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Autore: xla    06/06/2011    3 recensioni
C’era sul serio stato un tempo in cui non riuscivano a vivere un secondo staccati l’uno dall’altro?
Quando non c'è Dio, ne Amore: cosa salva?
[Frerard]
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE: I My Chemical Romance, in questo caso, nello specifico, Gerard Way e Frank Iero, non mi appartengono, così come gli altri componenti del gruppo. La storia è totalmente inventata, non scritta a scopo di lucro. Ed ogni cosa presente nella storia inerente o riferita a fatti o persone o azioni reali è totalmente causale.

Titolo: Safety – really?
Fandom: My Chemical Romance
Autrice: xla
Beta: Rorò
Pairing: Frerard
Rating: Pg – verde
Genere: romantico, malinconico
Avvertimenti: slash, one-shot
Note: mi è uscita così, ma è una punto dove ci sarebbe molto da discutere. Non ho scritto determinate cosa, mi sono concentrata su altre. Scritta di getto. E’ un pezzo del mio punto di vista di quando si sono sposati.
Buona lettura <3,
xo xo

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SAFETY – really?
Capitolo unico

Davvero era accaduto?
C’era sul serio stato un tempo in cui non riuscivano a vivere un secondo staccati l’uno dall’altro?
Sì, si ricordavano di quando si strusciavano sul palco. Di quando si avvicinavano costantemente.
Lo facevano uno, per infastidire quegli omofobi del cazzo, due perché si divertivano e tre… bhe, il terzo è il più monotono e scontato e bellissimo dei motivi: gli piaceva.
Prima era Frank che si avvicinava, e Gerard continuava a cantare.
Dopo era Gerard che andava a cercarlo, e Frank si lasciava coccolare da quelle attenzioni.
Si erano avvicinati per il fanservice?
No. Perché?
Perché quella voce era così bella e Frank voleva sapere se anche la bocca fosse altrettanto in grado di farlo sognare.
Infine, era diventato un qualcosa di così naturale, di così indispensabile, che si erano ritrovati ad attirarsi come due calamite. Senza neanche rendersene davvero conto, Frank e Gerard erano diventati quel che si suol dire: una coppia.
Di quel genere che non puoi guardare senza che ti si cariano tutti i denti.
Quegli sguardi carichi di promesse oscene, e quei baci che solo loro sapevano cosa si dicevano così.
Un loro linguaggio.
Indubbiamente c’era alchimia sul palco, una carica sessuale che anche un cieco avrebbe visto, ma era tutto lì? E fuori? Nulla?
No, fuori, tutta quella passione si tramutava in una dolcezza quasi idilliaca, che neanche a Frank e Gerard pareva vera.
Che bella favola la loro, iniziata proprio con c’era una volta… Finalmente erano loro stessi
In quel periodo, raggiunsero così tanto che Dio fu costretto a scrivere nuovi picchi di felicità, seguendo loro.

Davvero era accaduto?
Era avvenuto davvero quel preciso istante in cui si sono persi di vista per un attimo? Hanno sul serio mandato tutto a puttane perché non si sono tenuti per mano?
Sì, ricordavano bene quel preciso istante. Quel dannato istante in cui avevano deciso che era tutta una cosa senza senso, che era tutto sbagliato, che stavano sbagliando, che tutto doveva finire.
Quello che non avevano il coraggio di dire l’uno all’altro era che loro erano finiti. Lo sapevano, ma non riuscivano a dirlo, perché, quando si guardavano, quando avevano passato ore ed ore a ripetersi in testa le stesse dolorose parole, nell’esatto istante in cui i loro occhi s’incontravano: tutto sembrava così insignificante.
E allora si ricominciava da capo, ricadevano in quel limbo: un misto di piacere e tenerezza da farli sentire ebbri.
Poi finiva il bacio. Si staccavano. E lì, appena non avvertivano più quel calore era fatta.
E allora si ricominciava da capo, notti sane passate a fissare il soffitto, la proprio moglie accanto a se, che dormiva tranquilla, ignara di giacere nello stesso letto con un essere spregevole.
Anima innocente macchiata del sangue del tradimento.
Ma come poteva una cosa così bella come il loro amore poter ferire qualcuno? Come è possibile che l’amore faccia male? Non è la salvezza? Fottuti ideali.
C’era una sola cosa da fare, per aiutare entrambi, se non lo facevano per loro, lo dovevano fare per le rispettive donne della loro vita. Almeno questo glielo dovevano…

E allora cosa accade? Come ci si può salvare? Dio non c’è, neanche l’amore.
Succede che Frank continua a suonare la sua chitarra mentre si struscia sul palco, scapocciando, mettendoci ogni fibra del suo essere nella cosa che lo ha sempre salvato.
E succede che Gerard continua a sgambettare sul palco, come se fosse indemoniato: urlando, sculettando, saltando e ansimando apposta divertendosi nel farlo, mentre gli altri si devono spostare quando passa, altrimenti li travolge e intanto si spera che il microfono non abbia il filo, sennò ci inciampa, o ci s’intreccia come un salame oppure lo lecca. Continuando a fare, come sempre, l’unica cosa che l’ha sempre salvato.

Per il primo è suonare, per il secondo è cantare.
Non possono più fare finta che ci sia una speranza, non possono più dire bugie. Non loro.
Non è l’amore che gli ha fatto toccare limiti e fracassarli, che li salverà.
Devono continuare sa fare ciò che hanno sempre fatto.
Solo quello.
Musica.

FINE

   
 
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