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Autore: Nikki24    05/06/2011    1 recensioni
Sherlock visto con gli occhi di suo fratello Mycroft prima che incontrasse Watson
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mycroft Holmes , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando erano bambini Mycroft Holmes si era chiesto spesso perché suo fratello Sherlock si comportasse... Bé come si comportava, ad un certo punto aveva però capito che l'importante non era capire il perché di quello che faceva, l'importante era cercare di limitare i danni (per lui e per gli altri) e provare a proteggerlo. Da fratello maggiore Mycroft provò in tutti i modi a proteggere il suo fratellino a farlo rinsavire. Cercava di fargli capire che doveva seguire delle regole, che non poteva imparare solo quello che voleva lui, criticava i suoi modi per non annoiarsi e a volte gli chiedeva di aiutarlo (un po' per tenerlo occupato un po' perché a lui scocciava correre di qua e di là). Sherlock non vedeva di buon grado la decisione di suo fratello e presto sviluppò per lui una certa antipatia perché era convinto che mettesse un freno alla sua genialità, la conseguenza era più tosto semplice: la stanza di Mycroft venne eletta a laboratorio privato e ogni pretesto era buono per recargli danno e fastidio. La prima volta che Mycroft entrò nel nuovo laboratorio privato di Sherlock rimase non poco stupito: la scrivania era gremita di ogni genere di provette contenenti sostanze non ben identificate, il pavimento era ammassato di ogni genere di cosa da un violino a un teschio, la sua roba era da qualche parte in quel casino e Sherlock poltriva placidamente sul suo letto. I signori Holmes da tempo si erano ormai arresi all'inarrestabilità del figlio, così come anche gli insegnati e tutti coloro che lo conoscevano. Sherlock era convinto che anche Mycroft si sarebbe persuaso della sua genialità, ma condividendo gli stessi geni quella genialità la possedeva anche Mycroft il quale era convinto che se ben sfruttata la sua mente e quella del fratello potevano essere determinanti nel governo britannico. Naturalmente aveva ragione e prova di ciò fu la sua convocazione da parte del primo ministro a soli diciotto anni e la sua conseguente entrata nei più segreti sistemi inglesi. Nonostante il suo discreto successo e la sua ricchezza c'era una cosa che lo angosciava: la preoccupazione per Sherlock. Come dargli torto? Il nuovo scaccia-noia di suo fratello era la droga. Fortuna volle che un giorno a Mycroft Holmes venne inoltrato un fascicolo relativo ad un omicidio che stava facendo impazzire l'intera Inghilterra, lui non aveva tempo di occuparsene ma perché non coinvolgere Sherlock? Era un genio che si annoiava avrebbe detto di si!

A: SHERLOCK

Fatti trovare a casa devo parlarti

A:MYCROFT

perché dovrei? Sono impegnato sto sperimentando

A:SHERLOCK

Non fare l'idiota! Smettila di “sperimentare” droghe e fatti trovare a casa! È importante sai che non ti chiamerei se non lo fosse!

A:MYCROFT

mi annoi

A:SHERLOCK

Sherlock! sai bene quanto io odi messaggiare mentre tu invece lo preferisci alle chiamate. Cosa ti dice? Che voglio essere conciliate! In più sto ancora perdendo tempo con te! Questo dovrebbe dirti che è davvero importante quindi smetti di fare l'idiota!

A: MYCROFT

va bene ma sbrigati non ho tempo da dedicarti

Sherlock era capace di spazzare via ciò che restava dei suoi nervi ma si mise comunque in macchina verso l'abitazione di suo fratello ripetendosi che sarebbe giovato a tutti. Lui avrebbe risolto un caso, un assassino sarebbe finito in galera e Sherlock non si sarebbe annoiato per un po'. Confortato da questi pensieri bussò alla porta. Ciò che si presentò ai suoi occhi era agghiacciante: il pavimento era talmente ricoperto di roba da sembrare una discarica, il tavolino era pieno di arnesi da laboratorio, il frigo aperto lasciava intravedere parti di cadaveri, il divano era l'unica parte della casa libera. Mycroft si astenne dal chiedere cosa stesse sperimentando suo fratello con dei cadaveri illustrandogli direttamente il caso, Sherlock sembrò interessato e accettò d'indagare con la supervisione dell'ispettore Lestrade.

In poco tempo Sherlock risolse il caso e scoprì anche di divertirsi molto (Lestrade invece aveva l'impressione che gli sarebbe servito uno psicologo dopo aver incontrato Sherlock Holmes). In due giorni aveva risolto un caso che aveva fatto scervellare la polizia dell'intero paese per un mese. Mycroft consigliò alla polizia di contattarlo quando avesse avuto bisogno, ma se avesse voluto lavorare con il governo e la polizia doveva smettere con la droga! Sherlock smise ma non per questo la sua vita divenne meno intensa e pericolosa. Per questo motivo Mycroft Holmes fù molto sollevato quando suo fratello Sherlock trovò un coinquilino: Jhon Watson, almeno se si fosse messo nei guai (o avesse irrimediabilmente offeso qualcuno) un ex-medico militare con i nervi saldi e conoscenza del pericolo poteva... limitare i danni o almeno provarci.

   
 
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