriata per aver scambiato quattro parole con uno sconosciuto.
Mi sfilai i sandali e con nonchalance mi diressi verso l’uscita.
   
 
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