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Autore: giuggi_89    05/06/2011    1 recensioni
Ripubblico questa FF, che avevo dato da postare ad una mia amica poco tempo fa. E se Luke non fosse più in grado di sopportare le continue pazzie di Becky? Riuscirà la nostra eroina e riprendere i fili del suo matrimonio? Ancora avventure per Becky Bloomwood e famiglia! La storia è ambientata alla fine di "I Love Mini Shopping".
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno!
Ecco il nuovo capitolo, ne mancano ancora due o tre, devo vedere come dividerli.
Vi dico solo una cosa, ho provato a dividere questa coppia, ma per ora non ci sono riuscita, li amo!
I problemi non sono ancora finiti, ma per Becky qualcosa sta migliorando!
Grazie a chi legge e a Lili97 che commenta^__^
Bacione
Giuggi_89

Capitolo 4: A Cena Con Luke

 Ed è tutto perfetto. La sala , il cibo , le persone, io e Luke.Mangiamo rigorosamente cibo francese il tutto accompagnato da un mare di champagne. Luke non sta badando a spese, o forse è talmente ubriaco da non pensare più a nulla. Tutto ciò mi riporta alla nostra cena, la prima volta che mi ha invitata fuori a cena, e a cosa è successo dopo. Sarà lo champagne, sarà che è da troppo tempo che non sfogo i miei ormoni, ma Luke stasera mi sembra ancora più bello, ancora più desiderabile, anzi lo desidero come non mi è mai successo. Vorrei lanciarmi tra le sue braccia, ma un minimo di buon senso che ancora non è stato soffocato dall’alcool mi impedisce di farlo. Siamo due persone separate, siamo due amici fuori a cena, sto cercando di convincermene. Luke intanto si versa l’ennesimo bicchiere di champagne e si lascia andare sulla sedia, allenta la cravatta del suo completo super elegante e respira socchiudendo gli occhi. È più che bello, è qualcosa di incredibile e io sono innamorata di lui, talmente innamorata da non poter levargli gli occhi di dosso, talmente innamorata da pensare il divorzio posa fargli davvero bene, possa fargli ritrovare quel sorriso che ha perso da troppo tempo, per colpa del lavoro, ma soprattutto per colpa mia. Eh si perché io, Becky Brandon, posso essere la donna più entusiasmante del mondo ma anche la più difficile e problematica. Ritorno con la mente al ristorante  di Parigi e noto che Luke mi sta osservando, sembra preoccupato,o curioso.

«Becky, tutto bene?»

«Oh si, scusa stavo pensando.?»

«A cosa posso chiedertelo?»

Pensavo a te, a me, a noi, a Minnie. A quanto forse sia io sbagliata per la nostra famiglia, al fatto che non ci sarà più una nostra famiglia. Pensavo a te, Luke, a quanto ti abbia amato, al modo in cui ti ho amato e lo farò per sempre, ma al modo in cui ora mi sento non giusta per te, per il tuo stile di vita. Pensavo a quanto tu sia cambiato, sarà lo  stress, la responsabilità del lavoro, sarà forse che ti sei stufato di me.

«A Minnie, chissà se starà dormendo.»

E ora penso a come non posso più essere sincera con te, a quanto mi fa male non poterti dire cosa passi davvero nella mia testa, non poterti più dire quanto ti ami e quanto abbia ancora bisogno di te. Ho fatto una cazzata a organizzare questo viaggio, non cambierà nulla, non può più cambiare nulla ormai. È tutto rovinato, sarò stata io, sarai stato tu, non è importante, in amore non ci sono colpevoli, né vincitori né vinti, ci sono solo cuori infranti e nel nostro caso ci saranno anche lacrime, le mie, le tue e quelle di nostra figlia.

«Becky, non mentirmi, lo sai che non puoi farlo con me, ti conosco troppo bene, sei la persona che conosco meglio al mondo, sei la persona più importante che mi resta al mondo.»

