Ecco il nuovo capitolo, ne mancano ancora due o tre, devo vedere come dividerli.
Vi dico solo una cosa, ho provato a dividere questa coppia, ma per ora non ci sono riuscita, li amo!
I problemi non sono ancora finiti, ma per Becky qualcosa sta migliorando!
Grazie a chi legge e a Lili97 che commenta^__^
Bacione
Giuggi_89
Capitolo
4: A Cena Con Luke
Ed
è tutto perfetto. La sala , il cibo , le persone,
io e Luke.Mangiamo rigorosamente cibo francese il tutto accompagnato da
un mare
di champagne. Luke non sta badando a spese, o forse è
talmente ubriaco da non
pensare più a nulla. Tutto ciò mi riporta alla
nostra cena, la prima volta che
mi ha invitata fuori a cena, e a cosa è successo dopo.
Sarà lo champagne, sarà
che è da troppo tempo che non sfogo i miei ormoni, ma Luke
stasera mi sembra
ancora più bello, ancora più desiderabile, anzi
lo desidero come non mi è mai
successo. Vorrei lanciarmi tra le sue braccia, ma un minimo di buon
senso che
ancora non è stato soffocato dall’alcool mi
impedisce di farlo. Siamo due
persone separate, siamo due amici fuori a cena, sto cercando di
convincermene.
Luke intanto si versa l’ennesimo bicchiere di champagne e si
lascia andare
sulla sedia, allenta la cravatta del suo completo super elegante e
respira
socchiudendo gli occhi. È più che bello,
è qualcosa di incredibile e io sono
innamorata di lui, talmente innamorata da non poter levargli gli occhi
di
dosso, talmente innamorata da pensare il divorzio posa fargli davvero
bene,
possa fargli ritrovare quel sorriso che ha perso da troppo tempo, per
colpa del
lavoro, ma soprattutto per colpa mia. Eh si perché io, Becky
Brandon, posso
essere la donna più entusiasmante del mondo ma anche la
più difficile e
problematica. Ritorno con la mente al ristorante
di Parigi e noto che Luke mi sta osservando,
sembra preoccupato,o curioso.
«Becky,
tutto bene?»
«Oh
si, scusa stavo pensando.?»
«A
cosa posso chiedertelo?»
Pensavo
a te, a me, a noi, a Minnie.
A quanto forse sia io sbagliata per la nostra famiglia, al fatto che
non ci
sarà più una nostra famiglia. Pensavo a te, Luke,
a quanto ti abbia amato, al
modo in cui ti ho amato e lo farò per sempre, ma al modo in
cui ora mi sento
non giusta per te, per il tuo stile di vita. Pensavo a quanto tu sia
cambiato,
sarà lo stress,
la responsabilità del
lavoro, sarà forse che ti sei stufato di me.
«A
Minnie, chissà se starà dormendo.»
E
ora penso a come non posso più
essere sincera con te, a quanto mi fa male non poterti dire cosa passi
davvero
nella mia testa, non poterti più dire quanto ti ami e quanto
abbia ancora
bisogno di te. Ho fatto una cazzata a organizzare questo viaggio, non
cambierà
nulla, non può più cambiare nulla ormai.
È tutto rovinato, sarò stata io, sarai
stato tu, non è importante, in amore non ci sono colpevoli,
né vincitori né
vinti, ci sono solo cuori infranti e nel nostro caso ci saranno anche
lacrime,
le mie, le tue e quelle di nostra figlia.
«Becky,
non mentirmi, lo sai che non
puoi farlo con me, ti conosco troppo bene, sei la persona che conosco
meglio al
mondo, sei la persona più importante che mi resta al
mondo.»
Sarà
l’alcool che abbiamo entrambi
in corpo, ma le parole di Luke mi toccano il profondo del cuore, e in
automatico gli occhi si inumidiscono e le lacrime rigano il mio volto.
Luke mi
fissa, è immobile e non sa come comportarsi, se io conosco
lui,come lui dice di
conoscere me, è in piena crisi. Vorrebbe venire da me,
abbracciarmi e dirmi che
va tutto bene, ma anche lui sa che non è la
verità, oh almeno per le scelte che
ha fatto non può più esserlo. Le lacrime
continuano a scendere, mi bruciano gli
occhi, il trucco colo insieme alla mia finta allegria, vorrei sfogarmi
in un
pianto, in uno di quei pianti che ti fanno male gli occhi, ma ti
alleggeriscono
il cuore, ma non è né il posto né il
momento adatto. Socchiudo gli occhi,
cercando di calmarmi quando una mano prende la mia, la stringe forte.
Non
voglio guardare, voglio solo godere col tatto di questo momento. La
mano di
Luke, rinascerei le sue lunghe affusolate dita tra mille, accarezza il
mio
braccio, poi sale e arriva l viso, con un dito prende una lacrima e la
toglie
dal mio volto, fa così per ogni goccia che cade dai miei
occhi, che continuano
a restare chiusi. Le mani di Luke sono ora entrambe sul mio volto, lo
tengono,
lo accarezzano. E io sono in coma. Il suo tocco mi è mancato
così tanto.
