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Autore: AikoRock    05/06/2011    4 recensioni
Siamo a Venezia, durante il periodo di Carnevale. Feliciano Vargas in un monologo svela alcuni lati di sé che forse non vi aspetterete.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Io sono un attore, un attore perfetto.
Non è questa la mia professione, per ora. In futuro forse potrei provarci, avrei sicuramente successo.
Sono una nazione e una nazione non può avere distrazioni. Rappresento l’Italia, ma non l’Italia Unita. L’Italia del Nord, dal Tevere in su.  L’Italia del Sud è rappresentata da mio fratello, Romano.
Preferirei non soffermarmi troppo su questo argomento.  
Dicevo, sono un attore perfetto.
Perché mi definisco in questo modo? Perché interpreto la parte di Feliciano Vargas, un ragazzo stupido e adorabile. Stupido e adorabile. Due aggettivi che tutti mi attribuiscono … si sono mai chiesti se io fossi davvero così?  Oh no, troppo disturbo. 
Pensate che all’inizio credevano che io fossi una femmina. Gli unici a conoscenza del mio vero sesso erano mio nonno e mio fratello;  forse solo quei due sono riusciti a capirmi, o almeno hanno provato a farlo.
Gli altri si sono sempre presi gioco di me … e se fosse il contrario? E se fossi io quello che si prende gioco di tutti? E se il mio comportamento nascondesse qualcos’altro? Le persone che mi stanno accanto sono mai riuscite ad andare affondo nel mio animo? A me non sembra.
Il sorriso, il mio fantastico sorriso. Una delle cose che mi fa sembrare così “stupido e adorabile”.
E’ ingannevole, non è sempre uguale. Cambia in base alla situazione, non è piatto.
Io ho a disposizione varie maschere, non c’è n’è solo una. Devo solo decidere quella che mi sta meglio in quel momento, quella che più mi conviene.
E’ come un gioco, è come un recita. Per questo sostengo di essere un attore, magari uno di quelli dell’Antica Grecia. Loro avevano due maschere: una sorridente per le commedie, una triste per le tragedie. Anzi, ripensandoci, potrei anche essere meglio di loro poiché dispongo di più maschere sicuramente più credibili.
Peccato che nessuno riesca ad apprezzare il mio talento, forse a quest’ora già sarei una famosa star di Hollywood.
 Questa strada però l’ho scelta io, quindi non devo aver rimpianti. In seguito a tutti gli avvenimenti terribili che mi sono accaduti ho dovuto prendere delle decisioni. Prima la morte di mio nonno, poi la separazione da mio fratello e l’invasione da parte degli Austriaci. Avrei potuto ribellarmi, avrei potuto farla finita in qualsiasi modo, ma non dovevo, non potevo. Distruggere i sogni del mio popolo, far cadere gli italiani nelle mani di quegli idioti sarebbe stata una mossa disdicevole per una nazione. Io ero ancora piccolo e, con molti sacrifici, imparai a sostituire l’odio con l’indifferenza … le persone che avrei dovuto prendere a schiaffi da me ricevevano un sorriso e mi sentivano piagnucolare se provavano a toccarmi.
La mia spontaneità ormai stava scomparendo, io crescevo.
Dopo tanti anni io e mio fratello combattemmo per ottenere l’indipendenza, ci riuscimmo. Scoprii che lui era davvero diverso da me, forse a causa delle colonizzazione spagnola che, ahimè, era assai diversa da quella austriaca.
Romano scrutò dentro il mio animo:  lo fece timidamente, come se non volesse farmi del male. Quando entrò nel mio cuore mi resi conto di quanto potesse essere prezioso il suo affetto fraterno. Però appena cominciò a intravedere la mia maschera dall’interno fuggì, forse spaventato.
Allora anche il mio fratellone è come tutti gli altri …
Poi ho incontrato i miei alleati, non so se chiamarli amici.
Germania e Giappone, due persone strane. Due persone innamorate ognuno a suo modo delle mie maschere. Loro ne hanno visto la maggior parte, probabilmente tra qualche tempo non mi dispiacerà chiamarli amici.
Tanto chi scoprirà mai cosa c’è dietro la maschera?
Chi si affezionerà a questo attore?

Il sipario si chiuse, ci furono degli applausi calorosi da parte degli spettatori. Si riaprì e Veneziano ringraziò tutti.

Un monologo perfetto per festeggiare il Carnevale qui a Venezia, veh!

Ed eccolo ad indossare di nuovo la maschera, con il suo sorriso e l’immancabile veh .
  
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