Music

«Jimmy, dai, insegnami a mixare!»

«Dopo Percy, sono impegnato.»

«No che non lo sei. Dai, insegnami a usare il mixer!»

«Percy…»

Ma prima che possa dire qualcosa il biondo cantante è balzato sulle sue ginocchia, ha allungato le gambe e gli ha cinto il collo con le braccia. I loro visi sono vicinissimi, i morbidi boccoli di Robert sfiorano il petto di Jimmy: riesce a seguire perfettamente il movimento delle sue labbra mentre dice: «Allora?»

Il chitarrista deglutisce. «Allora… non sarebbe meglio se ti prendessi una sedia per te?»

«Nah, sei comodo.» Il biondo si muove appena, gli fa l'occhiolino. «Forza, maestrino. Come sistemiamo la linea di basso di John Paul?»

«Ehm… Davvero, Robert, è meglio se ti alzi. Mi stai schiacciando.»

«Avanti, sii uomo!»

«Non è tanto da uomo tenere in braccio un altro uomo!»

«Ah-ah!» Robert gli punta un dito contro, sfiorandogli la punta del naso. Il suo viso è decisamente troppo vicino. «Allora è questo, il problema. A maggior ragione, non credo che mi sposterò.» E accavalla le gambe, sempre con quello sguardo malizioso negli occhi.

Jimmy prende un profondo respiro. "Be', l'hai voluto tu." «Robert, scendi o giuro che ti bacio con la lingua.»

«Ma che minacce sono, Page?» si mette a ridere, buttando la testa all'indietro. Può vedere il suo pomo d'Adamo fare su e giù. La pelle sul suo collo è pallida e dorata da un'ombra di barba. E quando riabbassa il viso, Jimmy non può fare a meno di baciarlo - con la lingua.

Dopo qualche secolo, quando entrambi si sono esplorati per bene, Robert si stacca e fa un sorrisetto. «Bene bene, Pagey. A quanto pare qui è tutt'altro che musica.»

«Ma che dici, Percy?» gli mette una mano sulla nuca, sotto la massa di ricci, e se lo avvicina di nuovo. «Questa è tutta musica… per le mie orecchie.»