Respiro forte e in poco tempo le lacrime cessano di scendere, ma le
mani non si
spostano, rimangono ferme sulle mie guance. E finalmente riesco a
convincermi
di aprire gli occhi. Luke è accovacciato vicino alla mia
sedia, le mani sul mio
viso, gli occhi dentro ai miei. Riesco a leggerlo, riesco a capire
quanto
dolore provi anche lui. Tutta questa sofferenza sta dilaniando anche
lui;
lasciare una persona, una moglie,non deve facile. Senza pensare
avvicino il mio
viso al suo e appoggio la mia fronte alla sua guancia, lui si sposta e
appoggia
vi appoggia le labbra lasciandovi un bacio. Un bacio che un ex marito
non
darebbe alla sua ex moglie. Un bacio che per me vale tanto, che forse
mi illude
anche troppo. Le mani di Luke cominciano poi a scendere per arrivare a
raggiungere le mie sul mio grembo, e io non capisco più
niente. È tutto così
strano, romantico. Perfetto , siamo a Parigi ! Forza Becky qui ci vuole
un’azione alla Bloomwood , parcheggia la donna Brandon e tira
fuori la ragazza
che sei sempre stata, risoluta e capace.
In
men che non si dica, mi alzo e
sempre con le mani di Luke tra le mie mi dirigo verso la sala da ballo.
Vorrei
andare in camera ma la preoccupazione di prendere un‘altra
facciata è tanta,
forse troppa. Mi
piazzo in mezzo alla
sala e iniziamo a ballare un lento. Saranno dieci minuti che nessuno
dei due
dice una parola. L’atmosfera è al limite del reale
e di certo lo champagne non
aiuta. E il ballare con Luke mi riporta al giorno dei nostri due
matrimoni.
«Ricordi
quando ci siamo
sposati, quando ho combinato quel casino e tu ti sei fidato di
me?»
«Come
potrei dimenticarmene…»
«Devi
continuare a farlo, fidati
ancora una volta di me!»
Appoggio
la mia testa sulla sua
spalla e mi lascio trascinare dalle note della sala. Luke mi alza il
viso e
annuisce. Mi sta dando il permesso, si sta fidando per
l’ultima volta di me. Non
me lo faccio ripetere due volte e stringo l’abbraccio,
affondo il viso nel suo
collo respirando a pieni polmoni il suo profumo. Luke ancora una volta
sfiora
il mio volto, attirando la mia attenzione ed è lì
che non so cosa mi prenda. Mi
alzo in punta di piedi e sfioro le sue labbra con le mie. Vorrei
baciarlo, si
vorrei baciarlo, come facevamo un tempo. Abbasso il viso ed
è lui questa volta
che si abbassa e fa sue le mie labbra. Il nostro primo bacio dopo tutto
questo
tempo. Le mani viaggiano veloci in cerca dell’altro, ci
defiliamo dal centro
della sala da ballo appostandoci su un divanetto, sempre baciandoci. La
stola
che avevo scivola via e gli occhi di Luke cadono su tutta quella carne
che
normalmente dovrebbe essere coperta.
«Dio
… Becky …. sei stupenda!»
E
si rifionda sulle mie labbra. So che
questa momentanea passione non servirà a farci ritornare
insieme, ma
finalmente, mi sento di nuovo viva, sento di essere la Becky forte e
coraggiosa, la Becky che ha fatto capitolare già una volta
Luke Brandon. Con sempre
più coraggio prendo la mano del mio ex , no non so nemmeno
come definirlo,
marito e mi avvio in camera. Se questa serata ha preso questa piega non
sarò di
certo io a dire di no.
E
ci infiliamo in camera alla
velocità della luce, le mani intrecciate e i cuori aperti
uno all’altra. In un
secondo Luke paga la modella/babysitter e la accompagna alla porta,
controllo
che la nostra piccola stia dormendo e ritorno tra le mie braccia del
forse,
ritrovato uomo. Ed è tutto così veloce,
frenetico. I vestiti cadono veloci, le
mani li accompagnano. Luke è sopra di me, bello
più che mai, mi
osserva, mi bacia, mi accarezza, e mi
lascio trasportare da cosa sta accadendo, libero la testa da ogni tipo
di
pensiero, tutti i problemi sono a Londra, ora ci siamo solo noi, a
Parigi, su
un letto e con voglia di amarsi.
«Becky,
io ho bisogno di te.»
E
sono le più belle parole che
volessi sentirmi dire, le parole che aspettavo da troppo tempo. Tutto
ciò che
ne segue è solo l’unione di due corpi da troppo
tempo distanti. Luke
Brandon, non voglio pensare a come sarà
il risveglio domani, voglio pensare solo a oggi e quanto ancora ti amo.
«Luke,
io ti amo ancora… »
«Penso
di non avere mai smesso di
farlo anche io…»