Sarà l’alcool che abbiamo entrambi in corpo, ma le parole di Luke mi toccano il profondo del cuore, e in automatico gli occhi si inumidiscono e le lacrime rigano il mio volto. Luke mi fissa, è immobile e non sa come comportarsi, se io conosco lui,come lui dice di conoscere me, è in piena crisi. Vorrebbe venire da me, abbracciarmi e dirmi che va tutto bene, ma anche lui sa che non è la verità, oh almeno per le scelte che ha fatto non può più esserlo. Le lacrime continuano a scendere, mi bruciano gli occhi, il trucco colo insieme alla mia finta allegria, vorrei sfogarmi in un pianto, in uno di quei pianti che ti fanno male gli occhi, ma ti alleggeriscono il cuore, ma non è né il posto né il momento adatto. Socchiudo gli occhi, cercando di calmarmi quando una mano prende la mia, la stringe forte. Non voglio guardare, voglio solo godere col tatto di questo momento. La mano di Luke, rinascerei le sue lunghe affusolate dita tra mille, accarezza il mio braccio, poi sale e arriva l viso, con un dito prende una lacrima e la toglie dal mio volto, fa così per ogni goccia che cade dai miei occhi, che continuano a restare chiusi. Le mani di Luke sono ora entrambe sul mio volto, lo tengono, lo accarezzano. E io sono in coma. Il suo tocco mi è mancato così tanto. Respiro forte e in poco tempo le lacrime cessano di scendere, ma le mani non si spostano, rimangono ferme sulle mie guance. E finalmente riesco a convincermi di aprire gli occhi. Luke è accovacciato vicino alla mia sedia, le mani sul mio viso, gli occhi dentro ai miei. Riesco a leggerlo, riesco a capire quanto dolore provi anche lui. Tutta questa sofferenza sta dilaniando anche lui; lasciare una persona, una moglie,non deve facile. Senza pensare avvicino il mio viso al suo e appoggio la mia fronte alla sua guancia, lui si sposta e appoggia vi appoggia le labbra lasciandovi un bacio. Un bacio che un ex marito non darebbe alla sua ex moglie. Un bacio che per me vale tanto, che forse mi illude anche troppo. Le mani di Luke cominciano poi a scendere per arrivare a raggiungere le mie sul mio grembo, e io non capisco più niente. È tutto così strano, romantico. Perfetto , siamo a Parigi ! Forza Becky qui ci vuole un’azione alla Bloomwood , parcheggia la donna Brandon e tira fuori la ragazza che sei sempre stata, risoluta e capace.

In men che non si dica, mi alzo e sempre con le mani di Luke tra le mie mi dirigo verso la sala da ballo. Vorrei andare in camera ma la preoccupazione di prendere un‘altra facciata è tanta, forse troppa.  Mi piazzo in mezzo alla sala e iniziamo a ballare un lento. Saranno dieci minuti che nessuno dei due dice una parola. L’atmosfera è al limite del reale e di certo lo champagne non aiuta. E il ballare con Luke mi riporta al giorno dei nostri due matrimoni.

«Ricordi quando ci siamo sposati, quando ho combinato quel casino e tu ti sei fidato di me?»

«Come potrei dimenticarmene…»

«Devi continuare a farlo, fidati ancora una volta di me!»

Appoggio la mia testa sulla sua spalla e mi lascio trascinare dalle note della sala. Luke mi alza il viso e annuisce. Mi sta dando il permesso, si sta fidando per l’ultima volta di me. Non me lo faccio ripetere due volte e stringo l’abbraccio, affondo il viso nel suo collo respirando a pieni polmoni il suo profumo. Luke ancora una volta sfiora il mio volto, attirando la mia attenzione ed è lì che non so cosa mi prenda. Mi alzo in punta di piedi e sfioro le sue labbra con le mie. Vorrei baciarlo, si vorrei baciarlo, come facevamo un tempo. Abbasso il viso ed è lui questa volta che si abbassa e fa sue le mie labbra. Il nostro primo bacio dopo tutto questo tempo. Le mani viaggiano veloci in cerca dell’altro, ci defiliamo dal centro della sala da ballo appostandoci su un divanetto, sempre baciandoci. La stola che avevo scivola via e gli occhi di Luke cadono su tutta quella carne che normalmente dovrebbe essere coperta.

«Dio … Becky …. sei stupenda!»

E si rifionda sulle mie labbra. So che questa momentanea passione non servirà a farci ritornare insieme, ma finalmente, mi sento di nuovo viva, sento di essere la Becky forte e coraggiosa, la Becky che ha fatto capitolare già una volta Luke Brandon. Con sempre più coraggio prendo la mano del mio ex , no non so nemmeno come definirlo, marito e mi avvio in camera. Se questa serata ha preso questa piega non sarò di certo io a dire di no.

E ci infiliamo in camera alla velocità della luce, le mani intrecciate e i cuori aperti uno all’altra. In un secondo Luke paga la modella/babysitter e la accompagna alla porta, controllo che la nostra piccola stia dormendo e ritorno tra le mie braccia del forse, ritrovato uomo. Ed è tutto così veloce, frenetico. I vestiti cadono veloci, le mani li accompagnano. Luke è sopra di me, bello più che mai,  mi osserva, mi bacia, mi accarezza, e mi lascio trasportare da cosa sta accadendo, libero la testa da ogni tipo di pensiero, tutti i problemi sono a Londra, ora ci siamo solo noi, a Parigi, su un letto e con voglia di amarsi.

«Becky, io ho bisogno di te.»

E sono le più belle parole che volessi sentirmi dire, le parole che aspettavo da troppo tempo. Tutto ciò che ne segue è solo l’unione di due corpi da troppo tempo distanti.  Luke Brandon, non voglio pensare a come sarà il risveglio domani, voglio pensare solo a oggi e quanto ancora ti amo.

«Luke, io ti amo ancora… »

«Penso di non avere mai smesso di farlo anche io…»

   
 
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